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MESSALE
ROMANO & |
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MESSALE F.E. |
PROPRIO DELLA S. MESSA tratto
dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum e
traduzione italiana delle letture secondo la traduzione proposta
dalle CEI |
XI DOMENICA
INTRÓITUS Ps. 67, 6-7 et 36 - Deus in loco sancto suo: Deus qui inhabitáre facit unánimes in domo: ipse dabit virtútem, et fortitúdinem plebi suæ. Ps. 67, 2 - Exsúrgat, Deus, et dissipéntur inimíci eius: et fúgiant, qui odérunt eum, a fácie eius. Glória Patri… Ps. 67, 6-7 et 36 - Deus in loco sancto suo,…
Sal. 67, 6-7 e 36 - Dio abita nel luogo santo: Dio che fa abitare nella sua casa coloro che hanno lo stesso spirito: Egli darà al suo popolo virtú e potenza. Sal. 67, 2 - Sorga Iddio, e siano dispersi i suoi nemici: fuggano dal suo cospetto quanti lo odiano . Gloria al Padre… Sal. 67, 6-7 e 36 - Dio abita nel luogo santo,…
ORÁTIO
Omnípotens sempitérne Deus, qui
abundántia pietátis tuæ, et mérita súpplicum excédis et vota:
effúnde super nos misericórdiam tuam: ut, dimíttas quæ
consciéntia métuit, et adiícias quod orátio non præsúmit. Per
Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et
regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula
sæculórum.
O Dio onnipotente ed eterno che,
per l’abbondanza della tua pietà, sopravanzi i meriti e i
desideri di coloro che Ti invocano, effondi su di noi la tua
misericordia, perdonando ciò che la coscienza teme e concedendo
quanto la preghiera non osa sperare. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità
dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
EPISTOLA Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Corínthios, I, 15, 1-10
Fratres: Notum vobis fácio Evangélium,
quod prædicávi vobis, quod et accepístis, in quo et statis, per
quod et salvámini: qua ratióne prædicáverim vobis, si tenétis,
nisi frusta credidístis. Trádidi enim vobis in primis, quod et
accépi: quóniam Christus mórtuus est pro peccátis nostris
secúndum Scriptúras: et quia sepúltus est, et quia resurréxit
tértia die secúndum Scriptúras: et quia visus est Cephæ, et post
hoc úndecim. Deínde
visus est plus quam quingéntis frátribus simul, ex quibus multi
manent usque adhuc, quidam autem dormiérunt. Deínde visus est
Iacóbo, deínde Apóstolis ómnibus: novíssime autem ómnium tamquam
abortívo, visus est et mihi. Ego enim sum mínimus Apostolórum,
qui non sum dignus vocári Apóstolus, quóniam persecútus sum
Ecclésiam Dei. Grátia autem Dei sum id quod sum, et grátia eius
in me vácua non fuit.
Fratelli: Ricordo a voi il Vangelo
che già vi ho predicato, che voi avete accettato, nel quale
vivete e per il quale sarete salvati, se lo ritenete come io ve
l’ho predicato, a meno che non abbiate creduto inutilmente. Io,
infatti, vi ho insegnato da principio quello che ho appreso: che
cioè Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture,
che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno, secondo le
Scritture, e che apparve a Cefa e dopo agli undici. Poi apparve
a piú di cinquecento fratelli, molti dei quali sono ancora in
vita, mentre gli altri morirono. Poi apparve a Giacomo e a tutti
gli altri Apostoli; da ultimo apparve anche a me, come ad
abortivo. Infatti, io sono l’ultimo degli Apostoli e non sono
degno di essere chiamato Apostolo, perché ho perseguitata la
Chiesa di Dio. Ma per grazia di Dio sono ciò che sono, e la sua
grazia non è stata vana per me.
GRADUALE Ps. 27, 7 et 1 - In Deo sperávit cor meum, et adiútus sum: et reflóruit caro mea, et ex voluntáte mea confitébor illi. Ad te, Dómine, clamávi: Deus meus, ne síleas: ne discédas a me.
Sal. 27, 7 e 1 - Il mio cuore confidò in Dio e fui soccorso: e anche il mio corpo lo loda, cosí come ne esulta l’ànima mia. A Te, o Signore, io grido: Dio mio, non rimanere muto: non allontanarti da me.
ALLELÚIA Allelúia, allelúia. Ps. 80, 2-3 - Exsultáte Deo, adiutóri nostro, iubiláte Deo Iácob: súmite psalmum iucúndum cum cíthara. Allelúia.
Allelúia, allelúia. Sal. 80, 2-3 - Esultate in Dio, nostro aiuto, innalzate lodi al Dio di Giacobbe: intonate il salmo festoso con la cetra. Allelúia.
EVANGÉLIUM Sequéntia S. Evangélii secundum Marcum, 7, 31-37
In illo témpore: Exiens Iesus de
fínibus Tyri, venit per Sidónem ad mare Galilǽæ, inter médios
fines Decapóleos. Et
addúcunt ei surdum et mutum, et deprecabántur eum, ut impónat
illi manum. Et apprehéndens eum de turba seórsum, misit dígitos
suos in aurículas eius: et éxspuens, tétigit limguam eius: et
suspíciens in cælum, ingémuit, et ait illi: Ephphetha, quod est
adaperíre. Et statim apértæ sunt áures eius, et solútum est
vínculum linguæ eius, et loquebátur recte. Et præcépit illis, ne
cui dícerent. Quanto autem eis præcipiébat, tanto magis plus
prædicábant: et eo ámplius admirabántur, dicéntes: Bene ómnia
fecit: et surdos fecit audíre, et mutos loqui.
In quel tempo: Uscendo dal territorio
di Tiro, Gesú venne per Sidone verso il mare di Galilea,
attraversando la Decàpoli. E gli conducono innanzi un sordo,
scongiurandolo affinché gli imponga le mani. Allora,
allontanandolo dalla folla, Gesú mise le sue dita nelle orecchie
del sordo, con la saliva gli toccò la lingua e, guardando verso
il cielo, sospirò dicendo: Effeta! cioè: apriti. Subito le sue
orecchie si aprirono, si sciolse il nodo della lingua e parlò
rettamente. E Gesú comandò loro di non parlarne ad alcuno. Ma
quanto piú egli raccomandava il silenzio, tanto piú quelli
divulgavano e facevano meraviglie dicendo: Fece bene ogni cosa:
fece udire i sordi e parlare i muti.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM Ps. 29, 2-3 - Exaltábo te, Dómine, quóniam suscepísti me, nec delectásti inimícos meos super me: Dómine, clamávi ad te, et sanásti me.
Sal. 29, 2-3 - O Signore, Ti esalterò perché mi hai accolto e non hai permesso che i miei nemici ridessero di me: Ti ho invocato, o Signore, e Tu mi hai guarito.
SECRÉTA
Réspice, Dómine, quǽsumus, nostram
propítius servitútem: ut, quod offérimus, sit tibi munus
accéptum, et sit nostræ fragilitátis subsídium. Per Dóminum
nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat
in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
O Signore, Te ne preghiamo, guarda
benigno al nostro servizio, affinché ciò che offriamo a Te sia
gradito, e a noi sia di aiuto nella nostra fragilità. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna
con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei
sécoli.
PREFAZIO DELLA SS. TRINITÀ
COMMÚNIO Prov. 3, 9-10 - Honóra Dóminum de tua substántia, et de primítiis frugum tuárum: et implebúntur hórrea tua saturitáte, et vino torculária redundábunt.
Prov. 3, 9-10 - Onora il Signore con i tuoi beni e con l’offerta delle primizie dei tuoi frutti, allora i tuoi granai si riempiranno abbondantemente e gli strettoi ridonderanno di vino.
POSTCOMMÚNIO
Sentiámus, quǽsumus,
Dómine, tui perceptióne sacraménti, subsídium mentis et
córporis: ut, in utróque salváti, coeléstis remédii plenitúdine
gloriémur. Per Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui
tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per
ómnia sǽcula sæculórum.
Fa, o Signore, Te ne preghiamo,
che, mediante la partecipazione al tuo sacramento, noi
sperimentiamo l’aiuto per l’ànima e per il corpo, affinché,
salvi nell’una e nell’altro, ci gloriamo della pienezza del
celeste rimedio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio,
che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito
Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. |
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