DOMENICA FRA L'OTTAVA DI NATALE
SANTA FAMIGLIA DI GESÙ
MARIA E GIUSEPPE (f)
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Cristo, Figlio di Dio,
fu obbediente a Maria e a Giuseppe:
venite, adoriamo.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o
66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Santa e dolce dimora,
dove Gesù fanciullo
nasconde la sua gloria!
Giuseppe addestra all'umile
arte del falegname
il Figlio dell'Altissimo.
Accanto a lui Maria
fa lieta la sua casa
di una limpida gioia.
La mano del Signore
li guida e li protegge
nei giorni della prova.
O famiglia di Nazareth,
esperta del soffrire,
dona al mondo la pace.
A te sia lode, o Cristo,
al Padre ed allo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
Oppure:
Dulce fit nobis memoráre parvum
Názaræ tectum tenuémque cultum;
éxpedit Iesu tácitam reférre
cármine vitam.
Arte qua Ioseph húmili excoléndus,
ábdito Iesus iuvenéscit ævo,
seque fabrílis sócium labóris
ádicit ultro.
Assidet nato pia mater almo,
ássidet sponso bona nupta, felix
si potest curas releváre lassis
múnere amíco.
O neque expértes óperæ et labóris,
nec mali ignári, míseros iuváte;
quotquot implórant cólumen, benígno
cérnite vultu.
Sit tibi, Iesu, decus atque virtus,
sancta qui vitæ documénta præbes,
quique cum summo Genitóre et almo
Flámine regnas. Amen.
1^ Antifona
I genitori portarono il bambino Gesù nel tempio:
Simeone lo prese fra le braccia e benedisse Dio.
SALMO 23
Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l'universo e i suoi abitanti.
E' lui che l'ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l'ha stabilita.
Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo.
Egli otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? †
Il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? *
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
I genitori portarono il bambino Gesù nel tempio:
Simeone lo prese fra le braccia e benedisse Dio.
2^ Antifona
Entrati nella casa,
i magi trovarono il bambino
con Maria, sua madre.
SALMO 45
Dio è per noi rifugio e forza, *
aiuto sempre vicino nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra, *
se crollano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque, *
tremino i monti per i suoi flutti.
Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, *
la santa dimora dell'Altissimo.
Dio sta in essa: non potrà vacillare; *
la soccorrerà Dio, prima del mattino.
Fremettero le genti, i regni si scossero; *
egli tuonò, si sgretolò la terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore, *
egli ha fatto portenti sulla terra.
Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, †
romperà gli archi e spezzerà le lance, *
brucerà con il fuoco gli scudi.
Fermatevi e sappiate che io sono Dio, *
eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Entrati nella casa,
i magi trovarono il bambino
con Maria, sua madre.
3^ Antifona
Giuseppe si alzò nella notte,
prese con sé il bambino e sua madre,
e si rifugiò in Egitto.
SALMO 86
Le sue fondamenta sono sui monti santi; †
il Signore ama le porte di Sion *
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose stupende, *
città di Dio.
Ricorderò Raab e Babilonia
fra quelli che mi conoscono; †
ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *
tutti là sono nati.
Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa *
e l'Altissimo la tiene salda».
Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *
«Là costui è nato».
E danzando canteranno: *
«Sono in te tutte le mie sorgenti».
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Giuseppe si alzò nella notte,
prese con sé il bambino e sua madre,
e si rifugiò in Egitto.
Versetto
V. Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore,
R. grande sarà la loro pace.
Prima Lettura
Dalla lettera agli Efesini di san Paolo, apostolo 5, 21 - 6, 4
La vita cristiana nella famiglia
Fratelli: siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di
Cristo.
Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito
infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della
Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa
sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai
loro mariti in tutto.
E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la
Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa,
purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato
dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa
tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma
santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare
le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie
ama se stesso. Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria
carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la
Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l'uomo
lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due
formeranno una carne sola (Gn 2, 24). Questo mistero è grande;
lo dico in riferimento al Cristo e alla Chiesa! Quindi anche
voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se
stesso, e la donna sia rispettosa verso il marito.
Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è
giusto, Onora tuo padre e tua madre: è questo il primo
comandamento associato a una promessa: perché tu sia felice e
goda di una vita lunga sopra la terra (Es 20, 12; Dt 5, 10). E
voi, padri, non inasprite i vostri figli, ma allevateli
nell'educazione e nella disciplina del Signore.
Responsorio Ef 6, 1-2; Lc 2, 51
R. Figli, obbedite nel Signore ai vostri genitori; * onorate il
padre e la madre, perché questo è giusto.
V. Gesù tornò a Nazareth con Maria e Giuseppe, e stava loro
sottomesso.
R. Onorate il padre e la madre, perché questo è giusto.
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di Paolo VI, papa
(Discorso tenuto a Nazareth, 5 gennaio 1964)
L'esempio di Nazareth
La casa di Nazareth è la scuola dove si è iniziati a comprendere
la vita di Gesù, cioè la scuola del Vangelo. Qui si impara ad
osservare, ad ascoltare, a meditare, a penetrare il significato
così profondo e così misterioso di questa manifestazione del
Figlio di Dio tanto semplice, umile e bella. Forse anche
impariamo, quasi senza accorgercene, ad imitare.
Qui impariamo il metodo che ci permetterà di conoscere chi è il
Cristo. Qui scopriamo il bisogno di osservare il quadro del suo
soggiorno in mezzo a noi: cioè i luoghi, i tempi, i costumi, il
linguaggio, i sacri riti, tutto insomma ciò di cui Gesù si servì
per manifestarsi al mondo.
Qui tutto ha una voce, tutto ha un significato. Qui, a questa
scuola, certo comprendiamo perché dobbiamo tenere una disciplina
spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo e
diventare discepoli del Cristo. Oh! come volentieri vorremmo
ritornare fanciulli e metterci a questa umile e sublime scuola
di Nazareth! Quanto ardentemente desidereremmo di ricominciare,
vicino a Maria, ad apprendere la vera scienza della vita e la
superiore sapienza delle verità divine! Ma noi non siamo che di
passaggio e ci è necessario deporre il desiderio di continuare a
conoscere, in questa casa, la mai compiuta formazione
all'intelligenza del Vangelo. Tuttavia non lasceremo questo
luogo senza aver raccolto, quasi furtivamente, alcuni brevi
ammonimenti dalla casa di Nazareth.
In primo luogo essa ci insegna il silenzio. Oh! se rinascesse in
noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile ed
indispensabile dello spirito: mentre siamo storditi da tanti
frastuoni, rumori e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa
vita del nostro tempo. Oh! silenzio di Nazareth, insegnaci ad
essere fermi nei buoni pensieri, intenti alla vita interiore,
pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e le
esortazioni dei veri maestri. Insegnaci quanto importanti e
necessari siano il lavoro di preparazione, lo studio, la
meditazione, l'interiorità della vita, la preghiera, che Dio
solo vede nel segreto.
Qui comprendiamo il modo di vivere in famiglia. Nazareth ci
ricordi cos'è la famiglia, cos'è la comunione di amore, la sua
bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro ed
inviolabile; ci faccia vedere com'è dolce ed insostituibile
l'educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale
nell'ordine sociale. Infine impariamo la lezione del lavoro. Oh!
dimora di Nazareth, casa del Figlio del falegname! Qui
soprattutto desideriamo comprendere e celebrare la legge, severa
certo ma redentrice della fatica umana; qui nobilitare la
dignità del lavoro in modo che sia sentita da tutti; ricordare
sotto questo tetto che il lavoro non può essere fine a se
stesso, ma che riceve la sua libertà ed eccellenza, non
solamente da quello che si chiama valore economico, ma anche da
ciò che lo volge al suo nobile fine; qui infine vogliamo
salutare gli operai di tutto il mondo e mostrar loro il grande
modello, il loro divino fratello, il profeta di tutte le giuste
cause che li riguardano, cioè Cristo nostro Signore.
Responsorio 2 Cor 13, 11; Ef 5, 19; Col 3, 23
R. State lieti, cercate ciò che è perfetto, incoraggiatevi al
bene, andate d'accordo, vivete in pace, * cantate e inneggiate a
Dio con tutto il cuore.
V. Qualunque sia il vostro lavoro, fatelo di buon animo, per il
Signore, e non per gli uomini.
R. Cantate e inneggiate a Dio con tutto il cuore.
Inno
TE DEUM
Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
[*] Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
[*] Quest'ultima parte dell'inno si può omettere.
Orazione
O Dio, nostro Padre, che nella santa Famiglia ci hai dato un
vero modello di vita, fa' che nelle nostre famiglie fioriscano
le stesse virtù e lo stesso amore, perché riuniti insieme nella
tua casa possiamo godere la gioia senza fine. Per il nostro
Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |