1 LUGLIO
PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
(Solennità)
Il Sangue, è descritto nella Bibbia come un importante elemento
della vita.
"La vita di una creatura risiede nel sangue" (Levitico 17,11).
E' soprattutto in questo versetto biblico che si può comprendere
l'assoluta importanza che questo liquido comporta nella vita sia
degli esseri umani che degli animali.
L'Antico Testamento si sofferma diverse volte sull'argomento del
sangue, ribadendone la preziosità. Dio Padre comanda di non
versare il sangue, cioè di non spargerlo inutilmente con gli
assassinii, di non berlo e di non mangiare carni animali che
contengano ancora residui di sangue; perchè il sangue è vita, il
sangue è sacro. (Deuteronomio 12,23).
Ed è all'importanza del sangue nell'Antico Testamento, che si
affianca l'importanza del sangue Divino di colui che ha voluto
assumere la nostra natura umana: Gesù. Il Sangue di Cristo è la
più grande e perfetta rivelazione dell'Amore del Padre Celeste e
la sua effusione vivificante è sorgente della Chiesa, che
continuamente rinasce nutrendosi del Sangue Divino, e,
attraverso di essa, è riscatto per l'uomo peccatore a cui viene
donata la salvezza.
La vita spirituale trova un insostituibile alimento nel Sangue
di Cristo, vero fulcro del cuore, della vita e della missione
della Chiesa. Gesù stesso, nell'Ultima Cena, dà importanza
rilevante al Sangue, che è simbolo della Redenzione. Anche San
Paolo nelle sue lettere parla con devozione del Riscatto umano
dal peccato, che è avvenuto tramite la morte di Gesù, il quale
ha tanto amato gli uomini fino a versare il suo Prezioso Sangue.
Dal punto di vista storico si può dire che già anticamente era
viva la devozione al Preziosissimo Sangue. Dopo un lungo periodo
nel corso del quale questa devozione non venne più praticata, il
Sangue di Cristo cominciò nuovamente ad essere adorato nella
prima metà dell'ottocento, attorno a una presunta reliquia della
Passione che si conservava nella Basilica di S. Nicola in
Carcere (oggi S. Giuseppe a Capo le case).
L'iniziatore, fu un pio sacerdote, poi vescovo, don Francesco
Albertini, promotore di una Confraternita intitolata appunto al
Preziosissimo Sangue, nel cui seno si formarono grandi spiriti
che ne proseguirono e ne diffusero la devozione.
Tra gli altri propagatori di questa devozione, brillano i nomi
di S. Gaspare del Bufalo, fondatore dei Missionari del
Preziosissimo Sangue, e di S. Maria De Mattias, che fondò le
Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. In tutta Italia e anche
nel mondo, sorsero diversi Istituti femminili dedicati al Sangue
di Cristo, come le Suore del Preziosissimo Sangue, fondate a
Monza da Madre Maria Matilde Bucchi, le Figlie della Carità del
Prezioso Sangue, fondate a Pagani (SA) da don Tommaso Fusco. E
ai nostri giorni altre congregazioni presero vita a Honk Kong,
in Sudafrica e negli USA.
Nel 1822, S. Gaspare presentò istanza alla Santa Sede per
ottenere il "Nulla osta" per la celebrazione della festa del
Preziosissimo Sangue. La Sacra Congregazione dei Riti Religiosi,
concesse di celebrarla la prima domenica di luglio, ma solo
all'interno della congregazione di S. Gaspare.
Pio IX la fissò al primo luglio, e Pio XI la elevò a rito doppio
di prima classe nell'aprile 1934, a ricordo del XIX centenario
della Redenzione.
MESSALE
INTRÓITUS
Ap.
5, 9-10 - Redemísti nos,
Dómine, in sánguine tuo, ex omni tribu, et lingua, et pópulo, et
natióne: et fecísti nos Deo nostro regnum. Ps. 88, 2 -
Misericórdias Dómini in ætérnum cantábo: in generatiónem et
generatiónem annuntiábo veritátem tuam in ore meo.
Glória Patri… Ap. 5, 9-10 -
Redemísti nos, Dómine…
Apoc. 5, 9-10 - O Signore, ci hai redendo col tuo Sangue, noi
di ogni tribú, e lingua, e popolo, e nazione: e hai fatto di noi
un regno pel nostro Dio. Sal. 88, 2 - Le misericordie del
Signore vanterò in eterno: di generazione in generazione la mia
bocca annunzierà la tua verità. Gloria al Padre… Apoc. 5, 9-10 -
O Signore, ci hai redendo…
ORÁTIO
Omnípotens sempitérne Deus, qui unigénitum Fílium tuum mundi
Redemptórem constituísti, ac eius Sánguine placári voluísti:
concéde, quǽsumus, salútis nostræ prétium solémni cultu ita
venerári atque a præséntis vitæ malis eius virtúte deféndi in
terris: ut fructu perpétuo lætémur in coelis. Per eúmdem Dóminum
nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat
in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
O Dio onnipotente ed eterno, che hai costituito il tuo Figlio
unigenito Redentore del mondo, e hai voluto essere placato dal
suo Sangue, concedici, Te ne preghiamo, di venerare con culto
solenne il prezzo della nostra salvezza e, per sua virtú, essere
difesi dai mali presenti in terra, in modo da allietarci
eternamente del suo frutto in cielo. Per lo stesso Signore
nostro Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con
Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei
sécoli.
EPISTOLA
Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Hebræos, 9, 11-15
Fratres: Christus assístens póntifex futurórum bonórum, per
ámplius et perféctius tabernáculum non manufáctum, id est, non
huius creatiónis: neque per sánguinem ircórum, aut vitulórum,
sed per própium sánguinem introívit semel in Sancta, ætérna
redemptióne invénta. Si enim sánguis hircórum, et taurórum, et
cinis vítulæ aspérsus, inquinátos sanctíficat ad emundatiónem
carnis: quanto magis sánguis Christi, qui per Spíritum Sanctum
semetípsum óbtulit immaculátum Deo, emundábit consciéntiam
nostram ab opéribus mórtuis, ad serviéndum Deo vivénti? Et ideo
novi testaménti mediátor est: ut morte intercedénte, in
redemptiónem eárum prævaricatiónum, quæ erant sub prióri
testaménto, repromissiónem accípiant, qui vocáti sunt ætérnæ
hæreditátis in Christo Iesu Dómino nostro.
M. - Deo grátias.
Fratelli: Il Cristo, venuto quale Pontefice dei beni futuri,
attraversò un piú grande e piú perfetto tabernacolo, non fatto
da mano d’uomo, cioè non di questa creazione: né per mezzo del
sangue di capri e di vitelli, ma mediante il proprio sangue
entrò una volta per sempre nel Santuario, avendo ottenuto una
redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei tori, e
la cenere di buoi, sparsa su quelli che sono immondi, li
santifica, dando loro la purità della carne, quanto piú il
Sangue del Cristo, che in virtú dello Spirito Santo offrí sé
stesso immacolato a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle
opere di morte, onde serviamo il Dio vivente? Appunto per questo
Egli è il mediatore di un nuovo patto, affinché, morto per la
remissione dei peccati commessi sotto il patto antico, i
chiamati ricevano l’eterna eredità loro promessa in Cristo Gesú
nostro Signore.
M. - Deo grátias.
GRADUALE
Io. I, 5, 6 et 7-8 - Hic est qui venit per aquam
et sánguinem, Iesus Christus: non in aqua solum, sed in aqua et
sánguine. Tres sunt,
qui testimónium dant in coelo: Pater, Verbum et Spíritus
Sanctus: et hi tres unum sunt. Et tres sunt, qui testimónium
dant in terra: Spíritus, aqua et sánguis: et hi tres unum sunt.
Giov. I, 5, 6 e 7-8 –
Questi è colui che è venuto con l’acqua e col sangue: Gesú
Cristo; non solo con l’acqua, ma con l’acqua e col sangue. Tre
sono che rendono testimonianza in cielo: il Padre, il Verbo e lo
Spirito Santo: e questi tre sono uno. E tre sono che rendono
testimonianza in terra: lo Spirito, l’acqua e il sangue: e
questi tre sono uno.
ALLELÚIA
Allelúia, allelúia.
Io. I, 5, 9 - Si testimónium hóminum accípimus,
testimónium Dei maius est: Allelúia.
Allelúia, allelúia.
Giov. I, 5, 9 - Se ammettiamo la testimonianza degli uomini,
la testimonianza di Dio è piú grande: Allelúia.
EVANGÉLIUM
Sequéntia S. Evangélii secundum Ioánnem, 19, 30-35
In illo témpore: Cum accepísset Iesus acétum, dixit: Consummátum
est. Et inclináto cápite trádidit spíritum. Iudæi ergo, quóniam
Parascéve erat, ut non remanérent in cruce córpora sábbato, (erat
enim magnus dies ille sábati), rogavérunt Pilátum ut
frangeréntur eórum crura, et tolleréntur.
Venérunt ergo mílites: et
primi quídem fregérunt crura, et altérius, qui crucifíxus est
cum eo. Ad Iesum áutem cum veníssent, ut vidérunt eum iam
mórtuum, non fregérunt eius crura, sed unus mílitum láncea latus
eius apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua. Et qui vidit,
testimónium perhíbuit: et verum est testimónium eius.
M. - Laus tibi Christe.
In quel tempo: Gesú, quando ebbe preso l’aceto, disse: È
consumato! E chinato il capo rese lo spirito. Allora i Giudei,
dato che era la Parasceve, affinché i corpi non rimanessero in
croce durante il sabato (e un gran sabato era quello!), chiesero
a Pilato che si rompessero loro le gambe e fossero tolti.
Vennero quindi i soldati, e ruppero le gambe ai due che erano
stato crocifissi con lui. Ma giunti da Gesú, videro che era già
morto, e non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati gli aperse
il fianco con la lancia, e súbito ne uscí sangue e acqua. E chi
vide lo attesta: e la sua testimonianza è vera.
M. - Laus tibi Christe.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM
I Cor. 10, 16 - Calix benedictiónis, cui benedícimus,
nonne communicátio sánguinis Christi est? et panis, quem
frángimus, nonne participátio córporis Dómini est?
I Cor. 10, 16 - Il calice di benedizione, cui noi
benediciamo, non è la partecipazione al Sangue di Cristo? E il
pane che spezziamo, non è la partecipazione al Corpo del
Signore?
SECRÉTA
Per hæc divína mystéria, ad novi, quǽsumus, testaménti
mediatórem Iesum accedámus: et super altária tua, Dómine
virtútum, aspersiónem sánguinis mélius loquéntem, quam Abel,
innovémus. Per eúmdem Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium
tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti,
Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
Per questi tuoi divini misteri, fa, Te ne preghiamo, che ci
possiamo accostare al Mediatore del Nuovo Testamento, Gesú,e sui
tuoi altari, o Signore, rinnovare l’offerta di un sangue assai
piú eloquente di quello di Abele. Per lo stesso Signore nostro
Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna con Te,
nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
PREFAZIO DELLA SANTA CROCE
COMMÚNIO
Hebr. 9, 28 - Christus semel oblátus est ad multórum
exhauriénda peccáta: secúndo sine peccáto apparébit
exspectántibus se in salútem.
Ebrei, 9, 28 - Cristo s’è offerto una volta per cancellare i
peccati di molti: verrà un’altra volta, non per espiare i
peccati, ma per dare la salvezza a coloro che lo attendono.
POSTCOMMÚNIO
Ad sacram, Dómine, mensam admíssi, háusimus aquas in gáudio de
fóntibus Salvatóris: sanguis eius fiat nobis, quǽsumus, fons
aquæ in vitam ætérnam saliéntis: Qui tecum vivit et regnat in
unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
Ammessi alla sacra mensa, o Signore, abbiamo attinto con
gioia le acque alle fonti del Salvatore: il suo sangue, Te ne
preghiamo, sia per noi fonte d’acqua viva che zampilli per la
vita eterna: Egli che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità
dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli. |