V DOMENICA DI QUARESIMA –
C
Antifona d'Ingresso
Sal 42,1-2
Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa
contro gente senza pietà;
salvami dall'uomo ingiusto e malvagio,
perché tu sei il mio Dio e la mia difesa.
Iúdica me, Deus,
et discérne causam meam de gente non sancta;
ab hómine iníquo et dolóso éripe me,
quia tu es Deus meus et fortitúdo mea.
Colletta
Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perché possiamo
vivere e agire sempre in quella carità, che spinse il tuo Figlio
a dare la vita per noi. Egli è Dio...
Quaesumus, Dómine Deus noster, ut in illa caritáte, qua
Fílius tuus díligens mundum morti se trádidit, inveniámur ipsi,
te opitulánte, alácriter ambulántes. Per Dóminum.
Oppure:
Dio di bontà, che rinnovi in Cristo tutte le cose, davanti a te
sta la nostra miseria: tu che ci hai mandato il tuo Figlio
unigenito non per condannare, ma per salvare il mondo, perdona
ogni nostra colpa e fa' che rifiorisca nel nostro cuore il canto
della gratitudine e della gioia. Per il nostro Signore Gesù
Cristo...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 43,16-21
Ecco, faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio
popolo.
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore,
che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 125
Grandi cose ha fatto il Signore per noi.
Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.
Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.
Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.
Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.
Seconda Lettura Fil 3,8-14
A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi
conforme alla sua morte.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della
sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui
ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura,
per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia
giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene
dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata
sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua
risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi
conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla
risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla
perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché
anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non
ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo:
dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che
mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci
chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.
Canto al Vangelo
Gl 2,12-13
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché io sono misericordioso e pietoso.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
+ Vangelo
Gv 8,1-11
Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di
lei.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al
mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da
lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa
in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa
donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella
Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne
dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere
motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra.
Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse
loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra
contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai
più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si
alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti
condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
Sulle Offerte
Esaudisci, Signore, le, nostre preghiere: tu che ci hai
illuminati con gli insegnamenti della fede, trasformaci con la
potenza di questo sacrificio. Per Cristo nostro Signore.
Exáudi nos, omnípotens Deus, et fámulos tuos, quos fídei
christiánae eruditiónibus imbuísti, huius sacrifícii tríbuas
operatióne mundári. Per Christum.
Prefazio
La penitenza dello spirito
È veramente giusto renderti grazie,
è bello cantare la tua gloria, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno:
Tu hai stabilito per i tuoi figli
un tempo di rinnovamento spirituale,
perché si convertano a te con tutto il cuore,
e liberi dai fermenti del peccato
vivano le vicende di questo mondo,
sempre orientati verso i beni eterni
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime cantiamo l'inno della tua lode:
Santo, Santo, Santo il Signore...
Antifona alla Comunione Gv 8,10-11
«Donna, nessuno ti ha condannata?».
«Nessuno, Signore».
«Neppure io ti condanno:
d'ora in poi non peccare più».
Omnis qui vivit et credit in me,
non moriétur in aetérnum, dicit Dóminus.
Jn 8,10-11 Nemo te condemnávit, múlier?
Nemo, Dómine. Nec ego te condemnábo: iam ámplius noli
peccáre.
Jn 12,24-25 Amen, amen dico vobis:
Nisi granum fruménti cadens in terram mórtuum fúerit,
ipsum solum manet; si autem mórtuum fúerit, multum fructum
affert.
Dopo la Comunione
Dio onnipotente, concedi a noi tuoi fedeli di essere sempre
inseriti come membra vive nel Cristo, poiché abbiamo comunicato
al suo corpo e al suo sangue. Per Cristo nostro Signore.
Quaesumus, omnípotens Deus, ut inter eius membra semper
numerémur, cuius Córpori communicámus et Sánguini. Qui vivit et
regnat in saecula saeculórum.
Oratio super populum
Bénedic, Dómine, plebem tuam, quae munus tuae miseratiónis
exspéctat, et concéde, ut, quod, te inspiránte, desíderat, te
largiénte percípiat. Per Christum. |