|
Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
31
LUGLIO
XVII
SETTIMANA DEL
TEMPO ORDINARIO
-
LUNEDÌ
SANT' IGNAZIO DI LOYOLA (m)
Sacerdote
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo il pastore supremo,
Cristo Signore.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Salvami, Signore,
per la tua misericordia.
SALMO 6 L'uomo nella prova implora la misericordia di Dio.
Ora l’anima mia è turbata … Padre, salvami da quest’ora (Gv 12, 27).
Signore, non punirmi nel tuo sdegno, *
non castigarmi nel tuo furore.
Pietà di me, Signore: vengo meno; *
risanami, Signore: tremano le mie ossa.
L'anima mia è tutta sconvolta, *
ma tu, Signore, fino a quando?
Volgiti, Signore, a liberarmi, *
salvami per la tua misericordia.
Nessuno tra i morti ti ricorda. *
Chi negli inferi canta le tue lodi?
Sono stremato dai lunghi lamenti, †
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, *
irroro di lacrime il mio letto.
I miei occhi si consumano nel dolore, *
invecchio fra tanti miei oppressori.
Via da me voi tutti che fate il male, *
il Signore ascolta la voce del mio pianto.
Il Signore ascolta la mia supplica, *
il Signore accoglie la mia preghiera.
Arrossiscano e tremino i miei nemici, *
confusi, indietreggino all'istante.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Salvami, Signore,
per la tua misericordia.
2^ Antifona
Dio, rifugio del povero
nel tempo dell'angustia!
SALMO 9 A, 1-11 (I) Ringraziamento per la vittoria
E di nuovo verrà a giudicare i vivi e i morti.
Ti loderò, Signore, con tutto il cuore *
e annunzierò tutte le tue meraviglie.
Gioisco in te ed esulto, *
canto inni al tuo nome, o Altissimo.
Mentre i miei nemici retrocedono, *
davanti a te inciampano e periscono,
perché hai sostenuto il mio diritto e la mia causa; *
siedi in trono giudice giusto.
Hai minacciato le nazioni, †
hai sterminato l'empio, *
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
Per sempre sono abbattute le fortezze del nemico, *
è scomparso il ricordo
delle città che hai distrutte.
Ma il Signore sta assiso in eterno; *
erige per il giudizio il suo trono:
giudicherà il mondo con giustizia, *
con rettitudine deciderà le cause dei popoli.
Il Signore sarà un riparo per l'oppresso, *
in tempo di angoscia un rifugio sicuro.
Confidino in te quanti conoscono il tuo nome, *
perché non abbandoni chi ti cerca, Signore.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Dio, rifugio del povero
nel tempo dell'angustia!
3^ Antifona
Dirò le tue lodi, Signore,
nell'assemblea del tuo popolo.
SALMO 9 A, 12-21 (II) Ringraziamento per la vittoria
Cantate inni al Signore, che abita in Sion, *
narrate tra i popoli le sue opere.
Vindice del sangue, egli ricorda, *
non dimentica il grido degli afflitti.
Abbi pietà di me, Signore, †
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici, *
tu che mi strappi dalle soglie della morte,
perché possa annunziare le tue lodi, †
esultare per la tua salvezza *
alle porte della città di Sion.
Sprofondano i popoli
nella fossa che hanno scavata, *
nella rete che hanno teso
si impiglia il loro piede.
Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia; *
l'empio è caduto nella rete,
opera delle sue mani.
Tornino gli empi negli inferi, *
tutti i popoli che dimenticano Dio.
Perché il povero non sarà dimenticato, *
la speranza degli afflitti non resterà delusa.
Sorgi, Signore, non prevalga l'uomo: *
davanti a te siano giudicate le genti.
Riempile di spavento, Signore, *
sappiano le genti che sono mortali.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Dirò le tue lodi, Signore,
nell'assemblea del tuo popolo.
Versetto
V. Fammi capire, e osserverò la tua legge,
R. la custodirò con tutto il cuore.
Prima Lettura
Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo 8, 1-24
Paolo chiede una «colletta» per la chiesa di
Gerusalemme
Vogliamo farvi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della
Macedonia: nonostante la lunga prova della tribolazione, la loro grande
gioia e la loro estrema povertà si sono tramutate nella ricchezza della loro
generosità. Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro mezzi e
anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, domandandoci con insistenza
la grazia di prendere parte a questo servizio a favore dei santi. Superando
anzi le nostre stesse speranze, si sono offerti prima di tutto al Signore e
poi a noi, secondo la volontà di Dio; cosicché abbiamo pregato Tito di
portare a compimento fra voi quest'opera generosa, dato che lui stesso
l'aveva incominciata.
E come vi segnalate in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella scienza,
in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così distinguetevi
anche in quest'opera generosa. Non dico questo per farvene un comando, ma
solo per mettere alla prova la sincerità del vostro amore con la premura
verso gli altri. Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo:
da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi
per mezzo della sua povertà. E a questo riguardo vi do un consiglio: si
tratta di cosa vantaggiosa per voi, che fin dall'anno passato siete stati i
primi, non solo a intraprenderla ma a desiderarla. Ora dunque realizzatela,
perché come vi fu la prontezza del volere, così anche vi sia il compimento,
secondo i vostri mezzi. Se infatti c'è la buona volontà, essa riesce gradita
secondo quello che uno possiede e non secondo quello che non possiede. Qui
non si tratta infatti di mettere in ristrettezza voi per sollevare gli
altri, ma di fare uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca
alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra
indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto:
Colui che raccolse molto non abbondò,
e colui che raccolse poco non ebbe di meno (Es 16, 18).
Siano pertanto rese grazie a Dio che infonde la medesima sollecitudine per
voi nel cuore di Tito! Egli infatti ha accolto il mio invito e ancor più
pieno di zelo è partito spontaneamente per venire da voi. Con lui abbiamo
inviato pure il fratello che ha lode in tutte le Chiese a motivo del
vangelo; egli è stato designato dalle Chiese come nostro compagno in
quest'opera di carità, alla quale ci dedichiamo per la gloria del Signore, e
per dimostrare anche l'impulso del nostro cuore. Con ciò intendiamo evitare
che qualcuno possa biasimarci per questa abbondanza che viene da noi
amministrata. Ci preoccupiamo infatti di comportarci bene non soltanto
davanti al Signore, ma anche davanti agli uomini. Con loro abbiamo inviato
anche il nostro fratello, di cui abbiamo più volte sperimentato lo zelo in
molte circostanze; egli è ora più zelante che mai per la grande fiducia che
ha in voi.
Quanto a Tito, egli è mio compagno e collaboratore presso di voi; quanto ai
nostri fratelli, essi sono delegati delle Chiese e gloria di Cristo. Date
dunque a loro la prova del vostro affetto e della legittimità del nostro
vanto per voi davanti a tutte le Chiese.
Responsorio 2 Cor 8, 9, Fil 2, 7
R. Conoscete la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si
è fatto povero per voi, * perché voi diventaste ricchi grazie alla sua
povertà.
V. Spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo,
R. perché voi diventaste ricchi grazie alla sua povertà.
Seconda Lettura
Dagli «Atti» raccolti da Ludovico Consalvo dalla bocca di sant'Ignazio
8Cap. 1, 5-9; Acta SS. Iulii, 7, 1868, 647)
Provate gli spiriti se sono da Dio
Essendo stato appassionato divoratore di romanzi e d'altri libri fantasiosi
sulle imprese mirabolanti di celebri personaggi, quando cominciò a sentirsi
in via di guarigione, Ignazio domandò che gliene fossero dati alcuni tanto
per ingannare il tempo. Ma nella casa, dove era ricoverato, non si trovò
alcun libro di quel genere, per cui gliene furono dati due intitolati «Vita
di Cristo» e «Florilegio di santi», ambedue nella lingua materna.
Si mise a leggerli e rileggerli, e man mano che assimilava il loro
contenuto, sentiva nascere in sé un certo interesse ai temi ivi trattati.
Ma spesso la sua mente ritornava a tutto quel mondo immaginoso descritto
dalle letture precedenti. In questo complesso gioco di sollecitazioni si
inserì l'azione di Dio misericordioso.
Infatti, mentre leggeva la vita di Cristo nostro Signore e dei santi,
pensava dentro di sé e così si interrogava: «E se facessi anch'io quello
che ha fatto san Francesco; e se imitassi l'esempio di san Domenico?».
Queste considerazioni duravano anche abbastanza a lungo avvicendandosi con
quelle di carattere mondano. Un tale susseguirsi di stati d'animo lo occupò
per molto tempo. Ma tra le prime e le seconde vi era una differenza. Quando
pensava alle cose del mondo era preso da grande piacere; poi subito dopo
quando, stanco, le abbandonava, si ritrovava triste e inaridito. Invece
quando immaginava di dover condividere le austerità che aveva visto mettere
in pratica dai santi, allora non solo provava piacere mentre vi pensava, ma
la gioia continuava anche dopo.
Tuttavia egli non avvertiva né dava peso a questa differenze fino a che,
aperti un giorno gli occhi della mente, incominciò a riflettere
attentamente sulle esperienze interiori che gli causavano tristezza e sulle
altre che gli portavano gioia.
Fu la prima meditazione intorno alle cose spirituali. In seguito,
addentratosi ormai negli esercizi spirituali, costatò che proprio da qui
aveva cominciato a comprendere quello che insegnò ai suoi sulla diversità
degli spiriti.
Responsorio
1 Pt 4, 11. 8
R. Chi parla, lo faccia come con parole di Dio; chi esercita un ministero lo
compia con l'energia di Dio, * tutto per la gloria di Dio, per mezzo di Gesù
Cristo.
V. Soprattutto conservate tra voi una grande carità;
R. tutto per la gloria di Dio, per mezzo di Gesù Cristo.
Orazione
O Dio, che a gloria del tuo nome hai suscitato nella Chiesa sant'Ignazio di
Loyola, concedi anche a noi, con il suo aiuto e il suo esempio, di
combattere la buona battaglia del Vangelo, per ricevere in cielo la corona
dei santi. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
|
|
www.maranatha.it |