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      [1] Il giovane partì insieme con l'angelo e anche
      il cane li seguì e s'avviò con loro. Camminarono insieme finché li
      sorprese la prima sera; allora si fermarono a passare la notte sul fiume
      Tigri. 
       
      [2] Il giovane scese nel fiume per lavarsi i piedi, quand'ecco un grosso
      pesce balzò dall'acqua e tentò di divorare il piede del ragazzo, che si
      mise a gridare. 
       
      [3] Ma l'angelo gli disse: "Afferra il pesce e non lasciarlo
      fuggire". Il ragazzo riuscì ad afferrare il pesce e a tirarlo a
      riva. 
       
      [4] Gli disse allora l'angelo: "Aprilo e togline il fiele, il cuore e
      il fegato; mettili in disparte e getta via invece gli intestini. Il fiele,
      il cuore e il fegato possono essere utili medicamenti". 
       
      [5] Il ragazzo squartò il pesce, ne tolse il fiele, il cuore e il fegato;
      arrostì una porzione del pesce e la mangiò; l'altra parte la mise in
      serbo dopo averla salata. 
       
      [6] Poi tutti e due insieme ripresero il viaggio, finché non furono
      vicini alla Media. 
       
      [7] Allora il ragazzo rivolse all'angelo questa domanda: "Azaria,
      fratello, che rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del
      pesce?". 
       
      [8] Gli rispose: "Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi
      in presenza di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio o da uno
      spirito cattivo e cesserà in essa ogni vessazione e non ne resterà più
      traccia alcuna. 
       
      [9] Il fiele invece serve per spalmarlo sugli occhi di uno affetto da
      albugine; si soffia su quelle macchie e gli occhi guariscono". 
       
      [10] Erano entrati nella Media e già erano vicini a Ecbàtana, 
       
      [11] quando Raffaele disse al ragazzo: "Fratello Tobia!". Gli
      rispose: "Eccomi". Riprese: "Questa notte dobbiamo
      alloggiare presso Raguele, che è tuo parente. Egli ha una figlia chiamata
      Sara 
       
      [12] e all'infuori di Sara nessun altro figlio o figlia. Tu, come il
      parente più stretto, hai diritto di sposarla più di qualunque altro uomo
      e di avere in eredità i beni di suo padre. È una ragazza seria,
      coraggiosa, molto graziosa e suo padre è una brava persona". 
       
      [13] E aggiunse: "Tu hai il diritto di sposarla. Ascoltami, fratello;
      io parlerò della fanciulla al padre questa sera, perché la serbi come
      tua fidanzata. Quando torneremo da Rage, faremo il matrimonio. So che
      Raguele non potrà rifiutarla a te o prometterla ad altri; egli
      incorrerebbe nella morte secondo la prescrizione della legge di Mosè,
      poiché egli sa che prima di ogni altro spetta a te avere sua figlia.
      Ascoltami, dunque, fratello. Questa sera parleremo della fanciulla e ne
      domanderemo la mano. Al nostro ritorno da Rage la prenderemo e la
      condurremo con noi a casa tua". 
       
      [14] Allora Tobia rispose a Raffaele: "Fratello Azaria, ho sentito
      dire che essa è già stata data in moglie a sette uomini ed essi sono
      morti nella stanza nuziale la notte stessa in cui dovevano unirsi a lei.
      Ho sentito inoltre dire che un demonio le uccide i mariti. 
       
      [15] Per questo ho paura: il demonio è geloso di lei, a lei non fa del
      male, ma se qualcuno le si vuole accostare, egli lo uccide. Io sono
      l'unico figlio di mio padre. Ho paura di morire e di condurre così alla
      tomba la vita di mio padre e di mia madre per l'angoscia della mia
      perdita. Non hanno un altro figlio che li possa seppellire". 
       
      [16] Ma quello gli disse: "Hai forse dimenticato i moniti di tuo
      padre, che ti ha raccomandato di prendere in moglie una donna del tuo
      casato? Ascoltami, dunque, o fratello: non preoccuparti di questo demonio
      e sposala. Sono certo che questa sera ti verrà data in moglie. 
       
      [17] Quando però entri nella camera nuziale, prendi il cuore e il fegato
      del pesce e mettine un poco sulla brace degli incensi. L'odore si spanderà,
      il demonio lo dovrà annusare e fuggirà e non comparirà più intorno a
      lei. 
       
      [18] Poi, prima di unirti con essa, alzatevi tutti e due a pregare.
      Supplicate il Signore del cielo perché venga su di voi la sua grazia e la
      sua salvezza. Non temere: essa ti è stata destinata fin dall'eternità.
      Sarai tu a salvarla. Ti seguirà e penso che da lei avrai figli che
      saranno per te come fratelli. Non stare in pensiero". 
       
      [19] Quando Tobia sentì le parole di Raffaele e seppe che Sara era sua
      consanguinea della stirpe della famiglia di suo padre, l'amò al punto da
      non saper più distogliere il cuore da lei.
       
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