30
SETTEMBRE
XXVI SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - LUNEDÌ
SAN GIROLAMO (m)
Sacerdote e Dottore della Chiesa
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo Cristo Signore,
fonte di ogni sapienza.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o
66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete
l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Porgi a me il tuo orecchio, Signore,
vieni presto a liberarmi.
SALMO 30, 2-9 (I) Supplica fiduciosa nell'afflizione
Padre nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46).
In te, Signore, mi sono rifugiato, †
mai sarò deluso; *
per la tua giustizia salvami.
Porgi a me l'orecchio, *
vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie, *
la cinta di riparo che mi salva.
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, *
per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, *
perché sei tu la mia difesa.
Mi affido alle tue mani; *
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Tu detesti chi serve idoli falsi, *
ma io ho fede nel Signore.
Esulterò di gioia per la tua grazia, †
perché hai guardato alla mia miseria, *
hai conosciuto le mie angosce;
non mi hai consegnato nelle mani del nemico, *
hai guidato al largo i miei passi.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Porgi a me il tuo orecchio, Signore,
vieni presto a liberarmi
2^ Antifona
Fa' splendere il tuo volto sul tuo servo,
Signore.
SALMO 30, 10-17 (II) Supplica fiduciosa nell'afflizione
Padre nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46).
Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno; †
per il pianto si struggono i miei occhi, *
la mia anima e le mie viscere.
Si consuma nel dolore la mia vita, *
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore, *
si dissolvono tutte le mie ossa.
Sono l'obbrobrio dei miei nemici,
il disgusto dei miei vicini, †
l'orrore dei miei conoscenti; *
chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono caduto in oblio come un morto, *
sono divenuto un rifiuto.
Se odo la calunnia di molti, *
il terrore mi circonda;
quando insieme contro di me congiurano, *
tramano di togliermi la vita.
Ma io confido in te, Signore; †
dico: «Tu sei il mio Dio, *
nelle tue mani sono i miei giorni».
Liberami dalla mano dei miei nemici, *
dalla stretta dei miei persecutori:
fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo, *
salvami per la tua misericordia.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Fa' splendere il tuo volto sul tuo servo,
Signore.
3^ Antifona
Benedetto il Signore:
il suo amore per me ha fatto meraviglie.
SALMO 30, 20-25 (III) Supplica fiduciosa
nell'afflizione
Padre nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46).
Quanto è grande la tua bontà, Signore! *
La riservi per coloro che ti temono,
ne ricolmi chi in te si rifugia *
davanti agli occhi di tutti.
Tu li nascondi al riparo del tuo volto, *
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda, *
lontano dalla rissa delle lingue.
Benedetto il Signore, †
che ha fatto per me meraviglie di grazia *
in una fortezza inaccessibile.
Io dicevo nel mio sgomento: *
«Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera *
quando a te gridavo aiuto.
Amate il Signore, voi tutti suoi santi; †
il Signore protegge i suoi fedeli *
e ripaga oltre misura l'orgoglioso.
Siate forti, riprendete coraggio, *
o voi tutti che sperate nel Signore.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Benedetto il Signore:
il suo amore per me ha fatto meraviglie.
Versetto
V. Avviami nella tua verità e istruiscimi:
R. mio Dio, sei tu la mia salvezza.
Prima Lettura
Dalla lettera a Filippesi di
San Paolo, apostolo 1,12-26
Paolo è citato in giudizio
Desidero che sappiate, fratelli, che le mie vicende si sono
volte piuttosto a vantaggio del vangelo, al punto che in tutto
il pretorio e dovunque si sa che sono in catene per Cristo; in
tal modo la maggior parte dei fratelli, incoraggiati nel Signore
dalle mie catene, ardiscono annunziare la parola di Dio con
maggior zelo e senza timore alcuno. Alcuni, è vero, predicano
Cristo anche per invidia e spirito di contesa, ma altri con
buoni sentimenti. Questi lo fanno per amore, sapendo che sono
stato posto per la difesa del vangelo; quelli invece predicano
Cristo con spirito di rivalità, con intenzioni non pure,
pensando di aggiungere dolore alle mie catene. Ma questo che
importa? Purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità,
Cristo venga annunziato, io me ne rallegro e continuerò a
rallegrarmene. So infatti che tutto questo servirà alla mia
salvezza (Gb 13, 16), grazie alla vostra preghiera e all'aiuto
dello Spirito di Gesù Cristo, secondo la mia ardente attesa e
speranza che in nulla rimarrò confuso; anzi nella piena fiducia
che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio
corpo, sia che io viva sia che io muoia.
Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno.
Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so
davvero che cosa debba scegliere. Sono messo alle strette
infatti tra queste due cose: da una parte il desiderio di essere
sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai
meglio; d'altra parte, è più necessario per voi che io rimanga
nella carne. Per conto mio, sono convinto che resterò e
continuerò a essere d'aiuto a voi tutti, per il progresso e la
gioia della vostra fede, perché il vostro vanto nei miei
riguardi cresca sempre più in Cristo, con la mia nuova venuta
tra voi.
Responsorio Fil 1, 20.21
R. Secondo la mia ardente attesa e speranza che in nulla rimarrò
confuso; * Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io
viva sia che io muoia.
V. Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno:
R. Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia
che io muoia.
Seconda Lettura
Dal «Prologo al commento del Profeta Isaia» di san Girolamo,
sacerdote
(Nn. 1. 2; CCL 73, 1-3)
L'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo
Adempio al mio dovere, ubbidendo al comando di Cristo: «Scrutate
le Scritture» (Gv 5, 39), e: «Cercate e troverete» (Mt 7, 7),
per non sentirmi dire come ai Giudei: «Voi vi ingannate, non
conoscendo né le Scritture, né la potenza di Dio» (Mt 22, 29).
Se, infatti, al dire dell'apostolo Paolo, Cristo è potenza di
Dio e sapienza di Dio, colui che non conosce le Scritture, non
conosce la potenza di Dio, né la sua sapienza. Ignorare le
Scritture significa ignorare Cristo.
Perciò voglio imitare il padre di famiglia, che dal suo tesoro
sa trarre cose nuove e vecchie, e così anche la Sposa, che nel
Cantico dei Cantici dice: O mio diletto, ho serbato per te il
nuovo e il vecchio (cfr. Ct 7, 14 volg.). Intendo perciò esporre
il profeta Isaia in modo da presentarlo non solo come profeta,
ma anche come evangelista e apostolo. Egli infatti ha detto
anche di sé quello che dice degli altri evangelisti: «Come sono
belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi, che
annunzia la pace» (Is 52, 7). E Dio rivolge a lui, come a un
apostolo, la domanda: Chi manderò, e chi andrà da questo popolo?
Ed egli risponde: Eccomi, manda me (cfr. Is 6, 8).
Ma nessuno creda che io voglia esaurire in poche parole
l'argomento di questo libro della Scrittura che contiene tutti i
misteri del Signore. Effettivamente nel libro di Isaia troviamo
che il Signore viene predetto come l'Emmanuele nato dalla
Vergine, come autore di miracoli e di segni grandiosi, come
morto e sepolto, risorto dagli inferi e salvatore di tutte le
genti. Che dirò della sua dottrina sulla fisica, sull'etica e
sulla logica? Tutto ciò che riguarda le Sacre Scritture, tutto
ciò che la lingua può esprimere e l'intelligenza dei mortali può
comprendere, si trova racchiuso in questo volume.
Della profondità di tali misteri dà testimonianza lo stesso
autore quando scrive: «Per voi ogni visione sarà come le parole
di un libro sigillato: si dà a uno che sappia leggere,
dicendogli: Leggilo. Ma quegli risponde: Non posso, perché è
sigillato. Oppure si dà il libro a chi non sa leggere,
dicendogli: Leggi, ma quegli risponde: Non so leggere» (Is 29,
11-12).
(Si tratta dunque di misteri che, come tali, restano chiusi e
incomprensibili ai profani, ma aperti e chiari ai profeti. Se
perciò dai il libro di Isaia ai pagani, ignari dei libri
ispirati, ti diranno: Non so leggerlo, perché non ho imparato a
leggere i testi delle Scritture. I profeti però sapevano quello
che dicevano e lo comprendevano). Leggiamo infatti in san Paolo:
«Le ispirazioni dei profeti devono essere sottomesse ai profeti»
(1 Cor 14, 32), perché sia in loro facoltà di tacere o di
parlare secondo l'occorrenza.
I profeti, dunque, comprendevano quello che dicevano, per questo
tutte le loro parole sono piene di sapienza e di ragionevolezza.
Alle loro orecchie non arrivavano soltanto le vibrazioni della
voce, ma la stessa parola di Dio che parlava nel loro animo. Lo
afferma qualcuno di loro con espressioni come queste: L'angelo
parlava in me (cfr. Zc 1, 9), e: (lo Spirito) «grida nei nostri
cuori: Abbà, Padre» (Gal 4, 6), e ancora: «Ascolterò che cosa
dice Dio, il Signore» (Sal 84, 9).
Responsorio Cfr. 2 Tm 3, 16-17; Pro 28, 7
R. Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è utile per insegnare e
formare alla giustizia. * Così l'uomo di Dio sarà completo e ben
preparato per ogni opera buona.
V. Chi osserva la legge è un figlio sapiente.
R. Così l'uomo di Dio sarà completo e ben preparato per ogni
opera buona
Orazione
O Dio, che hai dato a san Girolamo sacerdote una conoscenza viva
e penetrante della Sacra Scrittura, fa' che il tuo popolo si
nutra sempre più largamente della tua parola, e trovi in essa
una sorgente di vita. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |