[1] Giuditta
disse:
"Lodate il mio Dio con i timpani,
cantate al Signore con cembali,
elevate a lui l'accordo del salmo e della lode;
esaltate e invocate il suo nome.
[2] Poiché il Signore è il Dio che stronca le guerre;
egli mi ha riportata nel suo accampamento
in mezzo al suo popolo,
mi ha salvata dalle mani dei miei persecutori.
[3] Calò Assur dai monti, giù da settentrione,
calò con le torme dei suoi armati,
il suo numero ostruì i torrenti,
i suoi cavalli coprirono i colli.
[4] Affermò di bruciare il mio paese,
di stroncare i miei giovani con la spada,
di schiacciare al suolo i miei lattanti,
di prender come preda i miei fanciulli,
di rapire le mie vergini.
[5] Il Signore onnipotente li ha rintuzzati
per mano di donna!
[6] Poiché non cadde il loro capo contro giovani
forti,
né figli di titani lo percossero,
né alti giganti l'oppressero,
ma Giuditta figlia di Merari,
con la bellezza del suo volto lo fiaccò.
[7] Essa depose la veste di vedova
per sollievo degli afflitti in Israele,
si unse con aroma il volto,
[8] cinse del diadema i capelli,
indossò una veste di lino per sedurlo.
[9] I suoi sandali rapirono i suoi occhi
la sua bellezza avvinse il suo cuore
e la scimitarra gli troncò il collo.
[10] I Persiani rabbrividirono per il suo coraggio,
per la sua forza raccapricciarono i Medi.
[11] Allora i miei poveri alzarono il grido di guerra
e quelli si spaventarono;
i miei deboli alzarono il grido
e quelli furono sconvolti;
gettarono alte grida e quelli volsero in fuga.
[12] Come figli di donnicciuole li trafissero,
li trapassarono come disertori,
perirono sotto le schiere del mio Signore.
[13] Innalzerò al mio Dio un canto nuovo:
Signore, grande sei tu e glorioso,
mirabile nella tua potenza e invincibile.
[14] Ti sia sottomessa ogni tua creatura:
perché tu dicesti e tutte le cose furon fatte;
mandasti il tuo spirito e furono costruite
e nessuno può resistere alla tua voce.
[15] I monti sulle loro basi insieme con le acque
sussulteranno,
davanti a te le rocce si struggeranno come cera;
ma a coloro che ti temono
tu sarai sempre propizio.
[16] Poca cosa è per te ogni sacrificio in soave
odore,
non basta quanto è pingue per farti un olocausto;
ma chi teme il Signore è sempre grande.
[17] Guai alle genti che insorgono contro il mio
popolo:
il Signore onnipotente li punirà nel giorno del
giudizio,
immettendo fuoco e vermi nelle loro carni,
e piangeranno nel tormento per sempre".
[18] Quando giunsero a Gerusalemme si prostrarono ad adorare Dio e, appena
il popolo fu purificato, offrirono i loro olocausti e le offerte spontanee
e i doni.
[19] Giuditta dedicò tutti gli oggetti di Oloferne, che il popolo le aveva
dati, e anche la cortina che aveva presa direttamente dal letto di lui,
come offerta consacrata a Dio.
[20] Il popolo continuò a far festa in Gerusalemme vicino al tempio per
tre mesi e Giuditta rimase con loro.
[21] Dopo quei giorni, ognuno tornò nella propria sede ereditaria;
Giuditta tornò a Betulia e dimorò nella sua proprietà e divenne famosa in
tutta la terra durante la sua vita.
[22] Molti ne erano anche invaghiti, ma nessun uomo potè avvicinarla per
tutti i giorni della sua vita da quando suo marito Manàsse morì e fu
riunito al suo popolo.
[23] Essa andò molto avanti negli anni protraendo la vecchiaia nella casa
del marito fino a centocinque anni: alla sua ancella preferita aveva
concesso la libertà. Morì in Betulia e la seppellirono nella grotta
sepolcrale del marito Manàsse
[24] e la casa d'Israele la pianse sette giorni. Prima di morire aveva
diviso i suoi beni tra i parenti più stretti di Manàsse suo marito e tra i
parenti più stretti della sua famiglia.
[25] Né vi fu più nessuno che incutesse timore agli Israeliti finché visse
Giuditta e per un lungo periodo dopo la sua morte.
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