24
AGOSTO
SAN BARTOLOMEO (f)
Apostolo
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo Cristo,
re e signore degli apostoli.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o
66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete
l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
O apostoli di Cristo,
colonna e fondamento
della città di Dio!
Dall'umile villaggio
di Galilea salite
alla gloria immortale.
Vi accoglie nella santa
Gerusalemme nuova
la luce dell'Agnello.
La Chiesa che adunaste
col sangue e la parola
vi saluta festante;
ed implora: fruttifichi
il germe da voi sparso
per i granai del cielo.
Sia gloria e lode a Cristo,
al Padre ed allo Spirito,
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio;
ai confini della terra la loro parola.
SALMO 18 A
I cieli narrano la gloria di Dio, *
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio *
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Non è linguaggio e non sono parole *
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce *
e ai confini del mondo la loro parola.
Là pose una tenda per il sole †
che esce come sposo dalla stanza nuziale, *
esulta come prode che percorre la via.
Egli sorge da un estremo del cielo †
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: *
nulla si sottrae al suo calore.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio;
ai confini della terra la loro parola.
2^ Antifona
Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie.
SALMO 63
Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento, *
dal terrore del nemico preserva la mia vita.
Proteggimi dalla congiura degli empi, *
dal tumulto dei malvagi.
Affilano la loro lingua come spada, †
scagliano come frecce parole amare *
per colpire di nascosto l'innocente;
lo colpiscono di sorpresa *
e non hanno timore.
Si ostinano nel fare il male, †
si accordano per nascondere tranelli; *
dicono: «Chi li potrà vedere?».
Meditano iniquità, attuano le loro trame: *
un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso.
Ma Dio li colpisce con le sue frecce: *
all'improvviso essi sono feriti,
la loro stessa lingua li farà cadere; *
chiunque, al vederli, scuoterà il capo.
Allora tutti saranno presi da timore, †
annunzieranno le opere di Dio *
e capiranno ciò che egli ha fatto.
Il giusto gioirà nel Signore †
e riporrà in lui la sua speranza, *
i retti di cuore ne trarranno gloria.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie.
3^ Antifona
Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio:
tutti i popoli contemplano la sua gloria.
SALMO 96
Il Signore regna, tremino i popoli; *
siede sui cherubini, si scuota la terra.
Grande è il Signore in Sion, *
eccelso sopra tutti i popoli.
Lodino il tuo nome grande e terribile, *
perché è santo.
Re potente che ami la giustizia, †
tu hai stabilito ciò che è retto, *
diritto e giustizia tu eserciti in Giacobbe.
Esaltate il Signore nostro Dio, †
prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, *
perché è santo.
Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, †
Samuele tra quanti invocano il suo nome: *
invocavano il Signore ed egli rispondeva.
Parlava loro da una colonna di nubi: †
obbedivano ai suoi comandi *
e alla legge che aveva loro dato.
Signore, Dio nostro, tu li esaudivi, †
eri per loro un Dio paziente, *
pur castigando i loro peccati.
Esaltate il Signore nostro Dio, †
prostratevi davanti al suo monte santo, *
perché santo è il Signore, nostro Dio.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio:
tutti i popoli contemplano la sua gloria.
Versetto
V. Hanno proclamato la potenza del Signore.
R. e i prodigi che egli ha compiuto.
Prima Lettura
Dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo 4, 1-16
Facciamoci imitatori dell'Apostolo come egli lo è di Cristo
Fratelli, ognuno ci consideri come ministri di Cristo e
amministratori dei misteri di Dio. Ora, quanto si richiede negli
amministratori è che ognuno risulti fedele. A me però, poco
importa di venir giudicato da voi o da un consesso umano; anzi,
io neppure giudico me stesso, perché anche se non sono
consapevole di colpa alcuna non per questo sono giustificato. Il
mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla
prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i
segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori;
allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.
Queste cose, fratelli, le ho applicate a modo di esempio a me e
ad Apollo per vostro profitto perché impariate nelle nostre
persone a stare a ciò che è scritto e non vi gonfiate d'orgoglio
a favore di uno contro un altro. Chi dunque ti ha dato questo
privilegio? Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto? E
se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non l'avessi
ricevuto?
Già siete sazi, già siete diventati ricchi; senza di noi già
siete diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi
potremmo regnare con voi. Ritengo infatti che Dio abbia messo
noi, gli apostoli, all'ultimo posto, come condannati a morte,
poiché siamo diventati spettacolo al mondo, agli angeli e agli
uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo;
noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a
questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo
schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo, ci
affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati,
benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo;
siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di
tutti, fino ad oggi.
Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per
ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere
anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri,
perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il
vangelo. Vi esorto dunque, fatevi miei imitatori!
Responsorio Gv 15, 15; Mt 13, 12
R. Non vi chiamo più servi, ma amici: * tutto ciò che ho udito
dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
V. A voi è dato di conoscere i misteri del regno: beati i vostri
occhi perché vedono e i vostri orecchi perché odono:
R. tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a
voi.
Seconda Lettura
Dalle «Omelie sulla prima lettera ai Corinzi» di san Giovanni
Crisostomo, vescovo (Om. 4, 3. 4; PG 61, 34-36)
La debolezza di Dio è più forte della fortezza degli uomini
La croce ha esercitato la
sua forza di attrazione su tutta la terra e lo ha fatto
servendosi non di mezzi umanamente imponenti, ma dell'apporto di
uomini poco dotati. Il discorso della croce non è fatto di
parole vuote, ma di Dio, della vera religione, dell'ideale
evangelico nella sua genuinità, del giudizio futuro. Fu questa
dottrina che cambiò gli illetterati in dotti.
Dai mezzi usati da Dio si vede come la stoltezza di Dio sia più
saggia della sapienza degli uomini, e come la sua debolezza sia
più forte della fortezza umana. In che senso più forte? Nel
senso che la croce, nonostante gli uomini, si è affermata su
tutto l'universo e ha attirato a sé tutti gli uomini. Molti
hanno tentato di sopprimere il nome del Crocifisso, ma hanno
ottenuto l'effetto contrario. Questo nome rifiorì sempre di più
e si sviluppò con progresso crescente. I nemici invece sono
periti e caduti in rovina. Erano vivi che facevano guerra a un
morto, e ciononostante non l'hanno potuto vincere. Perciò quando
un pagano dice a un cristiano che è fuori della vita, dice una
stoltezza. Quando mi dice che sono stolto per la mia fede, mi
rende persuaso che sono mille volte più saggio di uno che si
ritiene sapiente. E quando mi pensa debole non si accorge che il
debole è lui. I filosofi, i re e, per così dire, tutto il mondo,
che si perde in mille faccende, non possono nemmeno immaginare
ciò che dei pubblicani e dei pescatori poterono fare con la
grazia di Dio. Pensando a questo fatto, Paolo esclamava: «Ciò
che è debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1Cor 1,25).
Questa frase è chiaramente divina. Infatti come poteva venire in
mente a dodici poveri uomini, e per di più ignoranti, che
avevano passato la loro vita sui laghi e sui fiumi, di
intraprendere una simile opera? Essi forse mai erano entrati in
una città o in una piazza. E allora come potevano pensare di
affrontare tutta la terra? Che fossero paurosi e pusillanimi
l'afferma chiaramente chi scrisse la loro vita senza dissimulare
nulla e senza nascondere i loro difetti, ciò che costituisce la
miglior garanzia di veridicità di quanto asserisce.
Costui, dunque, racconta che quando Cristo fu arrestato dopo
tanti miracoli compiuti, tutti gli apostoli fuggirono e il loro
capo lo rinnegò. Come si spiega allora che tutti costoro, quando
il Cristo era ancora in vita, non avevano saputo resistere a
pochi giudici, mentre poi, giacendo lui morto e sepolto e,
secondo gli increduli, non risorto, e quindi non in grado di
parlare, avrebbero ricevuto da lui tanto coraggio da schierarsi
vittoriosamente contro il mondo intero? Non avrebbero piuttosto
dovuto dire: E adesso? Non ha potuto salvare se stesso, come
potrà difendere noi? Non è stato capace di proteggere se stesso,
come potrà tenderci la mano da morto? In vita non è riuscito a
conquistare una sola nazione, e noi, col solo suo nome, dovremmo
conquistare il mondo? Non sarebbe da folli non solo mettersi in
simile impresa, ma perfino solo pensarla?
È evidente perciò che, se non lo avessero visto risuscitato e
non avessero avuto una prova inconfutabile della sua potenza,
non si sarebbero esposti a tanto rischio.
Responsorio Cfr. 1 Cor 1, 23-24; 2 Cor 4, 8; Rm 8, 37
R. Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei,
stoltezza per i pagani; ma, per i chiamati, * egli è potenza di
Dio e sapienza di Dio.
V. Siamo tribolati da ogni parte; ma in tutto siamo più che
vincitori, grazie a colui che ci ha amati;
R. egli è potenza di Dio e sapienza di Dio.
Inno TE DEUM
Noi ti lodiamo,
Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
[*]
Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
[*]
Quest'ultima parte
dell'inno si può omettere.
Orazione
Confermaci nella fede,
Signore, perché aderiamo a Cristo, tuo Figlio, con l'entusiasmo
sincero di san Bartolomeo apostolo, e, per sua intercessione,
fa' che la tua Chiesa si riveli al mondo come sacramento di
salvezza. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |