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LA SACRA BIBBIA Edizione CEI - 1974 |
Tito 1 |
[1] Paolo, servo
di Dio, apostolo di Gesù Cristo per chiamare alla fede gli eletti di Dio e
per far conoscere la verità che conduce alla pietà
[2] ed è fondata sulla speranza della vita eterna, promessa fin dai secoli
eterni da quel Dio che non mentisce,
[3] e manifestata poi con la sua parola mediante la predicazione che è
stata a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore,
[4] a Tito, mio vero figlio nella fede comune: grazia e pace da Dio Padre
e da Cristo Gesù, nostro salvatore.
[5] Per questo ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane da
fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni
che ti ho dato:
[6] il candidato deve essere irreprensibile, sposato una sola volta, con
figli credenti e che non possano essere accusati di dissolutezza o siano
insubordinati.
[7] Il vescovo infatti, come amministratore di Dio, dev'essere
irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non
violento, non avido di guadagno disonesto,
[8] ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé,
[9] attaccato alla dottrina sicura, secondo l'insegnamento trasmesso,
perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare
coloro che contraddicono.
[10] Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla
circoncisione, molti spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori
della gente.
[11] A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché mettono in scompiglio
intere famiglie, insegnando per amore di un guadagno disonesto cose che
non si devono insegnare.
[12] Uno dei loro, proprio un loro profeta, già aveva detto: "I Cretesi
son sempre bugiardi, male bestie, ventri pigri".
[13] Questa testimonianza è vera. Perciò correggili con fermezza, perché
rimangano nella sana dottrina
[14] e non diano più retta a favole giudaiche e a precetti di uomini che
rifiutano la verità.
[15] Tutto è puro per i puri; ma per i contaminati e gli infedeli nulla è
puro; sono contaminate la loro mente e la loro coscienza.
[16] Dichiarano di conoscere Dio, ma lo rinnegano con i fatti, abominevoli
come sono, ribelli e incapaci di qualsiasi opera buona.