Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture 

18 OTTOBRE
SAN LUCA (f)
Evangelista
UFFICIO DELLE LETTURE

INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Venite, adoriamo il Signore
che parla a noi nel Vangelo, alleluia.
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno

O apostoli di Cristo,
colonna e fondamento
della città di Dio!

Dall'umile villaggio
di Galilea salite
alla gloria immortale.

Vi accoglie nella santa
Gerusalemme nuova
la luce dell'Agnello.

La Chiesa che adunaste
col sangue e la parola
vi saluta festante;

ed implora: fruttifichi
il germe da voi sparso
per i granai del cielo.

Sia gloria e lode a Cristo,
al Padre ed allo Spirito,
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio; 
ai confini della terra la loro parola.

SALMO 18 A   

I cieli narrano la gloria di Dio, *
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento. 
Il giorno al giorno ne affida il messaggio *
e la notte alla notte ne trasmette notizia. 

Non è linguaggio e non sono parole *
di cui non si oda il suono. 
Per tutta la terra si diffonde la loro voce *
e ai confini del mondo la loro parola. 

Là pose una tenda per il sole †
che esce come sposo dalla stanza nuziale, *
esulta come prode che percorre la via. 

Egli sorge da un estremo del cielo †
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: *
nulla si sottrae al suo calore.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona

Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio; 
ai confini della terra la loro parola.

2^ Antifona

Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie.

SALMO 63   
Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento, *
dal terrore del nemico preserva la mia vita. 
Proteggimi dalla congiura degli empi, *
dal tumulto dei malvagi. 

Affilano la loro lingua come spada, †
scagliano come frecce parole amare *
per colpire di nascosto l'innocente; 

lo colpiscono di sorpresa *
e non hanno timore. 

Si ostinano nel fare il male, †
si accordano per nascondere tranelli; *
dicono: «Chi li potrà vedere?». 

Meditano iniquità, attuano le loro trame: *
un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso. 

Ma Dio li colpisce con le sue frecce: *
all'improvviso essi sono feriti, 
la loro stessa lingua li farà cadere; *
chiunque, al vederli, scuoterà il capo. 

Allora tutti saranno presi da timore, †
annunzieranno le opere di Dio *
e capiranno ciò che egli ha fatto. 

Il giusto gioirà nel Signore †
e riporrà in lui la sua speranza, *
i retti di cuore ne trarranno gloria.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona

Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie.

3^ Antifona

Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio: 
tutti i popoli contemplano la sua gloria.

SALMO 96   

Il Signore regna, tremino i popoli; *
siede sui cherubini, si scuota la terra. 
Grande è il Signore in Sion, *
eccelso sopra tutti i popoli. 

Lodino il tuo nome grande e terribile, *
perché è santo. 

Re potente che ami la giustizia, †
tu hai stabilito ciò che è retto, *
diritto e giustizia tu eserciti in Giacobbe. 

Esaltate il Signore nostro Dio, †
prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, *
perché è santo. 

Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, †
Samuele tra quanti invocano il suo nome: *
invocavano il Signore ed egli rispondeva. 

Parlava loro da una colonna di nubi: †
obbedivano ai suoi comandi *
e alla legge che aveva loro dato. 

Signore, Dio nostro, tu li esaudivi, †
eri per loro un Dio paziente, *
pur castigando i loro peccati. 

Esaltate il Signore nostro Dio, †
prostratevi davanti al suo monte santo, *
perché santo è il Signore, nostro Dio.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona

Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio: 
tutti i popoli contemplano la sua gloria.

Versetto
V. Hanno proclamato la potenza del Signore. 
R. e i prodigi che egli ha compiuto.

Prima Lettura
Dagli Atti degli Apostoli 9, 27-31; 11, 19-26

La Chiesa è colma del conforto dello Spirito Santo
Un giorno Barnaba prese con sé Paolo, lo presentò agli apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù. Così egli poté stare con loro e andava e veniva a Gerusalemme, parlando apertamente nel nome del Signore e parlava e discuteva con gli Ebrei di lingua greca; ma questi tentarono di ucciderlo. Venutolo però a sapere i fratelli, lo condussero a Cesarèa e lo fecero partire per Tarso.
La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria; essa cresceva e camminava nel timore del Signore, colma del conforto dello Spirito Santo.
Intanto quelli che erano stati dispersi dopo la persecuzione scoppiata al tempo di Stefano, erano arrivati fin nella Fenicia, a Cipro e ad Antiochia e non predicavano la parola a nessuno fuorché ai Giudei. Ma alcuni fra loro, cittadini di Cipro e di Cirène, giunti ad Antiochia, cominciarono a parlare anche ai Greci, predicando la buona novella del Signore Gesù. E la mano del Signore era con loro e così un gran numero credette e si convertì al Signore. La notizia giunse agli orecchi della Chiesa di Gerusalemme, la quale mandò Barnaba ad Antiochia.
Quando questi giunse e vide la grazia del Signore, si rallegrò e, da uomo virtuoso qual era e pieno di Spirito Santo e di fede, esortava tutti a perseverare con cuore risoluto nel Signore. E una folla considerevole fu condotta al Signore. Barnaba poi partì alla volta di Tarso per cercare Saulo e trovatolo lo condusse ad Antiochia. Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente; ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani.
 
Responsorio
   At 12, 24; 13, 48. 52
R. La parola di Dio cresceva e si diffondeva. * E abbracciarono la fede i predestinati alla vita eterna.
V. I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.
R. E abbracciarono la fede i predestinati alla vita eterna.

Seconda Lettura

Dalle «Omelie sui vangeli» di san Gregorio Magno, papa
(Om. 17, 1-3; PL 76, 1139)

Il Signore segue i suoi predicatori

Il nostro Signore e Salvatore, fratelli carissimi, ci ammonisce ora con la parola, ora con i fatti. A dire il vero, anche le sue azioni hanno valore di comando, perché mentre silenziosamente compie qualcosa ci fa conoscere quello che dobbiamo fare. Ecco che egli manda a due a due i discepoli a predicare, perché sono due i precetti della carità: l'amore di Dio, cioè, e l'amore del prossimo.
Il Signore manda i discepoli a due a due a predicare per indicarci tacitamente che non deve assolutamente assumersi il compito di predicare chi non ha la carità verso gli altri.
Giustamente poi è detto che «li inviò avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi» (Lc 10, 1). Il Signore infatti segue i suoi predicatori, perché la predicazione giunge prima, e solo allora il Signore viene ad abitare nella nostra anima, quando lo hanno preceduto le parole dell'annunzio, attraverso le quali la verità è accolta nella mente. Per questo dice Isaia ai medesimi predicatori: «Preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio» (Is 40, 3). E il salmista dice loro: «Spianate la strada a chi sale sul tramonto» (Sal 67, 5 volg.). Il Signore salì «sul tramonto» che fu la sua morte.
Effettivamente il Signore salì «sul tramonto» in quanto la sua morte gli servì come alto piedistallo per manifestare maggiormente la sua gloria mediante la risurrezione. Salì «sul tramonto» perché risorgendo calpestò la morte che aveva affrontato.
Noi dunque spianiamo la strada a colui che sale «sul tramonto» quando predichiamo alle vostre menti la sua gloria; perché, venendo poi egli stesso, le illumini con la presenza del suo amore.
Ascoltiamo quello che dice nell'inviare i predicatori: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe, perché mandi operai per la sua messe» (Mt 9, 37-38). Per una grande messe gli operai sono pochi. Di questa scarsità non possiamo parlare senza profonda tristezza, poiché vi sono persone che ascolterebbero la buona parola, ma mancano i predicatori. Ecco, il mondo è pieno di sacerdoti, e tuttavia si trova assai di rado chi lavora nella messe del Signore. Ci siamo assunti l'ufficio sacerdotale, ma non compiamo le opere che l'ufficio comporta.
Perciò riflettete attentamente, fratelli carissimi, sulla parola del Signore: «Pregate il padrone della messe, perché mandi operai per la sua messe». Pregate voi per noi, perché siamo in grado di operare per voi come si conviene; perché la lingua non resti inattiva dall'esortare, e il nostro silenzio non condanni, presso il giusto giudice, noi, che abbiamo assunto l'ufficio di predicatori.

Responsorio
    Cfr. Lc 1, 3. 4; At 1, 1
R. Dopo ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi, con ordine scrisse il vangelo, * perché ci possiamo rendere conto della solidità degli insegnamenti ricevuti.
V. Fece un resoconto ordinato di tutto quello che Gesù ha fatto e insegnato,
R. perché ci possiamo rendere conto della solidità degli insegnamenti ricevuti.

 
Inno  TE DEUM
Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.

A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.

I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.

O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.

Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.

[*] Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.

Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.

Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.

[*] Quest'ultima parte dell'inno si può omettere.


Orazione
Signore Dio nostro, che hai scelto san Luca per rivelare al mondo con la predicazione e con gli scritti il mistero della tua predilezione per i poveri, fa' che i cristiani formino un cuor solo e un'anima sola, e tutti i popoli vedano la tua salvezza. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.

 

 

Sommario Liturgia


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