Liturgia di San Giovanni Bosco

Commento alle Letture tratto dal MESSALE DELL'ASSEMBLEA CRISTIANA - FESTIVO opera del CENTRO CATECHISTICO SALESIANO Leumann (Torino) Editori ELLE DI CI - ESPERIENZE - EDIZIONI O.R. - QUERINIANA

 

   

31 GENNAIO
SAN GIOVANNI  BOSCO
Sacerdote (1815-1888)

LETTURE: Fil 4,4-9; Sal 33; Mt 18,1-5
 

Di famiglia povera, ma ricco di doti, fu mosso da speciale vocazione divina a dedicarsi totalmente alla gioventù. Dinamico e concreto, da ragazzo fondò fra i coetanei la «società dell’allegri», sulla base di «guerra al peccato».

Fatto sacerdote, sentì e affermò sempre di dovere la sua opera a Maria Ausiliatrice. Iniziò con i giovani in cerca di lavoro: diede loro una casa, un cuore amico, istruzione e protezione, assicurando per essi onesti contratti di lavoro; creò scuole professionali, laboratori. Offrì uguale assistenza agli studenti. Indirizzò i giovani a conquistare un posto nel mondo, aiutandoli a raggiungere competenza e abilità professionali; li orientò alla vita cristiana, curando molto la formazione religiosa, la frequenza ai sacramenti, la devozione a Maria. Zelò le vocazioni.

Cercò fra i suoi ragazzi i migliori collaboratori alla sua opera, avendo l’ineguagliabile arte di formare ciascuno secondo la sua personalità. Con loro formò i «Salesiani» e intraprese una vasta opera missionaria. Con santa Maria Domenica Mazzarello fondò le«Figlie di Maria Ausiliatrice; come collaboratori esterni, uomini e donne, creò i «Cooperatori», salesiani nel mondo. Anticipatore in molti campi della vita ecclesiale, Don Bosco, tanto bonario e semplice, ma di acuto ingegno e di forte capacità di azione, è tipo di apostolo dei tempi nuovi. La sua pedagogia cristiana, attuata con abilità di genio ed efficacia di santo, mira a «prevenire» i mali a«preservare» la gioventù con l’intelligente comprensione, l’adattamento alle sue esigenze, con ragionevolezza, confidenza, carità, allegria, espressioni tutte della «presenza» costante dell’educatore: «Che i giovani sappiano di essere amati». Già vecchio, poteva dire di sé: «Ho promesso a Dio che fin l’ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani».

Tra i più bei frutti della sua pedagogia, san Domenico Savio, quindicenne, che aveva capito la sua lezione: «Noi, qui, alla scuola di Don Bosco, facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempimento perfetto dei nostri doveri».
 

 Imitare Gesù e lasciarsi guidare dall'amore

Dalle «Lettere di san Giovanni Bosco

Se vogliamo farci vedere amici del vero bene dei nostri allievi, e obbligarli fare il loro dovere, bisogna che voi non dimentichiate mai che rappresentate i genitori di questa cara gioventù, che fu sempre tenero oggetto delle mie occupazioni, dei miei studi, del mio ministero sacerdotale, e della nostra Congregazione salesiana. Se perciò sarete veri padri dei vostri allievi, bisogna che voi ne abbiate anche il cuore; e non veniate mai alla repressione o punizione senza ragione e senza giustizia, e solo alla maniera di chi vi si adatta per forza e per compiere un dovere.

Quante volte, miei cari figliuoli, nella mia lunga carriera ho dovuto persuadermi di questa grande verità! E’ certo più facile irritarsi che pazientare: minacciare un fanciullo che persuaderlo: direi ancora che è più comodo alla nostra impazienza e alla nostra superbia castigare quelli che resistono, che correggerli col sopportarli con fermezza e con benignità. La carità che vi raccomando è quella che adoperava san Paolo verso i fedeli di fresco convertiti alla religione del Signore, e che sovente lo facevano piangere e supplicare quando se li vedeva meno docili e corrispondenti al suo zelo.

Difficilmente quando si castiga si conserva quella calma, che è necessaria per allontanare ogni dubbio che si opera per far sentire la propria autorità, o sfogare la propria passione.

Riguardiamo come nostri figli quelli sui quali abbiamo da esercitare qualche potere. Mettiamoci quasi al loro servizio, come Gesù che venne a ubbidire e non a comandare, vergognandoci di ciò che potesse aver l’aria in noi di dominatori; e non dominiamoli che per servirli con maggior piacere. Così faceva Gesù con i suoi apostoli, tollerandoli nella loro ignoranza e rozzezza, nella loro poca fedeltà, e col trattare i peccatori con una dimestichezza  e familiarità da produrre in alcuni lo stupore, in altri quasi

scandalo, e in molti la Santa speranza di ottenere il perdono da Dio. Egli ci disse perciò di imparare da lui ad essere mansueti e umili di cuore (4r.Mt 11,29).

Dal momento che sono i nostri figli, allontaniamo ogni collera quando dobbiamo reprimere i loro falli, o almeno moderiamola in maniera che sembri soffocata del tutto. Non agitazione dell’animo, non disprezzo negli occhi, non ingiuria sul labbro; ma sentiamo la compassione per il momento, la speranza per l’avvenire, e allora voi sarete i veri padri e farete una vera correzione.

In certi momenti molto gravi, giova più una raccomandazione a Dio, un atto di umiltà a lui, che una tempesta di parole, le quali, se da una parte non producono che male in chi le sente, dall’altra parte non arrecano vantaggio a chi le merita.

Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e che Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi.

Studiamoci di farci amare, di insinuare il sentimento del dovere, del santo timore di Dio, e vedremo con mirabile facilità aprirsi le porte di tanti cuori e unirsi a noi per cantare le lodi e le benedizioni di colui, che volle farsi nostro modello, nostra via, nostro esempio in tutto, ma particolarmente nell’educazione della gioventù.  
 

MESSALE

Antifona d'Ingresso  Sal 33,11.6a

Venite, figli, ascoltatemi;

v'insegnerò il timore del Signore.

Guardate a lui, e sarete raggianti.

 

Mc 10,14

Sínite párvulos veníre ad me,

et ne prohibuéritis eos:

tálium est enim regnum Dei, dicit Dóminus

 

Colletta

O Dio, che in san Giovanni Bosco hai dato alla tua Chiesa un padre e un maestro dei giovani, suscita anche in noi la stessa fiamma di carità a servizio della tua gloria per la salvezza dei fratelli. Per il nostro Signore...

 

Deus, qui beátum Ioánnem presbyterum adulescéntium patrem et magístrum excitásti, concéde, quaesumus, ut, eódem caritátis igne succénsi, ánimas quaerere tibíque soli servíre valeámus. Per Dóminum.

   

LITURGIA DELLA PAROLA

   

Prima Lettura  Fil 4,4-9

Ciò che è virtù e merita lode sia oggetto dei vostri pensieri.
 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi

Fratelli, rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino!

Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri.

Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare. E il Dio della pace sarà con voi!

   

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 33
Buono è il Signore, Dio della gioia.

   

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.


Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.

Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.


Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.


L'angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.

Gustate e vedete quanto è buono il Signore;
beato l'uomo che in lui si rifugia.


Temete il Signore, suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla.

   

Canto al Vangelo  Cf Mt 11,25

Alleluia, alleluia.

Benedetto sei tu, Padre, Signore del cielo e della terra,

perché ai piccoli hai rivelato i misteri del regno dei cieli.

Alleluia.

  

  

Vangelo  Mt 18,1-5

Se non diventerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli.
 

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?».

Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me»

  

Sulle Offerte

Accetta, o Signore, il sacrificio che ti offriamo con sincera devozione, e fa' che ti amiamo in tutto e più di tutto perché la nostra vita sia un inno alla tua gloria. Per Cristo nostro Signore.

 
Accépta tibi sit, quaesumus, Dómine, sacrátae plebis oblátio pro beáti commemoratióne et praesta, ut, ex huius participatióne mystérii, exémpla tuae caritátis referámus. Per Christum.

  

Antifona alla Comunione  1 Gv 4,12

Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi,

e l'amore di lui è perfetto in noi.

 

Mt 18,3

Nisi convérsi fuéritis et efficiámini sicut párvuli,

non intrábitis in regnum caelórum, dicit Dóminus.

 

Dopo la Comunione

Nutriti dal mistero del tuo corpo, e del tuo sangue, ti preghiamo, o Signore nostro Dio, fa' che, sull'esempio di san Giovanni Bosco, viviamo in ringraziamento perenne. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

 

Tríbuat nobis, omnípotens Deus, reféctio sancta subsídium, ut, exémplo beáti Ioánni., et fraternitátis caritátem et lumen veritátis in corde exhibeámus et ópere. Per Christum.

  

 

Sommario Liturgia


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SESTRI LEVANTE (Genoa) Italy     

 

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