Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
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LUGLIO
SAN
GIACOMO (f)
Apostolo
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V.
Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo Cristo,
re e signore degli apostoli.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
O apostoli di Cristo,
colonna e fondamento
della città di Dio!
Dall'umile villaggio
di Galilea salite
alla gloria immortale.
Vi accoglie nella santa
Gerusalemme nuova
la luce dell'Agnello.
La Chiesa che adunaste
col sangue e la parola
vi saluta festante;
ed implora: fruttifichi
il germe da voi sparso
per i granai del cielo.
Sia gloria e lode a Cristo,
al Padre ed allo Spirito,
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio;
ai confini della terra la loro parola.
SALMO 18 A
I cieli narrano la gloria di Dio, *
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio *
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Non è linguaggio e non sono parole *
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce *
e ai confini del mondo la loro parola.
Là pose una tenda per il sole †
che esce come sposo dalla stanza nuziale, *
esulta come prode che percorre la via.
Egli sorge da un estremo del cielo †
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo: *
nulla si sottrae al suo calore.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Nel mondo intero si è diffuso il loro annunzio;
ai confini della terra la loro parola.
2^ Antifona
Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie.
SALMO 63
Ascolta, Dio, la voce, del mio lamento, *
dal terrore del nemico preserva la mia vita.
Proteggimi dalla congiura degli empi, *
dal tumulto dei malvagi.
Affilano la loro lingua come spada, †
scagliano come frecce parole amare *
per colpire di nascosto l'innocente;
lo colpiscono di sorpresa *
e non hanno timore.
Si ostinano nel fare il male, †
si accordano per nascondere tranelli; *
dicono: «Chi li potrà vedere?».
Meditano iniquità, attuano le loro trame: *
un baratro è l'uomo e il suo cuore un abisso.
Ma Dio li colpisce con le sue frecce: *
all'improvviso essi sono feriti,
la loro stessa lingua li farà cadere; *
chiunque, al vederli, scuoterà il capo.
Allora tutti saranno presi da timore, †
annunzieranno le opere di Dio *
e capiranno ciò che egli ha fatto.
Il giusto gioirà nel Signore †
e riporrà in lui la sua speranza, *
i retti di cuore ne trarranno gloria.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Hanno annunziato le opere di Dio,
hanno proclamato le sue meraviglie.
3^ Antifona
Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio:
tutti i popoli contemplano la sua gloria.
SALMO 96
Il Signore regna, tremino i popoli; *
siede sui cherubini, si scuota la terra.
Grande è il Signore in Sion, *
eccelso sopra tutti i popoli.
Lodino il tuo nome grande e terribile, *
perché è santo.
Re potente che ami la giustizia, †
tu hai stabilito ciò che è retto, *
diritto e giustizia tu eserciti in Giacobbe.
Esaltate il Signore nostro Dio, †
prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, *
perché è santo.
Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti, †
Samuele tra quanti invocano il suo nome: *
invocavano il Signore ed egli rispondeva.
Parlava loro da una colonna di nubi: †
obbedivano ai suoi comandi *
e alla legge che aveva loro dato.
Signore, Dio nostro, tu li esaudivi, †
eri per loro un Dio paziente, *
pur castigando i loro peccati.
Esaltate il Signore nostro Dio, †
prostratevi davanti al suo monte santo, *
perché santo è il Signore, nostro Dio.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Hanno rivelato al mondo la giustizia di Dio:
tutti i popoli contemplano la sua gloria.
Versetto
V. Hanno proclamato la potenza del Signore.
R. e i prodigi che egli ha compiuto.
Prima Lettura
Dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo 4, 1-16
Facciamoci imitatori dell'Apostolo come egli lo è di Cristo
Fratelli, ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei
misteri di Dio. Ora, quanto si richiede negli amministratori è che ognuno
risulti fedele. A me però, poco importa di venir giudicato da voi o da un
consesso umano; anzi, io neppure giudico me stesso, perché anche se non
sono consapevole di colpa alcuna non per questo sono giustificato. Il mio
giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo,
finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e
manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da
Dio.
Queste cose, fratelli, le ho applicate a modo di esempio a me e ad Apollo
per vostro profitto perché impariate nelle nostre persone a stare a ciò
che è scritto e non vi gonfiate d'orgoglio a favore di uno contro un altro.
Chi dunque ti ha dato questo privilegio? Che cosa mai possiedi che tu non
abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non l'avessi
ricevuto?
Già siete sazi, già siete diventati ricchi; senza di noi già siete
diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare
con voi. Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all'ultimo
posto, come condannati a morte, poiché siamo diventati spettacolo al mondo,
agli angeli e agli uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in
Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo
momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati,
andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre
mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati,
confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di
tutti, fino ad oggi.
Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli
miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo,
ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù,
mediante il vangelo. Vi esorto dunque, fatevi miei imitatori!
Responsorio Gv
15, 15; Mt 13, 12
R. Non vi chiamo più servi, ma amici: * tutto ciò che ho udito dal Padre
mio l'ho fatto conoscere a voi.
V. A voi è dato di conoscere i misteri del regno: beati i vostri occhi
perché vedono e i vostri orecchi perché odono:
R. tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Seconda Lettura
Dalle
«Omelie sul vangelo di Matteo» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
(Om. 65, 2-4; PG 58, 619-622)
Partecipi alla passione di Cristo
I
figli di Zebedeo chiedono al Cristo: «Dì che uno di noi segga alla tua
destra e l'altro alla tua sinistra» (Mc 10, 37). Cosa risponde il Signore?
Per far loro comprendere che nella domanda avanzata non vi è nulla di
spirituale e che, se sapessero ciò che chiedono, non lo domanderebbero,
risponde: «Non sapete ciò che domandate», cioè non ne conoscete il
valore, la grandezza e la dignità, superiori alle stesse potenze celesti. E
aggiunge: «Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con
cui io sono battezzato?» (Mc 10, 38). Voi, sembra dir loro, mi parlate di
onori e di dignità; io vi parlo, invece di lotte e di sudori. Non è questo
il tempo dei premi, né la mia gloria si manifesta ora. Il presente è tempo
di morte violenta, di guerre e di pericoli.
Osservate quindi come, rispondendo loro con un'altra domanda, li esorti e li
attragga. Non chiede se sono capaci di morire, di versare il loro sangue, ma
domanda: «Potete voi bere il calice» e per animarli aggiunge «che io devo
bere?», in modo da renderli, con la partecipazione alle sue sofferenze, più
coraggiosi. Chiama la sua passione «battesimo» per far capire che tutto il
mondo ne avrebbe ricevuto una grande purificazione. I due discepoli
rispondono: «Possiamo!». Promettono immediatamente, senza sapere ciò che
chiedono, con la speranza che la loro richiesta sia soddisfatta. E Gesù
risponde: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che
io ricevo anche voi lo riceverete» (Mc 10, 39). Preannunzia loro grandi
beni: Voi, cioè, sarete degni di subire il martirio e soffrirete con me;
finirete la vita con una morte eroica e parteciperete a questi miei dolori.
«Ma sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo; è
per coloro per i quali è stato preparato» (Mc 10, 40).
Dopo aver preparato l'animo dei due discepoli e dopo averli fortificati
contro il dolore, allora corregge la loro richiesta.
«Gli altri dieci si sdegnarono con i due fratelli» (Mt 20, 24). Notate
come tutti gli apostoli siano ancora imperfetti, sia i due che vogliono
innalzarsi sopra i dieci, sia gli altri che hanno invidia di loro. Ma, come
ho già detto, osservateli più tardi, e li vedrete esenti da tutte queste
miserie. Giovanni stesso, che ora si fa avanti anche lui per ambizione,
cederà in ogni circostanza il primato a Pietro, sia nella predicazione, sia
nel compiere miracoli, come appare dagli Atti degli Apostoli. Giacomo,
invece, non visse molto tempo dopo questi avvenimenti. Dopo la Pentecoste
infatti sarà tale il suo fervore che, lasciato da parte ogni interesse
terreno, perverrà ad una virtù così elevata da essere ritenuto maturo di
ricevere subito il martirio.
Responsorio
Sal
18, 5
R. Con il loro sangue hanno fecondato la chiesa di Dio. * Hanno bevuto al
calice del Signore, sono diventati suoi amici.
V. Per tutta la terra si è diffusa la loro voce, ai confini del mondo la
loro parola.
R. Hanno bevuto al calice del Signore, sono diventati suoi amici.
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