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I primi “cinque libri” – in greco: Pentateuco – della
Bibbia sono globalmente denominati dagli Ebrei “la legge, perché
costituiscono la base storica, religiosa e giuridica del popolo della
salvezza. Quasi tutta la quintuplice opera è dedicata al personaggio e
all’opera di Mosè, per mezzo del quale Dio fondò il suo popolo. A
lui viene anche attribuito dalla tradizione ebraica e cristiana il
Pentateuco, detto perciò “i libri di Mosè”. In realtà,
nell’opera letteraria convergono fonti assai antiche e aggiunte e
modifiche anche di molto posteriori al tempo di Mosè, ma compiute nel
suo spirito e sotto la sua autorità come legittimi e necessari
adattamenti a condizioni storiche e religiose successive. Questa
crescita si avverte anche nel materiale storico. E’ fuori di dubbio
che Mosè vi abbia avuto la gran parte e una profonda influenza come
autore e legislatore; più complicato è stabilire per quali vie e in
quanto tempo si sia giunti all’attuale redazione dei libri. E’
opinione diffusa che nell’opera confluiscano tradizioni e documenti
variamente intersecantisi, che si possono scaglionare su un lasso di
tempo che va dall’epoca di Mosè (sec. XIII a.C.) all’epoca della
restaurazione del popolo d’Israele dopo l’esilio in Babilonia (sec. V
a.C.). Il nome Genesi è greco e significa “origini”;
infatti, il libro contiene in due parti il racconto delle origini
dell’universo e dell’uomo, la preistoria biblica (cc. 1-11) e la
storia dei patriarchi d’Israele (cc. 12-50). La prima parte riferisce
in un linguaggio semplice e figurato, adatto all’intelligenza di una
umanità meno sviluppata, le verità fondamentali che sono i presupposti
della storia della salvezza, con criteri storici che non corrispondo a
quelli moderni L’orizzonte universalistico della prima parte, che
mostra tutta l’umanità sotto la guida della provvidenza divina, si
restringe nella seconda sugli antenati di Israele: Abramo, Isacco,
Giacobbe e i suoi figli, con un racconto che si inserisce più
direttamente nella storia conosciuta. La Genesi è il punto di partenza
e anche il fondamento della rivelazione cristiana, in quanto dimostra la
necessità della salvezza dal peccato, le intenzioni e le iniziative
divine per realizzarla con scelte precise, decisi interventi nella
storia, ferme promesse, che in Cristo, risolutore della storia umana nel
segno della salvezza, avranno pieno adempimento.
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