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				INVITATORIO
      
      
      
      		 
      
		V. 
		 
		Signore, apri le mie labbra
      
       
      
		R.
		e la mia bocca proclami la tua lode. 
      
      
		 
      
       
      		
      
		Antifona
        
      
      
       
      
		Venite,
      adoriamo Cristo Signore: 
      figlio della vergine Maria
		
		(T.P. 
		
		alleluia). 
      
		  
		
		Oppure: 
		
		Celebriamo la Festa di Maria, 
      inneggiamo al Signore 
		(T.P. 
		
		alleluia). 
      
		  
      
       
      
      
		
		SALMO 94   
		
		Invito a lodare Dio 
		
		
		
		
		( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 
		66 o 23 ) 
		
		
		
		Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 
		3,13). 
		 
		
		Si enunzia e si ripete l'antifona. 
		 
		Venite, applaudiamo al Signore, *  
		acclamiamo alla roccia della nostra salvezza. 
		Accostiamoci a lui per rendergli grazie, * 
		a lui acclamiamo con canti di gioia 
		(Ant.). 
		 
		
		Poiché grande Dio è il Signore, * 
		grande re sopra tutti gli dèi. 
		Nella sua mano sono gli abissi della terra, * 
		sono sue le vette dei monti. 
		Suo è il mare, egli l'ha fatto, * 
		le sue mani hanno plasmato la terra 
		
		(Ant.). 
		 
		
		Venite, prostràti adoriamo, * 
		in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati. 
		Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, * 
		il gregge che egli conduce 
		(Ant.). 
		 
		
		Ascoltate oggi la sua voce: † 
		« Non indurite il cuore, * 
		come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, 
		 
		dove mi tentarono i vostri padri: * 
		mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere 
		(Ant.). 
		 
		
		Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione † 
		e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, * 
		non conoscono le mie vie; 
		  
		perciò ho giurato nel mio sdegno: * 
		Non entreranno nel luogo del mio riposo » 
		
		(Ant.). 
		 
		
		Gloria al Padre e al Figlio * 
		e allo Spirito Santo.  
		Come era nel principio, e ora e sempre, * 
		nei secoli dei secoli. Amen 
		(Ant.). 
		 
      
       
      
  			
  
    			
    
	Inno
      
    	
    
	«Vergine 
	madre, figlia del tuo Figlio, 
	umile e alta più che creatura, 
	termine fisso d'eterno consiglio, 
	 
	tu se' colei che l'umana natura 
	nobilitasti sì, che 'l suo fattore 
	non disdegnò di farsi sua fattura. 
	 
	Nel ventre tuo si raccese l'amore 
	per lo cui caldo ne l'eterna pace 
	così è germinato questo fiore. 
	 
	Qui se' a noi meridïana face 
	di caritate, e giuso, intra i mortali, 
	se' di speranza fontana vivace. 
	 
	Donna, se' tanto grande e tanto vali, 
	che qual vuol grazia ed a te non ricorre, 
	sua disïanza vuol volar sanz'ali. 
	 
	La tua benignità non pur soccorre 
	a chi domanda, ma molte fiate 
	liberamente al dimandar precorre. 
	 
	In te misericordia, in te pietate, 
	in te magnificenza, in te s'aduna 
	quantunque in creatura è di bontate». 
	 
	Oppure: 
    	
		Quem 
		terra, pontus, æthera  
		colunt, adórant, prædicant  
		trinam regéntem máchinam,  
		claustrum Maríæ báiulat. 
  
		
		Cui 
		luna, sol et ómnia  
		desérviunt per témpora,   
		perfúsa cæli grátia  
		gestant puéllæ víscera. 
  
		
		Beáta 
		mater múnere,  
		cuius, supérnus ártifex,  
		mundum pugíllo cóntinens,  
		ventris sub arca clausus est. 
  
		
		Beáta 
		cæli núntio,  
		fecúnda Sancto Spíritu,  
		desiderátus géntibus  
		cuius per alvum fusus est. 
  
		
		Iesu, 
		tibi sit glória,  
		qui natus es de Vírgine,  
		cum Patre et almo Spíritu,  
		in sempitérna sæcula. Amen. 
    
	 
    
     
    	
		
		1^ 
		Antifona 
		Maria, sei benedetta dal Signore, 
		il Dio della salvezza ti ha santificato 
		(T.P. 
		
		alleluia). 
		 
		Quando 
		il seguente salmo è stato gia detto all'Invitatorio, in luogo si dice il 
		salmo 94. 
		 
		SALMO 23   
		Del Signore è la terra e quanto contiene, * 
		l'universo e i suoi abitanti.  
		E' lui che l'ha fondata sui mari, * 
		e sui fiumi l'ha stabilita.  
		 
		Chi salirà il monte del Signore, * 
		chi starà nel suo luogo santo?  
		 
		Chi ha mani innocenti e cuore puro, † 
		chi non pronunzia menzogna, * 
		chi non giura a danno del suo prossimo.  
		 
		Egli otterrà benedizione dal Signore, * 
		giustizia da Dio sua salvezza.  
		Ecco la generazione che lo cerca, * 
		che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.  
		 
		Sollevate, porte, i vostri frontali, † 
		alzatevi, porte antiche, * 
		ed entri il re della gloria.  
		 
		Chi è questo re della gloria? † 
		Il Signore forte e potente, * 
		il Signore potente in battaglia.  
		 
		Sollevate, porte, i vostri frontali, † 
		alzatevi, porte antiche, * 
		ed entri il re della gloria.  
		 
		Chi è questo re della gloria? * 
		Il Signore degli eserciti è il re della gloria. 
		 
		Gloria al Padre e al Figlio * 
		e allo Spirito Santo.  
		Come era nel principio, e ora e sempre, * 
		nei secoli dei secoli. Amen. 
		  
		1^ Antifona 
		Maria, sei benedetta dal Signore, 
		il Dio della salvezza ti ha santificato 
		(T.P. 
		
		alleluia). 
		 
		2^ Antifona 
		L'Altissimo ha santificato la sua 
		dimora 
		(T.P. 
		
		alleluia). 
		 
		SALMO 45    
		Dio è per noi rifugio e forza, * 
		aiuto sempre vicino nelle angosce.  
		 
		Perciò non temiamo se trema la terra, * 
		se crollano i monti nel fondo del mare.  
		Fremano, si gonfino le sue acque, * 
		tremino i monti per i suoi flutti.  
		 
		Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, * 
		la santa dimora dell'Altissimo.  
		 
		Dio sta in essa: non potrà vacillare; * 
		la soccorrerà Dio, prima del mattino.  
		Fremettero le genti, i regni si scossero; * 
		egli tuonò, si sgretolò la terra.  
		 
		Il Signore degli eserciti è con noi, * 
		nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.  
		 
		Venite, vedete le opere del Signore, * 
		egli ha fatto portenti sulla terra.  
		 
		Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, † 
		romperà gli archi e spezzerà le lance, * 
		brucerà con il fuoco gli scudi.  
		 
		Fermatevi e sappiate che io sono Dio, * 
		eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.  
		Il Signore degli eserciti è con noi, * 
		nostro rifugio è il Dio di Giacobbe. 
		 
		Gloria al Padre e al Figlio * 
		e allo Spirito Santo.  
		Come era nel principio, e ora e sempre, * 
		nei secoli dei secoli. Amen. 
		  
		2^ Antifona 
		L'Altissimo ha santificato la sua 
		dimora 
		(T.P. 
		
		alleluia). 
		 
		3^ Antifona 
		Meraviglie si dicono di te, 
		o Vergine Maria! 
		(T.P. 
		
		alleluia). 
		 
		SALMO 86    
		Le sue fondamenta sono sui monti santi; † 
		il Signore ama le porte di Sion * 
		più di tutte le dimore di Giacobbe.  
		 
		Di te si dicono cose stupende, * 
		città di Dio.  
		 
		Ricorderò Raab e Babilonia  
		fra quelli che mi conoscono; † 
		ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: * 
		tutti là sono nati.  
		 
		Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa * 
		e l'Altissimo la tiene salda».  
		 
		Il Signore scriverà nel libro dei popoli: * 
		«Là costui è nato».  
		E danzando canteranno: * 
		«Sono in te tutte le mie sorgenti». 
		 
		Gloria al Padre e al Figlio * 
		e allo Spirito Santo.  
		Come era nel principio, e ora e sempre, * 
		nei secoli dei secoli. Amen. 
		  
		3^ Antifona 
		Meraviglie si dicono di te, 
		o Vergine Maria! 
		(T.P. 
		
		alleluia).
		 
    
	 
    
     
    
	Versetto
     
    
    
    Avvento e Tempo di Natale 
    
	
	V. Beato chi ascolta la parola di Dio 
    R. e la custodisce nel cuore. 
  
    	
    
	T.O. , Quaresima e Tempo di Paspua 
    
	
	V. Maria meditava nel suo cuore 
    R. gli eventi meravigliosi del suo Figlio. 
    
	  
    
	Prima
    Lettura
    
     
    
    Avvento, Tempo di Natale 
	e in Quaresima 
    
	Dal
    primo libro delle Cronache  17, 1-15 
      
    
	Profezia intorno al figlio di 
	Davide 
    	
    	
		In quei giorni, stabilitosi in 
		casa, Davide 
		disse al profeta Natan: «Ecco, io abito una casa di cedro mentre l'arca 
		dell'alleanza del Signore sta sotto una tenda». Natan rispose a Davide: 
		«Fa' quanto desideri in cuor tuo, perché Dio è con te».  
		Ora in quella medesima notte fu rivolta a Natan 
		questa parola di Dio 
    
    	
    	: «Va' a 
		riferire a Davide mio servo: Dice il Signore: Tu non mi costruirai la 
		casa per la mia dimora. Difatti io non ho mai abitato in una casa da 
		quando feci uscire Israele dall'Egitto fino ad oggi. Io passai da una 
		tenda all'altra e da una dimora all'altra. Durante tutto il tempo in cui 
		ho camminato insieme con tutto Israele non ho mai detto a qualcuno dei 
		Giudici, ai quali avevo ordinato di pascere il mio popolo: Perché non mi 
		avete costruito una casa di cedro? [Ora, riferirai al mio servo Davide: 
		Dice il Signore degli eserciti: Io ti ho preso dal pascolo, mentre 
		seguivi il gregge, per costituirti principe sul mio popolo Israele. Sono 
		stato con te in tutte le tue imprese; ho distrutto tutti i tuoi nemici 
		davanti a te; renderò il tuo nome come quello dei più grandi personaggi 
		sulla terra. Destinerò un posto per il mio popolo Israele; ivi lo 
		pianterò perché vi si stabilisca e non debba vivere ancora 
		nell'instabilità e i malvagi non continuino ad angariarlo come una 
		volta, come quando misi i Giudici a capo di Israele. Umilierò tutti i 
		tuoi nemici, mentre ingrandirò te. Il Signore ha intenzione di costruire 
		a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno finiti e te ne andrai con i 
		tuoi padri, susciterò un discendente dopo di te, uno dei tuoi figli, e 
		gli renderò saldo il regno. Costui mi costruirà una casa e io gli 
		assicurerò il trono per sempre. Io sarò per lui un padre e lui sarà per 
		me un figlio; non ritirerò da lui il mio favore come l'ho ritirato dal 
		tuo predecessore. Io lo farò star saldo nella mia casa, nel mio regno; 
		il suo trono sarà sempre stabile».  
    
    
	 
    
    
    			 
    
	Responsorio
       
    R. Beata, o vergine Maria: hai portato il Creatore del mondo. * Hai dato la 
	vita a colui che ti ha creata, e sei sempre vergine. 
    V. Ti saluto, piena di grazia, il Signore è con te. 
    R. 
    
	
    Hai dato la vita a colui 
	che ti ha creata, e sei sempre vergine. 
    _______________ 
	 
    
	
    Prima Lettura 
	Nel Tempo di Pasqua  
    	
    
	Dal
    libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo   11, 19 - 12, 17 
      
    
	Il segno grandioso della donna 
	del cielo 
    	
		Si aprì 
		il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca 
		dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e 
		una tempesta di grandine. 
		
		Nel cielo 
		apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna 
		sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era 
		incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve 
		un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci 
		corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo 
		delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose 
		davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino 
		appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte 
		le nazioni con scettro di ferro (Sal 2, 9), e il figlio fu subito rapito 
		verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove 
		Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per 
		milleduecentosessanta giorni. 
 
		
		Scoppiò 
		quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro 
		il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non 
		prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il 
		serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce 
		tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati 
		anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva: 
		 
		
		
    	«Ora 
		si è compiuta 
		la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio 
		e la potenza del suo Cristo, 
		poiché è stato precipitato 
		l'accusatore dei nostri fratelli, 
		colui che li accusava davanti al nostro Dio 
		giorno e notte. 
		Ma essi lo hanno vinto 
		per mezzo del sangue dell'Agnello 
		e grazie alla testimonianza del loro martirio; 
		poiché hanno disprezzato la vita 
		fino a morire. 
		Esultate, dunque, o cieli, 
		e voi che abitate in essi. 
		Ma guai a voi, terra e mare, 
		perché il diavolo è precipitato sopra di voi 
		pieno di grande furore, 
		sapendo che gli resta poco tempo». 
 
		
		Or quando 
		il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che 
		aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali 
		della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato 
		per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un 
		tempo lontano dal serpente. Allora il serpente vomitò dalla sua bocca 
		come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue 
		acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e 
		inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. 
 
		
		Allora il 
		drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il 
		resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti 
		di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. 
		
    	
    
	 
    
     
    	
    
	Responsorio
      1 Cor 15, 54. 57; Ap 12, 1 
    R. Quando questo corpo mortale si sarà vestito d'immortalità, si compirà la 
	parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata dalla vittoria. * Grazie a 
	Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, 
	alleluia. 
	V.
     Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna 
	sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. 
	R. 
	
    Grazie a Dio, che ci dà 
	la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, alleluia. 
    _______________ 
  
    
	
    Prima
    Lettura 
	Nel Tempo Ordinario
	
		
    
	Dal
    libro del profeta Isaia   7, 10-14; 8, 10; 11, 1-9 
      
    
	L'Emmanuele, re di pace 
    	
		In quei giorni 
		il Signore parlò ad Acaz dicendo: «Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, 
		dal profondo degli inferi oppure lassù in alto». Ma Acaz rispose: «Non 
		lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaia disse: 
		«Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli 
		uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? Pertanto 
		il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e 
		partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele. 
		Preparate un piano, sarà senza effetti; 
		fate un proclama, non si realizzerà, 
		perché Dio è con noi».  
		Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, 
		un virgulto germoglierà dalle sue radici. 
		Su di lui si poserà lo spirito del Signore, 
		spirito di sapienza e di intelligenza, 
		spirito di consiglio e di fortezza, 
		spirito di conoscenza e di timore del Signore. 
		Si compiacerà del timore del Signore. 
		Non giudicherà secondo le apparenze 
		e non prenderà decisioni per sentito dire; 
		ma giudicherà con giustizia i poveri 
		e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese. 
		La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento; 
		con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio. 
		Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia, 
		cintura dei suoi fianchi la fedeltà. 
		Il lupo dimorerà insieme con l'agnello, 
		la pantera si sdraierà accanto al capretto; 
		il vitello e il leoncello pascoleranno insieme 
		e un fanciullo li guiderà. 
		La vacca e l'orsa pascoleranno insieme; 
		si sdraieranno insieme i loro piccoli. 
		Il leone si ciberà di paglia, come il bue. 
		Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide; 
		il bambino metterà la mano  
		nel covo di serpenti velenosi. 
		Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno 
		in tutto il mio santo monte, 
		perché la saggezza del Signore riempirà il paese 
		come le acque ricoprono il mare. 
		 
		 
		 
		
    	
    	   
    
    
    	
    
	Responsorio
      Is 7, 14; 9, 6. 7 
    R. Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio: * sarà chiamato 
	Consigliere ammirabile, Dio potente. 
	V. Sul trono di Davide regnerà per sempre: 
	R.
    
	
    sarà chiamato Consigliere 
	ammirabile, Dio potente. 
    _______________ 
      
	Oppure:
    
	
	
    Prima
    Lettura 
	Nel Tempo Ordinario
	 
		
    
	Dalla lettera ai Galati 
	di san Paolo, apostolo   3, 22 - 4, 7 
      
    
	Per la fede siamo figli ed 
	eredi di Dio 
    	
		Fratelli, la Scrittura invece ha rinchiuso ogni cosa sotto il 
		peccato, perché ai credenti la promessa venisse data in virtù della fede 
		in Gesù Cristo. 
		Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la custodia 
		della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la 
		legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché 
		fossimo giustificati per la fede. Ma appena è giunta la fede, noi non 
		siamo più sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio per la 
		fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi 
		siete rivestiti di Cristo. Non c'è più Giudeo né Greco; non c'è più 
		schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno 
		in Cristo Gesù. E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di 
		Abramo, eredi secondo la promessa. 
		   
		Ecco, io faccio un altro esempio: per tutto il tempo che l'erede è 
		fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure essendo 
		padrone di tutto; ma dipende da tutori e amministratori, fino al termine 
		stabilito dal padre. Così anche noi quando eravamo fanciulli, eravamo 
		come schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del 
		tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per 
		riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo 
		l'adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha 
		mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, 
		Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche 
		erede per volontà di Dio.   
		
		  
		
    
	Responsorio
      Cfr. Gal 4, 4-5; Ef 2, 4; 
	Rm 8, 3 
    R. 
     Quando venne la 
	pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la 
	legge, * per riscattare coloro che erano sotto la legge.
		
		V. Nel suo 
		grande amore per noi, Dio ha mandato il proprio Figlio fatto uomo, 
		simile a noi peccatori, 
		R. 
		
    	per riscattare coloro che 
		erano sotto la legge. 
   
		Seconda
    Lettura
    
    
    
	Dai
    «Discorsi» di san Sofronio, vescovo 
    (Disc. 2 per l'Annunciazione di Maria, 21-22. 26; PG 87, 3, 3242-3250) 
		
    
	  
    
	La benedizione del Padre 
	rifulse agli uomini per mezzo di Maria 
    	
		
		«Il 
		Signore è con te!». E chi oserebbe gareggiare con te? Dio viene da te, e 
		chi non ti cederebbe il passo e non ti darebbe anzi di buon grado il 
		primato e la superiorità? Perciò, guardando alle tue eminenti 
		prerogative più eccellenti di quelle di tutte le creature, grido 
		anch'io, con grandissime lodi: «Ave piena di grazia, il Signore è con 
		te!». Da te infatti il gaudio fu esteso non soltanto agli uomini, ma è 
		donato anche alle virtù celesti. Veramente «benedetta tu fra le donne», 
		perché hai mutato in benedizione la maledizione di Eva. Infatti hai 
		fatto sì che Adamo, che prima giaceva colpito da maledizione, fosse per 
		te benedetto. Veramente benedetta sei tu fra le donne, perché in grazia 
		tua la benedizione del Padre è brillata agli uomini e li ha liberati 
		dall'antica maledizione. Veramente benedetta sei tu fra le donne, perché 
		per tuo mezzo i tuoi progenitori hanno trovato la salvezza: tu cioè 
		genererai il Salvatore, che procurerà loro la divina salvezza. 
		
		
		Veramente benedetta fra le donne, perché senza umano concorso hai 
		prodotto quel frutto che dà la benedizione a tutta la terra e la redime 
		da quella maledizione che generava solo spine. 
		
		
		Veramente benedetta sei tu fra le donne perché pur essendo donna per la 
		tua naturale condizione, tuttavia diventerai veramente la madre di Dio. 
		Infatti colui che doveva nascere da te, è realmente e veramente Dio 
		incarnato, e tu stessa sei detta a buon diritto e meritatamente 
		genitrice di Dio, in quanto in tutta verità generi Dio. 
		
		Tu 
		infatti nel segreto del tuo grembo hai Dio stesso che dimora in te 
		secondo la carne e che procede da te come uno sposo: egli che ottiene 
		per tutti il gaudio o distribuisce a tutti la luce divina.  
		Infatti in te, o Vergine, «Dio ha posto come in un cielo purissimo e 
		limpido la sua tenda ed esce da te come sposo dalla stanza nuziale» 
		(cfr. Sal 18, 6) e, imitando nella sua vita la corsa del gigante, 
		percorrerà la via che sarà la salvezza per tutti i viventi e che 
		protendendosi dalla sommità del cielo ai cieli più alti, riempirà ogni 
		cosa di divino calore e allo stesso tempo di vivificante splendore. 
    
	 
      
     
    
	Responsorio
	  Cfr.
    Gv 7, 37-39; 4, 14 
		
		
		R. Benedetta fra le donne:  hai cambiato in 
		benedizione la maledizione di Eva; * grazie a te è brillata agli uomini 
		la benedizione del Padre (T.P.
		alleluia).
		 
		
		V. Per mezzo tuo, i tuoi progenitori hanno trovato la salvezza: 
		R. grazie a te è brillata agli uomini la benedizione del Padre
		(T.P. alleluia). 
    _______________ 
     
		Oppure: 
    
	Seconda
    Lettura 
		
		Dai 
		«Discorsi» del beato Aelredo, abate 
		
		(Disc. 
		20 «Per la Natività di Maria»; PL 195, 322-324) 
  
		
		Maria madre 
		nostra 
		
		
		Accostiamoci alla sua sposa, accostiamoci alla sua madre; accostiamoci 
		all'ottima sua serva. Tutto questo è la beata Maria. 
		
		Ma che 
		cosa faremo per lei? Quali doni le offriremo? Potessimo almeno darle 
		quello che dobbiamo per debito! Noi le dobbiamo onore, noi le dobbiamo 
		servizio, noi le dobbiamo amore, noi le dobbiamo lode. Noi le dobbiamo 
		onore perché è madre di nostro Signore. Infatti colui che non onora la 
		madre, senza dubbio disonora il figlio. La Scrittura dice: « Onora tuo 
		padre e tua madre»  (Lv 20, 12, ecc.). 
		
		Che cosa 
		diremo dunque, fratelli? Non è forse ella nostra madre? Certo, fratelli, 
		ella è veramente nostra madre. Per lei infatti siamo nati non al mondo, 
		ma a Dio. Tutti noi, come ben sapete e credete, siamo stati nella morte, 
		nella decrepitezza, nelle tenebre, nella miseria. Nella morte, perché 
		avevamo perduto il Signore; nella decrepitezza perché eravamo nella 
		corruzione; nelle tenebre perché avevamo perduto la luce della sapienza 
		e così eravamo del tutto perduti. 
		
		Ma per 
		mezzo della beata Vergine Maria siamo nati molto meglio che non per 
		mezzo di Eva, per il fatto che Cristo è nato da lei. Invece della 
		decrepitezza abbiamo riacquistato la freschezza; invece della corruzione 
		l'incorruzione; invece delle tenebre la luce. 
		
		Ella è 
		nostra madre, madre della nostra vita, madre della nostra incorruzione, 
		madre della nostra luce. Dice l'Apostolo riguardo a nostro Signore: 
		«Egli è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e 
		redenzione» (1 Cor 1, 30). 
		
		Ella 
		dunque, che è madre di Cristo, è madre della nostra sapienza, madre 
		della nostra giustizia, madre della nostra santificazione, madre della 
		nostra redenzione; perciò è per noi più madre della madre nostra secondo 
		la carne. Dunque da lei abbiamo una natività migliore, perché da lei è 
		la nostra santità, la nostra sapienza, la nostra giustizia, la nostra 
		santificazione, la nostra redenzione. 
		
		
		Dice la Scrittura: «Lodate il Signore nei suoi santi» (Sai 150, 1). Se 
		nostro Signore si deve lodare per quei santi per mezzo dei quali opera 
		miracoli e prodigi, quanto più è da lodare in colei nella quale fece se 
		stesso, che è mirabile su tutte le cose mirabili. 
		
		  
    
	Responsorio
	  Cfr.
    Gv 7, 37-39; 4, 14 
		
		R. Beata 
		sei tu, santa vergine Maria, degna di ogni lode: * da te è nato il sole 
		di giustizia, Cristo salvatore
		(T. P.
		alleluia). 
		
		V. 
		Celebriamo con gioia la tua festa, o vergine Maria:  
		R. da te è nato il sole di giustizia, Cristo salvatore. 
		(T. P. 
		alleluia). 
    _______________ 
     
		Oppure: 
    
	Seconda
    Lettura 
		
		Dalla «Costituzione dogmatica»
		Lumen gentium del Concilio ecumenico Vaticano II sulla Chiesa (n. 
		61-62) 
  
		
		La maternità di Maria 
		nell'economia della grazia 
		
		La predestinazione eterna 
		dell'incarnazione del Verbo fu anche la predestinazione della beata 
		Vergine Maria ad essere la madre di Dio. Per disposizione della divina 
		Provvidenza, fu su questa terra, l'augusta Madre del divin Redentore, la 
		compagna più generosa e la serva più umile del Signore. Concependo 
		Cristo, generandolo, nutrendolo, presentandolo al Padre nel tempio, 
		soffrendo assieme al Figlio morente sulla croce, cooperò in modo tutto 
		singolare all'opera del Salvatore con l'obbedienza, la fede, la speranza 
		e l'ardente carità per restaurare la vita soprannaturale delle anime. 
		
		Questa maternità di Maria 
		nell'economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso 
		che ella diede fedelmente nell'Annunciazione, si manifestò premurosa 
		sotto la croce e continuerà fino a che gli eletti non abbiano conseguito 
		per sempre la gloria finale. Infatti, assunta in cielo, non ha deposto 
		questa funzione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione 
		continua a ottenerci le grazie della salvezza eterna. Con il suo materno 
		amore si prende cura dei fratelli del Figlio suo che sono ancora 
		pellegrini e posti tra tanti pericoli ed affanni, fino a che non siano 
		condotti nella patria beata. Perciò la beata Vergine viene pregata nella 
		Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, 
		mediatrice. Questo tuttavia va inteso in modo che nulla detragga, nulla 
		aggiunga alla dignità ed efficacia di Cristo, unico Mediatore. 
		
		Nessuna creatura infatti può 
		mai essere paragonata con il Verbo incarnato e redentore; ma come il 
		sacerdozio di Cristo è in vari modi partecipato sia dai sacri ministri, 
		sia dal popolo fedele; e come l'unica bontà di Dio è realmente diffusa 
		in modi diversi nelle creature, così anche l'unica mediazione del 
		Redentore non esclude, ma anzi suscita nelle creature una varia 
		cooperazione partecipata da un'unica sorgente. 
		
		Tale funzione 
		subordinata di Maria la Chiesa non dubita di riconoscerla apertamente, 
		la sperimenta continuamente e la raccomanda all'ambre dei fedeli, 
		perché, sostenuti da questo materno aiuto, siano più intimamente 
		congiunti col Mediatore e Salvatore. 
		
		    
    
	Responsorio
	  
		
		
		R.
		Come cantare le tue lodi, santa vergine Maria? * Colui che i 
		cieli non possono contenere, tu lo hai portato nel grembo. 
		
		V. Benedetta tu fra le 
		donne, e benedetto il frutto del tuo seno
		(T. P. 
		alleluia). 
		
		
		R. 
		
		Colui che i cieli non possono contenere, tu lo hai 
		portato nel grembo 
		(T. P. alleluia). 
		
		   
		Nelle 
		solennità e feste: 
		 
		
		Inno 
		TE DEUM 
		Noi ti lodiamo, Dio * 
		ti proclamiamo Signore. 
		O eterno Padre, * 
		tutta la terra ti adora. 
		 
		A te cantano gli angeli * 
		e tutte le potenze dei cieli: 
		Santo, Santo, Santo * 
		il Signore Dio dell'universo. 
		 
		I cieli e la terra * 
		sono pieni della tua gloria. 
		Ti acclama il coro degli apostoli * 
		e la candida schiera dei martiri; 
		 
		le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; * 
		la santa Chiesa proclama la tua gloria, 
		adora il tuo unico Figlio, * 
		e lo Spirito Santo Paraclito. 
		 
		O Cristo, re della gloria, * 
		eterno Figlio del Padre, 
		tu nascesti dalla Vergine Madre * 
		per la salvezza dell'uomo. 
		 
		Vincitore della morte, * 
		hai aperto ai credenti il regno dei cieli. 
		Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. * 
		Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi. 
		 
		Soccorri i tuoi figli, Signore, * 
		che hai redento col tuo sangue prezioso. 
		Accoglici nella tua gloria * 
		nell'assemblea dei santi. 
		 
		[*] 
		Salva il tuo popolo, Signore, * 
		guida e proteggi i tuoi figli. 
		Ogni giorno ti benediciamo, * 
		lodiamo il tuo nome per sempre. 
		 
		Degnati oggi, Signore, * 
		di custodirci senza peccato. 
		Sia sempre con noi la tua misericordia: * 
		in te abbiamo sperato. 
		 
		Pietà di noi, Signore, * 
		pietà di noi. 
		Tu sei la nostra speranza, * 
		non saremo confusi in eterno. 
		 
		Inno 
		TE DEUM 
    	
		Te 
		Deum laudámus: * te Dóminum confitémur.  
Te ætérnum Patrem, * omnis terra venerátur.  
		Tibi omnes ángeli, *  
		
		tibi cæli et univérsæ potestátes:  
		tibi chérubim et séraphim *  
		incessábili voce proclamant:  
		
		
		
		    
		Sanctus, * Sanctus, * Sanctus *  
		
		
		Dóminus Deus Sábaoth.  
		Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuae.  
		
		
		Te gloriósus * Apostolórum chorus,  
		
		
		te prophetárum * laudábilis númerus,  
		
te mártyrum candidátus * laudat exércitus.  
		
		Te per 
		orbem terrárum *  
		
		sancta confitétur Ecclésia,  
		
		
		
		Patrem * imménsæ maiestátis;  
		
		
		venerándum tuum verum * et únicum Fílium;  
		
		
		Sanctum quoque * Paráclitum Spíritum.  
		
		
		    
		Tu rex glóriæ, * Christe.  
		Tu Patris * sempitérnus es Filius.  
		Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *  
		
non horruísti Virginis úterum.  
		Tu, devícto mortis acúleo, *  
		
		aperuísti 
		credéntibus regna cælórum.  
		
		Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.  
		
		Iudex 
		créderis * esse ventúrus.  
		Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *  
quos 
		pretióso sánguine redemísti.
 
		ætérna fac cum sanctis tuis 
		* in glória numerári.  
		    
		[*] Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *  
		
		
		et bénedic hereditáti tuæ.  
		
		
		Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.  
		Per 
		síngulos dies * benedícimus te;  
		et laudámus nomen tuum in sæculum, *  
		
		
		
		
		et in sæculum sæculi.  
		Dignáre, Dómine, die isto *  
		
		sine 
		peccáto nos custodíre.  
		Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.  
		
		Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
 
		
		quemádmodum sperávimus in te.  
		
		
		
		In te, Dómine, sperávi: *  
		
		non 
		confúndar in ætérnum. 
    
	
		
		 
		[*]
		Quest'ultima parte dell'inno si può 
		omettere.  
 
     
    
     
    
	Orazione
     
    Orazione propria, 
	mancando la quale si dice: 
  
    	
		Tempo di Avvento 
		
		O Dio, che 
		all'annunzio dell'Angelo hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel 
		grembo verginale di Maria, concedi al tuo popolo, che la onora come vera 
		Madre di Dio, di godere sempre della sua  materna  intercessione.   Per  
		il  nostro   Signore. 
  
		
		Tempo di Natale 
		
		O Dio, che nella 
		verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza 
		eterna, fa' che sperimentiamo la sua intercessione, poiché per mezzo di 
		lei abbiamo ricevuto l'autore della vita, Cristo tuo Figlio, che è Dio, 
		e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i 
		secoli dei secoli. 
		 
		In Quaresima 
		
		Infondi nel nostro 
		spirito la tua grazia, Signore; tu che all'annunzio dell'angelo ci hai 
		rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua 
		croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore.   
  
		
		Oppure: 
		
		Perdona, Signore, 
		le colpe dei tuoi figli, e poiché non possiamo salvarci con le nostre 
		opere, ci soccorra l'intercessione della Vergine Maria, madre del tuo 
		Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, che è Dio, e vive e regna con te, 
		nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. 
  
		
		Nel Tempo di 
		Pasqua 
		
		O Dio, che nella 
		gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridonato la gioia al mondo 
		intero, per intercessione di Maria Vergine concedi a noi di godere la 
		gioia senza fine della vita eterna. Per il nostro Signore. 
  
		
		Oppure:  
		
		O Dio, che ai tuoi 
		apostoli riuniti nel cenacolo con Maria madre di Gesù, hai donato lo 
		Spirito Santo, concedi anche a noi, per intercessione della Vergine, di 
		consacrarci pienamente al tuo servizio e annunziare con la parola e con 
		l'esempio le grandi opere del tuo amore. Per il nostro Signore. 
		 
		Nel Tempo Ordinario 
		Concedi ai tuoi fedeli. Signore Dio 
		nostro di godere sempre la salute del corpo e dello spirito e per la 
		gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai 
		mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine. Per il 
		nostro Signore. 
		 
		Oppure: 
		
		Perdona, Signore, 
		le colpe dei tuoi figli, e poiché non possiamo salvarci con le nostre 
		opere, ci soccorra l'intercessione della Vergine Maria, Madre del tuo 
		Figlio e nostro Signore Gesù Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te, 
		nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. 
  
		
		Oppure: 
		
		O Dio, Padre 
		misericordioso, soccorri la nostra debolezza, e, per intercessione di 
		Maria, Madre immacolata del tuo Figlio, fa' che risorgiamo dal peccato 
		alla vita nuova. Per il nostro Signore. 
  
		
		Oppure: 
		
		Ci soccorra, 
		Signore, l'intercessione della beata sempre Vergine Maria, perché liberi 
		da tutti i pericoli possiamo godere la tua pace. Per il nostro Signore. 
  
		
		Oppure: 
		
		Guarda, Signore, il 
		tuo popolo, riunito nel ricordo della beata Vergine Maria, e fa' che, 
		per sua intercessione, partecipi alla pienezza della tua grazia. Per il 
		nostro Signore. 
  
		
		Oppure: 
		
		Dio onnipotente ed 
		eterno, concedi al tuo popolo che confida nella materna protezione della 
		Vergine Maria, di esser liberato da tutti i mali per giungere alla 
		gioia  eterna  del  cielo.  Per il  nostro  Signore. 
      
    
	R.
	Amen. 
    
	Benediciamo
    il Signore. 
    
	R. 
	Rendiamo grazie a Dio.  |