30 NOVEMBRE
SANT' ANDREA (f)
Apostolo
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo Cristo,
re e signore degli apostoli.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal
salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete
l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
O apostoli di Cristo,
colonna e fondamento
della città di Dio!
Dall'umile villaggio
di Galilea salite
alla gloria immortale.
Vi accoglie nella santa
Gerusalemme nuova
la luce dell'Agnello.
La Chiesa che adunaste
col sangue e la parola
vi saluta festante;
ed implora: fruttifichi
il germe da voi sparso
per i granai del cielo.
Sia gloria e lode a Cristo,
al Padre ed allo Spirito,
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio;
ai confini della terra la loro parola.
SALMO 18 A
I cieli narrano la gloria di Dio, *
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio *
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Non è linguaggio e non sono parole *
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce *
e ai confini del mondo la loro parola.
Là pose una tenda per il sole †
che esce come sposo dalla stanza nuziale, *
esulta come prode che percorre la via.
Egli sorge da un estremo del cielo †
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: *
nulla si sottrae al suo calore.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio;
ai confini della terra la loro parola.
2^ Antifona
Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie.
SALMO 63
Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento, *
dal terrore del nemico preserva la mia vita.
Proteggimi dalla congiura degli empi, *
dal tumulto dei malvagi.
Affilano la loro lingua come spada, †
scagliano come frecce parole amare *
per colpire di nascosto l'innocente;
lo colpiscono di sorpresa *
e non hanno timore.
Si ostinano nel fare il male, †
si accordano per nascondere tranelli; *
dicono: «Chi li potrà vedere?».
Meditano iniquità, attuano le loro trame: *
un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso.
Ma Dio li colpisce con le sue frecce: *
all'improvviso essi sono feriti,
la loro stessa lingua li farà cadere; *
chiunque, al vederli, scuoterà il capo.
Allora tutti saranno presi da timore, †
annunzieranno le opere di Dio *
e capiranno ciò che egli ha fatto.
Il giusto gioirà nel Signore †
e riporrà in lui la sua speranza, *
i retti di cuore ne trarranno gloria.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie.
3^ Antifona
Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio:
tutti i popoli contemplano la sua gloria.
SALMO 96
Il Signore regna, tremino i popoli; *
siede sui cherubini, si scuota la terra.
Grande è il Signore in Sion, *
eccelso sopra tutti i popoli.
Lodino il tuo nome grande e terribile, *
perché è santo.
Re potente che ami la giustizia, †
tu hai stabilito ciò che è retto, *
diritto e giustizia tu eserciti in Giacobbe.
Esaltate il Signore nostro Dio, †
prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, *
perché è santo.
Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, †
Samuele tra quanti invocano il suo nome: *
invocavano il Signore ed egli rispondeva.
Parlava loro da una colonna di nubi: †
obbedivano ai suoi comandi *
e alla legge che aveva loro dato.
Signore, Dio nostro, tu li esaudivi, †
eri per loro un Dio paziente, *
pur castigando i loro peccati.
Esaltate il Signore nostro Dio, †
prostratevi davanti al suo monte santo, *
perché santo è il Signore, nostro Dio.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio:
tutti i popoli contemplano la sua gloria.
Versetto
V. Hanno proclamato la potenza del Signore.
R. e i prodigi che egli ha compiuto.
Prima Lettura
Dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo 1, 18 - 2,
5
Gli apostoli predicano Cristo crocifisso
Fratelli, la parola della croce infatti è stoltezza per quelli
che vanno in perdizione, ma per quelli che si salvano, per noi,
è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza
dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti (Is
29, 14).
Dov'è il sapiente? Dov'è il dotto? (Is 33, 18). Dove mai il
sottile ragionatore di questo mondo? Non ha forse Dio dimostrato
stolta la sapienza di questo mondo? Poiché, infatti, nel disegno
sapiente di Dio il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha
conosciuto Dio, è piaciuto a Dio di salvare i credenti con la
stoltezza della predicazione. E mentre i Giudei chiedono i
miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo
crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; ma
per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo
Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. Perché ciò che è
stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è
debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono
tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non
molti nobili. Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per
confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole
per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è
ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le
cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.
Ed è per lui che voi siete in Cristo Gesù, il quale per opera di
Dio è diventato per noi sapienza, giustizia, santificazione e
redenzione, perché, come sta scritto: Chi si vanta si vanti nel
Signore (Ger 9, 22, 24).
Anch'io, o fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono
presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità
di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro
in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni
in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e
la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi
persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e
della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla
sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Responsorio Cfr. Mt 4, 18. 19
R. Al lago di Galilea, il Signore vide Pietro e Andrea che
gettavano la rete, e li chiamò: * Seguitemi, e vi farò pescatori
di uomini.
V. Erano pescatori di mestiere, e il Signore disse loro:
R. Seguitemi, e vi farò pescatori di uomini.
Seconda Lettura
Dalle «Omelie sul vangelo di Giovanni» di san Giovanni
Crisostomo, vescovo (Om. 19, 1; PG 59, 120-121)
Abbiamo trovato il Messia
Andrea, dopo essere restato con Gesù e aver imparato tutto ciò
che Gesù gli aveva insegnato, non tenne chiuso in sé il tesoro,
ma si affrettò a correre da suo fratello per comunicargli la
ricchezza che aveva ricevuto. Ascolta bene cosa gli disse:
«Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» (Gv 1,
41). Vedi in che maniera notifica ciò che aveva appreso in poco
tempo? Da una parte mostra quanta forza di persuasione aveva il
Maestro sui discepoli, e dall'altra rivela il loro
interessamento sollecito e diligente circa il suo insegnamento.
Quella di Andrea è la parola di uno che aspettava con ansia la
venuta del Messia, che ne attendeva la discesa dal cielo, che
trasalì di gioia quando lo vide arrivare, e che si affrettò a
comunicare agli altri la grande notizia.
Dicendo subito al fratello ciò che aveva saputo, mostra quanto
gli volesse bene, come fosse affezionato ai suoi cari, quanto
sinceramente li amasse e come fosse premuroso di porgere loro la
mano nel cammino spirituale.
Guarda anche l'animo di Pietro, fin dall'inizio docile e pronto
alla fede: immediatamente corre senza preoccuparsi di
nient'altro. Infatti dice: «Lo condusse da Gesù» (Gv 1, 42).
Nessuno certo condannerà la facile condiscendenza di Pietro
nell'accogliere la parola del fratello senza aver prima
esaminati a lungo le cose. E' probabile infatti che il fratello
gli abbia narrato i fatti con maggior precisione e più a lungo,
mentre gli evangelisti compendiano ogni loro racconto
preoccupandosi della brevità. D'altra parte non è detto nemmeno
che abbia creduto senza porre domande, ma che Andrea «lo
condusse da Gesù», affidandolo a lui perché imparasse tutto da
lui direttamente. C'era insieme infatti anche un altro discepolo
e anche lui fu guidato nello stesso modo.
Se Giovanni Battista dicendo: Ecco l'Agnello di Dio, e ancora:
Ecco colui che battezza nello Spirito (cfr. Gv 1, 29. 33),
lasciò che un più chiaro insegnamento su questo venisse da
Cristo stesso, certamente con motivi ancor più validi si
comportò in questo modo Andrea, non ritenendosi tale da dare una
spiegazione completa ed esauriente. Per cui guidò il fratello
alla sorgente stessa della luce con tale premura e gioia da non
aspettare nemmeno un istante.
Responsorio
R. Subito, alla voce del Signore che lo chiamava, Andrea
abbandonò le reti, con cui si guadagnava la vita, * e seguì
colui che la dona la vita eterna.
V. Per amore di Cristo e del suo Vangelo soffrì il martirio,
R. e segui colui che dona la vita eterna.
Inno TE DEUM
Noi ti lodiamo,
Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
[*]
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
[*]
Quest'ultima parte
dell'inno si può omettere.
Orazione
Dio onnipotente, esaudisci
la nostra preghiera nella festa dell'apostolo sant'Andrea; egli
che fu annunziatore del Vangelo e pastore della tua Chiesa, sia
sempre nostro intercessore nel cielo. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
|