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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
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LUGLIO
XVI
SETTIMANA DEL
TEMPO ORDINARIO -
SABATO
SANTA MARTA (m)
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo il Signore:
la sua gloria risplende nei santi.
Oppure:
Nella memoria di santa Marta,
lodiamo il Signore nostro Dio.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
La carità divina
congiunge santa Marta
all'eterno convito
nel regno dei beati.
La fiamma dello Spirito
ha impresso nel suo cuore
il sigillo indelebile
dell'amore di Dio.
O sorella dei poveri,
intercedi per noi;
sostieni i nostri passi
nella via della pace.
Tu guidaci alla vetta
della santa montagna,
dove i miti possiedono
il regno del Signore.
Sia lode al Padre e al Figlio,
sia onore al Santo Spirito,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
1^ Antifona
Il Signore cònvoca cielo e terra
per giudicare il suo popolo.
SALMO 49, 1-6 (I) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione, disse
infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt
5, 17).
Parla il Signore, Dio degli dèi, *
convoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, splendore di bellezza, *
Dio rifulge.
Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; †
davanti a lui un fuoco divorante, *
intorno a lui si scatena la tempesta.
Convoca il cielo dall'alto *
e la terra al giudizio del suo popolo:
«Davanti a me riunite i miei fedeli, *
che hanno sancito con me l'alleanza
offrendo un sacrificio».
Il cielo annunzi la sua giustizia: *
Dio è il giudice.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Il Signore
cònvoca cielo e terra
per giudicare il suo popolo.
2^ Antifona
Grida a me
nel giorno della prova:
verrò a liberarti.
SALMO 49, 7-15 (II) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione, disse
infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt
5, 17).
«Ascolta, popolo mio, voglio parlare, †
testimonierò contro di te, Israele: *
Io sono Dio, il tuo Dio.
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; *
i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi.
Non prenderò giovenchi dalla tua casa, *
né capri dai tuoi recinti.
Sono mie tutte le bestie della foresta, *
animali a migliaia sui monti.
Conosco tutti gli uccelli del cielo, *
è mio ciò che si muove nella campagna.
Se avessi fame, a te non lo direi: *
mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori, *
berrò forse il sangue dei capri?
Offri a Dio un sacrificio di lode *
e sciogli all'Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno della sventura: *
ti salverò e tu mi darai gloria».
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Grida a me
nel giorno della prova:
verrò a liberarti.
3^ Antifona
Chi offre
il sacrificio della lode,
questi mi onora.
SALMO 49, 16-23 (III) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione, disse
infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt
5, 17).
All'empio dice Dio: †
«Perché vai ripetendo i miei decreti *
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che detesti la disciplina *
e le mie parole te le getti alle spalle?
Se vedi un ladro, corri con lui; *
e degli adulteri ti fai compagno.
Abbandoni la tua bocca al male *
e la tua lingua ordisce inganni.
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, *
getti fango contro il figlio di tua madre.
Hai fatto questo e dovrei tacere? †
Forse credevi ch'io fossi come te! *
Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».
Capite questo voi che dimenticate Dio, *
perché non mi adiri e nessuno vi salvi.
Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, †
a chi cammina per la retta via *
mostrerò la salvezza di Dio.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Chi offre il sacrificio della lode,
questi mi onora.
Versetto
V. Preghiamo e domandiamo in ogni tempo
R. la piena conoscenza della volontà di Dio.
Prima Lettura
Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo, apostolo 6, 1 - 7, 1
Le tribolazioni di Paolo. Esortazione
alla santità
Fratelli, poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere
invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso» (Is 49,8).Ecco ora il
momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga
biasimato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci presentiamo come
ministri di Dio, con molta fermezza nelle tribolazioni, nelle necessità,
nelle angosce, nelle percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle
fatiche, nelle veglie, nei digiuni; con purezza, sapienza, pazienza,
benevolenza, spirito di santità, amore sincero; con parole di verità,
con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a
sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama.
Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri; sconosciuti, eppure
siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma non messi a
morte; afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti;
gente che non ha nulla e invece possediamo tutto!
La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e il nostro cuore si
è tutto aperto per voi. Non siete davvero allo stretto in noi; è nei
vostri cuori invece che siete allo stretto. Io parlo come a figli:
rendeteci il contraccambio, aprite anche voi il vostro cuore!
Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto
infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità, o quale unione tra
la luce e le tenebre? Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale
collaborazione tra un fedele e un infedele? Quale accordo tra il tempio
di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come
Dio stesso ha detto:
Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo (Lv 26,12).
Perciò uscite di mezzo a loro
e riparatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d'impuro.
E io vi accoglierò,
e sarò per voi come un padre,
e voi mi sarete come figli e figlie,
dice il Signore onnipotente (Is 52,11; 2 Sam 7, 8-14).
In possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni
macchia della carne e dello spirito, portando a compimento la nostra
santificazione, nel timore di Dio.
Responsorio 2 Cor 6, 14. 16; 1 Cor 3, 16
R. Quale rapporto tra la giustizia e l'iniquità? Quale accordo tra il
tempio di Dio e gli idoli? * Voi siete il tempio del Dio vivente.
V. Non sapete che siete tempio di Dio e il suo Spirito abita in voi?
R. Voi siete il tempio del Dio vivente.
Seconda Lettura
Dai «Discorsi» di sant'Agostino,
vescovo (Disc. 103, 1-2. 6; PL 38, 613. 615)
Felici coloro che hanno meritato di ricevere il Signore nella propria casa
Le parole di nostro Signore Gesù Cristo ci vogliono
ricordare che esiste un unico traguardo al quale tendiamo, quando ci
affatichiamo nelle svariate occupazioni di questo mondo. Vi tendiamo
mentre siamo pellegrini e non ancora stabili; in cammino e non ancora
nella patria; nel desiderio e non ancora nell'appagamento. Ma dobbiamo
tendervi senza svogliatezza e senza intermissione, per poter giungere
finalmente un giorno alla meta. Marta e Maria erano due sorelle, non solo
sul piano della natura, ma anche in quello della religione; tutte e due
onoravano Dio, tutte e due servivano il Signore presente nella carne in
perfetta armonia di sentimenti. Marta lo accolse come si sogliono
accogliere i pellegrini, e tuttavia accolse il Signore come serva, il
Salvatore come inferma, il Creatore come creatura; lo accolse per nutrirlo
nel suo corpo mentre lei doveva nutrirsi con lo Spirito. Il Signore
infatti volle prendere la forma dello schiavo ed essere nutrito in questa
forma dai servi, per degnazione non per condizione. Infatti anche questa
fu una degnazione, cioè offrirsi per essere nutrito: aveva un corpo in
cui sentiva fame e sete.
Così dunque il Signore fu accolto come ospite, egli che «venne fra la
sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio» (Gv 1, 11-12). Ha adottato dei
servi e li ha resi fratelli, ha riscattato dei prigionieri e li ha
costituiti coeredi. Tuttavia nessuno di voi osi esclamare: «Felici coloro
che hanno meritato di ricevere Cristo in casa propria!». Non
rammaricarti, non recriminare perché sei nato in un tempo in cui non puoi
vedere il Signore nella carne. Egli non ti ha privato di questo onore,
perché ha assicurato: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo
di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25, 40).
Del resto tu, Marta, sia detto con tua buona pace, tu, già benedetta per
il tuo encomiabile servizio, come ricompensa domandi il riposo. Ora sei
immersa in molteplici faccende, vuoi ristorare dei corpi mortali, sia pure
di persone sante. Ma dimmi: Quando sarai giunta a quella patria, troverai
il pellegrino da accogliere come ospite? Troverai l'affamato cui spezzare
il pane? L'assetato al quale porgere da bere? L'ammalato da visitare? Il
litigioso da ricondurre alla pace? Il morto da seppellire?
Lassù non vi sarà posto per tutto questo. E allora che cosa vi sarà? Ciò
che ha scelto Maria: là saremo nutriti, non nutriremo. Perciò sarà
completo e perfetto ciò che qui Maria ha scelto: da quella ricca mensa
raccoglieva le briciole della parola del Signore. E volete proprio sapere
quello che vi sarà lassù? Il Signore stesso afferma dei suoi servi: «In
verità vi dico, li farà mettere a tavola e passerà a servirli» (Lc 12,
37).
Responsorio Gv
12, 1-3
R. A Betania, dove Gesù aveva risuscitato Lazzaro, gli fecero una cena, *
e Marta serviva a mensa il Signore.
V. Maria cosparse i piedi di Gesù con una libbra di olio profumato, assai
prezioso
R. e Marta serviva a mensa il Signore.
Orazione
O Dio onnipotente ed eterno il cui Figlio fu accolto come ospite a Betania
nella casa di santa Marta, concedi anche a noi di essere pronti a servire
Gesù nei fratelli, perché al termine della vita siamo da te accolti
nella tua casa. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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