IV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO -
SABATO
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Ascoltiamo la voce del Signore:
egli ci guida alla terra promessa.
SALMO 94 Invito a lodare Dio
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
O re d'eterna gloria,
che irradi sulla Chiesa
i doni del tuo Spirito,
assisti i tuoi fedeli.
Illumina le menti,
consola i nostri cuori
rafforza i nostri passi
sulla via della pace.
E quando verrà il giorno
del tuo avvento glorioso,
accoglici, o Signore,
nel regno dei beati.
A te sia lode, o Cristo,
speranza delle genti,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Il Signore cònvoca cielo e terra
per giudicare il suo popolo.
SALMO 49, 1-6 (I) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua
perfezione, disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per
dare compimento (cfr. Mt 5, 17).
Parla il Signore, Dio degli dèi, *
convoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, splendore di bellezza, *
Dio rifulge.
Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; †
davanti a lui un fuoco divorante, *
intorno a lui si scatena la tempesta.
Convoca il cielo dall'alto *
e la terra al giudizio del suo popolo:
«Davanti a me riunite i miei fedeli, *
che hanno sancito con me l'alleanza
offrendo un sacrificio».
Il cielo annunzi la sua giustizia: *
Dio è il giudice.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Il Signore cònvoca cielo e terra
per giudicare il suo popolo.
2^ Antifona
Grida a me nel giorno della prova:
verrò a liberarti.
SALMO 49, 7-15 (II) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua
perfezione, disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per
dare compimento (cfr. Mt 5, 17).
«Ascolta, popolo mio, voglio parlare, †
testimonierò contro di te, Israele: *
Io sono Dio, il tuo Dio.
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; *
i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi.
Non prenderò giovenchi dalla tua casa, *
né capri dai tuoi recinti.
Sono mie tutte le bestie della foresta, *
animali a migliaia sui monti.
Conosco tutti gli uccelli del cielo, *
è mio ciò che si muove nella campagna.
Se avessi fame, a te non lo direi: *
mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori, *
berrò forse il sangue dei capri?
Offri a Dio un sacrificio di lode *
e sciogli all'Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno della sventura: *
ti salverò e tu mi darai gloria».
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Grida a me nel giorno della prova:
verrò a liberarti.
3^ Antifona
Chi offre il sacrificio della lode,
questi mi onora.
SALMO 49, 16-23 (III) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua
perfezione, disse infatti: Non sono venuto per abolire, ma per
dare compimento (cfr. Mt 5, 17).
All'empio dice Dio: †
«Perché vai ripetendo i miei decreti *
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che detesti la disciplina *
e le mie parole te le getti alle spalle?
Se vedi un ladro, corri con lui; *
e degli adulteri ti fai compagno.
Abbandoni la tua bocca al male *
e la tua lingua ordisce inganni.
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, *
getti fango contro il figlio di tua madre.
Hai fatto questo e dovrei tacere? †
Forse credevi ch'io fossi come te! *
Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».
Capite questo voi che dimenticate Dio, *
perché non mi adiri e nessuno vi salvi.
Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, †
a chi cammina per la retta via *
mostrerò la salvezza di Dio.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Chi offre il sacrificio della lode,
questi mi onora.
Versetto
V. Preghiamo e domandiamo in ogni tempo
R. la piena conoscenza della volontà di Dio.
Prima Lettura
Dalla seconda lettera ai Tessalonicesi di san Paolo, apostolo
3, 1-18
Esortazioni e consigli
Fratelli, pregate per noi, perché la parola del Signore si
diffonda e sia glorificata come lo è anche tra voi e veniamo
liberati dagli uomini perversi e malvagi. Non di tutti infatti è
la fede. Ma il Signore è fedele; egli vi confermerà e vi
custodirà dal maligno.
E riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore, che quanto
vi ordiniamo già lo facciate e continuiate a farlo. Il Signore
diriga i vostri cuori nell'amore di Dio e nella pazienza di
Cristo.
Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore nostro
Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta
in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha
ricevuto da noi. Sapete infatti come dovete imitarci: poiché noi
non abbiamo vissuto oziosamente fra voi, né abbiamo mangiato
gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica
e sforzo notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi.
Non che non ne avessimo diritto, ma per darvi noi stessi come
esempio da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi
demmo questa regola: chi non vuol lavorare neppure mangi.
Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente,
senza far nulla e in continua agitazione. A questi tali
ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il
proprio pane lavorando in pace. Voi, fratelli, non lasciatevi
scoraggiare nel fare il bene. Se qualcuno non obbedisce a quanto
diciamo per lettera, prendete nota di lui e interrompete i
rapporti, perché si vergogni; non trattatelo però come un
nemico, ma ammonitelo come un fratello.
Il Signore della pace vi dia egli stesso la pace sempre e in
ogni modo. Il Signore sia con tutti voi.
Questo saluto è di mia mano, di Paolo; ciò serve come segno di
autenticazione per ogni lettera; io scrivo così. La grazia del
Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.
Responsorio Cfr. 1 Ts 2, 13; Ef 1, 13
R. Voi avete ricevuto e accolto la parola: * non una parola di
uomini, ma veramente parola di Dio.
V. Avete ascoltato la parola della verità, il Vangelo della
vostra salvezza:
R. non una parola di uomini, ma veramente parola di Dio.
Seconda Lettura
Dalla Costituzione «Gaudium et spes» del Concilio ecumenico
Vaticano II sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (Nn. 35-36)
L'attività umana
L'attività umana, come deriva dall'uomo. così è ordinata
all'uomo. L'uomo, infatti, quando lavora, non soltanto modifica
le cose e la società, ma anche perfeziona se stesso. Apprende
molte cose, sviluppa le sue facoltà, è portato a uscire da sé e
a superarsi. Tale sviluppo, se è ben compreso, vale più delle
ricchezze esteriori che si possono accumulare. L'uomo vale più
per quello che è che per quello che ha.
Parimenti tutto ciò che gli uomini compiono allo scopo di
conseguire una maggiore giustizia, una più estesa fraternità e
un ordine più umano nei rapporti sociali, ha più valore dei
progressi in campo tecnico. Questi, infatti, possono fornire,
per così dire, la materia alla promozione umana, ma da soli non
valgono in nessun modo ad effettuarla.
Ecco dunque qual è la norma dell'attività umana. Secondo il
disegno di Dio e la sua volontà l'attività dell'uomo deve
corrispondere al vero bene dell'umanità, e permette agli
individui, sia in quanto singoli che quali membri della
collettività, di coltivare e di attuare la loro integrale
vocazione.
Molti nostri contemporanei, però, sembrano temere che, se si
fanno troppo stretti i legami tra attività umana e religione,
venga impedita l'autonomia degli uomini, delle società, delle
scienze. Ora se per autonomia delle realtà terrene intendiamo
che le cose create e le stesse società hanno leggi e valori
propri, che l'uomo gradatamente deve scoprire, usare e ordinare,
allora si tratta di una esigenza legittima, che non solo è
postulata dagli uomini del nostro tempo, ma anche è conforme al
volere del Creatore. Infatti è dalla stessa loro condizione di
creature che le cose tutte ricavano la loro propria consistenza,
verità, bontà, le loro leggi proprie e il loro ordine; e tutto
ciò l'uomo è tenuto a rispettare, riconoscendo le esigenze di
metodo proprie di ogni singola scienza o arte. Perciò se la
ricerca metodica di ogni disciplina procede in maniera veramente
scientifica e secondo le norme morali, non sarà mai in reale
contrasto con la fede, perché le realtà profane e le realtà
della fede hanno origine dal medesimo Dio. Anzi, chi si sforza
con umiltà e con perseveranza di scandagliare i segreti della
realtà, anche senza che egli se ne avveda, viene come condotto
dalla mano di Dio, il quale, mantenendo in esistenza tutte le
cose, fa che siano quello che sono. A questo punto, ci sia
concesso di deplorare certi atteggiamenti mentali, che talvolta
non mancano nemmeno tra i cristiani. Alcuni per non avere
sufficientemente percepito la legittima autonomia della scienza,
suscitano contese e controversie e pervertono molti spiriti a
tal punto da farli ritenere che scienza e fede si oppongano tra
loro.
Se però con l'espressione «autonomia delle realtà temporali» si
intende che le cose create non dipendono da Dio, che l'uomo può
adoperarle senza riferirle al Creatore, allora tutti quelli che
credono in Dio avvertono quanto false siano tali opinioni. La
creatura, infatti, senza il Creatore svanisce.
Responsorio Dt 2, 7; 8, 5
R. Dio ti ha benedetto in ogni lavoro delle tue mani, ti ha
seguito nel tuo viaggio attraverso il deserto; * il Signore tuo
Dio è stato con te: nulla ti è mai mancato.
V. Come un uomo educa il figlio, così Dio ti istruisce e ti
guida;
R. il Signore tuo Dio è stato con te: nulla ti è mai mancato.
Orazione
Dio grande e misericordioso, concedi a noi tuoi fedeli di
adorarti con tutta l'anima e di amare i nostri fratelli nella
carità del Cristo. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell'unità
dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio. |