| 
         
         
		
        1.
        2. 3.
        4. 5.
        6. 7.
        8. 9.
         
		 
		
        10. 11.
        12. 13.
        14. . 
          
        
        Il libro
        racconta una storia familiare in cui si intrecciano le vicende del
        vecchio, piissimo e provatissimo Tobi, del suo giovane figlio Tobia e
        della giovane Sara. Essi vivono in esilio – i primi due in Assiria e
        l’altra in Persia – e, grazie all’intervento dell’angelo
        Raffaele, riescono a risolvere i loro vari problemi. Tobi riacquista la
        vista e recupera una somma di denaro; Tobia sposa Sara, che aveva visto
        morire sette mariti uccisi dal demonio Asmodeo. Ispirato ai modelli
        biblici patriarcali – Abramo e Sara, Isacco e Rebecca, Giacobbe e
        Rachele – il libro, letterariamente assai pregevole, è una storia
        popolare con intendimenti di edificazione spirituale. E’ ricco, in
        particolare, di insegnamenti religiosi sulla divina provvidenza, gli
        angeli, i demoni, la preghiera e di norme morali, che costituiscono una
        specie di codice delle virtù familiari. Si ignora chi ne sia stato
        l’autore, che usò la lingua ebraica o aramaica. Del testo originale
        perduto sono stati trovati recentemente dei frammenti ci è giunto in
        due principali recensioni greche e la data di edizione può oscillare
        tra il V e il III sec. a.C.. 
   |