Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture 

28 GENNAIO
III SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - SABATO

SAN TOMMASO D'AQUINO (m) 
Sacerdote e dottore della Chiesa

UFFICIO DELLE LETTURE

 

INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Venite, adoriamo Cristo Signore,
fonte di ogni sapienza.
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
 
Inno

Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.

In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una santa, o Signore.

O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
 
1^ Antifona
Ringraziamo Dio per la sua misericordia:
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo.

SALMO 106, 1-16   (I) Ringraziamento per la liberazione
Questa è la parola che Dio ha inviato ai figli d'Israele recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti (At 10, 36).


Celebrate il Signore perché è buono, *
perché eterna è la sua misericordia. 
Lo dicano i riscattati del Signore, *
che egli liberò dalla mano del nemico 

e radunò da tutti i paesi, †
dall'oriente e dall'occidente, *
dal settentrione e dal mezzogiorno. 

Vagavano nel deserto, nella steppa, *
non trovavano il cammino 
per una città dove abitare. 

Erano affamati e assetati, *
veniva meno la loro vita. 

Nell'angoscia gridarono al Signore *
ed egli li liberò dalle loro angustie. 

Li condusse sulla via retta, *
perché camminassero verso una città dove abitare. 

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo; 

poiché saziò il desiderio dell'assetato, *
e l'affamato ricolmò di beni. 

Abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte, *
prigionieri della miseria e dei ceppi, 
perché si erano ribellati alla parola di Dio *
e avevano disprezzato il disegno dell'Altissimo. 

Egli piegò il loro cuore sotto le sventure; *
cadevano e nessuno li aiutava. 

Nell'angoscia gridarono al Signore *
ed egli li liberò dalle loro angustie. 

Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte *
e spezzò le loro catene. 

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo; 

perché ha infranto le porte di bronzo *
e ha spezzato le sbarre di ferro.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Ringraziamo Dio per la sua misericordia:
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo.

2^ Antifona
Abbiamo veduto, o Dio, le tue opere,
le meraviglie che hai fatto per noi.

SALMO 106, 17-32   (II) Ringraziamento per la liberazione
Questa è la parola che Dio ha inviato ai figli d'Israele recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti (At 10, 36).


Stolti per la loro iniqua condotta, *
soffrivano per i loro misfatti; 
rifiutavano ogni nutrimento *
e già toccavano le soglie della morte. 

Nell'angoscia gridarono al Signore *
ed egli li liberò dalle loro angustie. 

Mandò la sua parola e li fece guarire, *
li salvò dalla distruzione. 

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo. 

Offrano a lui sacrifici di lode, *
narrino con giubilo le sue opere. 

Coloro che solcavano il mare sulle navi *
e commerciavano sulle grandi acque, 
videro le opere del Signore, *
i suoi prodigi nel mare profondo.

Egli parlò e fece levare un vento burrascoso *
che sollevò i suoi flutti. 

Salivano fino al cielo, †
scendevano negli abissi; *
la loro anima languiva nell'affanno. 

Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi, *
tutta la loro perizia era svanita. 

Nell'angoscia gridarono al Signore *
ed egli li liberò dalle loro angustie. 

Ridusse la tempesta alla calma, *
tacquero i flutti del mare. 
Si rallegrarono nel vedere la bonaccia *
ed egli li condusse al porto sospirato. 

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo. 

Lo esaltino nell'assemblea del popolo, *
lo lodino nel consesso degli anziani.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Abbiamo veduto, o Dio, le tue opere,
le meraviglie che hai fatto per noi.

3^ Antifona
I giusti vedano le opere di Dio,
ne gioiscano e comprendano il suo amore.

SALMO 106, 33-43   (III) Ringraziamento per la liberazione
Questa è la parola che Dio ha inviato ai figli d'Israele recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti (At 10, 36).


Ridusse i fiumi a deserto, *
a luoghi aridi le fonti d'acqua 
e la terra fertile a palude *
per la malizia dei suoi abitanti.

Ma poi cambiò il deserto in lago, *
e la terra arida in sorgenti d'acqua. 
Là fece dimorare gli affamati *
ed essi fondarono una città dove abitare. 

Seminarono campi e piantarono vigne, *
e ne raccolsero frutti abbondanti. 
Li benedisse e si moltiplicarono, *
non lasciò diminuire il loro bestiame. 

Ma poi, ridotti a pochi, furono abbattuti, *
perché oppressi dalle sventure e dal dolore. 
Colui che getta il disprezzo sui potenti *
li fece vagare in un deserto senza strade. 

Ma risollevò il povero dalla miseria *
e rese le famiglie numerose come greggi.

Vedono i giusti e ne gioiscono *
e ogni iniquo chiude la sua bocca. 
Chi è saggio osservi queste cose *
e comprenderà la bontà del Signore.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
I giusti vedano le opere di Dio,
ne gioiscano e comprendano il suo amore.

Versetto
V. La tua fedeltà fino alle nubi, o Signore,
R. il tuo giudizio come il grande abisso.


Prima Lettura
Dal libro del Deuteronomio 32, 48-52; 34, 1-2

La morte di Mosè
In quei giorni il Signore disse a Mosè: «Sali su questo monte degli Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a Gerico, e mira il paese di Canaan, che io dò in possesso agli Israeliti. Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai riunito ai tuoi antenati, come Aronne tuo fratello è morto sul monte Or ed è stato riunito ai suoi antenati, perché siete stati infedeli verso di me in mezzo agli Israeliti alle acque di Meriba di Kades nel deserto di Sin, perché non avete manifestato la mia santità. Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io sto per dare agli Israeliti, tu non entrerai!».
Mosè salì dunque dalle steppe di Moab sul monte Nebo, cima del Pisga, che è di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutto il paese: Gàlaad fino a Dan, tutto Nèftali, il paese di Efraim e di Manàsse, tutto il paese di Giuda fino al Mar Mediterraneo e il Negheb, il distretto della valle di Gerico, città delle palme, fino a Zoar. Il Signore gli disse: «Questo è il paese per il quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!».
Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese di Moab, secondo l'ordine del Signore. Fu sepolto nella valle, nel paese di Moab, di fronte a Bet-Peor; nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tomba. Mosè aveva centoventi anni quando morì; gli occhi non gli si erano spenti e il vigore non gli era venuto meno. Gli Israeliti lo piansero nelle steppe di Moab per trenta giorni; dopo, furono compiuti i giorni di pianto per il lutto di Mosè. Giosuè, figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; gli Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè.
Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nel paese di Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutto il suo paese, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele.

Responsorio  
 Cfr. Gv 1, 14. 16. 17; Sir 24, 22
R. Venne ad abitare in mezzo a noi il Verbo, pieno di grazia e verità. La legge fu data per mezzo di Mosè, * la grazia e la verità vennero per mezzo di Cristo.
V. Mosè ha dato la legge e giusti comandamenti, eredità delle assemblee di Giacobbe;
R. la grazia e la verità vennero per mezzo di Cristo.
 
Seconda Lettura
Dalle «Conferenze» di san Tommaso d'Aquino, sacerdote
(Conf. 6 sopra il «Credo in Deum»)


Nessun esempio di virtù è assente dalla croce

Fu necessario che il Figlio di Dio soffrisse per noi? Molto, e possiamo parlare di una duplice necessità: come rimedio contro il peccato e come esempio nell'agire.
Fu anzitutto un rimedio, perché è nella passione di Cristo che troviamo rimedio contro tutti i mali in cui possiamo incorrere per i nostri peccati.
Ma non minore è l'utilità che ci viene dal suo esempio. La passione di Cristo infatti è sufficiente per orientare tutta la nostra vita.
Chiunque vuol vivere in perfezione non faccia altro che disprezzare quello che Cristo disprezzò sulla croce, e desiderare quello che egli desiderò. Nessun esempio di virtù infatti è assente dalla croce.
Se cerchi un esempio di carità, ricorda: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13).
Questo ha fatto Cristo sulla croce. E quindi, se egli ha dato la sua vita per noi, non ci deve essere pesante sostenere qualsiasi male per lui.
Se cerchi un esempio di pazienza, ne trovi uno quanto mai eccellente sulla croce. La pazienza infatti si giudica grande in due circostanze: o quando uno sopporta pazientemente grandi avversità, o quando si sostengono avversità che si potrebbero evitare, ma non si evitano.
Ora Cristo ci ha dato sulla croce l'esempio dell'una e dell'altra cosa. Infatti «quando soffriva non minacciava» (1 Pt 2, 23) e come un agnello fu condotto alla morte e non apri la sua bocca (cfr. At 8, 32). Grande è dunque la pazienza di Cristo sulla croce: «Corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli, in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia» (Eb 12, 2).
Se cerchi un esempio di umiltà, guarda il crocifisso: Dio, infatti, volle essere giudicato sotto Ponzio Pilato e morire.
Se cerchi un esempio di obbedienza, segui colui che si fece obbediente al Padre fino alla morte: «Come per la disobbedienza di uno solo, cioè di Adamo, tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti» (Rm 5, 19).
Se cerchi un esempio di disprezzo delle cose terrene, segui colui che è il Re dei re e il Signore dei signori, «nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza» (Col 2, 3). Egli è nudo sulla croce, schernito, sputacchiato, percosso, coronato di spine, abbeverato con aceto e fiele.
Non legare dunque il tuo cuore alle vesti ed alle ricchezze, perché «si sono divise tra loro le mie vesti» (Gv 19, 24); non agli onori, perché ho provato gli oltraggi e le battiture (cfr. Is 53, 4); non alle dignità, perché intrecciata una corona di spine, la misero sul mio capo (cfr. Mc 15, 17); non ai piaceri, perché «quando avevo sete, mi han dato da bere aceto» (Sal 68, 22).

Responsorio   Sap 7. 7.8; 9, 17
R. Pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai, e venne in me lo spirito della sapienza. * L'ho preferita agli onori e al potere: nulla è la ricchezza al suo confronto.
V. Chi conosce il tuo pensiero, se tu non gli concedi la sapienza e non gli mandi il tuo Santo Spirito dall'alto?
R. L'ho preferita agli onori e al potere: nulla è la ricchezza al suo confronto.

Orazione

O Dio, che in san Tommaso d'Aquino hai dato alla tua Chiesa un modello sublime di santità e di dottrina, donaci la luce per comprendere i suoi insegnamenti e la forza per imitare i suoi esempi. Per il nostro Signore.

R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.

 

 

Sommario Liturgia


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