Rosarium
Virginis Mariæ
1° mistero della gioia
L’annunciazione del Signore
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La
Parola
del Signore
L'angelo
Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea,
chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo
della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si
chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o
piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole
ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un
tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché
hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio,
lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.... Allora Maria
disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di
te, su te stenderà la sua ombra la potenza
dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e
chiamato Figlio di Dio… nulla
è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi,
sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai
detto».
(Lc
1, 26-37)
La Fede della Chiesa
L’Annunciazione
a Maria inaugura la “pienezza del tempo” (Gal 4,4),
cioè il compimento delle promesse e delle preparazioni.
Maria è chiamata a concepire colui nel quale abiterà
“corporalmente tutta la pienezza della divinità” (Col
2,9). La risposta divina al suo “Come è possibile? Non
conosco uomo” (Lc 1,34) è data mediante la potenza
dello Spirito: “Lo Spirito Santo scenderà su di te”
(Lc 1,35).
La
missione dello Spirito Santo è sempre congiunta e
ordinata a quella del Figlio. Lo Spirito Santo, che è
“Signore e dà la vita”, è mandato a santificare il
grembo della Vergine Maria e a fecondarla divinamente,
facendo sì che ella concepisca il Figlio eterno del Padre
in un’umanità tratta dalla sua.
(Catechismo
della Chiesa Cattolica 484, 485)
Meditazione
Dalla
Maestà divina fu assunta l'umiltà della nostra natura,
dalla forza la debolezza, da colui che è eterno, la
nostra mortalità; e per pagare il debito, che gravava
sulla nostra condizione, la natura impassibile fu unita
alla nostra natura passibile. Tutto questo avvenne perché,
come era conveniente per la nostra salvezza, il solo e
unico mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù,
immune dalla morte per un verso, fosse, per l'altro, ad
essa soggetto.
Vera,
integra e perfetta fu la natura nella quale è nato Dio,
ma nel medesimo tempo vera e perfetta la natura divina
nella quale rimane immutabilmente. In lui c'è tutto della
sua divinità e tutto della nostra umanità.
[Dalle
"Lettere" di san Leone Magno, papa (Lett. 28 a
Flaviano,
3-4; Pl. 54,763-767)]
Preghiamo
O
Dio, che all’annunzio dell’Angelo hai voluto che il
tuo Verbo si facesse uomo nel grembo della Vergine Maria:
concedi al tuo popolo, che la onora come vera Madre di
Dio, di godere sempre della sua intercessione presso di
te.
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