1.
2. 3.
Pochi
mesi dopo l’invio della prima lettera, nell’anno 51, Paolo riprende la
penna per scrivere di nuovo alla comunità di Tessalonica, duramente
provata dalla persecuzione (1, 2) e turbata da false voci sulle
prossimità del ritorno glorioso di Cristo (2, 1-3). Alcuni forse ne
traevano la conseguenza che non valeva la pena di lavorare
nell’imminenza della fine di tutto (3, 6-12). Paolo confuta la falsa
attesa parlando dei segni premonitori (2, 3-12) del ritorno di Cristo ed
esortando tutti ad attendere con serenità alla quotidiana fatica (3,
6-12).
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