III DOMENICA
DEL TEMPO ORDINARIO – C
Antifona d'Ingresso Sal
95,1.6
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra;
splendore e maestà dinanzi a lui,
potenza e bellezza nel suo santuario.
Cantáte Dómino cánticum novum,
cantáte Dómino, omnis terra.
Conféssio et pulchritúdo in conspéctu eius,
sánctitas et
magnificéntia in sanctificatióne eius.
Colletta
Dio onnipotente ed eterno, guida i nostri atti secondo la tua
volontà, perché nel nome del tuo diletto Figlio portiamo frutti
generosi di opere buone. Per il nostro Signore...
Omnípotens sempitérne Deus, dírige actus nostros in
beneplácito tuo, ut in nómine dilécti Fílii tui mereámur bonis
opéribus abundáre. Per Dóminum.
Oppure:
O Padre, tu hai mandato il Cristo, re e profeta, ad annunziare
ai poveri il lieto messaggio del tuo regno, fa che la sua parola
che oggi risuona nella Chiesa, ci edifichi in un corpo solo e ci
renda strumento di liberazione e di salvezza. Per il nostro
Signore Gesù Cristo...
LITURGIA
DELLA PAROLA
Prima Lettura Ne 8,2-4.5-6.8-10
Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.
Dal libro di Neemìa
In quei giorni, il sacerdote Esdra portò la legge davanti
all’assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci
di intendere.
Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque,
dallo spuntare della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli
uomini, delle donne e di quelli che erano capaci d’intendere;
tutto il popolo tendeva l’orecchio al libro della legge. Lo
scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno, che avevano
costruito per l’occorrenza.
Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava
più in alto di tutti; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo
si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore, Dio grande, e
tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si
inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi
al Signore.
I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti
e spiegavano il senso, e così facevano comprendere la lettura.
Neemìa, che era il governatore, Esdra, sacerdote e scriba, e i
leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo:
«Questo giorno è consacrato al Signore, vostro Dio; non fate
lutto e non piangete!». Infatti tutto il popolo piangeva, mentre
ascoltava le parole della legge.
Poi Neemìa disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete
vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di
preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro;
non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra
forza».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 18
Le tue parole, Signore,
sono spirito e vita.
La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.
Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
Seconda Lettura 1Cor 12,12-30 forma breve
12,12-14.27
Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua
parte.
Dalla prima lettera di
san Paolo apostolo ai Corinzi
[ Fratelli, come il corpo è uno solo e ha molte membra, e
tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo
solo, così anche il Cristo.
Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo
Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e
tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
E infatti il corpo non è formato da un membro solo, ma da molte
membra. ] Se il piede dicesse: «Poiché non sono mano, non
appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del
corpo. E se l’orecchio dicesse: «Poiché non sono occhio, non
appartengo al corpo», non per questo non farebbe parte del
corpo. Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l’udito? Se
tutto fosse udito, dove sarebbe l’odorato?
Ora, invece, Dio ha disposto le membra del corpo in modo
distinto, come egli ha voluto. Se poi tutto fosse un membro
solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno
solo è il corpo. Non può l’occhio dire alla mano: «Non ho
bisogno di te»; oppure la testa ai piedi: «Non ho bisogno di
voi». Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli
sono le più necessarie; e le parti del corpo che riteniamo meno
onorevoli le circondiamo di maggiore rispetto, e quelle
indecorose sono trattate con maggiore decenza, mentre quelle
decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha disposto il corpo
conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha, perché nel corpo
non vi sia divisione, ma anzi le varie membra abbiano cura le
une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra
soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra
gioiscono con lui. [ Ora voi siete corpo di Cristo e,
ognuno secondo la propria parte, sue membra. ] Alcuni
perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come
apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come
maestri; poi ci sono i miracoli, quindi il dono delle
guarigioni, di assistere, di governare, di parlare varie lingue.
Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti
fanno miracoli? Tutti possiedono il dono delle guarigioni? Tutti
parlano lingue? Tutti le interpretano?
Canto al Vangelo Lc 4,18
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
+ Vangelo
Lc 1,1-4; 4,14-21
Oggi si è compiuta questa Scrittura .
Dal vangelo secondo Luca
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli
avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li
hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da
principio e divennero ministri della Parola, così anch’io ho
deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli
inizi, e di scriverne un resoconto ordinato per te, illustre
Teòfilo, in modo che tu possa renderti conto della solidità
degli insegnamenti che hai ricevuto.
In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello
Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava
nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode.
Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di
sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il
rotolo del profeta Isaìa; aprì il rotolo e trovò il passo dove
era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
a rimettere in libertà gli oppressi
e proclamare l’anno di grazia del Signore».
Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette.
Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora
cominciò a dire loro: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che
voi avete ascoltato».
Sulle Offerte
Accogli i nostri doni, Padre misericordioso, e consacrali con la
potenza del tuo Spirito, perché diventino per noi sacramento di
salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Múnera nostra, Dómine, súscipe placátus, quæ sanctificándo
nobis, quæsumus, salutária fore concéde. Per Christum.
Antifona alla Comunione Sal 33,6
Guardate al Signore e sarete raggianti,
e il vostro volto non sarà confuso.
Accédite ad
Dóminum et illuminámini,
et fácies vestræ
non confundéntur.
Oppure: Gv 8,12
«Io sono la luce del mondo», dice il Signore;
«chi segue me, non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita».
Ego sum lux mundi,
dicit Dóminus;
qui séquitur me,
non ámbulat in
ténebris,
sed habébit lumen
vitæ.
Oppure: Lc 4,18
«Lo Spirito del Signore è sopra di me:
mi ha mandato per annunziare ai poveri
il lieto messaggio» .
Dopo la Comunione
O Dio, che in questi santi misteri ci hai nutriti col corpo e
col sangue del tuo Figlio, fa' che ci rallegriamo sempre del tuo
dono, sorgente inesauribile di vita nuova. Per Cristo nostro
Signore.
Præsta nobis,
quæsumus, omnípotens Deus, ut, vivificatiónis tuæ grátiam
consequéntes, in tuo semper múnere gloriémur. Per Christum. |