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      [1] Dopo queste cose, fu riferito a Giuseppe: "Ecco, tuo padre è
      malato!". Allora egli condusse con sé i due figli Manasse ed Efraim. 
       
      [2] Fu riferita la cosa a Giacobbe: "Ecco, tuo figlio Giuseppe è
      venuto da te". Allora Israele raccolse le forze e si mise a sedere
      sul letto. 
       
      [3] Giacobbe disse a Giuseppe: "Dio onnipotente mi apparve a Luz, nel
      paese di Cànaan, e mi benedisse 
       
      [4] dicendomi: Ecco, io ti rendo fecondo: ti moltiplicherò e ti farò
      diventare un insieme di popoli e darò questo paese alla tua discendenza
      dopo di te in possesso perenne. 
       
      [5] Ora i due figli che ti sono nati nel paese d'Egitto prima del mio
      arrivo presso di te in Egitto, sono miei: Efraim e Manasse saranno miei
      come Ruben e Simeone. 
       
      [6] Invece i figli che tu avrai generati dopo di essi, saranno tuoi:
      saranno chiamati con il nome dei loro fratelli nella loro eredità. 
       
      [7] Quanto a me, mentre giungevo da Paddan, Rachele, tua madre, mi morì
      nel paese di Cànaan durante il viaggio, quando mancava un tratto di
      cammino per arrivare a Efrata, e l'ho sepolta là lungo la strada di
      Efrata, cioè Betlemme". 
       
      [8] Poi Israele vide i figli di Giuseppe e disse: "Chi sono
      questi?". 
       
      [9] Giuseppe disse al padre: "Sono i figli che Dio mi ha dati
      qui". Riprese: "Portameli perché io li benedica!". 
       
      [10] Ora gli occhi di Israele erano offuscati dalla vecchiaia: non poteva
      più distinguere. Giuseppe li avvicinò a lui, che li baciò e li abbracciò. 
       
      [11] Israele disse a Giuseppe: "Io non pensavo più di vedere la tua
      faccia ed ecco, Dio mi ha concesso di vedere anche la tua prole!". 
       
      [12] Allora Giuseppe li ritirò dalle sue ginocchia e si prostrò con la
      faccia a terra. 
       
      [13] Poi li prese tutti e due, Efraim con la sua destra, alla sinistra di
      Israele, e Manasse con la sua sinistra, alla destra di Israele, e li
      avvicinò a lui. 
       
      [14] Ma Israele stese la mano destra e la pose sul capo di Efraim, che
      pure era il più giovane, e la sua sinistra sul capo di Manasse,
      incrociando le braccia, benché Manasse fosse il primogenito. 
       
      [15] E così benedisse Giuseppe: 
      "Il Dio, davanti al quale hanno camminato 
      i miei padri Abramo e Isacco, 
      il Dio che è stato il mio pastore da quando esisto 
      fino ad oggi, 
       
      [16] l'angelo che mi ha liberato da ogni male, 
      benedica questi giovinetti! 
      Sia ricordato in essi il mio nome 
      e il nome dei miei padri Abramo e Isacco 
      e si moltiplichino in gran numero 
      in mezzo alla terra!". 
       
      [17] Giuseppe notò che il padre aveva posato la destra sul capo di Efraim
      e ciò gli spiacque. Prese dunque la mano del padre per toglierla dal capo
      di Efraim e porla sul capo di Manasse. 
       
      [18] Disse al padre: "Non così, padre mio: è questo il primogenito,
      posa la destra sul suo capo!". 
       
      [19] Ma il padre ricusò e disse: "Lo so, figlio mio, lo so:
      anch'egli diventerà un popolo, anch'egli sarà grande, ma il suo fratello
      minore sarà più grande di lui e la sua discendenza diventerà una
      moltitudine di nazioni". 
       
      [20] E li benedisse in quel giorno: 
      "Di voi si servirà Israele 
      per benedire, dicendo: 
      Dio ti renda come Efraim e come Manasse!". 
      Così pose Efraim prima di Manasse. 
       
      [21] Poi Israele disse a Giuseppe: "Ecco, io sto per morire, ma Dio
      sarà con voi e vi farà tornare al paese dei vostri padri. 
       
      [22] Quanto a me, io do a te, più che ai tuoi fratelli, un dorso di
      monte, che io ho conquistato dalle mani degli Amorrèi con la spada e
      l'arco".
       
        
            
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