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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
22
AGOSTO
XX
SETTIMANA DEL
TEMPO ORDINARIO
-
MARTEDÌ
BEATA VERGINE MARIA
REGINA (m)
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Adoriamo Cristo Signore,
che ha dato alla sua Madre la corona di gloria.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'eterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura
nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore
per lo cui caldo ne l'eterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridïana
face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza
vuol volar sanz'ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate».
1^ Antifona
A te giunga, Signore, il mio grido:
non nascondermi il tuo volto.
SALMO
101, 2-12 (I) Aspirazioni e preghiere di un esule
Sia benedetto Dio … il quale ci consola in ogni nostra tribolazione (2
Cor 1, 4).
Signore, ascolta la mia preghiera, *
a te giunga il mio grido.
Non nascondermi il tuo volto; †
nel giorno della mia angoscia
piega verso di me l'orecchio. *
Quando ti invoco: presto, rispondimi.
Si dissolvono in fumo i miei giorni *
e come brace ardono le mie ossa.
Il mio cuore abbattuto come erba inaridisce, *
dimentico di mangiare il mio pane.
Per il lungo mio gemere *
aderisce la mia pelle alle mie ossa.
Sono simile al pellicano del deserto, *
sono come un gufo tra le rovine.
Veglio e gemo *
come uccello solitario sopra un tetto.
Tutto il giorno mi insultano i miei nemici, *
furenti imprecano contro il mio nome.
Di cenere mi nutro come di pane, *
alla mia bevanda mescolo il pianto,
davanti alla tua collera e al tuo sdegno, *
perché mi sollevi e mi scagli lontano.
I miei giorni sono come ombra che declina, *
e io come erba inaridisco.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
A te giunga, Signore, il mio grido:
non nascondermi il tuo volto.
2^ Antifona
Volgiti, Signore, alla preghiera del povero.
SALMO
101, 13-23 (II) Aspirazioni e preghiere di un esule
Sia benedetto Dio … il quale ci consola in ogni nostra tribolazione (2
Cor 1, 4).
Ma tu, Signore, rimani in eterno, *
il tuo ricordo per ogni generazione.
Tu sorgerai, avrai pietà di Sion, †
perché è tempo di usarle misericordia: *
l'ora è giunta.
Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre *
e li muove a pietà la sua rovina.
I popoli temeranno il nome del Signore *
e tutti i re della terra la tua gloria,
quando il Signore avrà ricostruito Sion *
e sarà apparso in tutto il suo splendore.
Egli si volge alla preghiera del misero *
e non disprezza la sua supplica.
Questo si scriva per la generazione futura *
e un popolo nuovo darà lode al Signore.
Il Signore si è affacciato dall'alto del suo santuario, *
dal cielo ha guardato la terra,
per ascoltare il gemito del prigioniero, *
per liberare i condannati a morte;
perché sia annunziato in Sion il nome del Signore *
e la sua lode in Gerusalemme,
quando si aduneranno insieme i popoli *
e i regni per servire il Signore.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Volgiti, Signore, alla preghiera del povero.
3^ Antifona
In principio, Signore, hai fondato la terra,
i cieli sono opera delle tue mani.
SALMO 101,
24-29 (III) Aspirazioni e preghiere di un esule
Sia benedetto Dio … il quale ci consola in ogni nostra tribolazione (2
Cor 1, 4).
Ha fiaccato per via la mia forza, *
ha abbreviato i miei giorni.
Io dico: Mio Dio, †
non rapirmi a metà dei miei giorni; *
i tuoi anni durano per ogni generazione.
In principio tu hai fondato la terra, *
i cieli sono opera delle tue mani.
Essi periranno, ma tu rimani, *
tutti si logorano come veste,
come un abito tu li muterai *
ed essi passeranno.
Ma tu resti lo stesso *
e i tuoi anni non hanno fine.
I figli dei tuoi servi avranno una dimora, *
resterà salda davanti a te la loro discendenza.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
In principio, Signore, hai fondato la terra,
i cieli sono opera delle tue mani.
Versetto
V. Popolo mio, porgi l'orecchio al mio insegnamento,
R. ascolta le parole della mia bocca.
Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaia 7, 1-17
Il segno dell'Emmanuele nell'imminenza
della guerra
Nei giorni di Acaz figlio di Iotam, figlio di Ozia, re di Giuda, Rezin
re di Aram e Pekach figlio di Romelia, re di Israele, marciarono contro
Gerusalemme per muoverle guerra, ma non riuscirono a espugnarla. Fu
dunque annunziato alla casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in
Efraim». Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono,
come si agitano i rami del bosco per il vento.
Il Signore disse a Isaia: «Va' incontro ad Acaz, tu e tuo figlio
Seariasub, fino al termine del canale della piscina superiore sulla
strada del campo del lavandaio. Tu gli dirai: Fa' attenzione e sta'
tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi
di tizzoni fumosi, per la collera di Rezin degli Aramei e del figlio di
Romelia. Poiché gli Aramei, Efraim e il figlio di Romelia hanno tramato
il male contro di te, dicendo: Saliamo contro Giuda, devastiamolo e
occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeel.
Così dice il Signore Dio:
Ciò non avverrà e non sarà!
Perché capitale di Aram è Damasco
e capo di Damasco è Rezin.
Capitale di Efraim è Samaria
e capo di Samaria il figlio di Romelia.
Ancora sessantacinque anni
ed Efraim cesserà di essere un popolo.
Ma se non crederete, non avrete stabilità».
Il Signore parlò ancora ad Acaz dicendo: «Chiedi un segno dal Signore
tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto». Ma Acaz
rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore». Allora Isaia
disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza
degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio?
Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà
e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele. Egli mangerà panna e
miele finché non imparerà a rigettare il male e a scegliere il bene.
Poiché prima ancora che il bimbo impari a rigettare il male e a
scegliere il bene, sarà abbandonato il paese di cui temi i due re. Il
Signore manderà su di te, sul tuo popolo e sulla casa di tuo padre
giorni quali non vennero da quando Efraim si staccò da Giuda: manderà il
re di Assiria».
Responsorio Cfr. Is 7, 14; 8, 10; Lc 1, 30. 31
R. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio. * Questi si
chiamerà Emmanuele, Dio-con-noi.
V. Non temere, Maria: concepirai un figlio, e lo darai alla luce.
R. Questi si chiamerà Emmanuele, Dio-con-noi.
Seconda Lettura
Dalle «Omelie» di sant'Amedeo di Losanna,
vescovo
(Om. 7; SC 72, 188. 190. 192. 200)
Regina del mondo e della pace
La santa Vergine Maria fu assunta in cielo. Ma il suo nome ammirabile
rifulse su tutta la terra anche indipendentemente da questo singolare
evento, e la sua gloria immortale si irradiò in ogni luogo prima ancora che
fosse esaltata sopra i cieli. Era conveniente, infatti, anche per l'onore
del suo Figlio, che la Vergine Madre regnasse dapprima in terra e così alla
fine ricevesse la gloria nei cieli. Era giusto che la sua santità e la sua
grandezza andassero crescendo quaggiù, passando di virtù in virtù e di
splendore in splendore per opera dello Spirito Santo, fino a raggiungere il
termine massimo al momento della sua entrata nella dimora superna.
Perciò quando era qui con il corpo, pregustava le primizie del regno
futuro, ora innalzandosi fino a Dio, ora scendendo verso i fratelli mediante
l'amore. Fu onorata dagli angeli e venerata dagli uomini. Le stava accanto
Gabriele con gli angeli e le rendeva servizio, con gli apostoli, Giovanni,
ben felice che a lui, vergine, fosse stata affidata presso la croce la
Vergine Madre. Quelli erano lieti di vedere in lei la Regina, questi la
Signora, e sia gli uni che gli altri la circondavano di pio e devoto
affetto.
Abitava nel sublime palazzo della santità, godeva della massima abbondanza
dei favori divini, e sul popolo credente e assetato faceva scendere la
pioggia delle grazie, lei che nella ricchezza della grazia aveva superato
tutte le creature.
Conferiva la salute fisica e la medicina spirituale, aveva il potere di
risuscitare dalla morte i corpi e le anime. Chi mai si partì da lei o
malato, o triste, o digiuno dei misteri celesti? Chi non ritornò a casa sua
lieto e contento dopo d'aver ottenuto dalla Madre del Signore, Maria, quello
che voleva?
Maria era la sposa ricca di gioielli spirituali, la madre dell'unico Sposo,
la fonte di ogni dolcezza, la delizia dei giardini spirituali e la sorgente
della acque vive e vivificanti che discendono dal Libano divino, dal monte
Sion fino ai popoli stranieri sparsi qua e là. Ella faceva scendere fiumi
di pace e grazia. Perciò mentre la Vergine delle vergini veniva assunta in
cielo da Dio e dal Figlio suo, re dei re, tra l'esultanza degli angeli, il
giubilo degli arcangeli e le acclamazioni festose del cielo, si compì la
profezia del salmista che dice al Signore: «Sta la regina alla tua destra
in veste tessuta d'oro, in abiti trapunti e ricamati» (Sal 44, 10 volg.)
Responsorio Cfr.
Ap 12, 1; Sal 44, 10
R. Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la
luna sotto i suoi piedi, * e sul capo una corona di dodici stelle.
V. Sta alla tua destra la regina, vestita di tessuto d'oro,
R. e sul capo una corona di dodici stelle.
Orazione
O Dio, che ci hai dato come nostra Madre e Regina la Vergine Maria, dalla
quale nacque il Cristo, tuo Figlio, per sua intercessione donaci la gloria
promessa ai tuoi figli nel regno dei cieli. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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