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MESSALE ROMANO &
LITURGIA DELLE ORE

 

 UFFICIO DELLE LETTURE

15 OTTOBRE
XXVIII SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO – MARTEDÌ

SANTA TERESA D'AVILA (m)
Vergine e Dottore della Chiesa


INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Venite, adoriamo Cristo Signore,
fonte di ogni sapienza.
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio

( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.

In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.

O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
A te giunga, Signore, il mio grido:
non nascondermi il tuo volto.

SALMO 101, 2-12
 (I) Aspirazioni e preghiere di un esule
Sia benedetto Dio … il quale ci consola in ogni nostra tribolazione (2 Cor 1, 4).


Signore, ascolta la mia preghiera, *
a te giunga il mio grido. 

Non nascondermi il tuo volto; †
nel giorno della mia angoscia 
piega verso di me l'orecchio. *
Quando ti invoco: presto, rispondimi. 

Si dissolvono in fumo i miei giorni *
e come brace ardono le mie ossa. 
Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce, *
dimentico di mangiare il mio pane. 

Per il lungo mio gemere *
aderisce la mia pelle alle mie ossa. 
Sono simile al pellicano del deserto, *
sono come un gufo tra le rovine. 

Veglio e gemo *
come uccello solitario sopra un tetto. 
Tutto il giorno mi insultano i miei nemici, *
furenti imprecano contro il mio nome. 

Di cenere mi nutro come di pane, *
alla mia bevanda mescolo il pianto, 
davanti alla tua collera e al tuo sdegno, *
perché mi sollevi e mi scagli lontano. 

I miei giorni sono come ombra che declina, *
e io come erba inaridisco.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona

A te giunga, Signore, il mio grido:
non nascondermi il tuo volto.

2^ Antifona

Volgiti, Signore, alla preghiera del povero.

SALMO 101, 13-23
 (II) Aspirazioni e preghiere di un esule
Sia benedetto Dio … il quale ci consola in ogni nostra tribolazione (2 Cor 1, 4).


Ma tu, Signore, rimani in eterno, *
il tuo ricordo per ogni generazione. 

Tu sorgerai, avrai pietà di Sion, †
perché è tempo di usarle misericordia: *
l'ora è giunta. 

Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre *
e li muove a pietà la sua rovina. 

I popoli temeranno il nome del Signore *
e tutti i re della terra la tua gloria, 
quando il Signore avrà ricostruito Sion *
e sarà apparso in tutto il suo splendore. 

Egli si volge alla preghiera del misero *
e non disprezza la sua supplica. 

Questo si scriva per la generazione futura *
e un popolo nuovo darà lode al Signore. 

Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario, *
dal cielo ha guardato la terra, 
per ascoltare il gemito del prigioniero, *
per liberare i condannati a morte; 

perché sia annunziato in Sion il nome del Signore *
e la sua lode in Gerusalemme, 
quando si aduneranno insieme i popoli *
e i regni per servire il Signore.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona

Volgiti, Signore, alla preghiera del povero.

3^ Antifona

In principio, Signore, hai fondato la terra,
i cieli sono opera delle tue mani.

SALMO 101, 24-29 (III)  Aspirazioni e preghiere di un esule
Sia benedetto Dio … il quale ci consola in ogni nostra tribolazione (2 Cor 1, 4).

Ha fiaccato per via la mia forza, *
ha abbreviato i miei giorni. 

Io dico: Mio Dio, †
non rapirmi a metà dei miei giorni; *
i tuoi anni durano per ogni generazione. 

In principio tu hai fondato la terra, *
i cieli sono opera delle tue mani. 

Essi periranno, ma tu rimani, *
tutti si logorano come veste, 
come un abito tu li muterai *
ed essi passeranno. 

Ma tu resti lo stesso *
e i tuoi anni non hanno fine. 
I figli dei tuoi servi avranno una dimora, *
resterà salda davanti a te la loro discendenza.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
In principio, Signore, hai fondato la terra,
i cieli sono opera delle tue mani.

Versetto
V. Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento,
R. ascolta le parole della mia bocca.

Prima Lettura
Dal libro del profeta Zaccaria 1, 1 - 2, 4

Gerusalemme sarà ricostruita

Nell'ottavo mese dell'anno secondo del regno di Dario, fu rivolta questa parola del Signore al profeta Zaccaria figlio di Barachia, figlio di Iddo: «Il Signore si è molto sdegnato contro i vostri padri. Tu dunque riferirai loro: Così parla il Signore degli eserciti: Convertitevi a me — oracolo del Signore degli eserciti — e io mi rivolgerò a voi, dice il Signore degli eserciti. Non siate come i vostri padri, ai quali i profeti di un tempo andavan gridando: Dice il Signore degli eserciti: Tornate indietro dal vostro cammino perverso e dalle vostre opere malvagie. Ma essi non vollero ascoltare e non mi prestarono attenzione, dice il Signore. Dove sono i vostri padri? I profeti forse vivranno sempre? Le parole e i decreti che io avevo comunicato ai miei servi, i profeti, non si sono forse adempiuti sui padri vostri? Essi si sono convertiti e hanno detto: Quanto il Signore degli eserciti ci aveva minacciato a causa dei nostri traviamenti e delle nostre colpe, l'ha eseguito sopra di noi».
Il ventiquattro dell'undecimo mese, cioè il mese di Sebat, l'anno secondo di Dario, questa parola del Signore si manifestò al profeta Zaccaria, figlio di Iddo. Io ebbi una visione di notte. Un uomo, in groppa a un cavallo rosso, stava fra i mirti in una valle profonda; dietro a lui stavano altri cavalli rossi, sauri e bianchi. Io domandai: «Mio Signore, che significano queste cose?». L'angelo che parlava con me mi rispose: «Io t'indicherò ciò che esse significano». Allora l'uomo che stava fra i mirti prese a dire: «Essi sono coloro che il Signore ha inviati a percorrere la terra». Si rivolsero infatti all'angelo del Signore che stava fra i mirti e gli dissero: «Abbiamo percorso la terra: è tutta tranquilla». Allora l'angelo del Signore disse: «Signore degli eserciti, fino a quando rifiuterai di aver pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, contro le quali sei sdegnato? Sono ormai settant'anni!». E all'angelo che parlava con me il Signore rivolse parole buone, piene di conforto. Poi l'angelo che parlava con me mi disse: «Fa' sapere questo: Così dice il Signore degli eserciti: Io sono ingelosito per Gerusalemme e per Sion di gelosia grande; ma ardo di sdegno contro le nazioni superbe, poiché mentre io ero un poco sdegnato, esse cooperarono al disastro. Perciò dice il Signore: Io di nuovo mi volgo con compassione a Gerusalemme: la mia casa vi sarà riedificata — parola del Signore degli eserciti — e la corda del muratore sarà tesa di nuovo sopra Gerusalemme. Fa' sapere anche questo: Così dice il Signore degli eserciti: Le mie città avranno sovrabbondanza di beni, il Signore avrà ancora compassione di Sion ed eleggerà di nuovo Gerusalemme». 
Poi alzai gli occhi ed ecco, vidi quattro corna. Domandai all'angelo che parlava con me: «Che cosa sono queste?». Ed egli: «Sono le corna che hanno disperso Giuda, Israele e Gerusalemme». Poi il Signore mi fece vedere quattro operai. Domandai: «Che cosa vengono a fare costoro?». Mi rispose: «Le corna hanno disperso Giuda a tal segno che nessuno osa più alzare la testa e costoro vengono a demolire e abbattere le corna delle nazioni che cozzano contro il paese di Giuda per disperderlo».

Responsorio 
   Cfr. Zc 1, 16; Ap 21, 23
R. Nel mio amore di nuovo mi volgerò a Gerusalemme. * Là sarà riedificata la mia casa.
V. La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna, perché la sua lampada è l'Agnello.
R. Là sarà riedificata la mia casa.
 
Seconda Lettura
Dalle «Opere» di santa Teresa di Gesù, Vergine
(Opusc. «Il libro della vita», cap. 22, 6-7, 14)

Ricordiamoci sempre dell'amore di Cristo

Chi ha come amico Cristo Gesù e segue un capitano così magnanimo come lui, può certo sopportare ogni cosa; Gesù infatti aiuta e dà forza, non viene mai meno ed ama sinceramente. Infatti ha sempre riconosciuto e tuttora vedo chiaramente che non possiamo piacere a Dio e da lui ricevere grandi grazie, se non per le mani della sacratissima umanità di Cristo, nella quale egli ha detto di compiacersi.
Ne ho fatto molte volte l'esperienza, e me l'ha detto il Signore stesso. Ho visto nettamente che dobbiamo passare per questa porta, se desideriamo che la somma Maestà ci mostri i suoi grandi segreti. Non bisogna cercare altra strada, anche se si è raggiunto il vertice della contemplazione, perché per questa via si è sicuri. E' da lui, Signore nostro, che ci vengono tutti i beni. Egli ci istruirà.
Meditando la sua vita, non si troverà modello più perfetto. Che cosa possiamo desiderare di più, quando abbiamo al fianco un così buon amico che non ci abbandona mai nelle tribolazioni e nelle sventure, come fanno gli amici del mondo? Beato colui che lo ama per davvero e lo ha sempre con sé! Guardiamo il glorioso apostolo Paolo che non poteva fare a meno di avere sempre sulla bocca il nome di Gesù, perché l'aveva ben fisso nel cuore. Conosciuta questa verità, ho considerato e ho appreso che alcuni santi molto contemplativi, come Francesco, Antonio da Padova, Bernardo, Caterina da Siena, non hanno seguito altro cammino. Bisogna percorrere questa strada con grande libertà, abbandonandoci nelle mani di Dio. Se egli desidera innalzarci fra i principi della sua corte, accettiamo volentieri tale grazia.
Ogni volta poi, che pensiamo a Cristo, ricordiamoci dell'amore che lo ha spinto a concederci tante grazie e dell'accesa carità che Dio ci ha mostrato dandoci in lui un pegno della tenerezza con cui ci segue: amore infatti domanda amore. Perciò sforziamoci di considerare questa verità e di eccitarci ad amare. Se il Signore ci facesse la grazia, una volta, di imprimerci nel cuore questo amore, tutto ci diverrebbe facile e faremmo molto, in breve e senza fatica.

Responsorio
   Cfr. Sal 72, 27. 28; 1 Cor 6, 17
R. Ecco, perirà chi da te si allontana, Signore. * Il mio bene è stare vicino a Dio: in lui ho posto il mio rifugio.
V. Chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito.
R. Il mio bene è stare vicino a Dio: in lui ho posto il mio rifugio.

Orazione

O Dio, che per mezzo del tuo Spirito hai suscitato nella Chiesa santa Teresa di Gesù per indicare un nuovo cammino di perfezione, concedi a noi, tuoi fedeli, di nutrirci spiritualmente della sua dottrina e di essere infiammati da un vivo desiderio di santità. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.