9
NOVEMBRE
DEDICAZIONE
DELLA BASILICA LATERANENSE (f)
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Chiesa, sposa di Cristo,
acclama il tuo Signore.
Oppure:
Venite, adoriamo Cristo Signore,
che ama la sua Chiesa.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal
salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete
l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Cristo, pietra angolare,
fondamento immutabile,
stabilito dal Padre
per unire le genti!
In te salda si edifica
la Chiesa una e santa
città del Dio vivente,
tempio della sua lode.
Vieni, dolce Signore,
vieni nella tua casa;
accogli con clemenza
i voti dei fedeli.
In questa tua dimora
la grazia dello Spirito
discenda sulla Chiesa,
pellegrina nel mondo.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria.
Amen.
Oppure:
Christe, cunctórum dominátor alme,
plebs tibi
supplex résonat in aula,
ánnuo cuius
rédeunt colénda
témpore festa.
Hic locus nempe
vocitátur aula
regis imménsi
nitidíque cæli
porta, quæ vitæ
pátriam peténtes
áccipit omnes.
Hæc tuam plebem
sacra cogit ædes,
hæc sacraméntis pia ditat
usque,
cælicis escis
alit in perénnis
múnera vitæ.
Quæsumus ergo,
Deus, ut seréno
ádnuas vultu
fámulos gubérnans,
qui tui summo célebrant amóre
gáudia templi.
Æqua laus summum célebret Paréntem
teque, Salvátor, pie rex, per ævum;
Spíritus Sancti
résonet per omnem
glória mundum.
Amen.
1^ Antifona
Apritevi, porte antiche:
entri il re della gloria.
SALMO 23
Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l'universo e i suoi abitanti.
E' lui che l'ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l'ha stabilita.
Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo.
Egli otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? †
Il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? *
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Apritevi, porte antiche:
entri il re della gloria.
2^ Antifona
Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti! †
SALMO 83
Quanto sono amabili le tue dimore, *
Signore degli eserciti!
† L'anima mia languisce *
e brama gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne *
esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova la casa, *
la rondine il nido, dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari, Signore degli eserciti, *
mio re e mio Dio.
Beato chi abita la tua casa: *
sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza *
e decide nel suo cuore il santo viaggio.
Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente, *
anche la prima pioggia l'ammanta di benedizioni.
Cresce lungo il cammino il suo vigore, *
finché compare davanti a Dio in Sion.
Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera, *
porgi l'orecchio, Dio di Giacobbe.
Vedi, Dio, nostro scudo, *
guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nei tuoi atri *
è più che mille altrove,
stare sulla soglia della casa del mio Dio *
è meglio che abitare nelle tende degli empi.
Poiché sole e scudo è il Signore Dio; †
il Signore concede grazia e gloria, *
non rifiuta il bene a chi cammina con rettitudine.
Signore degli eserciti, *
beato l'uomo che in te confida.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
3^ Antifona
Di te si dicono cose stupende,
città di Dio.
SALMO 86
Le sue fondamenta sono sui monti santi; †
il Signore ama le porte di Sion *
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose stupende, *
città di Dio.
Ricorderò Raab e Babilonia
fra quelli che mi conoscono; †
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *
tutti là sono nati.
Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa *
e l'Altissimo la tiene salda».
Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *
«Là costui è nato».
E danzando canteranno: *
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Di te si dicono cose stupende,
città di Dio.
Versetto
V. Nel tuo tempio vengo ad adorarti,
R. rendo grazie al tuo nome, Signore.
Prima Lettura
Dalla prima lettera di san Pietro, apostolo 2, 1-17
L'edificio spirituale fatto di pietre vive
Carissimi, deposta ogni
malizia e ogni frode e ipocrisia, le gelosie, e ogni maldicenza,
come bambini appena nati bramate il puro latte spirituale, per
crescere con esso verso la salvezza: se davvero avete già
gustato come è buono il Signore (Sal 33, 9). Stringendovi a lui,
pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa
davanti a Dio, anche voi venite impiegati come pietre vive per
la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio
santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo
di Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: Ecco, io pongo
in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa e chi crede in
essa non resterà confuso (Is 28,16).
Onore dunque a voi che credete; ma per gli increduli la pietra
che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra angolare,
sasso d'inciampo e pietra di scandalo (Sal 117, 22; Is 8, 14).
Loro v'inciampano perché non credono alla parola; a questo sono
stati destinati, Ma voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio
regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato
perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato
dalle tenebre alla sua ammirabile luce (Es 19, 6; Is 43, 20.21);
voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo
di Dio; voi un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece
avete ottenuto misericordia (Os 1,9.6).
Carissimi, io vi esorto, come stranieri e pellegrini, ad
astenervi dai desideri della carne che fanno guerra all'anima.
La vostra condotta tra i pagani sia irreprensibile, perché
mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone
opere, giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio.
State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del
Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi
inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. Perché
questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate
la bocca all'ignoranza degli stolti. Comportatevi come uomini
liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire
la malizia, ma come servitori di Dio.
Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il
re.
Responsorio Cfr. Tb 13, 17; Ap 21, 19-21
R. Le tua mura, Gerusalemme, saranno di pietre preziose, * le
tue torri ornate di splendide gemme.
V. Le tue porte saranno ricostruite con zaffiro e smeraldo,
R. le tue torri ornate di splendide gemme.
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di san Cesario di Arles, vescovo
(Disc. 229, 1-3; CCL 104,905-908)
Con il battesimo siamo tutti diventati tempio di Dio
Con gioia e letizia celebriamo oggi, fratelli carissimi, il
giorno natalizio di questa chiesa: ma il tempio vivo e vero di
Dio dobbiamo esserlo noi. Questo è vero senza dubbio. Tuttavia i
popoli cristiani usano celebrare la solennità della chiesa
matrice, poiché sanno che è proprio in essa che sono rinati
spiritualmente.
Per la prima nascita noi eravamo coppe dell'ira di Dio; la
seconda nascita ci ha resi calici del suo amore misericordioso.
La prima nascita ci ha portati alla morte; la seconda ci ha
richiamati alla vita. Prima del battesimo tutti noi eravamo, o
carissimi, tempio del diavolo. Dopo il battesimo abbiamo
meritato di diventare tempio di Cristo. Se rifletteremo un po'
più attentamente sulla salvezza della nostra anima, non avremo
difficoltà a comprendere che siamo il vero e vivo tempio di Dio.
«Dio non dimora in templi costruiti dalle mani dell'uomo» (At
17, 24), o in case fatte di legno e di pietra, ma soprattutto
nell'anima creata a sua immagine per mano dello stesso Autore
delle cose. Il grande apostolo Paolo ha detto: «Santo è il
tempio di Dio che siete voi» (1 Cor 3, 17). Poiché Cristo con la
sua venuta ha cacciato il diavolo dal nostro cuore per
prepararsi un tempio dentro di noi, cerchiamo di fare, col suo
aiuto, quanto è in nostro potere, perché questo tempio non abbia
a subire alcun danno per le nostre cattive azioni. Chiunque si
comporta male, fa ingiuria a Cristo. Prima che Cristo ci
redimesse, come ho già detto, noi eravamo abitazione del
diavolo. In seguito abbiamo meritato di diventare la casa di
Dio, solo perché egli si è degnato di fare di noi la sua dimora.
Se dunque, o carissimi, vogliamo celebrare con gioia il giorno
natalizio della nostra chiesa, non dobbiamo distruggere con le
nostre opere cattive il tempio vivente di Dio. Parlerò in modo
che tutti mi possano comprendere: tutte le volte che veniamo in
chiesa, riordiniamo le nostre anime così come vorremmo trovare
il tempio di Dio. Vuoi trovare una basilica tutta splendente?
Non macchiare la tua anima con le sozzure del peccato. Se tu
vuoi che la basilica sia piena di luce, ricordati che, anche Dio
vuole che nella tua anima non vi siano tenebre. Fa' piuttosto in
modo che in essa, come dice il Signore, risplenda la luce, delle
opere buone, perché sia glorificato colui che sta nei cieli.
Come tu entri in questa chiesa, così Dio vuole entrare nella tua
anima. Lo ha affermato egli stesso quando ha detto: Abiterò in
mezzo a loro e con loro camminerò (cfr. Lv 26, 11.12).
Responsorio Cfr. Ez 47, 1. 9
V. Vidi l'acqua uscire dal lato destro del tempio; quelli ai
quali giungeva quest'acqua * ottenevano la salvezza e dicevano:
Alleluia, alleluia.
V. Nella dedicazione del tempio il popolo cantava inni; con
forza e dolcezza risuonava la musica nella loro bocca:
R. ottenevano la salvezza e dicevano: Alleluia, alleluia.
Inno
TE DEUM
Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
[*]
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
[*]
Quest'ultima parte
dell'inno si può omettere.
Orazione
Nella chiesa dedicata:
Ascolta, Signore, la preghiera del tuo popolo, che ricorda con
gioia il giorno della consacrazione di questo tempio, perché la
comunità che si raduna in questa santa dimora possa offrirti un
servizio degno e irreprensibile e ottenga pienamente i frutti
della redenzione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive
e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo per tutti i
secoli dei secoli. Amen.
Fuori della chiesa dedicata:
O Dio, che con pietre vive e scelte prepari il tempio della tua
gloria, effondi sulla Chiesa il tuo Santo Spirito, perché
edifichi il popolo dei credenti che formerà la Gerusalemme del
cielo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive
e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo per tutti i
secoli dei secoli. Amen.
Oppure:
O Dio, che hai voluto chiamare tua Chiesa la moltitudine dei
credenti, fa' che il popolo radunato nel tuo nome ti adori, ti
ami, ti segua, e sotto la tua guida giunga ai beni da te
promessi.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive
e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo per tutti i
secoli dei secoli. Amen.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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