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OTTOBRE
SANTI SIMONE E GIUDA (f)
Apostoli
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo Cristo,
re e Signore degli apostoli.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o
66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete
l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
O apostoli di Cristo,
colonna e fondamento
della città di Dio!
Dall'umile villaggio
di Galilea salite
alla gloria immortale.
Vi accoglie nella santa
Gerusalemme nuova
la luce dell'Agnello.
La Chiesa che adunaste
col sangue e la parola
vi saluta festante;
ed implora: fruttifichi
il germe da voi sparso
per i granai del cielo.
Sia gloria e lode a Cristo,
al Padre ed allo Spirito,
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio;
ai confini della terra la loro parola.
SALMO 18 A
I cieli narrano la gloria di Dio, *
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio *
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Non è linguaggio e non sono parole *
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce *
e ai confini del mondo la loro parola.
Là pose una tenda per il sole †
che esce come sposo dalla stanza nuziale, *
esulta come prode che percorre la via.
Egli sorge da un estremo del cielo †
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: *
nulla si sottrae al suo calore.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio;
ai confini della terra la loro parola.
2^ Antifona
Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie.
SALMO 63
Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento, *
dal terrore del nemico preserva la mia vita.
Proteggimi dalla congiura degli empi, *
dal tumulto dei malvagi.
Affilano la loro lingua come spada, †
scagliano come frecce parole amare *
per colpire di nascosto l'innocente;
lo colpiscono di sorpresa *
e non hanno timore.
Si ostinano nel fare il male, †
si accordano per nascondere tranelli; *
dicono: «Chi li potrà vedere?».
Meditano iniquità, attuano le loro trame: *
un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso.
Ma Dio li colpisce con le sue frecce: *
all'improvviso essi sono feriti,
la loro stessa lingua li farà cadere; *
chiunque, al vederli, scuoterà il capo.
Allora tutti saranno presi da timore, †
annunzieranno le opere di Dio *
e capiranno ciò che egli ha fatto.
Il giusto gioirà nel Signore †
e riporrà in lui la sua speranza, *
i retti di cuore ne trarranno gloria.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie.
3^ Antifona
Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio:
tutti i popoli contemplano la sua gloria.
SALMO 96
Il Signore regna, tremino i popoli; *
siede sui cherubini, si scuota la terra.
Grande è il Signore in Sion, *
eccelso sopra tutti i popoli.
Lodino il tuo nome grande e terribile, *
perché è santo.
Re potente che ami la giustizia, †
tu hai stabilito ciò che è retto, *
diritto e giustizia tu eserciti in Giacobbe.
Esaltate il Signore nostro Dio, †
prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, *
perché è santo.
Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, †
Samuele tra quanti invocano il suo nome: *
invocavano il Signore ed egli rispondeva.
Parlava loro da una colonna di nubi: †
obbedivano ai suoi comandi *
e alla legge che aveva loro dato.
Signore, Dio nostro, tu li esaudivi, †
eri per loro un Dio paziente, *
pur castigando i loro peccati.
Esaltate il Signore nostro Dio, †
prostratevi davanti al suo monte santo, *
perché santo è il Signore, nostro Dio.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio:
tutti i popoli contemplano la sua gloria.
Versetto
V. Hanno proclamato la potenza del Signore.
R. e i prodigi che egli ha compiuto.
Prima Lettura
Dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo 4, 1-6
Facciamoci imitatori dell'Apostolo come egli lo è di Cristo
Fratelli, ognuno ci consideri come ministri di Cristo e
amministratori dei misteri di Dio. Ora, quanto si richiede negli
amministratori è che ognuno risulti fedele. A me però, poco
importa di venir giudicato da voi o da un consesso umano; anzi,
io neppure giudico me stesso, perché anche se non sono
consapevole di colpa alcuna non per questo sono giustificato. Il
mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla
prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i
segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori;
allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.
Queste cose, fratelli, le ho applicate a modo di esempio a me e
ad Apollo per vostro profitto perché impariate nelle nostre
persone a stare a ciò che è scritto e non vi gonfiate d'orgoglio
a favore di uno contro un altro. Chi dunque ti ha dato questo
privilegio? Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto? E
se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non l'avessi
ricevuto?
Già siete sazi, già siete diventati ricchi; senza di noi già
siete diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi
potremmo regnare con voi. Ritengo infatti che Dio abbia messo
noi, gli apostoli, all'ultimo posto, come condannati a morte,
poiché siamo diventati spettacolo al mondo, agli angeli e agli
uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo;
noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a
questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo
schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo, ci
affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati,
benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo;
siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di
tutti, fino ad oggi.
Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per
ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere
anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri,
perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il
vangelo.
Vi esorto dunque, fatevi miei imitatori!
Responsorio Gv 15, 15; Mt 13, 12
R. Non vi chiamo più servi, ma amici: * tutto ciò che ho udito
dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
V. A voi è dato di conoscere i misteri del regno: beati i vostri
occhi perché vedono e i vostri orecchi perché odono:
R. tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a
voi.
Seconda Lettura
Dal «Commento sul vangelo di Giovanni» di san Cirillo
d'Alessandria, vescovo (Lib. 12, 1; PG 74, 707-710)
Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi
Nostro Signore Gesù Cristo stabilì le guide, i maestri del mondo
e i dispensatori dei suoi divini misteri. Volle inoltre che essi
risplendessero come luminari e rischiarassero non soltanto il
paese dei Giudei, ma anche tutti gli altri che si trovano sotto
il sole e tutti gli uomini che popolano la terra. E' verace
perciò colui che afferma: «Nessuno può attribuirsi questo onore,
se non chi è chiamato da Dio» (Eb 5, 4). Nostro Signore Gesù
Cristo ha rivestito gli apostoli di una grande dignità a
preferenza di tutti gli altri discepoli.
I suoi apostoli furono le colonne e il fondamento della verità.
Cristo afferma di aver dato loro la stessa missione che ebbe dal
Padre. Mostrò così la grandezza dell'apostolato e la gloria
incomparabile del loro ufficio, ma con ciò fece comprendere
anche qual è la funzione del ministero apostolico.
Egli dunque pensava di dover mandare i suoi apostoli allo stesso
modo con cui il Padre aveva mandato lui. Perciò era necessario
che lo imitassero perfettamente e per questo conoscessero
esattamente il mandato affidato al Figlio dal Padre. Ecco perché
spiega molte volte la natura della sua missione. Una volta dice:
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori alla
conversione (cfr. Mt 9, 13). Un'altra volta afferma: «Sono
disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di
colui che mi ha mandato» (Gv 6, 38). Infatti «Dio non ha mandato
il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo
si salvi per mezzo di lui» (Gv 3, 17).
Riassumendo perciò in poche parole le norme dell'apostolato,
dice di averli mandati come egli stesso fu mandato dal Padre,
perché da ciò imparassero che il loro preciso compito era quello
di chiamare i peccatori a penitenza, di guarire i malati sia di
corpo che di spirito, di non cercare nell'amministrazione dei
beni di Dio la propria volontà, ma quella di colui da cui sono
stati inviati e di salvare il mondo con il suo genuino
insegnamento.
Fino a qual punto gli apostoli si siano sforzati di segnalarsi
in tutto ciò, non sarà difficile conoscerlo se si leggeranno
anche solo gli Atti degli Apostoli e gli scritti di san Paolo.
Responsorio Gv 15, 16. 8
R. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho
costituiti perché andiate e portiate frutto * e il vostro frutto
rimanga.
V. In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto
frutto,
R. e il vostro frutto rimanga.
Inno TE DEUM
Noi ti lodiamo,
Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
[*] Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
[*] Quest'ultima parte dell'inno si può omettere.
Orazione
O Dio, che per mezzo degli
apostoli ci hai fatto conoscere il tuo mistero di salvezza, per
l'intercessione dei santi Simone e Giuda concedi alla tua Chiesa
di crescere continuamente con l'adesione di nuovi popoli al
Vangelo. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |