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MESSALE ROMANO &
LITURGIA DELLE ORE

 

 MEMORIA DI SANTA
MARIA IN SABATO

UFFICIO DELLE LETTURE

Nei sabati del Tempo ordinario, nei quali sono permesse le memorie facoltative, si può celebrare, con le stesse norme, la memoria facoltativa di santa Maria in sabato.
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INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona  
Venite, adoriamo il Cristo Signore:
figlio della vergine Maria.
 
Oppure:
Celebriamo la Festa di Maria,
inneggiamo al Signore.
  
SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno  
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz'ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate».

Oppure:
Quem terra, pontus, æthera
colunt, adórant, prædicant
trinam regéntem máchinam,
claustrum Maríæ báiulat.
 
Cui luna, sol et ómnia
desérviunt per témpora,  
perfúsa cæli grátia
gestant puéllæ víscera.
 
Beáta mater múnere,
cuius, supérnus ártifex,
mundum pugíllo cóntinens,
ventris sub arca clausus est.
 
Beáta cæli núntio,
fecúnda Sancto Spíritu,
desiderátus géntibus
cuius per alvum fusus est.
 
Iesu, tibi sit glória,
qui natus es de Vírgine,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen.
  
Antifone, salmi, versetto e prima lettura con relativo responsorio del sabato corrente.
 
Seconda Lettura
La seconda lettura con il relativo responsorio si prende o dal Comune della B. V. M. o dalla serie seguente o dal, sabato corrente.
 
Dai «Discorsi sulla Natività del Signore» di san Proclo, vescovo di Costantinopoli  (Disc. h2; PG 65, 843-846)
 
L'amico dell'uomo si è fatto uomo, nascendo dalla Vergine
Si rallegrino in alto i cieli e le nubi facciano piovere la giustizia, perché il Signore ha avuto pietà del suo popolo (cfr. Is 45, 8). Si rallegrino in alto i cieli, perché quando in principio venivano creati, anche Adamo fu plasmato dalla terra vergine e apparve come amico e familiare di Dio. Si rallegrino in alto i cieli, perché ora è stata santificata la terra per l'incarnazione del Signore nostro, e il genere umano è stato liberato dai sacrifici idolatrici. Le nubi facciano piovere la giustizia, perché oggi è stato tolto e perdonato l'errore di Eva per la santità verginale di Maria e per l'uomo-Dio nato da lei. Oggi Adamo, dopo l'antica condanna, è stato liberato da quell'orribile e tenebrosa sentenza.
È nato dunque Cristo dalla Vergine, dalla quale egli prese carne secondo il disegno che a lui piacque: «E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14), e perciò la Vergine divenne Madre di Dio. Ma è madre vergine, perché generò il Verbo incarnato senza concorso umano e conservò la sua verginità perché risaltasse il carattere miracoloso della nascita di colui, che aveva così stabilito.
È madre del Verbo divino secondo la natura umana, perché in lei si è fatto uomo, in lei ha realizzato l'unione delle due nature e da lei fu dato al mondo. Ciò rispondeva alla sapienza e al volere di colui, che opera i prodigi.
Dai padri proviene Cristo secondo la carne, dice il beato Paolo (cfr. Rm 9, 5). Egli, infatti, è stato quale è ora e quale sarà e resterà. Si fece tuttavia carne per noi. Amico dell'uomo si è fatto uomo, ciò che prima non era. Ma si è fatto uomo rimanendo insieme Dio, senza alcun cambiamento. È diventato quindi simile a me per amor mio, è diventato ciò che non era, conservando però quel che era. Si è fatto uomo e si è addossato la nostra attuale debolezza per renderci atti all'adozione filiale e concederci il regno dei cieli. Di esso ci renda degni la grazia e la misericordia del Signore Gesù Cristo. A lui, con il Padre e lo Spirito Santo, è la gloria, l'onore e la potestà, ora e in ogni tempo e per tutti i secoli. Amen.
 
Responsorio     Sal 71, 6. 19; Ap 21, 3
R. Scenderà come pioggia sull'erba, *  la sua gloria riempirà la terra.
V. Ecco la dimora di Dio con gli uomini:  egli sarà il Dio-con-loro,
R. la sua gloria riempirà la terra.
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Oppure:
Dai «Discorsi» del beato Guerrico, abate
(Disc. 1 nell'Assunzione della b. Vergine Maria; .   PL  185,   187-189)
 
Maria, madre di Cristo e madre dei cristiani
Maria ha generato un unico Figlio, unico per il Padre in cielo, unico per la madre in terra. La stessa unica madre vergine che ha la gloria d'aver generato l'unico Figlio del Padre, abbraccia il medesimo suo unico Figlio in tutte le sue membra e non disdegna di chiamarsi madre di tutti coloro nei quali riconosce il suo Cristo già formato o che si formerà.
L'antica Eva, più matrigna che madre, perché diede ai figli la morte prima ancora di generarli, fu sì chiamata «la madre di tutti i viventi» (Gn 3, 20), ma in verità si potrebbe chiamare piuttosto assassina dei viventi, perché il suo generare non fu altro che ingenerare morte. Essa dunque non poté realizzare quanto il suo nome significava. Invece Maria diede piena attuazione a quel mistero di cui è espressione. È infatti madre di tutti coloro che rinascono alla vita, proprio come la Chiesa di cui è modello. È madre di quella vita di cui tutti vivono. Generando la vita, ha come rigenerato tutti coloro che di questa vita dovevano vivere.
La santa Madre di Cristo si riconosce madre dei cristiani sul piano del mistero, e perciò esercita verso di loro tutte le sollecitudini e l'amore propri di una madre. Non si sente insensibile verso i suoi figli, non li tratta da estranei, lei, che pur avendo generato una volta sola, fu sempre madre, né mai cessò di dare al mondo i frutti del suo amore materno.
Se un servo di Cristo può dire di generare i suoi figliuoli per le premure e l'amore che porta loro, finché non sia formato il Cristo in essi (cfr. Gal 41, 19), quanto più la Madre stessa di Cristo? E Paolo li ha generati predicando la parola di verità cori la quale sono stati rigenerati. Maria invece in un modo molto più divino e santo, generandolo stesso Verbo. Io lodo certo in Paolo il ministero della predicazione, ma ammiro e venero di più in Maria il mistero della generazione.
Anche i cristiani la riconoscono per madre e, mossi dal loro naturale affetto di figli, si rifugiano in lei in ogni necessità e pericolo, invocandone con fiducia il nome, come bimbi in braccio alla loro mamma. Per questo penso si possa intendere rivolto ad essi ciò che è stato promesso per mezzo del profeta: Abiteranno in te i tuoi figli (cfr. Sal 101, 29) senza escludere naturalmente che tale profezia sia principalmente riferita alla Chiesa.
E ora, se davvero abitiamo al riparo della Madre dell'Altissimo, riposiamo sotto la sua protezione come all'ombra delle sue ali, e un giorno, condividendo la sua gloria, saremo ammessi alla sua presenza. Allora risuonerà un unico coro di cuori esultanti che acclameranno la madre: Sono in te tutte le nostre sorgenti (cfr. Sai 86, 7), o santa Madre di Dio.
 
Responsorio  Mt 1, 20. 21; Mic 5, 4-5
R. Colui che Maria ha concepito viene dallo Spirito Santo: * egli salverà il suo popolo dal peccato.
V. Sarà grande fino agli estremi confini della terra; egli sarà la pace.
R. egli salverà il suo popolo dal peccato.
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Oppure:
Dalle «Omelie» di  san  Giovanni  Crisostomo,  vescovo
(Il cimitero e la croce, 2; PG 49, 396)
 
Adamo e Cristo, Eva e Maria
Hai visto l'ammirabile vittoria? Hai visto la nobilissima impresa della croce? Potrò mai dirti qualcosa di più meraviglioso? Considera il modo con cui ha vinto e resterai ancora più ammirato. Cristo infatti ha vinto il diavolo con gli stessi mezzi con cui aveva ottenuto vittoria il diavolo. Lo sbaragliò con le stesse armi usate da lui. Senti in che modo.
Una vergine, un legno e la morte furono i simboli della nostra sconfitta. La vergine era Eva, non aveva infatti ancora coabitato col marito. Il legno era l'albero. La morte la pena di Adamo. Ma ecco ancora una vergine, un legno e la morte, già simboli  della  sconfitta, diventare ora simboli della sua vittoria. Infatti al posto di Eva c'è Maria, al posto dell'albero della scienza del bene e del male c'è l'albero della croce, al posto della morte di Adamo la morte di Cristo.
Vedi come colui che aveva vinto viene ora sconfitto con gli stessi suoi mezzi? Presso l'albero il diavolo abbatté Adamo, presso l'albero Cristo sconfisse il diavolo. E quell'albero mandava all'inferno, questo invece richiama dall'inferno anche coloro che vi erano già scesi. Inoltre un altro albero nascose l'uomo vinto e nudo, questo invece innalza agli occhi di tutti il vincitore spoglio. E quella morte colpì tutti coloro che erano nati dopo di essa, questa morte invece risuscita anche coloro che erano nati prima di essa. «Chi può narrare i prodigi del Signore?» (Sal 105, 2). Siamo stati resi immortali da una morte: queste sono le gloriose imprese della croce.
Hai compreso la vittoria? Hai capito il modo con cui ha vinto? Apprendi ora come questa vittoria fu riportata senza nostra fatica e sudore. Noi non abbiamo bagnato di sangue le armi, non siamo stati in battaglia, non siamo stati feriti, la battaglia non l'abbiamo nemmeno vista, eppure abbiamo riportato vittoria. Del Signore è stato il combattimento, nostra la corona. Poiché la vittoria è anche nostra, imitiamo i soldati e, con voci di gioia, cantiamo oggi le lodi e l'inno della vittoria. Diciamo, lodando il Signore: «La morte è stata ingoiata per la vittoria. Dov'è, o morte, la tua vittoria? Dov'è, o morte, il tuo pungiglione?» (1 Cor 15, 54-55; cfr. Is 25, 8; Os 13, 14).
Tutto questo ci è stato procurato dalla croce gloriosa: la croce, trofeo eretto contro il demonio, arma contro il peccato, spada con cui Cristo ha trafitto il serpente; la croce volontà del Padre, gloria dell'Unigenito, gaudio dello Spirito Santo, onore degli angeli, presidio della Chiesa, vanto di Paolo, difesa dei santi, luce di tutto il mondo.

Responsorio
R. Per volere di Dio, che rinnova all'uomo l'antico onore, * come una rosa dalle spine nasce da Eva la Vergine Maria.
V. Perché la forza di Dio cancelli il peccato, e la sua grazia la nostra colpa,
R. come una rosa dalle spine nasce da Eva la Vergine Maria.
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Oppure:

Dalla  Costituzione dogmatica «Lumen gentium» del Concilio ecumenico Vaticano II sulla Chiesa (Nn. 63-65)
 
Maria figura della Chiesa
La santa Vergine per il dono e il privilegio della divina maternità, che la unisce col Figlio redentore, e per le sue grazie e le sue funzioni singolari, è pure intimamente unita alla Chiesa. La Madre di Dio è la figura della Chiesa, come già insegnava sant'Ambrogio. Lo è nell'ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo. Maria, anche come vergine e madre, è l'esemplare incomparabile e perfetto della Chiesa, chiamata anch'essa con ragione, madre e vergine. Per la sua fede e la sua obbedienza Maria generò sulla terra lo stesso Figlio del Padre senza cooperazione dell'uomo, ma unicamente per opera dello Spirito Santo. La novella Eva non credette all'antico serpente, fece invece omaggio di una fede assoluta e inalterata a Dio che le parlava per bocca dell'angelo. Ella diede alla luce un Figlio, costituito da Dio primogenito di una moltitudine di fratelli (cfr. Rm 8, 29), cioè dei fedeli, alla cui nascita e formazione ella coopera con amore di madre.
Ora la Chiesa contempla l'arcana santità di Maria) ne imita la carità e adempie fedelmente la volontà del Padre. Così, per mezzo della parola di Dio, accolta con fedeltà, diventa essa pure madre, poiché con la predicazione e il battesimo genera a una vita nuova e immortale i figli, concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio. Essa pure è vergine che custodisce immacolato e santo l'amore promesso allo Sposo e, a imitazione della madre del suo Signore, con la virtù dello Spirito Santo, conserva verginalmente integra la fede, solida la speranza, sincera la carità.
Mentre la Chiesa ha già raggiunto nella beatissima Vergine la perfezione che la rende senza macchia e senza ruga (cfr. Ef 5, 27), i fedeli sono ancora nella condizione dello sforzo e della lotta contro il male per il progresso nella grazia. Per questo innalzano gli occhi a Maria, la quale rifulge come il modello della virtù davanti a tutta la comunità degli eletti. La Chiesa la contempla con devoto affetto e, alla luce del Verbo fatto uomo, penetra sempre più profondamente l'altissimo mistero dell'incarnazione, oggetto del suo culto, e ricopia sempre più perfettamente l'immagine del suo Sposo. Maria, che ha una parte di primissimo piano nella storia della salvezza, sintetizza in sé e riflette sulla Chiesa i principali valori della rivelazione. Così quando la si predica e la si onora, ella rinvia i credenti al Figlio suo, al suo sacrificio e all’amore del Padre. A sua volta la Chiesa, mentre opera per la gloria di Cristo, diventa più simile al suo alto modello, progredisce continuamente nella fede, nella speranza e nella carità, e in ogni cosa cerca e segue là divina volontà. Anche nel suo ministero apostolico la Chiesa sente di assomigliare alla Vergine, che generò il Cristo dopo averlo concepito per opera dello Spirito Santo. Come lei, infatti, la Chiesa contribuisce efficacemente alla prima presenza e alla crescita di Cristo nei cuori dei fedeli.
La Vergine costituisce quel nobile ideale di amore materno che deve informare la missione apostolica di coloro che nella Chiesa lavorano per la rigenerazione degli uomini.
 
Responsorio
R. Per te, Vergine Maria, è venuta nel mondo la salvezza: * la tua vita santa è gloria della Chiesa.
V. Con fede e devozione celebriamo il tuo ricordo:
R. la tua vita santa è gloria della Chiesa.
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Oppure:

Dalle «Omelie» di sant'Amedeo di Losanna, vescovo
(Om. 7; SC 72, 188. 190. 192. 200)

Regina del mondo e della pace
La santa Vergine Maria fu assunta in cielo. Ma il suo nome ammirabile rifulse su tutta la terra anche indipendentemente da questo singolare evento, e la sua gloria immortale si irradiò in ogni luogo prima ancora che fosse esaltata sopra i cieli. Era conveniente, infatti, anche per l'onore del suo Figlio, che la Vergine Madre regnasse dapprima in terra e così alla fine ricevesse la gloria nei cieli. Era giusto che la sua santità e la sua grandezza andassero crescendo quaggiù, passando di virtù in virtù e di splendore in splendore per opera dello Spirito Santo, fino a raggiungere il termine massimo al momento della sua entrata nella dimora superna. 
Perciò quando era qui con il corpo, pregustava le primizie del regno futuro, ora innalzandosi fino a Dio, ora scendendo verso i fratelli mediante
l'amore. Fu onorata dagli angeli e venerata dagli uomini. Le stava accanto Gabriele con gli angeli e le rendeva servizio, con gli apostoli, Giovanni, ben felice che a lui, vergine, fosse stata affidata presso la croce la Vergine Madre. Quelli erano lieti di vedere in lei la Regina, questi la Signora, e sia gli uni che gli altri la circondavano di pio e devoto affetto.
Abitava nel sublime palazzo della santità, godeva della massima abbondanza dei favori divini, e sul popolo credente e assetato faceva scendere la pioggia delle grazie, lei che nella ricchezza della grazia aveva superato tutte le creature.
Conferiva la salute fisica e la medicina spirituale, aveva il potere di risuscitare dalla morte i corpi e le anime. Chi mai si partì da lei o malato, o triste, o digiuno dei misteri celesti? Chi non ritornò a casa sua lieto e contento dopo d'aver ottenuto dalla Madre del Signore, Maria, quello che voleva?
Maria era la sposa ricca di gioielli spirituali, la madre dell'unico Sposo, la fonte di ogni dolcezza, la delizia dei giardini spirituali e la sorgente della acque vive e vivificanti che discendono dal Libano divino, dal monte Sion fino ai popoli stranieri sparsi qua e là. Ella faceva scendere fiumi di pace e grazia. Perciò mentre la Vergine delle vergini veniva assunta in cielo da Dio e dal Figlio suo, re dei re, tra l'esultanza degli angeli, il giubilo degli arcangeli e le acclamazioni festose del cielo, si compì la profezia del salmista che dice al Signore: «Sta la regina alla tua destra in veste tessuta d'oro, in abiti trapunti e ricamati» (Sal 44, 10 volg.)

Responsorio
  Cfr. Ap 12, 1; Sal 44, 10
R. Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi, * e sul capo una corona di dodici stelle.
V. Sta alla tua destra la regina, vestita di tessuto d'oro,
R. e sul capo una corona di dodici stelle.
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Oppure:

Dai «Discorsi» di san Bernardo, abate
(Disc. «De aquaéductu»; Opera omnia, edit. Cisterc. 5 [1968] 282-283)
 
Bisogna meditare i misteri della salvezza
Il Santo che nascerà da te, sarà chiamato Figlio di Dio (cfr. Lc 1, 35), fonte della sapienza, Verbo del Padre nei cieli altissimi.
Il Verbo, o Vergine santa, si farà carne per mezzo tuo, e colui che dice: «Io sono nel Padre e il Padre è in me» (Gv 10, 38) dirà anche: «Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo» (Gv 16, 28).
Dunque «In principio era il Verbo», cioè già scaturiva la fonte, ma ancora unicamente in se stessa, perché al principio «Il Verbo era presso di Dio» (Gv 1, 1), abitava la sua luce inaccessibile. Poi il Signore cominciò a formulare un piano: Io nutro progetti di pace e non di sventura (cfr. Ger 29, 11). Ma il progetto di Dio rimaneva presso di lui e noi non eravamo in grado di conoscerlo. Infatti: Chi conosce il pensiero del Signore e chi gli può essere consigliere? (cfr. Rm 11, 24). E allora il pensiero di pace si calò nell'opera di pace: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14); venne ad abitare particolarmente nei nostri cuori per mezzo della fede. Divenne oggetto del nostro ricordo, del nostro pensiero e della nostra stessa immaginazione.
Se egli non fosse venuto in mezzo a noi, che idea si sarebbe potuto fare di Dio l'uomo, se non quella di un idolo, frutto di fantasia?
Sarebbe rimasto incomprensibile e inaccessibile, invisibile e del tutto inimmaginabile. Invece ha voluto essere compreso, ha voluto essere veduto, ha voluto essere immaginato. Dirai: Dove e quando si rende a noi visibile? Appunto nel presepio, in grembo alla Vergine, mentre predica sulla montagna, mentre passa la notte in preghiera, mentre pende sulla croce e illividisce nella morte, oppure mentre, libero tra i morti, comanda sull'inferno, o anche quando risorge il terzo giorno e mostra agli apostoli le trafitture dei chiodi, quali segni di vittoria, e, finalmente, mentre sale al cielo sotto i loro sguardi.
Non è forse cosa giusta, pia e santa meditare tutti questi misteri? Quando la mia mente li pensa, vi trova Dio, vi sente colui che in tutto e per tutto è il mio Dio. E' dunque vera sapienza fermarsi su di essi in contemplazione. E' da spiriti illuminati riandarvi per colmare il proprio cuore del dolce ricordo del Cristo.
 
Responsorio
  Cfr. Lc 1, 42. 28
R. Vergine Maria, nessuna è come te tra le figlie di Gerusalemme: tu sei la madre del Re altissimo, tu Signora degli angeli e Regina del cielo. * Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo.
V. Ti saluto, piena di grazia, il Signore è con te.
R. Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo grembo.
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Oppure:

Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo  (Disc. 25, 7-8; PL 46, 937-938)

Colei che credette in virtù della fede, in virtù della fede concepì
Fate attenzione, vi prego, a quello che disse il Signore Gesù Cristo, stendendo la mano verso i suoi discepoli: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre» (Mt 12, 49-50). Forse che non ha fatto la volontà del Padre la Vergine Maria, la quale credette in virtù della fede, concepì in virtù della fede, fu scelta come colei dalla quale doveva nascere la nostra salvezza tra gli uomini, fu creata da Cristo, prima che Cristo in lei fosse creato? Ha fatto, sì certamente ha fatto la volontà del Padre Maria santissima e perciò conta di più per Maria essere stata discepola di Cristo, che essere stata madre di Cristo. Lo ripetiamo: fu per lei maggiore dignità e maggiore felicità essere stata discepola di Cristo che essere stata madre di Cristo. Perciò Maria beata, perché, anche prima di dare alla luce il Maestro, lo portò nel suo grembo.
Osserva se non è vero ciò che dico. Mentre il Signore passava, seguito dalle folle, e compiva i suoi divini miracoli, una donna esclamò: «Beato il grembo che ti ha portato!» (Lc 11, 27). Felice il grembo che ti ha portato! E perché la felicità non fosse cercata nella carne, che cosa rispose il Signore? «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano» (Lc 11, 28). Anche Maria proprio per questo è beata, perché ha ascoltato la parola di Dio e l'ha osservata. Ha custodito infatti più la verità nella sua mente, che la carne nel suo grembo. Cristo è verità, Cristo è carne; Cristo è verità nella mente di Maria, Cristo è carne nel grembo di Maria. Conta di più ciò che è nella mente, di ciò che è portato nel grembo.
Santa è Maria, beata è Maria, ma è migliore la Chiesa che la Vergine Maria. Perché? Perché Maria è una parte della Chiesa: un membro santo, un membro eccellente, un membro che tutti sorpassa in dignità, ma tuttavia è sempre un membro rispetto all'interno corpo. Se è membro di tutto il corpo, allora certo vale più il corpo che un suo membro. Il Signore è capo, e il Cristo totale è capo e corpo. Che dire? Abbiamo un capo divino, abbiamo per capo Dio.
Perciò, o carissimi, badate bene: anche voi siete membra di Cristo, anche voi siete corpo di Cristo. Osservate in che modo lo siete, perché egli dice: «Ecco mia madre, ed ecco i miei fratelli» (Mt 12, 49). Come potrete essere madre di Cristo? Chiunque ascolta e chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre (cfr. Mt 12, 50).
Quando dico fratelli, quando dico sorelle, è chiaro che intendo parlare di una sola e medesima eredità. Perciò anche nella sua misericordia, Cristo, essendo unico, non volle essere solo, ma fece in modo che fossimo eredi del Padre e suoi coeredi nella medesima sua eredità.

Responsorio    Cfr. Is 61, 10; Lc 1, 46-47
R. Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza, come una sposa ornata di gioielli.
V. L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
R. perché mi ha rivestita di salvezza, come una sposa ornata di gioielli.
 
Orazione
Una delle seguenti a scelta:
 
Concedi ai tuoi fedeli, Signore Dio nostro, di godere sempre la salute del corpo e dello spirito e per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per il nostro Signore.
 
Oppure:
Perdona, Signore, le colpe dei tuoi figli, e poiché non possiamo salvarci con le nostre opere, ci soccorra l'intercessione della Vergine Maria, Madre del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

Oppure:
O Dio, Padre misericordioso, soccorri la nostra debolezza, e, per intercessione di Maria, Madre immacolata del tuo Figlio, fa' che risorgiamo dal pec­cato alla vita nuova. Per il nostro Signore.
 
Oppure:
Ci soccorra, Signore, l'intercessione della beata sempre Vergine Maria, perché liberi da tutti i pericoli possiamo godere la tua pace. Per il nostro Signore.
 
Oppure:
Guarda, Signore, il tuo popolo, riunito nel ricordo della beata Vergine Maria, e fa' che, per sua intercessione, partecipi alla pienezza della tua gra­zia. Per il nostro Signore.
 
Oppure:
Dio onnipotente ed eterno, concedi al tuo popolo che confida nella materna protezione della Vergine Maria, di essere liberato da tutti i mali per giungere alla gioia eterna del cielo. Per il nostro Signore.
 
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R.  Rendiamo grazie a Dio.