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32. 33.
34. 35.
36.
Il titolo dei libri, di provenienza greca, equivale
a “censimenti”, con riferimento ai cc. 1-11. Viene poi ripreso il
filo della storia interrotta dal Levitico con la narrazione del cammino
di Israele nel deserto che lo separava dalla terra promessa, a partire
dal monte Sinai fino alle soglie della Palestina, dopo un soggiorno di
quarant’anni a Kades dove si spegnerà la generazione dell’esodo a
causa delle sue ribellioni a Dio, che punteggiano la faticosa marcia. La
storia è intercalata da sezioni legislative più o meno connesse col
racconto. Nel libro emergono da una parte l’assidua e impegnatissima
cura di Dio per il suo popolo e dall’altra le puntigliose e ingrate
reazioni di Israele (cc. 14 e 16-17): il coraggio e lo sconforto dei
capi (c. 20, 2-13); il tradimento dell’alleanza con Dio mediante
plateali manifestazioni di idolatria (c. 25). Il Dio che protegge il suo
popolo è anche il Dio che lo castiga per richiamarlo ai solenni impegni
e purificarlo. Comincia anche a profilarsi il tema della sofferenza come
stimolo a un ritorno al Signore e mezzo di salvezza. La severità delle
lezioni di Dio non annulla la sua paziente misericordia e i tradimenti
del popolo non gli impediranno di perseguire il suo disegno di salvezza.
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