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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
26
GENNAIO
III
SETTIMANA
DEL TEMPO ORDINARIO
- GIOVEDÌ
SANTI
TIMOTEO E TITO (m)
Vescovi
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V.
Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo il pastore supremo,
Cristo Signore.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.
1^
Antifona
Guarda, Signore, e considera
l'umiliazione del tuo popolo.
SALMO 88, 39-46
(IV) Lamento sulla rovina della casa di Davide
Ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo (Lc
1, 69).
Ma tu lo hai respinto e ripudiato, *
ti sei adirato contro il tuo consacrato;
hai rotto l'alleanza con il tuo servo, *
hai profanato nel fango la sua corona.
Hai abbattuto tutte le sue mura *
e diroccato le sue fortezze;
tutti i passanti lo hanno depredato, *
è divenuto lo scherno dei suoi vicini.
Hai fatto trionfare la destra dei suoi rivali, *
hai fatto gioire tutti i suoi nemici.
Hai smussato il filo della sua spada *
e non l'hai sostenuto nella battaglia.
Hai posto fine al suo splendore, *
hai rovesciato a terra il suo trono.
Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza *
e lo hai coperto di vergogna.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Guarda, Signore, e considera
l'umiliazione del tuo popolo.
2^ Antifona
Cristo è il
germoglio dalla radice di Davide,
la stella luminosa del mattino.
SALMO 88, 47-53
(V) Lamento sulla rovina della casa di Davide
Ha suscitato per noi una salvezza potente nella casa di Davide, suo servo (Lc
1, 69).
Fino a quando, Signore,
continuerai a tenerti nascosto, *
arderà come fuoco la tua ira?
Ricorda quant'è breve la mia vita. *
Perché quasi un nulla hai creato ogni uomo?
Quale vivente non vedrà la morte, *
sfuggirà al potere degli inferi?
Dove sono, Signore, le tue grazie di un tempo, *
che per la tua fedeltà hai giurato a Davide?
Ricorda, Signore, l'oltraggio dei tuoi servi: *
porto nel cuore le ingiurie di molti popoli,
con le quali, Signore, i tuoi nemici insultano, *
insultano i passi del tuo consacrato.
Benedetto il Signore in eterno. *
Amen, amen.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Cristo è il
germoglio dalla radice di Davide,
la stella luminosa del mattino.
3^ Antifona
Come l'erba i nostri giorni passano:
tu, Signore, sei per sempre.
SALMO 89
Su di noi sia la bontà del Signore
Davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno
solo (2 Pt 3, 8).
Signore, tu sei stato per noi un rifugio *
di generazione in generazione.
Prima che nascessero i monti †
e la terra e il mondo fossero generati, *
da sempre e per sempre tu sei, Dio.
Tu fai ritornare l'uomo in polvere *
e dici: «Ritornate, figli dell'uomo».
Ai tuoi occhi, mille anni
sono come il giorno di ieri che è passato, *
come un turno di veglia nella notte.
Li annienti: li sommergi nel sonno; *
sono come l'erba che germoglia al mattino:
al mattino fiorisce, germoglia, *
alla sera è falciata e dissecca.
Perché siamo distrutti dalla tua ira, *
siamo atterriti dal tuo furore.
Davanti a te poni le nostre colpe, *
i nostri peccati occulti alla luce del tuo volto.
Tutti i nostri giorni svaniscono per la tua ira, *
finiamo i nostri anni come un soffio.
Gli anni della nostra vita sono settanta, *
ottanta per i più robusti,
ma quasi tutti sono fatica, dolore; *
passano presto e noi ci dileguiamo.
Chi conosce l'impeto della tua ira, *
e il tuo sdegno, con il timore a te dovuto?
Insegnaci a contare i nostri giorni *
e giungeremo alla sapienza del cuore.
Volgiti, Signore; fino a quando? *
Muoviti a pietà dei tuoi servi.
Saziaci al mattino con la tua grazia: *
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Rendici la gioia per i giorni di afflizione, *
per gli anni in cui abbiamo visto la sventura.
Si manifesti ai tuoi servi la tua opera *
e la tua gloria ai loro figli.
Sia su di noi la bontà del Signore, nostro Dio: †
rafforza per noi l'opera delle nostre mani, *
l'opera delle nostre mani rafforza.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Come l'erba i nostri giorni passano:
tu, Signore, sei per sempre.
Versetto
V. In te, Signore, è la sorgente della vita;
R. nella tua luce vediamo la luce.
Prima Lettura
Dal libro del Deuteronomio 30, 1-20
La promessa del perdono dopo l'esilio
In quei giorni Mosè parlò al popolo dicendo: «Quando tutte queste cose che
io ti ho poste dinanzi, la benedizione e la maledizione, si saranno
realizzate su di te e tu le richiamerai alla tua mente in mezzo a tutte le
nazioni, dove il Signore tuo Dio ti avrà scacciato, se ti convertirai al
Signore tuo Dio e obbedirai alla sua voce, tu e i tuoi figli, con tutto il
cuore e con tutta l'anima, secondo quanto oggi ti comando, allora il Signore
tuo Dio farà tornare i tuoi deportati, avrà pietà di te e ti raccoglierà di
nuovo da tutti i popoli, in mezzo ai quali il Signore tuo Dio ti aveva
disperso. Quand'anche i tuoi esuli fossero all'estremità dei cieli, di là il
Signore tuo Dio ti raccoglierà e di là ti riprenderà. Il Signore tuo Dio ti
ricondurrà nel paese che i tuoi padri avevano posseduto e tu lo possiederai;
Egli ti farà felice e ti moltiplicherà più dei tuoi padri.
Il Signore tuo Dio circonciderà il tuo cuore e il cuore della tua
discendenza, perché tu ami il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta
l'anima e viva. Il Signore tuo Dio farà cadere tutte queste imprecazioni sui
tuoi nemici e su quanti ti odieranno e perseguiteranno. Tu ti convertirai,
obbedirai alla voce del Signore e metterai in pratica tutti questi comandi
che oggi ti do. Il Signore tuo Dio ti farà sovrabbondare di beni in ogni
lavoro delle tue mani, nel frutto delle tue viscere, nel frutto del tuo
bestiame e nel frutto del tuo suolo; perché il Signore gioirà di nuovo per
te facendoti felice, come gioiva per i tuoi padri, quando obbedirai alla
voce del Signore tuo Dio, osservando i suoi comandi e i suoi decreti,
scritti in questo libro della legge; quando ti sarai convertito al Signore
tuo Dio con tutto il cuore e con tutta l'anima.
Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo
lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo,
per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? Non è di là dal
mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per prendercelo e
farcelo udire e lo possiamo eseguire? Anzi, questa parola è molto vicina a
te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.
Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male;
poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le
sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu
viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai
per entrare a prendere in possesso. Ma se il tuo cuore si volge indietro e
se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dei e
a servirli, io vi dichiaro oggi che certo perirete, che non avrete vita
lunga nel paese di cui state per entrare in possesso passando il Giordano.
Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto
davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque
la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio,
obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e
la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha
giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».
Responsorio Cfr. Ger 29, 13-14; Mt 7, 7
R. Mi cercherete e mi troverete, dice il Signore, se mi cercherete con tutto
il cuore; mi lascerò trovare da voi, * e cambierò in meglio la vostra sorte.
V. Cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;
R. e cambierò in meglio la vostra sorte.
Seconda Lettura
Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
(Om. 2, Panegirico di san Paolo; PG 50, 480-484)
Ho combattuto la buona battaglia
Paolo se ne stava nel carcere come se stesse in cielo e riceveva percosse e
ferite più volentieri di coloro che ricevono il palio nelle gare: amava i
dolori non meno dei premi, perché stimava gli stessi dolori come fossero
ricompense; perciò li chiamava anche una grazia divina. Ma sta' bene
attento in qual senso lo diceva: Certo era un premio essere sciolto dal
corpo ed essere con Cristo (cfr. Fil 1, 23), mentre restare nel corpo era
una lotta continua; tuttavia per amore di Cristo rimandava il premio per
poter combattere: cosa che giudicava ancor più necessaria.
L'essere separato da Cristo costituiva per lui lotta e dolore, anzi assai
più che lotta e dolore. Essere con Cristo era l'unico premio al di sopra di
ogni cosa. Paolo per amore di Cristo preferì la prima cosa alla seconda.
Certamente qui qualcuno potrebbe obiettare che Paolo riteneva tutte queste
realtà soavi per amore di Cristo. Certo, anch'io ammetto questo, perché
quelle cose che per noi sono fonti di tristezza, per lui erano invece fonte
di grandissimo piacere. Ma perché io ricordo i pericoli e i travagli?
Poiché egli si trovava in grandissima afflizione e per questo diceva: «Chi
è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo che io non ne
frema?» (2 Cor 11, 29).
Ora, vi prego, non ammiriamo soltanto, ma anche imitiamo questo esempio
così magnifico di virtù. Solo così infatti potremo essere partecipi dei
suoi trionfi.
Se qualcuno si meraviglia perché abbiamo parlato così, cioè che chiunque
avrà i meriti di Paolo avrà anche i medesimi premi, può ascoltare lo
stesso Apostolo che dice: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato
la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di
giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno, e
non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua
manifestazione» (2 Tm 4, 7-8). Puoi vedere chiaramente come chiama tutti
alla partecipazione della medesima gloria.
Ora, poiché viene presentata a tutti la medesima corona di gloria,
cerchiamo tutti di diventare degni di quei beni che sono stati promessi.
Non dobbiamo inoltre considerare in lui solamente la grandezza e la
sublimità delle virtù e la tempra forte e decisa del suo animo, per la
quale ha meritato di arrivare ad una gloria così grande, ma anche la
comunanza di natura, per cui egli è come noi in tutto. Così anche le cose
assai difficili ci sembreranno facili e leggere e, affaticandoci in questo
tempo così breve, porteremo quella corona incorruttibile ed immortale, per
grazia e misericordia del Signore nostro Gesù Cristo, a cui appartiene la
gloria e la potenza ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Responsorio
Cfr. 1 Tm 6, 11-12; Tt 2, 1
R. Tu, uomo di Dio, tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza; * combatti la buona battaglia della fede, per raggiungere la vita eterna.
V. Insegna tutto ciò che è conforme alla sana dottrina;
R. combatti la buona battaglia della fede, per raggiungere la vita eterna.
Orazione
O Dio, nostro Padre, che hai formato alla scuola degli apostoli i santi vescovi
Timoteo e Tito, concedi anche a noi per loro intercessione di vivere in questo mondo con giustizia e con amore di figli, per giungere alla gloria del tuo regno. Per il nostro Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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