Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture 

24 GENNAIO
III SETTIMANA DEL
TEMPO ORDINARIO - MERCOLEDÌ

SAN FRANCESCO DI SALES (m) 
Vescovo e Dottore della Chiesa
UFFICIO DELLE LETTURE


INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Venite, adoriamo Cristo Signore,
fonte di ogni sapienza.
 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia
(Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra
(Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce
(Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere
(Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo »
(Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
(Ant.).
 

Inno

Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuto nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.

In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.

O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen
.
 
1^ Antifona
Davanti al tuo volto, Signore,
grazia e fedeltà.


SALMO 88, 2-19
   (I) La misericordia di Dio per la casa di Davide
Dalla discendenza di Davide secondo la promessa Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù (At 13, 23).

Canterò senza fine le grazie del Signore, *
con la mia bocca 
annunzierò la tua fedeltà nei secoli, 

perché hai detto: 
«La mia grazia rimane per sempre»; *
la tua fedeltà è fondata nei cieli. 

«Ho stretto un'alleanza con il mio eletto, *
ho giurato a Davide mio servo: 
stabilirò per sempre la tua discendenza, *
ti darò un trono che duri nei secoli». 

I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, *
la tua fedeltà nell'assemblea dei santi. 
Chi sulle nubi è uguale al Signore, *
chi è simile al Signore tra gli angeli di Dio? 

Dio è tremendo nell'assemblea dei santi, *
grande e terribile tra quanti lo circondano. 

Chi è uguale a te, Signore, Dio degli eserciti? *
Sei potente, Signore, e la tua fedeltà ti fa corona. 

Tu domini l'orgoglio del mare, *
tu plachi il tumulto dei suoi flutti. 
Tu hai calpestato Raab come un vinto, *
con braccio potente hai disperso i tuoi nemici. 

Tuoi sono i cieli, tua è la terra, *
tu hai fondato il mondo e quanto contiene; 
il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati, *
il Tabor e l'Ermon cantano il tuo nome. 

E' potente il tuo braccio, *
forte la tua mano, alta la tua destra. 
Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, *
grazia e fedeltà precedono il tuo volto. 

Beato il popolo che ti sa acclamare *
e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto: 
esulta tutto il giorno nel tuo nome, *
nella tua giustizia trova la sua gloria. 

Perché tu sei il vanto della sua forza *
e con il tuo favore innalzi la nostra potenza. 
Perché del Signore è il nostro scudo, *
il nostro re, del Santo d'Israele.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Davanti al tuo volto, Signore,
grazia e fedeltà.

2^ Antifona
Si è fatto uomo dalla stirpe di Davide,
Cristo, Figlio di Dio.


SALMO 88, 20-30
   (II) La misericordia di Dio per la casa di Davide
Dalla discendenza di Davide secondo la promessa Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù (At 13, 23).

Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo: †
«Ho portato aiuto a un prode, *
ho innalzato un eletto tra il mio popolo. 

Ho trovato Davide, mio servo, *
con il mio santo olio l'ho consacrato; 
la mia mano è il suo sostegno, *
il mio braccio è la sua forza. 

Su di lui non trionferà il nemico, *
né l'opprimerà l'iniquo. 
Annienterò davanti a lui i suoi nemici *
e colpirò quelli che lo odiano. 

La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui *
e nel mio nome si innalzerà la sua potenza. 
Stenderò sul mare la sua mano *
e sui fiumi la sua destra. 

Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, *
mio Dio e roccia della mia salvezza. 
Io lo costituirò mio primogenito, *
il più alto tra i re della terra. 

Gli conserverò sempre la mia grazia, *
la mia alleanza gli sarà fedele. 
Stabilirò per sempre la sua discendenza, *
il suo trono come i giorni del cielo».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Si è fatto uomo dalla stirpe di Davide,
Cristo, Figlio di Dio.

3^ Antifona
Dio ha promesso a Davide, suo servo:
Per sempre durerà la tua discendenza.


SALMO 88, 31-38
   (III) La misericordia di Dio per la casa di Davide
Dalla discendenza di Davide secondo la promessa Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù (At 13, 23).

Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge *
e non seguiranno i miei decreti,
se violeranno i miei statuti *
e non osserveranno i miei comandi,
 
punirò con la verga il loro peccato *
e con flagelli la loro colpa. 

Ma non gli toglierò la mia grazia *
e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
Non violerò la mia alleanza, *
non muterò la mia promessa.
 
Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre: *
certo non mentirò a Davide.
 
In eterno durerà la sua discendenza, *
il suo trono davanti a me quanto il sole,
sempre saldo come la luna, *
testimone fedele nel cielo».

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
Dio ha promesso a Davide, suo servo:
Per sempre durerà la tua discendenza.


Versetto

V. Luce e sapienza per chi è semplice
R. la rivelazione della tua parola.


Prima Lettura
Dal libro del Deuteronomio 29, 1-5. 9-28

La maledizione su quelli che trasgrediscono l'alleanza
In quei giorni Mosè convocò tutto Israele e disse loro: «Voi avete visto quanto il Signore ha fatto sotto i vostri occhi, nel paese d'Egitto, al faraone, a tutti i suoi ministri e a tutto il suo paese; le prove grandiose che i tuoi occhi hanno visto, i segni e i grandi prodigi. Ma fino ad oggi il Signore non vi ha dato una mente per comprendere, né occhi per vedere, né orecchi per udire. Io vi ho condotti per quarant'anni nel deserto; i vostri mantelli non vi si sono logorati addosso e i vostri sandali non vi si sono logorati ai piedi. Non avete mangiato pane, non avete bevuto vino, né bevanda inebriante, perché sapevate che io sono il Signore vostro Dio. Oggi voi state tutti davanti al Signore vostro Dio, i vostri capi, le vostre tribù, i vostri anziani, i vostri scribi, tutti gli Israeliti, i vostri bambini, le vostre mogli, il forestiero che sta in mezzo al tuo accampamento, da chi ti spacca la legna a chi ti attinge l'acqua, per entrare nell'alleanza del Signore tuo Dio e nell'imprecazione che il Signore tuo Dio sancisce oggi con te, per costituirti oggi suo popolo e per essere Egli il tuo Dio, come ti ha detto e come ha giurato ai tuoi padri, ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe. Non soltanto con voi io sancisco questa alleanza e pronunzio questa imprecazione, ma con chi oggi sta qui con noi davanti al Signore nostro Dio e con chi non è oggi qui con noi.
Poiché voi sapete come abbiamo abitato nel paese d'Egitto e come siamo passati in mezzo alle nazioni, che avete attraversate; avete visto i loro abomini e gli idoli di legno, di pietra, d'argento e d'oro, che sono presso di loro. Non vi sia tra voi uomo o donna o famiglia o tribù che volga oggi il cuore lungi dal Signore nostro Dio, per andare a servire gli dei di quelle nazioni. Non vi sia tra di voi radice alcuna che produca veleno e assenzio. Se qualcuno, udendo le parole di questa imprecazione, si lusinga in cuor suo dicendo: Avrò benessere, anche se mi regolerò secondo l'ostinazione del mio cuore, con il pensiero che il terreno irrigato faccia sparire quello arido, il Signore non consentirà a perdonarlo; anzi in tal caso la collera del Signore e la sua gelosia si accenderanno contro quell'uomo e si poserà sopra di lui ogni imprecazione scritta in questo libro e il Signore cancellerà il suo nome sotto il cielo. Il Signore lo segregherà, per sua sventura, da tutte le tribù d'Israele, secondo tutte le imprecazioni dell'alleanza scritta in questo libro della legge. Allora la generazione futura, i vostri figli che sorgeranno dopo di voi e lo straniero che verrà da una terra lontana, quando vedranno i flagelli di quel paese e le malattie che il Signore gli avrà inflitte: tutto il suo suolo sarà zolfo, sale, arsura, non sarà seminato e non germoglierà, né erba di sorta vi crescerà, come dopo lo sconvolgimento di Sòdoma, di Gomorra, di Adma e di Zeboim, distrutte dalla sua collera e dal suo furore, diranno, dunque, tutte le nazioni: Perché il Signore ha trattato così questo paese? Perché l'ardore di questa grande collera? E si risponderà: Perché hanno abbandonato l'alleanza del Signore, Dio dei loro padri: l'alleanza che egli aveva stabilita con loro, quando li ha fatti uscire dal paese d'Egitto; perché sono andati a servire altri dei e si sono prostrati dinanzi a loro: dei che essi non avevano conosciuti e che egli non aveva dato loro in sorte. Per questo si è accesa la collera del Signore contro questo paese, mandandovi contro tutte le imprecazioni scritte in questo libro; il Signore li ha strappati dal loro suolo con ira, con furore e con grande sdegno e li ha gettati in un altro paese, come oggi. Le cose occulte appartengono al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli, sempre, perché pratichiamo tutte le parole di questa legge.

Responsorio   Cfr. Gal 3, 13-14; Dt 8, 14
R. Cristo si è fatto per noi maledizione, perché la benedizione di Abramo passasse ai pagani * e perché ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.
V. Dio ci ha fatto uscire dal paese d'Egitto, liberandoci dalla schiavitù,
R. perché ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.
 
Seconda Lettura
Dalla «Introduzione alla vita devota» di san Francesco di Sales, vescovo
(Parte 1, Cap. 3)


La devozione è possibile in ogni vocazione e professione

Nella creazione Dio comandò alle piante di produrre i loro frutti, ognuna «secondo la propria specie» (Gn 1, 11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perché producano frutti di devozione, ognuno secondo il suo stato e la sua condizione.
La devozione deve essere praticata in modo diverso dal gentiluomo, dall'artigiano, dal domestico dal principe, dalla vedova, dalla donna non sposata e da quella coniugata. Ciò non basta; bisogna anche accordare la pratica della devozione alle forze, agli impegni e ai doveri di ogni persona.
Dimmi, Filotea, sarebbe conveniente se il vescovo volesse vivere in una solitudine simile a quella dei certosini? E se le donne sposate non volessero possedere nulla come i cappuccini? Se l'artigiano passasse tutto il giorno in chiesa come il religioso e il religioso si esponesse a qualsiasi incontro per servire il prossimo come è dovere del vescovo? Questa devozione non sarebbe ridicola, disordinata e inammissibile? Questo errore si verifica tuttavia molto spesso.
No, Filotea, la devozione non distrugge nulla quando è sincera, ma anzi perfeziona tutto e, quando contrasta con gli impegni di qualcuno, è senza dubbio falsa.
L'ape trae il miele dai fiori senza sciuparli, lasciandoli intatti e freschi come li ha trovati. La vera devozione fa ancora meglio, perché non solo non reca pregiudizio ad alcun tipo di vocazione o di occupazione, ma al contrario vi aggiunge bellezza e prestigio.
Tutte le pietre preziose, gettate nel miele, diventano più splendenti, ognuna secondo il proprio colore, così ogni persona si perfeziona nella sua vocazione, se l'unisce alla devozione. La cura della famiglia è resa più leggera, l'amore fra marito e moglie più sincero, il servizio del principe più fedele, e tutte le altre occupazioni più soavi e amabili.
È un errore, anzi un'eresia, voler escludere l'esercizio della devozione dall'ambiente militare, dalla bottega degli artigiani, dalla corte dei principi, dalle case dei coniugati. È vero, Filotea, che la devozione puramente contemplativa, monastica e religiosa può essere vissuta solo in questi stati, ma oltre a questi tre tipi di devozione, ve ne sono molti altri capaci di rendere perfetti coloro che vivono in condizioni secolari. Perciò dovunque ci troviamo, possiamo e dobbiamo aspirare alla vita perfetta.

Responsorio    Cfr. Ef 4, 32 - 5, 1; Mt 11, 29
R. Siate benevoli gli uni verso gli altri e pieni di misericordia. Perdonandovi come Dio ha perdonato a voi in Cristo; *fatevi imitatori di Dio, come figli carissimi.
V. Prendete su di voi il mio giogo, e imparate da me, che sono mite e umile di cuore;
R. fatevi imitatori di Dio, come figli carissimi.


Orazione

O Dio, tu hai voluto che il santo vescovo Francesco di Sales si facesse tutto a tutti nella carità apostolica: concedi anche a noi di testimoniare sempre, nel servizio dei fratelli, la dolcezza del tuo amore di Padre. Per il nostro Signore.


R. Amen
Benediciamo il Signore.

R. Rendiamo grazie a Dio.

 

 

Sommario Liturgia


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