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      [1] Con l'animo affranto dal dolore,
      sospirai e piansi. Poi presi a dire questa preghiera di lamento: 
       
      [2] "Tu sei giusto, Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni
      tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo. 
       
      [3] Ora, Signore, ricordati di me e guardami. Non punirmi per i miei
      peccati e per gli errori miei e dei miei padri. 
       
      [4] Violando i tuoi comandi, abbiamo peccato davanti a te. Tu hai lasciato
      che ci spogliassero dei beni; ci hai abbandonati alla prigionia, alla
      morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti,
      tra le quali ci hai dispersi. 
       
      [5] Ora, nel trattarmi secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono
      tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi decreti,
      camminando davanti a te nella verità. 
       
      [6] Agisci pure ora come meglio ti piace; dà ordine che venga presa la
      mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché
      per me è preferibile la morte alla vita. I rimproveri che mi tocca
      sentire destano in me grande dolore. Signore, comanda che sia tolto da
      questa prova; fà che io parta verso l'eterno soggiorno; Signore, non
      distogliere da me il volto. Per me infatti è meglio morire che vedermi
      davanti questa grande angoscia e così non sentirmi più insultare!". 
       
      [7] Nello stesso giorno capitò a Sara figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana,
      nella Media, di sentire insulti da parte di una serva di suo padre. 
       
      [8] Bisogna sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che
      Asmodeo, il cattivo demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero
      unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva:
      "Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a
      sette mariti e neppure di uno hai potuto godere. 
       
      [9] Perché vuoi battere noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con
      loro e che da te non abbiamo mai a vedere né figlio né figlia". 
       
      [10] In quel giorno dunque essa soffrì molto, pianse e salì nella stanza
      del padre con l'intenzione di impiccarsi. Ma tornando a riflettere
      pensava: "Che non abbiano ad insultare mio padre e non gli dicano: La
      sola figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue
      sventure. Così farei precipitare la vecchiaia di mio padre con angoscia
      negli inferi. Farò meglio a non impiccarmi e a supplicare il Signore che
      mi sia concesso di morire, in modo da non sentire più insulti nella mia
      vita". 
       
      [11] In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò:
      "Benedetto sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei
      secoli. Ti benedicano tutte le tue opere per sempre. 
       
      [12] Ora a te alzo la faccia e gli occhi. 
       
      [13] Dì che io sia tolta dalla terra, perché non abbia a sentire più
      insulti. 
       
      [14] Tu sai, Signore, che sono pura da ogni disonestà con uomo 
       
      [15] e che non ho disonorato il mio nome, né quello di mio padre nella
      terra dell'esilio. Io sono l'unica figlia di mio padre. Egli non ha altri
      figli che possano ereditare, né un fratello vicino, né un parente, per
      il quale io possa serbarmi come sposa. già sette mariti ho perduto: perché
      dovrei vivere ancora? Se tu non vuoi che io muoia, guardami con
      benevolenza: che io non senta più insulti". 
       
      [16] In quel medesimo momento la preghiera di tutti e due fu accolta
      davanti alla gloria di Dio 
       
      [17] e fu mandato Raffaele a guarire i due: a togliere le macchie bianche
      dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse la luce di Dio; a dare
      Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di Tobi, e a liberarla
      dal cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti, spettava a Tobia di
      sposarla, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora Tobi
      rientrava dal cortile in casa e Sara, figlia di Raguele, stava scendendo
      dalla camera.  
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