XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – B
Antifona d'Ingresso Sal
46,2
Popoli tutti, battete le mani,
acclamate a Dio con voci di gioia.
Omnes gentes, pláudite mánibus,
iubiláte Deo in voce exsultatiónis.
Colletta
O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di
adozione, fa' che non ricadiamo nelle tenebre dell'errore, ma
restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te, nell'unità dello Spirito Santo...
Deus, qui, per adoptiónem grátiæ, lucis nos esse fílios voluísti,
præsta, quæsumus, ut errórum non involvámur ténebris, sed in
splendóre veritátis semper maneámus conspícui. Per Dóminum.
Oppure:
O Padre, che nel mistero del tuo Figlio povero e crocifisso hai
voluto arricchirci di ogni bene, fa' che non temiamo la povertà
e la croce, per portare ai nostri fratelli il lieto annunzio
della vita nuova.
Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio ...
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura
Sap 1,13-15; 2,23-24
Per l’invidia del diavolo la
morte è entrata nel mondo.
Dal libro della Sapienza
Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;
le creature del mondo sono portatrici di salvezza,
in esse non c’è veleno di morte,
né il regno dei morti è sulla terra.
La giustizia infatti è immortale.
Sì, Dio ha creato l’uomo per l’incorruttibilità,
lo ha fatto immagine della propria natura.
Ma per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo
e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.
Salmo Responsoriale
Dal Salmo 29
Ti esalterò, Signore,
perché mi hai risollevato.
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.
Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.
Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.
Seconda Lettura 2 Cor 8,7.9.13-15
La vostra abbondanza supplisca all’indigenza dei fratelli
poveri.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella
parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi
abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest’opera
generosa.
Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da
ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste
ricchi per mezzo della sua povertà.
Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli
altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra
abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro
abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia
uguaglianza, come sta scritto: «Colui che raccolse molto non
abbondò e colui che raccolse poco non ebbe di meno».
Canto al Vangelo Cf 2Tm
1,10
Alleluia, alleluia.
Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte
e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.
Alleluia.
+ Vangelo Mc 5, 21-43
Fanciulla, io ti dico: Àlzati!
Dal vangelo secondo Marco
[In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca
all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava
lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome
Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo
supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni
a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui.
Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.]
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e
aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti
i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando,
udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il
suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare
le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di
sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita
da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie
vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si
stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli
guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la
donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto,
venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli
le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii
guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando [dalla casa del capo della
sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi
ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al
capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non
permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e
Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide
trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse
loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma
dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese
con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con
lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e
le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico:
àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva
infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E
raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e
disse di darle da mangiare.]
Sulle Offerte
O Dio, che per mezzo dei segni sacramentali compi l'opera della
redenzione, fa' che il nostro servizio sacerdotale sia degno del
sacrificio che celebriamo. Per Cristo nostro Signore.
Deus, qui mysteriórum tuórum dignánter operáris efféctus, præsta,
quæsumus, ut sacris apta munéribus fiant nostra servítia. Per
Christum.
Antifona alla Comunione Sal 102,1
Anima mia, benedici il Signore:
tutto il mio essere benedica il suo santo nome.
Bénedic, ánima mea, Dómino,
et ea quæ intra me sunt nómini sancto eius..
Oppure: Gv 17,20-21
«Padre, prego per loro,
perché siano una cosa sola,
e il mondo creda che tu mi hai mandato»,
dice il Signore.
Pater, pro eis rogo, ut ipsi in nobis unum sint,
ut credat mundus
quia tu me misísti, dicit Dóminus.
Oppure: Mc 5,41-42
«Io ti dico alzati!», disse il Signore.
E subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare.
Dopo la Comunione
La divina Eucaristia, che abbiamo offerto e ricevuto, Signore,
sia per noi principio di vita nuova, perché, uniti a te
nell'amore, portiamo frutti che rimangano per sempre. Per Cristo
nostro Signore.
Vivíficet nos, quæsumus, Dómine, divína quam obtúlimus et
súmpsimus hóstia, ut, perpétua tibi caritáte coniúncti, fructum
qui semper máneat afferámus. Per Christum. |