[1] Per i peccati
da voi commessi di fronte a Dio sarete condotti prigionieri in Babilonia
da Nabucodònosor re dei Babilonesi.
[2] Giunti dunque in Babilonia, vi resterete molti anni e per lungo tempo
fino a sette generazioni; dopo vi ricondurrò di là in pace.
[3] Ora, vedrete in Babilonia idoli d'argento, d'oro e di legno, portati a
spalla, i quali infondono timore ai pagani.
[4] State attenti dunque a non imitare gli stranieri; il timore dei loro
dei non si impadronisca di voi.
[5] Alla vista di una moltitudine che prostrandosi davanti e dietro a loro
li adora, pensate: "Te dobbiamo adorare, Signore".
[6] Poiché il mio angelo è con voi, egli si prenderà cura di voi.
[7] Essi hanno una lingua limata da un artefice, sono indorati e
inargentati, ma sono simulacri falsi e non possono parlare.
[8] Come si fa con una ragazza vanitosa, prendono oro e acconciano corone
sulla testa dei loro dei.
[9] Talvolta anche i sacerdoti, togliendo ai loro dei oro e argento, lo
spendono per sé, dandone anche alle prostitute nei postriboli.
[10] Adornano poi con vesti, come si fa con gli uomini, questi idoli
d'argento, d'oro e di legno; ma essi non sono in grado di salvarsi dalla
ruggine e dai tarli.
[11] Sono avvolti in una veste purpurea, ma bisogna pulire il loro volto
per la polvere del tempio che si posa abbondante su di essi.
[12] Come un governatore di una regione, il dio ha lo scettro, ma non
stermina colui che lo offende.
[13] Ha il pugnale e la scure nella destra, ma non si libera dalla guerra
e dai ladri.
[14] Per questo è evidente che non sono dei; non temeteli, dunque!
[15] Come un vaso di terra una volta rotto diventa inutile, così sono i
loro dei, posti nei templi.
[16] I loro occhi sono pieni della polvere sollevata dai piedi di coloro
che entrano.
[17] Come ad uno che abbia offeso un re si tiene bene sbarrato il luogo
dove è detenuto perché deve essere condotto a morte, così i sacerdoti
assicurano i templi con portoni, con serrature e con spranghe, perché non
vengano saccheggiati dai ladri.
[18] Accendono loro lumi, persino più numerosi che per se stessi, ma gli
dei non ne vedono alcuno.
[19] Sono come una delle travi del tempio; il loro interno, come si dice,
viene divorato e anch'essi senza accorgersene sono divorati dagli insetti
che strisciano dalla terra, insieme con le loro vesti.
[20] Il loro volto si annerisce per il fumo del tempio.
[21] Sul loro corpo e sulla testa si posano pipistrelli, rondini e altri
uccelli e anche i gatti.
[22] Di qui potete conoscere che non sono dei; non temeteli, dunque!
[23] L'oro di cui sono adorni per bellezza non risplende se qualcuno non
ne toglie la patina; perfino quando venivano fusi, essi non se ne
accorgevano.
[24] Furono comprati a qualsiasi prezzo, essi che non hanno alito vitale.
[25] Senza piedi, vengono portati a spalla, mostrando agli uomini la loro
condizione vergognosa; arrossiscono anche i loro fedeli perché, se cadono
a terra, non si rialzano più.
[26] Neanche se uno li colloca diritti si muoveranno da sé, né se si sono
inclinati si raddrizzeranno; si pongono offerte innanzi a loro come ai
morti.
[27] Iloro sacerdoti vendono le loro vittime e ne traggono profitto; anche
le mogli di costoro ne pongono sotto sale una parte e non ne danno né ai
poveri né ai bisognosi; anche una donna in stato di impurità e la puerpera
toccano le loro vittime.
[28] Conoscendo dunque da questo che non sono dei, non temeteli!
[29] Come infatti si potrebbero chiamare dei? Perfino le donne presentano
offerte a questi idoli d'argento, d'oro e di legno.
[30] Nei templi i sacerdoti siedono con le vesti stracciate, la testa e le
guance rasate, a capo scoperto.
[31] Urlano alzando grida davanti ai loro dei, come fanno alcuni durante
un banchetto funebre.
[32] I sacerdoti si portan via le vesti degli dei e ne rivestono le loro
mogli e i loro bambini.
[33] Gli idoli non possono contraccambiare né il male né il bene ricevuto
da qualcuno; non possono né costituire né spodestare un re;
[34] nemmeno possono dare ricchezze né soldi. Se qualcuno, fatto un voto,
non lo mantiene, non se ne curano.
[35] Non liberano un uomo dalla morte né sottraggono il debole da un
forte.
[36] Non rendono la vista a un cieco né liberano un uomo dalle angosce.
[37] Non hanno pietà della vedova né beneficano l'orfano.
[38] Sono simili alle pietre estratte dalla montagna quegli idoli di
legno, indorati e argentati. Iloro fedeli saranno confusi.
[39] Come dunque si può ritenere e dichiarare che costoro sono dei?
[40] Inoltre, perfino gli stessi Caldei li disonorano; questi infatti
quando trovano un muto incapace di parlare lo presentano a Bel pregandolo
di farlo parlare, quasi che costui potesse sentire.
[41] Costoro, pur rendendosene conto, non sono capaci di abbandonare gli
idoli, perché non hanno senno.
[42] Le donne siedono per la strada cinte di cordicelle e bruciano della
crusca.
[43] Quando qualcuna di esse, tratta in disparte da qualche passante, si è
data a costui, schernisce la sua vicina perché non fu stimata come lei e
perché la sua cordicella non fu spezzata.
[44] Quanto avviene attorno agli idoli è menzogna; dunque, come si può
credere e dichiarare che costoro sono dei?
[45] Gli idoli sono lavoro di artigiani e di orefici; essi non diventano
niente altro che ciò che gli artigiani vogliono che siano.
[46] Coloro che li fabbricano non hanno vita lunga; come potrebbero le
cose da essi fabbricate essere dei?
[47] Essi lasciano ai loro posteri menzogna e ignominia.
[48] Difatti, quando sopraggiungono la guerra e le calamità, i sacerdoti
si consigliano fra di loro sul come potranno nascondersi insieme con i
loro dei.
[49] Come dunque è possibile non comprendere che non sono dei coloro che
non possono salvare se stessi né dalla guerra né dai mali?
[50] Dopo tali fatti si riconoscerà che gli idoli di legno, indorati e
argentati, sono una menzogna; a tutte le genti e ai re sarà evidente che
essi non sono dei, ma lavoro delle mani d'uomo e che sono privi di ogni
qualità divina.
[51] A chi dunque non sarà evidente che non sono dei?
[52] Essi infatti non possono costituire un re sul panè concedere la
pioggia agli uomini;
[53] non risolvono le contese, né liberano l'oppresso, poiché non hanno
alcun potere; sono come cornacchie fra il cielo e la terra.
[54] Infatti, se il fuoco si attacca al tempio di questi dei di legno o
indorati o argentati, mentre i loro sacerdoti fuggiranno e si metteranno
in salvo, essi invece come travi bruceranno là in mezzo.
[55] A un re e ai nemici non possono resistere.
[56] Come dunque si può ammettere e pensare che essi siano dei?
[57] Né dai ladri né dai briganti si salveranno questi idoli di legno,
argentati e indorati, ai quali i ladri con la violenza tolgono l'oro,
l'argento e la veste che li avvolge e poi fuggono tenendo la roba; essi
non sono in grado di aiutare neppure se stessi.
[58] Per questo vale meglio di questi dei bugiardi un re che mostri
coraggio oppure un arnese utile in casa, di cui si serve chi l'ha
acquistato; anche meglio di questi dei bugiardi è una porta, che tenga al
sicuro quanto è dentro la casa o perfino una colonna di legno in un
palazzo.
[59] Il sole, la luna, le stelle, essendo lucenti e destinati a servire a
uno scopo obbediscono volentieri.
[60] Così anche il lampo, quando appare, è ben visibile; anche il vento
spira su tutta la regione.
[61] Quando alle nubi è ordinato da Dio di percorrere tutta la terra,
eseguiscono l'ordine; il fuoco, inviato dall'alto per consumare monti e
boschi, eseguisce il comando.
[62] Gli idoli invece non assomigliano né per l'aspetto né per la potenza
a queste cose.
[63] Perciò non si deve ritenere né dichiarare che siano dei, poiché non
possono né rendere giustizia né beneficare gli uomini.
[64] Conoscendo dunque che non sono dei, non temeteli!
[65] Essi non maledicono né benedicono i re;
[66] non mostrano alle genti segni nel cielo, né risplendono come il sole,
né illuminano come la luna.
[67] Le belve sono migliori di loro, perché possono fuggire in un riparo e
provvedere a se stesse.
[68] Dunque, in nessuna maniera è chiaro per noi che essi sono dei; per
questo non temeteli!
[69] Come infatti uno spauracchio che in un cocomeraio nulla protegge,
tali sono i loro idoli di legno indorati e argentati;
[70] ancora, i loro idoli di legno indorati e argentati si possono
paragonare a un ramo nell'orto, su cui si posa ogni sorta di uccelli, o
anche a un cadavere gettato nelle tenebre.
[71] Dalla porpora e dal bisso che si logorano su di loro saprete che non
sono dei; infine saranno divorati e nel paese saranno una vergogna.
[72] È migliore un uomo giusto che non abbia idoli, poiché sarà lontano
dal disonore.
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