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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
15
LUGLIO
XV
SETTIMANA DEL
TEMPO ORDINARIO -
LUNEDÌ
SAN BONAVENTURA (m)
Vescovo e Dottore
della Chiesa
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V.
Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo il pastore supremo,
Cristo Signore, alleluia.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Viene il nostro Dio,
non si nasconde e non tace.
SALMO 49, 1-6 (I) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse
infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5,
17).
Parla il Signore, Dio degli dèi, *
convoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, splendore di bellezza, *
Dio rifulge.
Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; †
davanti a lui un fuoco divorante, *
intorno a lui si scatena la tempesta.
Convoca il cielo dall'alto *
e la terra al giudizio del suo popolo:
«Davanti a me riunite i miei fedeli, *
che hanno sancito con me l'alleanza
offrendo un sacrificio».
Il cielo annunzi la sua giustizia: *
Dio è il giudice.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Viene il nostro Dio,
non si nasconde e non tace.
2^ Antifona
Offri a Dio un sacrificio di lode.
SALMO 49, 7-15 (II) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse
infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5,
17).
«Ascolta, popolo mio, voglio parlare, †
testimonierò contro di te, Israele: *
Io sono Dio, il tuo Dio.
Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; *
i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi.
Non prenderò giovenchi dalla tua casa, *
né capri dai tuoi recinti.
Sono mie tutte le bestie della foresta, *
animali a migliaia sui monti.
Conosco tutti gli uccelli del cielo, *
è mio ciò che si muove nella campagna.
Se avessi fame, a te non lo direi: *
mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori, *
berrò forse il sangue dei capri?
Offri a Dio un sacrificio di lode *
e sciogli all'Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno della sventura: *
ti salverò e tu mi darai gloria».
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Offri a Dio un sacrificio di lode.
3^ Antifona
Amore voglio, non sacrifici;
non offerte, ma comunione con me,
dice il Signore.
SALMO 49, 16-23 (III) Il culto gradito a Dio
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua perfezione; disse
infatti: Non sono venuto per abolire, ma per dare compimento (cfr. Mt 5,
17).
All'empio dice Dio: †
«Perché vai ripetendo i miei decreti *
e hai sempre in bocca la mia alleanza,
tu che detesti la disciplina *
e le mie parole te le getti alle spalle?
Se vedi un ladro, corri con lui; *
e degli adulteri ti fai compagno.
Abbandoni la tua bocca al male *
e la tua lingua ordisce inganni.
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, *
getti fango contro il figlio di tua madre.
Hai fatto questo e dovrei tacere? †
Forse credevi ch'io fossi come te! *
Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».
Capite questo voi che dimenticate Dio, *
perché non mi adiri e nessuno vi salvi.
Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, †
a chi cammina per la retta via *
mostrerò la salvezza di Dio.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Amore voglio, non sacrifici;
non offerte, ma comunione con me,
dice il Signore.
Versetto
V. Ascolta, mio popolo, ti voglio
parlare:
R. io sono Dio, il tuo Dio.
Prima
Lettura
Dal primo libro dei Re 18, 16b-39
Elia vince
la sfida contro i sacerdoti di Baal
In quei giorni Acab si diresse verso Elia. Appena lo vide, Acab disse a
Elia: «Sei tu la rovina di Israele!». Quegli rispose: «Io non rovino
Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia, perché avete
abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito Baal. Su, con un
ordine raduna tutto Israele presso di me sul monte Carmelo insieme con i
quattrocento cinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di
Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele».
Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo.
Elia si accostò a tutto il popolo e disse: «Fino a quando zoppicherete
con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal,
seguite lui!». Il popolo non gli rispose nulla. Elia aggiunse al popolo:
«Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i profeti di Baal
sono quattrocento cinquanta. Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano
uno, lo squartino e lo pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io
preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il
fuoco. Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del
Signore. La divinità che risponderà concedendo il fuoco è Dio!». Tutto
il popolo rispose: «La proposta è buona!».
Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi il giovenco e cominciate voi
perché siete più numerosi. Invocate il nome del vostro Dio, ma senza
appiccare il fuoco». Quelli presero il giovenco, lo prepararono e
invocarono il nome di Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: «Baal,
rispondici!». Ma non si sentiva un alito, né una risposta. Quelli
continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto. Essendo
già mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate con
voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure
indaffarato o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà».
Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il loro
costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. Passato il
mezzogiorno, quelli ancora agivano da invasati ed era venuto il momento
in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né
una risposta né un segno di attenzione.
Elia disse a tutto il popolo: «Avvicinatevi!». Tutti si avvicinarono. Si
sistemò di nuovo l'altare del Signore che era stato demolito. Elia prese
dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di
Giacobbe, al quale il Signore aveva detto: «Israele sarà il tuo nome».
Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un canaletto,
capace di contenere due misure di seme. Dispose la legna, squartò il
giovenco e lo pose sulla legna. Quindi disse: «Riempite quattro brocche
d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!». Ed essi lo fecero.
Egli disse: «Fatelo di nuovo!». Ed essi ripeterono il gesto. Disse
ancora: «Per la terza volta!». Lo fecero per la terza volta. L'acqua
scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. Al
momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio
di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in
Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo
comando. Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu
sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!».
Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e
la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. A tal vista, tutti si
prostrarono a terra ed esclamarono: «Il Signore è Dio! Il Signore è
Dio!».
Responsorio 1 Re 18, 21; Mt 6, 24
R. Elia disse a tutto il popolo: Fino a quando zoppicherete con i due
piedi? * Se il Signore è Dio, seguitelo!
V. Nessuno può servire a due padroni. non potete servire a Dio e a
mammona.
R. Se il Signore è Dio, seguitelo!
Seconda Lettura
Dall'opuscolo «Itinerario della mente a Dio» di san Bonaventura,
vescovo
(Cap. 7,1.2.4.6; Opera omnia, 5,312-313)
La mistica sapienza rivelata mediante lo
Spirito Santo
Cristo è la via e la porta. Cristo è la
scala e il veicolo. E il propiziatorio collocato sopra l'arca di Dio (cfr.
Es 26,34). È «il mistero nascosto da secoli» (Ef 3,9). Chi si rivolge a
questo propiziatorio con dedizione assoluta, e fissa lo sguardo sul
crocifisso Signore mediante la fede, la speranza, la carità, la
devozione, l'ammirazione, l'esultanza, la stima, la lode e il giubilo del
cuore, fa con lui la Pasqua, cioè il passaggio; attraversa con la verga
della croce il Mare Rosso, uscendo dall'Egitto per inoltrarsi nel deserto.
Qui gusta la manna nascosta, riposa con Cristo nella tomba come morto
esteriormente, ma sente, tuttavia, per quanto lo consenta la condizione di
viatori, ciò che in croce fu detto al buon ladrone, tanto vicino a Cristo
con l'amore: «Oggi sarai con me nel paradiso!» (Lc 23,43).
Ma perché questo passaggio sia perfetto, è necessario che, sospesa
l'attività intellettuale, ogni affetto del cuore sia integralmente
trasformato e trasferito in Dio.
È questo un fatto mistico e straordinario che nessuno conosce se non chi
lo riceve. Lo riceve solo chi lo desidera, non lo desidera se non colui
che viene infiammato dal fuoco dello Spirito Santo, che Cristo ha portato
in terra. Ecco perché l'Apostolo afferma che questa mistica sapienza è
rivelata dallo Spirito Santo.
Se poi vuoi sapere come avvenga tutto ciò, interroga la grazia, non la
scienza, il desiderio non l'intelletto, il sospiro della preghiera non la
brama del leggere, lo sposo non il maestro, Dio non l'uomo, la caligine
non la chiarezza, non la luce ma il fuoco che infiamma tutto l'essere e lo
inabissa in Dio con la sua soavissima unzione e con gli affetti più
ardenti.
Ora questo fuoco è Dio e questa fornace si trova nella santa Gerusalemme;
ed è Cristo che li accende col calore della sua ardentissima passione. Lo
può percepire solo colui che dice: L'anima mia ha preferito essere
sospesa in croce e le mie ossa hanno prescelto la morte! (cfr. Gb 7,15).
Chi ama tale morte, può vedere Dio, perché rimane pur vero che: «Nessun
uomo può vedermi e restar vivo» (Es 33,20). Moriamo dunque ed entriamo
in questa caligine; facciamo tacere le sollecitudini, le concupiscenze e
le fantasie. Passiamo con Cristo crocifisso, «da questo mondo al Padre»,
perché, dopo averlo visto, possiamo dire con Filippo «questo ci basta»
(Gv 14,8); ascoltiamo con Paolo: «Ti basta la mia grazia» (2Cor 12,9);
rallegriamoci con Davide, dicendo: «Vengono meno la mia carne e il mio
cuore; ma la roccia del mio cuore è Dio, è Dio la mia sorte per sempre»
(Sal 72,26). «Benedetto il Signore, Dio d'Israele da sempre e per sempre.
Tutto il popolo dica: Amen» (Sal 105,48).
Responsorio
1Gv 3,24; Sir 1,9.10
R. Chi osserva i comandamenti,
rimane in Dio, e Dio è in lui. * E questa è la prova: lo Spirito che ci
ha dato.
V. Il Signore ha creato la sapienza,
l'ha diffusa su ogni vivente, e la dona a quanti lo amano.
R. E questa è la prova: lo Spirito
che ci ha dato.
Orazione
O Dio onnipotente, guarda a noi tuoi fedeli riuniti nel ricordo della nascita al cielo del vescovo san Bonaventura, e fa' che siamo illuminati dalla sua sapienza e stimolati dal suo serafico ardore. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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