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MESSALE ROMANO &
LITURGIA DELLE ORE

 

 COMUNE DELLA
BEATA VERGINE MARIA

UFFICIO DELLE LETTURE

INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra

R. e la mia bocca proclami la tua lode.

 

Antifona  

Venite, adoriamo Cristo Signore:
figlio della vergine Maria
(T.P. alleluia).

 
Oppure:
Celebriamo la Festa di Maria,
inneggiamo al Signore
(T.P. alleluia).

  

SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia
(Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra
(Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce
(Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere
(Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo »
(Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
(Ant.).
 

Inno  

«Vergine madre, figlia del tuo Figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz'ali.

La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate».

Oppure:

Quem terra, pontus, æthera
colunt, adórant, prædicant
trinam regéntem máchinam,
claustrum Maríæ báiulat.
 

Cui luna, sol et ómnia
desérviunt per témpora,  
perfúsa cæli grátia
gestant puéllæ víscera.
 

Beáta mater múnere,
cuius, supérnus ártifex,
mundum pugíllo cóntinens,
ventris sub arca clausus est.
 

Beáta cæli núntio,
fecúnda Sancto Spíritu,
desiderátus géntibus
cuius per alvum fusus est.
 

Iesu, tibi sit glória,
qui natus es de Vírgine,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen.

 

1^ Antifona
Maria, sei benedetta dal Signore,
il Dio della salvezza ti ha santificato
(T.P. alleluia).

Quando il seguente salmo è stato gia detto all'Invitatorio, in luogo si dice il salmo 94.

SALMO 23
  
Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l'universo e i suoi abitanti. 
E' lui che l'ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l'ha stabilita. 

Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo? 

Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo. 

Egli otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza. 
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. 

Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria. 

Chi è questo re della gloria? †
Il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia. 

Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria. 

Chi è questo re della gloria? *
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
 
1^ Antifona
Maria, sei benedetta dal Signore,
il Dio della salvezza ti ha santificato
(T.P. alleluia).

2^ Antifona

L'Altissimo ha santificato la sua dimora
(T.P. alleluia).

SALMO 45 
  
Dio è per noi rifugio e forza, *
aiuto sempre vicino nelle angosce. 

Perciò non temiamo se trema la terra, *
se crollano i monti nel fondo del mare. 
Fremano, si gonfino le sue acque, *
tremino i monti per i suoi flutti. 

Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, *
la santa dimora dell'Altissimo. 

Dio sta in essa: non potrà vacillare; *
la soccorrerà Dio, prima del mattino. 
Fremettero le genti, i regni si scossero; *
egli tuonò, si sgretolò la terra. 

Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe. 

Venite, vedete le opere del Signore, *
egli ha fatto portenti sulla terra. 

Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, †
romperà gli archi e spezzerà le lance, *
brucerà con il fuoco gli scudi. 

Fermatevi e sappiate che io sono Dio, *
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra. 
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
 
2^ Antifona

L'Altissimo ha santificato la sua dimora
(T.P. alleluia).

3^ Antifona

Meraviglie si dicono di te,
o Vergine Maria!
(T.P. alleluia).

SALMO 86   
Le sue fondamenta sono sui monti santi; †
il Signore ama le porte di Sion *
più di tutte le dimore di Giacobbe. 

Di te si dicono cose stupende, *
città di Dio. 

Ricorderò Raab e Babilonia 
fra quelli che mi conoscono; †
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *
tutti là sono nati. 

Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa *
e l'Altissimo la tiene salda». 

Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *
«Là costui è nato». 
E danzando canteranno: *
«Sono in te tutte le mie sorgenti».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
 
3^ Antifona

Meraviglie si dicono di te,
o Vergine Maria!
(T.P. alleluia).

 

Versetto
Avvento e Tempo di Natale

V. Beato chi ascolta la parola di Dio
R. e la custodisce nel cuore.

 

T.O. , Quaresima e Tempo di Paspua

V. Maria meditava nel suo cuore
R. gli eventi meravigliosi del suo Figlio
.

 

Prima Lettura

Avvento, Tempo di Natale e in Quaresima

Dal primo libro delle Cronache  17, 1-15
 

Profezia intorno al figlio di Davide

In quei giorni, stabilitosi in casa, Davide disse al profeta Natan: «Ecco, io abito una casa di cedro mentre l'arca dell'alleanza del Signore sta sotto una tenda». Natan rispose a Davide: «Fa' quanto desideri in cuor tuo, perché Dio è con te».
Ora in quella medesima notte fu rivolta a Natan
questa parola di Dio : «Va' a riferire a Davide mio servo: Dice il Signore: Tu non mi costruirai la casa per la mia dimora. Difatti io non ho mai abitato in una casa da quando feci uscire Israele dall'Egitto fino ad oggi. Io passai da una tenda all'altra e da una dimora all'altra. Durante tutto il tempo in cui ho camminato insieme con tutto Israele non ho mai detto a qualcuno dei Giudici, ai quali avevo ordinato di pascere il mio popolo: Perché non mi avete costruito una casa di cedro? [Ora, riferirai al mio servo Davide: Dice il Signore degli eserciti: Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, per costituirti principe sul mio popolo Israele. Sono stato con te in tutte le tue imprese; ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te; renderò il tuo nome come quello dei più grandi personaggi sulla terra. Destinerò un posto per il mio popolo Israele; ivi lo pianterò perché vi si stabilisca e non debba vivere ancora nell'instabilità e i malvagi non continuino ad angariarlo come una volta, come quando misi i Giudici a capo di Israele. Umilierò tutti i tuoi nemici, mentre ingrandirò te. Il Signore ha intenzione di costruire a te una casa. Quando i tuoi giorni saranno finiti e te ne andrai con i tuoi padri, susciterò un discendente dopo di te, uno dei tuoi figli, e gli renderò saldo il regno. Costui mi costruirà una casa e io gli assicurerò il trono per sempre. Io sarò per lui un padre e lui sarà per me un figlio; non ritirerò da lui il mio favore come l'ho ritirato dal tuo predecessore. Io lo farò star saldo nella mia casa, nel mio regno; il suo trono sarà sempre stabile».

 

Responsorio   
R. Beata, o vergine Maria: hai portato il Creatore del mondo. * Hai dato la vita a colui che ti ha creata, e sei sempre vergine.
V. Ti saluto, piena di grazia, il Signore è con te.
R.
Hai dato la vita a colui che ti ha creata, e sei sempre vergine.
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Prima Lettura
Nel Tempo di Pasqua

Dal libro dell'Apocalisse di san Giovanni, apostolo   11, 19 - 12, 17
 

Il segno grandioso della donna del cielo

Si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro (Sal 2, 9), e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli. Allora udii una gran voce nel cielo che diceva:

«Ora si è compiuta
la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio
e la potenza del suo Cristo,
poiché è stato precipitato
l'accusatore dei nostri fratelli,
colui che li accusava davanti al nostro Dio
giorno e notte.
Ma essi lo hanno vinto
per mezzo del sangue dell'Agnello
e grazie alla testimonianza del loro martirio;
poiché hanno disprezzato la vita
fino a morire.
Esultate, dunque, o cieli,
e voi che abitate in essi.
Ma guai a voi, terra e mare,
perché il diavolo è precipitato sopra di voi
pieno di grande furore,
sapendo che gli resta poco tempo
».

Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca.

Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.

 

Responsorio   1 Cor 15, 54. 57; Ap 12, 1
R. Quando questo corpo mortale si sarà vestito d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata dalla vittoria. * Grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, alleluia.
V.
Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.
R.
Grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, alleluia.
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Prima Lettura
Nel Tempo Ordinario

Dal libro del profeta Isaia   7, 10-14; 8, 10; 11, 1-9
 

L'Emmanuele, re di pace

In quei giorni il Signore parlò ad Acaz dicendo: «Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto». Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaia disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.
Preparate un piano, sarà senza effetti;
fate un proclama, non si realizzerà,
perché Dio è con noi».
Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e di intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i poveri
e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese.
La sua parola sarà una verga che percuoterà il violento;
con il soffio delle sue labbra ucciderà l'empio.
Fascia dei suoi lombi sarà la giustizia,
cintura dei suoi fianchi la fedeltà.
Il lupo dimorerà insieme con l'agnello,
la pantera si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un fanciullo li guiderà.
La vacca e l'orsa pascoleranno insieme;
si sdraieranno insieme i loro piccoli.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca dell'aspide;
il bambino metterà la mano
nel covo di serpenti velenosi.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la saggezza del Signore riempirà il paese
come le acque ricoprono il mare.

   

Responsorio   Is 7, 14; 9, 6. 7
R. Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio: * sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente.
V. Sul trono di Davide regnerà per sempre:
R.
sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente.
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Oppure:

Prima Lettura
Nel Tempo Ordinario

Dalla lettera ai Galati di san Paolo, apostolo   3, 22 - 4, 7
 

Per la fede siamo figli ed eredi di Dio

Fratelli, la Scrittura invece ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, perché ai credenti la promessa venisse data in virtù della fede in Gesù Cristo.
Prima però che venisse la fede, noi eravamo rinchiusi sotto la custodia della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. Così la legge è per noi come un pedagogo che ci ha condotto a Cristo, perché fossimo giustificati per la fede. Ma appena è giunta la fede, noi non siamo più sotto un pedagogo. Tutti voi infatti siete figli di Dio per la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è più Giudeo né Greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. E se appartenete a Cristo, allora siete discendenza di Abramo, eredi secondo la promessa.

Ecco, io faccio un altro esempio: per tutto il tempo che l'erede è fanciullo, non è per nulla differente da uno schiavo, pure essendo padrone di tutto; ma dipende da tutori e amministratori, fino al termine stabilito dal padre. Così anche noi quando eravamo fanciulli, eravamo come schiavi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio.

 

Responsorio   Cfr. Gal 4, 4-5; Ef 2, 4; Rm 8, 3
R.
Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, * per riscattare coloro che erano sotto la legge.

V. Nel suo grande amore per noi, Dio ha mandato il proprio Figlio fatto uomo, simile a noi peccatori,
R.
per riscattare coloro che erano sotto la legge.
 

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» di san Sofronio, vescovo
(Disc. 2 per l'Annunciazione di Maria, 21-22. 26; PG 87, 3, 3242-3250)

 

La benedizione del Padre rifulse agli uomini per mezzo di Maria

«Il Signore è con te!». E chi oserebbe gareggiare con te? Dio viene da te, e chi non ti cederebbe il passo e non ti darebbe anzi di buon grado il primato e la superiorità? Perciò, guardando alle tue eminenti prerogative più eccellenti di quelle di tutte le creature, grido anch'io, con grandissime lodi: «Ave piena di grazia, il Signore è con te!». Da te infatti il gaudio fu esteso non soltanto agli uomini, ma è donato anche alle virtù celesti. Veramente «benedetta tu fra le donne», perché hai mutato in benedizione la maledizione di Eva. Infatti hai fatto sì che Adamo, che prima giaceva colpito da maledizione, fosse per te benedetto. Veramente benedetta sei tu fra le donne, perché in grazia tua la benedizione del Padre è brillata agli uomini e li ha liberati dall'antica maledizione. Veramente benedetta sei tu fra le donne, perché per tuo mezzo i tuoi progenitori hanno trovato la salvezza: tu cioè genererai il Salvatore, che procurerà loro la divina salvezza.

Veramente benedetta fra le donne, perché senza umano concorso hai prodotto quel frutto che dà la benedizione a tutta la terra e la redime da quella maledizione che generava solo spine.

Veramente benedetta sei tu fra le donne perché pur essendo donna per la tua naturale condizione, tuttavia diventerai veramente la madre di Dio. Infatti colui che doveva nascere da te, è realmente e veramente Dio incarnato, e tu stessa sei detta a buon diritto e meritatamente genitrice di Dio, in quanto in tutta verità generi Dio.

Tu infatti nel segreto del tuo grembo hai Dio stesso che dimora in te secondo la carne e che procede da te come uno sposo: egli che ottiene per tutti il gaudio o distribuisce a tutti la luce divina.
Infatti in te, o Vergine, «Dio ha posto come in un cielo purissimo e limpido la sua tenda ed esce da te come sposo dalla stanza nuziale» (cfr. Sal 18, 6) e, imitando nella sua vita la corsa del gigante, percorrerà la via che sarà la salvezza per tutti i viventi e che protendendosi dalla sommità del cielo ai cieli più alti, riempirà ogni cosa di divino calore e allo stesso tempo di vivificante splendore.

   

Responsorio   Cfr. Gv 7, 37-39; 4, 14

R. Benedetta fra le donne:  hai cambiato in benedizione la maledizione di Eva; * grazie a te è brillata agli uomini la benedizione del Padre (T.P. alleluia).
V. Per mezzo tuo, i tuoi progenitori hanno trovato la salvezza:
R. grazie a te è brillata agli uomini la benedizione del Padre (T.P. alleluia).

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Oppure:

Seconda Lettura

Dai «Discorsi» del beato Aelredo, abate

(Disc. 20 «Per la Natività di Maria»; PL 195, 322-324)
 

Maria madre nostra

Accostiamoci alla sua sposa, accostiamoci alla sua madre; accostiamoci all'ottima sua serva. Tutto questo è la beata Maria.

Ma che cosa faremo per lei? Quali doni le offriremo? Potessimo almeno darle quello che dobbiamo per debito! Noi le dobbiamo onore, noi le dobbiamo servizio, noi le dobbiamo amore, noi le dobbiamo lode. Noi le dobbiamo onore perché è madre di nostro Signore. Infatti colui che non onora la madre, senza dubbio disonora il figlio. La Scrittura dice: « Onora tuo padre e tua madre»  (Lv 20, 12, ecc.).

Che cosa diremo dunque, fratelli? Non è forse ella nostra madre? Certo, fratelli, ella è veramente nostra madre. Per lei infatti siamo nati non al mondo, ma a Dio. Tutti noi, come ben sapete e credete, siamo stati nella morte, nella decrepitezza, nelle tenebre, nella miseria. Nella morte, perché avevamo perduto il Signore; nella decrepitezza perché eravamo nella corruzione; nelle tenebre perché avevamo perduto la luce della sapienza e così eravamo del tutto perduti.

Ma per mezzo della beata Vergine Maria siamo nati molto meglio che non per mezzo di Eva, per il fatto che Cristo è nato da lei. Invece della decrepitezza abbiamo riacquistato la freschezza; invece della corruzione l'incorruzione; invece delle tenebre la luce.

Ella è nostra madre, madre della nostra vita, madre della nostra incorruzione, madre della nostra luce. Dice l'Apostolo riguardo a nostro Signore: «Egli è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione» (1 Cor 1, 30).

Ella dunque, che è madre di Cristo, è madre della nostra sapienza, madre della nostra giustizia, madre della nostra santificazione, madre della nostra redenzione; perciò è per noi più madre della madre nostra secondo la carne. Dunque da lei abbiamo una natività migliore, perché da lei è la nostra santità, la nostra sapienza, la nostra giustizia, la nostra san­tificazione, la nostra redenzione.

Dice la Scrittura: «Lodate il Signore nei suoi santi» (Sai 150, 1). Se nostro Signore si deve lodare per quei santi per mezzo dei quali opera miracoli e prodigi, quanto più è da lodare in colei nella quale fece se stesso, che è mirabile su tutte le cose mirabili.

 

Responsorio   Cfr. Gv 7, 37-39; 4, 14

R. Beata sei tu, santa vergine Maria, degna di ogni lode: * da te è nato il sole di giustizia, Cristo salvatore (T. P. alleluia).

V. Celebriamo con gioia la tua festa, o vergine Maria:
R. da te è nato il sole di giustizia, Cristo salvatore.
(T. P. alleluia).
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Oppure:

Seconda Lettura

Dalla «Costituzione dogmatica» Lumen gentium del Concilio ecumenico Vaticano II sulla Chiesa (n. 61-62)
 

La maternità di Maria nell'economia della grazia

La predestinazione eterna dell'incarnazione del Verbo fu anche la predestinazione della beata Vergine Maria ad essere la madre di Dio. Per disposizione della divina Provvidenza, fu su questa terra, l'augusta Madre del divin Redentore, la compagna più generosa e la serva più umile del Signore. Concependo Cristo, generandolo, nutrendolo, presentandolo al Padre nel tempio, soffrendo assieme al Figlio morente sulla croce, cooperò in modo tutto singolare all'opera del Salvatore con l'obbedienza, la fede, la speranza e l'ardente carità per restaurare la vita soprannaturale delle anime.

Questa maternità di Maria nell'economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso che ella diede fedelmente nell'Annunciazione, si manifestò premurosa sotto la croce e continuerà fino a che gli eletti non abbiano conseguito per sempre la gloria finale. Infatti, assunta in cielo, non ha deposto questa funzione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua a ottenerci le grazie della salvezza eterna. Con il suo materno amore si prende cura dei fratelli del Figlio suo che sono ancora pellegrini e posti tra tanti pericoli ed affanni, fino a che non siano condotti nella patria beata. Perciò la beata Vergine viene pregata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice. Questo tuttavia va inteso in modo che nulla detragga, nulla aggiunga alla dignità ed efficacia di Cristo, unico Mediatore.

Nessuna creatura infatti può mai essere paragonata con il Verbo incarnato e redentore; ma come il sacerdozio di Cristo è in vari modi partecipato sia dai sacri ministri, sia dal popolo fedele; e come l'unica bontà di Dio è realmente diffusa in modi diversi nelle creature, così anche l'unica mediazione del Redentore non esclude, ma anzi suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata da un'unica sorgente.

Tale funzione subordinata di Maria la Chiesa non dubita di riconoscerla apertamente, la sperimenta continuamente e la raccomanda all'ambre dei fedeli, perché, sostenuti da questo materno aiuto, siano più intimamente congiunti col Mediatore e Salvatore.

 

Responsorio  

R. Come cantare le tue lodi, santa vergine Maria? * Colui che i cieli non possono contenere, tu lo hai portato nel grembo.

V. Benedetta tu fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno (T. P. alleluia).

R. Colui che i cieli non possono contenere, tu lo hai portato nel grembo (T. P. alleluia).

  
Nelle solennità e feste:

Inno  TE DEUM
Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.

[*] Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

Inno  TE DEUM

Te Deum laudámus: * te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem, * omnis terra venerátur.
Tibi omnes ángeli, *
tibi cæli et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim *
incessábili voce proclamant:
  
Sanctus, * Sanctus, * Sanctus *
Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuae.
Te gloriósus * Apostolórum chorus,
te prophetárum * laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus * laudat exércitus.
Te per orbem terrárum *
sancta confitétur Ecclésia,
Patrem * imménsæ maiestátis;
venerándum tuum verum * et únicum Fílium;
Sanctum quoque * Paráclitum Spíritum.
  
Tu rex glóriæ, * Christe.
Tu Patris * sempitérnus es Filius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *
non horruísti Virginis úterum.
Tu, devícto mortis acúleo, *
aperuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.
Iudex créderis * esse ventúrus.
Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *
quos pretióso sánguine redemísti.
ætérna fac cum sanctis tuis * in glória numerári.
  
[*] Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *
et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.
Per síngulos dies * benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum, *
et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dómine, die isto *
sine peccáto nos custodíre.
Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: *
non confúndar in ætérnum.


[*] Quest'ultima parte dell'inno si può omettere.
 
 
 

Orazione
Orazione propria, mancando la quale si dice:
 

Tempo di Avvento

O Dio, che all'annunzio dell'Angelo hai voluto che il tuo Verbo si facesse uomo nel grembo verginale di Maria, concedi al tuo popolo, che la onora come vera Madre di Dio, di godere sempre della sua  materna  intercessione.   Per  il  nostro   Signore.
 

Tempo di Natale

O Dio, che nella verginità feconda di Maria hai donato agli uomini i beni della salvezza eterna, fa' che sperimentiamo la sua intercessione, poiché per mezzo di lei abbiamo ricevuto l'autore della vita, Cristo tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

In Quaresima

Infondi nel nostro spirito la tua grazia, Signore; tu che all'annunzio dell'angelo ci hai rivelato l'incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore.
 

Oppure:

Perdona, Signore, le colpe dei tuoi figli, e poiché non possiamo salvarci con le nostre opere, ci soccorra l'intercessione della Vergine Maria, madre del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
 

Nel Tempo di Pasqua

O Dio, che nella gloriosa risurrezione del tuo Figlio hai ridonato la gioia al mondo intero, per intercessione di Maria Vergine concedi a noi di godere la gioia senza fine della vita eterna. Per il nostro Signore.
 

Oppure: 

O Dio, che ai tuoi apostoli riuniti nel cenacolo con Maria madre di Gesù, hai donato lo Spirito Santo, concedi anche a noi, per intercessione della Vergine, di consacrarci pienamente al tuo servizio e annunziare con la parola e con l'esempio le grandi opere del tuo amore. Per il nostro Signore.

Nel Tempo Ordinario
Concedi ai tuoi fedeli. Signore Dio nostro di godere sempre la salute del corpo e dello spirito e per la gloriosa intercessione di Maria santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattri­stano e guidaci alla gioia senza fine. Per il nostro Signore.

Oppure:

Perdona, Signore, le colpe dei tuoi figli, e poiché non possiamo salvarci con le nostre opere, ci soccorra l'intercessione della Vergine Maria, Madre del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
 

Oppure:

O Dio, Padre misericordioso, soccorri la nostra debolezza, e, per intercessione di Maria, Madre immacolata del tuo Figlio, fa' che risorgiamo dal peccato alla vita nuova. Per il nostro Signore.
 

Oppure:

Ci soccorra, Signore, l'intercessione della beata sempre Vergine Maria, perché liberi da tutti i pericoli possiamo godere la tua pace. Per il nostro Signore.
 

Oppure:

Guarda, Signore, il tuo popolo, riunito nel ricordo della beata Vergine Maria, e fa' che, per sua intercessione, partecipi alla pienezza della tua grazia. Per il nostro Signore.
 

Oppure:

Dio onnipotente ed eterno, concedi al tuo popolo che confida nella materna protezione della Vergine Maria, di esser liberato da tutti i mali per giungere alla gioia  eterna  del  cielo.  Per il  nostro  Signore.

 

R. Amen.

Benediciamo il Signore.
R.  Rendiamo grazie a Dio.