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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
29
AGOSTO
XXI
SETTIMANA DEL
TEMPO ORDINARIO
- MARTEDÌ
MARTIRIO DI SAN
GIOVANNI BATTISTA (m)
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie
labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Nel ricordo di Giovanni Battista,
precursore di Cristo nel martirio,
adoriamo l'Agnello di Dio.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Gerusalemme nuova,
immagine di pace,
costruita per sempre
nell'amore del Padre.
Tu discendi dal cielo
come vergine sposa,
per congiungerti a Cristo
nelle nozze eterne.
Dentro le tue mura,
risplendenti di luce,
si radunano in festa
gli amici del Signore:
pietre vive e preziose,
scolpite dallo Spirito
con la croce e il martirio
per la città dei santi.
Sia onore al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
Oppure:
O
nimis felix meritíque
celsi,
nésciens
labem nívei
pudóris,
præpotens martyr eremíque
cultor,
máxime vatum.
Serta ter denis álios corónant
aucta creméntis, duplicáta quosdam;
trina centéno cumuláta fructu
te, sacer, ornant.
Nunc potens nostri méritis opímis
péctoris duros lápides repélle,
ásperum planans iter, et refléxos
dírige
calles,
Ut pius mundi sator et redémptor,
méntibus pulsa mácula polítis,
rite dignétur véniens sacrátos
pónere gressus.
Láudibus cives célebrant supérni
te, Deus simplex paritérque trine;
súpplices ac nos véniam precámur:
parce
redémptis. Amen.
1^
Antifona
Il Signore fa giustizia per i poveri.
SALMO 9 B 22-32 (I) Preghiera e ringraziamento
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio (Lc 6, 20).
Perché, Signore, stai lontano, *
nel tempo dell'angoscia ti nascondi?
Il misero soccombe all'orgoglio dell'empio *
e cade nelle insidie tramate.
L'empio si vanta delle sue brame, *
l'avaro maledice, disprezza Dio.
L'empio insolente disprezza il Signore: †
«Dio non se ne cura: Dio non esiste» ; *
questo è il suo pensiero.
Le sue imprese riescono sempre. †
Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: *
disprezza tutti i suoi avversari.
Egli pensa: «Non sarò mai scosso, *
vivrò sempre senza sventure».
Di spergiuri, di frodi e d'inganni
ha piena la bocca, *
sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
Sta in agguato dietro le siepi, *
dai nascondigli uccide l'innocente.
I suoi occhi spiano l'infelice, *
sta in agguato nell'ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero, *
ghermisce il misero attirandolo nella rete.
Infierisce di colpo sull'oppresso, *
cadono gl'infelici sotto la sua violenza.
Egli pensa: «Dio dimentica, *
nasconde il volto, non vede più nulla».
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Il Signore fa giustizia per i poveri.
2^ Antifona
L'affanno e il dolore degli umili,
tu li vedi, o Signore.
SALMO 9 B 33-39 (II) Preghiera e ringraziamento
Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio (Lc 6, 20).
Sorgi, Signore, alza la tua mano, *
non dimenticare i miseri.
Perché l'empio disprezza Dio *
e pensa: «Non ne chiederà conto» ?
Eppure tu vedi l'affanno e il dolore, *
tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero, *
dell'orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell'empio e del malvagio; *
punisci il suo peccato e più non lo trovi.
Il Signore è re in eterno, per sempre: *
dalla sua terra sono scomparse le genti.
Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, *
rafforzi i loro cuori, porgi l'orecchio
per far giustizia all'orfano e all'oppresso; *
e non incuta più terrore l'uomo fatto di terra.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
L'affanno e il dolore degli umili,
tu li vedi, o Signore.
3^ Antifona
Le parole del Signore sono pure,
argento raffinato nel fuoco.
SALMO 11 Preghiera nella persecuzione
Dio Padre si è degnato di mandare il suo Figlio per noi, poveri
(sant’Agostino).
Salvami, Signore! Non c'è più un uomo fedele; *
è scomparsa la fedeltà tra i figli dell'uomo.
Si dicono menzogne l'uno all'altro, *
labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
Recida il Signore le labbra bugiarde, *
la lingua che dice parole arroganti,
quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, †
ci difendiamo con le nostre labbra: *
chi sarà nostro padrone?».
«Per l'oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, †
io sorgerò, dice il Signore, *
metterò in salvo chi è disprezzato».
I detti del Signore sono puri, †
argento raffinato nel crogiuolo, *
purificato nel fuoco sette volte.
Tu, o Signore, ci custodirai, *
ci guarderai da questa gente per sempre.
Mentre gli empi si aggirano intorno, *
emergono i peggiori tra gli uomini.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Le parole del Signore sono pure,
argento raffinato nel fuoco.
Versetto
V. Il Signore guida gli umili nella giustizia,
R. ai poveri insegna la sua via.
Prima Lettura
Dal libro del profeta Geremia 1, 1-19
Vocazione del profeta Geremia
Parole di Geremia figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti che dimoravano in
Anatot, nel territorio di Beniamino. A lui fu rivolta la parola del Signore
al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, l'anno decimoterzo del suo
regno, e quindi anche al tempo di Ioiakim figlio di Giosia, re di Giuda,
fino alla fine dell'anno undecimo di Sedecìa figlio di Giosìa, re di Giuda,
cioè fino alla deportazione di Gerusalemme avvenuta nel quinto mese.
Mi fu rivolta la parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi
alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni».
Risposi: «Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare, perché sono giovane».
Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane,
ma va' da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò.
Non temerli,
perché io sono con te per proteggerti».
Oracolo del Signore.
Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca
e il Signore mi disse:
«Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca.
Ecco, oggi ti costituisco
sopra i popoli e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare».
Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi:
«Vedo un ramo di mandorlo». Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poiché io
vigilo sulla mia parola per realizzarla». Quindi mi fu rivolta di nuovo
questa parola del Signore: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo una caldaia sul
fuoco inclinata verso settentrione». Il Signore mi disse:
«Dal settentrione si rovescerà la sventura
su tutti gli abitanti del paese.
Poiché, ecco, io sto per chiamare
tutti i regni del settentrione.
Oracolo del Signore.
Essi verranno e ognuno porrà il trono
davanti alle porte di Gerusalemme,
contro tutte le sue mura
e contro tutte le città di Giuda.
Allora pronunzierò i miei giudizi contro di loro,
per tutto il male
che hanno commesso
abbandonandomi,
per sacrificare ad altri dèi
e prostrarsi davanti al lavoro delle proprie mani.
Tu, dunque, cingiti i fianchi,
alzati e dì loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti alla loro vista,
altrimenti ti farò temere davanti a loro.
Ed ecco oggi io faccio di te
come una fortezza,
come un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
Oracolo del Signore.
Responsorio Cfr. Ger 1m 5. 9, Is 42, 6
R. Prima di formarti nel grembo materno, io ti conoscevo; prima che tu
uscissi alla luce, io ti avevo consacrato, * ho messo le mie parole sulla
tua bocca.
V. Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia; ti ho formato e
stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni;
R. ho messo le mia parole sulla tua bocca.
Seconda Lettura
Dalle «Omelie» di san
Beda, il Venerabile, sacerdote
(Om. 23; CCL 122, 354. 356. 357)
Precursore della nascita e della morte di Cristo
Il beato precursore della nascita del Signore, della sua predicazione e
della sua morte, dimostrò una forza degna degli sguardi celesti nel suo
combattimento. Anche se agli occhi degli uomini ebbe a subire tormenti, la
sua speranza è piena di immortalità, come dice la Scrittura (cfr. Sap 3,
4). E' ben giusto che noi ricordiamo con solenne celebrazione il suo giorno
natalizio. Egli lo rese memorabile con la sua passione e lo imporporò del
suo sangue. E' cosa santa venerarne la memoria e celebrarla in gioia di
spirito. Egli confermò con il martirio la testimonianza che aveva dato per
il Signore.
San Giovanni subì il carcere e le catene a testimonianza per il nostro
Redentore, perché doveva prepararne la strada. Per lui diede la sua vita,
anche se non gli fu ingiunto di rinnegare Gesù Cristo, ma solo di tacere la
verità. Tuttavia morì per Cristo.
Cristo ha detto: «Io sono la verità» (Gv 14, 6), perciò proprio per
Cristo versò il sangue, perché lo versò per la verità. E siccome col
nascere, col predicare, col battezzare doveva dare testimonianza a colui che
sarebbe nato, avrebbe predicato e battezzato, così soffrendo segnalò anche
che il Cristo avrebbe sofferto.
Un uomo di tale e tanta grandezza pose termine alla vita presente con lo
spargimento del sangue dopo la lunga sofferenza delle catene. Egli
annunziava la libertà della pace superna e fu gettato in prigione dagli
empi. Fu rinchiuso nell'oscurità del carcere colui che venne a rendere
testimonianza alla luce e che dalla stessa luce, che è Cristo, meritò di
essere chiamato lampada che arde e illumina. Fu battezzato nel proprio
sangue colui al quale era stato concesso di battezzare il Redentore del
mondo, di udire la voce del Padre su di lui e di vedere la grazia dello
Spirito Santo scendere sopra di lui.
Ma a persone come lui non doveva riuscire gravoso, anzi facile e bello
sopportare per la verità tormenti transitori ripagabili con le gioie
eterne. Per uno come lui la morte non riusciva un evento ineluttabile o una
dura necessità. Era piuttosto un premio, una palma di vita eterna per la
confessione del nome di Cristo.
Perciò ben dice l'Apostolo: «A voi è stata concessa la grazia non solo di
credere in Cristo, ma anche di soffrire per lui» (Fil 1, 29). Chiama grazia
di Cristo che gli eletti soffrano per lui: «Le sofferenze del momento
presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà esser rivelata
in noi» (Rm 8, 18).
Responsorio Cfr.
Mc 6, 17. 27
R. Erode aveva messo in prigione Giovanni, a causa di Erodìade, moglie di
suo fratello. * Giovanni era un profeta e più che un profeta.
V. Il re mandò una guardia e lo decapitò in prigione.
R. Giovanni era un profeta e più che un profeta.
Orazione
O Dio, che a Cristo tuo Figlio hai dato come precursore, nella nascita e
nella morte, san Giovanni Battista, concedi anche a noi di impegnarci
generosamente nella testimonianza del tuo Vangelo, come egli immolò la sua
vita per la giustizia e per la verità. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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