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Il nome greco del libro indica che esso riguarda
specialmente i sacerdoti d’Israele, i quali appartenevano alla tribù
di Levi, e contiene le prescrizioni che regolavano il culto all’unico
Dio da parte del popolo eletto. Il libro interrompe la trama storica dei
due che lo precedono ed ha carattere quasi esclusivamente legislativo,
con il rituale dei sacrifici (cc. 1-7) da offrire al Signore, il
cerimoniale della investitura sacerdotale (cc. 8-10), le regole sulla
purità e impurità con il cerimoniale del grande giorno della grande
giorno della Espiazione (cc. 11-16), la “legge di santità” con il
calendario liturgico (cc 17-26), una conclusione che elenca benedizioni
e maledizioni per i trasgressori della legge, e un’appendice (c. 27).
Nonostante sia di faticosa lettura, il libro è importante non soltanto
per comprendere il mondo religioso in cui visse Gesù e la potenza
liberatrice dell’evangelo, ma anche per le verità eterne che emergono
dal cumulo di minuziose prescrizioni superate dalla rivelazione
cristiana: la necessità di onorare Dio con un culto non soltanto
interiore e neppure esclusivamente esteriore, l’imitazione di Dio come
condizione necessaria di una vera vita religiosa, la giustizia e
l’amore come componenti della vera religione. La Chiesa realizzerà a
un livello superiore e nuovo, grazie all’offerta dell’unico
sacrificio a Dio gradito – quello di Gesù Cristo suo Figlio – la
perfezione di una comunità consacrata.
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