Rosarium
Virginis Mariæ
5° mistero della
luce
L'istituzione dell'Eucaristia
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La
Parola
del Signore
Io,
[Paolo] infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia
volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in
cui veniva tradito, prese del pane
e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo
è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di
me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il
calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel
mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in
memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di questo
pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte
del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo
indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà
reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno,
pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e
beva di questo calice. (1
Cor 11, 23-28)
La
Fede della Chiesa
L'Eucaristia
che [Gesù] istituisce in questo momento sarà il "memoriale" del suo
sacrificio. Gesù nella sua offerta include gli Apostoli e chiede loro di
perpetuarla. Con ciò, Gesù istituisce i suoi Apostoli sacerdoti della Nuova
Alleanza: "Per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi
consacrati nella verità" (Gv 17,19).
L'Eucaristia
è il cuore e il culmine della vita della Chiesa, poiché in essa Cristo associa
la sua Chiesa e tutti i suoi membri al proprio sacrificio di lode e di
rendimento di grazie offerto al Padre una volta per tutte sulla croce; mediante
questo sacrificio egli effonde le grazie della salvezza sul suo corpo, che è la
Chiesa.
L'Eucaristia
è il memoriale della pasqua di Cristo, cioè dell'opera della salvezza compiuta
per mezzo della vita, della morte e della risurrezione di Cristo, opera che
viene resa presente dall'azione liturgica.
(Catechismo
della Chiesa Cattolica 611, 1407, 1409)
Meditazione
L’Apostolo
Paolo dice: «Chi indegnamente mangia il corpo di Cristo o beve il calice del
Signore, è reo del corpo e del sangue del Signore» (1Cor 11,27).
Che
significa ricevere indegnamente? Ricevere con derisione, ricevere con disprezzo.
Non ti paia di poco conto, per il fatto che tu vedi. Ciò che tu vedi, passa;
l’invisibile che è manifestato, non passa, ma rimane. Ecco si riceve, si mangia, si consuma. Ma forse che il corpo
di Cristo si consuma? Forse che le membra di Cristo si consumano? No, certo.
Rimarrà ciò che è significato, anche se sembra passare ciò che significa.
Ricevetelo,
dunque, per conformare ad esso i vostri pensieri, per conservare l’unità nel
cuore, per fissare sempre in alto il cuore.
La vostra speranza non risieda in terra, ma in cielo; la vostra fede in
Dio sia solida, sia gradita a Dio.
E
quanto ora qui non vedete e credete, lo vedrete là dove
senza fine vi rallegrerete. (Sant’Agostino,
Sermone 227,1)
Preghiamo
O
Dio, il tuo unico Figlio prima di essere consegnato alla morte, affidò alla
Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che
dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di
vita.
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