[1] Tutti
gli altri che erano nelle tende, appena seppero dell'accaduto, restarono
allibiti
[2] e furono presi dal panico e nessuno volle più restare vicino al
compagno, ma tutti si sparsero in fuga in ogni senso nella pianura e su
per i monti.
[3] Anche quelli accampati sulle montagne intorno a Betulia si diedero
alla fuga. A questo punto gli Israeliti, cioè quanti tra di loro erano
atti alle armi, si buttarono su di essi.
[4] Ozia mandò subito a Betomastaim, a Bebai, a Cobai, a Cola e in tutti i
territori d'Israele messaggeri ad annunziare l'accaduto e a invitare tutti
a gettarsi sui nemici e annientarli.
[5] Appena gli Israeliti udirono ciò, tutti compatti piombarono su di loro
e li fecero a pezzi arrivando fino a Coba. Scesero in campo anche quelli
di Gerusalemme e di tutta la zona montuosa, perché anche a loro avevano
riferito i casi successi nell'accampamento dei loro nemici. Quelli che
abitavano in Gàlaad e nella Galilea li colpirono terribilmente
aggirandoli, arrivando fino a Damasco e al suo territorio.
[6] I cittadini rimasti in Betulia si gettarono sul campo degli Assiri, si
impadronirono delle loro spoglie e ne trassero ingente ricchezza.
[7] Gli Israeliti tornati dalla strage si impadronirono del resto e le
borgate e i villaggi del monte e del piano vennero in possesso di grande
bottino, poiché ve n'era in grandissima quantità.
[8] Allora il sommo sacerdote Ioakìm, e il consiglio degli anziani degli
Israeliti, che abitavano in Gerusalemme, vennero a vedere i benefici che
il Signore aveva operato per Israele e inoltre per vedere Giuditta e
porgerle il loro omaggio.
[9] Appena furono entrati in casa sua, tutti insieme le rivolsero parole
di benedizione ed esclamarono al suo indirizzo: "Tu sei la gloria di
Gerusalemme, tu magnifico vanto d'Israele, tu splendido onore della nostra
gente.
[10] Tutto questo hai compiuto con la tua mano, egregie cose hai operato
per Israele, di esse Dio si è compiaciuto. Sii sempre benedetta
dall'onnipotente Signore". Tutto il popolo soggiunse: "Amen!".
[11] Tutto il popolo continuò per trenta giorni a saccheggiare
l'accampamento. A Giuditta diedero la tenda di Oloferne, tutte le
argenterie, i divani, i vasi e tutti gli arredi: essa prese tutto in
consegna e cominciò a caricarlo sulla sua mula, poi aggiogiò i suoi carri
e vi accumulò sopra la roba.
[12] Intanto si radunarono tutte le donne d'Israele per vederla e la
colmavano di elogi e composero tra loro una danza in suo onore. Essa prese
in mano dei tirsi e li distribuì alle donne che erano con lei.
[13] Insieme con esse si incoronò di fronde di ulivo: precedette tutto il
popolo, guidando la danza di tutte le donne, mentre ogni Israelita seguiva
in armi portando corone; risuonavano inni sulle loro labbra.
[14] Allora Giuditta intonò questo canto di riconoscenza in mezzo a tutto
Israele e tutto il popolo accompagnava a gran voce questa lode.
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