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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
21
AGOSTO
XX
SETTIMANA DEL
TEMPO ORDINARIO
-
LUNEDÌ
SAN PIO X (m)
Papa
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo il pastore supremo,
Cristo Signore.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
1^
Antifona
Buono è Dio con i giusti
e i puri di cuore.
SALMO 72, 1-12 (I) Perché il
giusto soffre
Beato colui che non si scandalizza di me (Mt 11,6).
Quanto è buono Dio con i giusti, *
con gli uomini dal cuore puro!
Per poco non inciampavano i miei piedi, *
per un nulla vacillavano i miei passi,
perché ho invidiato i prepotenti, *
vedendo la prosperità dei malvagi.
Non c'è sofferenza per essi, *
sano e pasciuto è il loro corpo.
Non conoscono l'affanno dei mortali *
e non sono colpiti come gli altri uomini.
Dell'orgoglio si fanno una collana *
e la violenza è il loro vestito.
Esce l'iniquità dal loro grasso, *
dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.
Scherniscono e parlano con malizia, *
minacciano dall'alto con prepotenza.
Levano la loro bocca fino al cielo *
e la loro lingua percorre la terra.
Perciò seggono in alto, *
non li raggiunge la piena delle acque.
Dicono: «Come può saperlo Dio? *
C'è forse conoscenza nell'Altissimo?».
Ecco, questi sono gli empi: *
sempre tranquilli, ammassano ricchezze.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Buono è Dio con i giusti
e i puri di cuore.
2^ Antifona
I malvagi, che oggi ridono,
domani piangeranno.
SALMO 72, 13-20 (II) Perché il
giusto soffre
Beato colui che non si scandalizza di me (Mt 11,6).
Invano dunque ho conservato puro il mio cuore *
e ho lavato nell'innocenza le mie mani,
poiché sono colpito tutto il giorno, *
e la mia pena si rinnova ogni mattina.
Se avessi detto: «Parlerò come loro», *
avrei tradito la generazione dei tuoi figli.
Riflettevo per comprendere: *
ma fu arduo agli occhi miei,
finché non entrai nel santuario di Dio *
e compresi qual è la loro fine.
Ecco, li poni in luoghi scivolosi, *
li fai precipitare in rovina.
Come sono distrutti in un istante, *
sono finiti, periscono di spavento!
Come un sogno al risveglio, Signore, *
quando sorgi, fai svanire la loro immagine.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
I malvagi, che oggi ridono,
domani piangeranno.
3^ Antifona
Chi si allontana da te perisce:
mio bene è stare vicino a Dio.
SALMO 72, 21-28 (III) Supplica fiduciosa nell'afflizione
Padre nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46).
Quando si agitava
il mio cuore *
e nell'intimo mi tormentavo,
io ero stolto e non capivo, *
davanti a te stavo come una bestia.
Ma io sono con te sempre: *
tu mi hai preso per la mano destra.
Mi guiderai con il tuo consiglio *
e poi mi accoglierai nella tua gloria.
Chi altri avrò per me in cielo? *
Fuori di te nulla bramo sulla terra.
Vengono meno la mia carne e il mio cuore; †
ma la roccia del mio cuore è Dio, *
è Dio la mia sorte per sempre.
Ecco, perirà chi da te si allontana, *
tu distruggi chiunque ti è infedele.
Il mio bene è stare vicino a Dio: *
nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere *
presso le porte della città di Sion.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Chi si allontana da te perisce:
mio bene è stare vicino a Dio.
Versetto
V. Dolci al mio palato le tue parole,
Signore,
R. più che il miele alla mia bocca.
Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaia 3, 1-15
Rimproveri contro
Gerusalemme
Ecco il Signore, Dio degli eserciti,
toglie a Gerusalemme e a Giuda
ogni genere di sostegno,
ogni riserva di pane
e ogni sostentamento d'acqua,
il prode e il guerriero,
il giudice e il profeta,
l'indovino e l'anziano,
il capo di una cinquantina e il notabile,
il consigliere e il mago sapiente
e l'esperto di incantesimi.
Io metterò come loro capi ragazzi,
monelli li domineranno.
Il popolo userà violenza: l'uno contro l'altro,
individuo contro individuo;
il giovane tratterà con arroganza l'anziano,
lo spregevole, il nobile.
Poiché uno afferra l'altro
nella casa del padre:
«Tu hai un mantello: sii nostro capo;
prendi in mano questa rovina!».
Ma quegli si alzerà in quel giorno per dire:
«Non sono un medico;
nella mia casa non c'è pane
né mantello;
non mi ponete
a capo del popolo!».
Certo, Gerusalemme va in rovina
e Giuda crolla,
perché la loro lingua e le loro
opere sono contro il Signore,
fino ad offendere la vista della sua maestà divina.
La loro parzialità verso le persone li condanna
ed essi ostentano il peccato come Sòdoma:
non lo nascondono neppure; disgraziati!
Si preparano il male da se stessi.
Beato il giusto, perché egli avrà bene,
mangerà il frutto delle sue opere.
Guai all'empio! Lo colpirà la sventura,
secondo i misfatti delle sue mani avrà la mercede.
Il mio popolo! Un fanciullo lo tiranneggia
e le donne lo dominano.
Popolo mio, le tue guide ti traviano,
distruggono la strada che tu percorri.
Il Signore appare per muovere causa,
egli si presenta per giudicare il suo popolo.
Il Signore inizia il giudizio
con gli anziani e i capi del suo popolo:
«Voi avete devastato la vigna;
le cose tolte ai poveri sono nelle vostre case.
Qual diritto avete di opprimere il mio popolo,
di pestare la faccia ai poveri?».
Oracolo del Signore, Signore degli eserciti.
Responsorio Cfr. Is 3, 10. 11. 13
R. Beato il giusto: egli avrà bene, e mangerà il frutto delle sue opere.
* Guai all'empio: riceverà la paga delle sue azioni.
V. Il Signore appare per muovere causa, si presenta per giudicare il suo
popolo.
R. Guai all'empio: riceverà la paga delle sue azioni.
Seconda Lettura
Dalla Costituzione Apostolica «Divino
Afflatu» di san Pio X, papa
(AAS 3 [1911], 633-635)
La Chiesa che canta le lodi di Dio
I salmi furono composti per divina ispirazione e si trovano raccolti nelle
Sacre Scritture. Risulta che fin dagli inizi della Chiesa sono serviti
meravigliosamente a nutrire la pietà dei fedeli. I cristiani mediante i
salmi offrivano continuamente a Dio il sacrificio di lode, cioè il frutto
delle labbra che rendevano omaggio al suo nome (cfr. Eb 13, 15; Os 14, 3).
Una parte ragguardevole della stessa sacra Liturgia e del divino Ufficio,
secondo l'uso già accolto nella Legge antica, è costituito da salmi. Da
essi nacque quella «voce della Chiesa» di cui parla Basilio, e la
salmodia, «figlia di quella innodia», come la chiama il nostro
predecessore Urbano ottavo, «che risuona incessantemente davanti al trono
di Dio e dell'Agnello». Sono i salmi soprattutto che, secondo
sant'Atanasio, insegnano agli uomini consacrati al culto divino, «in che
misura si debba lodare Dio, e con quali parole rendergli decorosamente
omaggio». Egregiamente dice a tal proposito Agostino: «Per essere
opportunamente lodato dall'uomo, Dio stesso si è lodato; e poiché si è
degnato di lodare se stesso, per questo l'uomo ha trovato come lo possa
lodare».
Nei salmi si trova una sorprendente efficacia per suscitare negli animi di
tutti il desiderio delle virtù. Benché, infatti, tutta la nostra
Scrittura, e antica e nuova, sia divinamente ispirata e utile all'istruzione
(cfr. 2 Tm 3, 16), però il libro dei salmi, secondo sant'Atanasio è, per
così dire, il giardino paradisiaco nel quale si possano cogliere i frutti
di tutti gli altri testi ispirati. Così il salterio non solo innalza i
canti degli altri libri biblici, ma vi unisce anche i suoi, che modula al
suono della cetra. Sant'Atanasio aggiunge: «In verità, a me che innalzano
canti, i salmi sembrano essere come degli specchi in cui uno contempla se
stesso e il suo stato interiore e da ciò si sente animato a recitarli».
Sant'Agostino nelle Confessioni esclama: «Quanto ho pianto al sentire gli
inni e i canti in tuo onore, vivamente commosso dalla voci della tua Chiesa,
che cantava dolcemente! Quelle voci vibravano nelle mie orecchie e la verità
calava nel mio cuore e tutto si trasformava in sentimento di amore e mi
procurava tanta gioia da farmi sciogliere in lacrime».
Chi non si sentirebbe altamente edificato nel ripetere qualcuno di quei
numerosi passi che cantano così liricamente e profondamente l'infinita
grandezza di Dio, la sua potenza, la sua eccelsa santità, la sua bontà e
misericordia con tutte le altre infinite prerogative divine?
Quell'intenso sentimento religioso che li permea è straordinariamente
efficace a muovere il cuore alla gratitudine verso i benefici divini, o ad
ispirare l'umile supplica in ordine a nuove grazie, o a suscitare salutari
propositi di conversione dal peccato.
I salmi accendono l'amore a Cristo perché sono come un quadro che presenta
ben delineata l'immagine del Redentore. Giustamente dunque Agostino «sentiva
in tutti i salmi la voce che esultava e che gemeva, che si allietava nella
speranza o che sospirava la meta».
Responsorio 1
Ts 2, 4. 3
R. Dio ci ha trovati degni di affidarci il Vangelo, e così lo predichiamo:
* non cerchiamo di piacere agli uomini, ma a Dio.
V. Il nostro appello non proviene da volontà di inganno, né da torbidi
motivi;
R. non cerchiamo di piacere agli uomini, ma a Dio.
Orazione
O Dio, che per difendere la fede cattolica e unificare ogni cosa nel Cristo
hai animato del tuo Spirito di sapienza e di fortezza il papa san Pio X, fa'
che, alla luce dei suoi insegnamenti e del suo esempio, giungiamo al premio
della vita eterna. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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