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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
X
SETTIMANA DEL
TEMPO ORDINARIO
- LUNEDÌ
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Acclamiamo il Signore con canti di gioia!
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura
« quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite
il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
O Trinità beata,
oceano di pace,
la Chiesa a te consacra
la sua lode perenne.
Padre d'immensa gloria,
Verbo d'eterna luce,
Spirito di sapienza
e carità perfetta.
Rovéto inestinguibile
di verità e d'amore;
ravviva in noi la gioia
dell'agape fraterna.
O principio e sorgente
della vita immortale,
rivelaci il tuo volto
nella gloria dei cieli. Amen.
1^
Antifona
Porgi a me il tuo orecchio, Signore,
vieni presto a liberarmi.
SALMO 30, 2-9
(I) Supplica fiduciosa nell'afflizione
Padre nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46).
In te, Signore, mi sono rifugiato, †
mai sarò deluso; *
per la tua giustizia salvami.
Porgi a me l'orecchio, *
vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie, *
la cinta di riparo che mi salva.
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, *
per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, *
perché sei tu la mia difesa.
Mi affido alle tue mani; *
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Tu detesti chi serve idoli falsi, *
ma io ho fede nel Signore.
Esulterò di gioia per la tua grazia, †
perché hai guardato alla mia miseria, *
hai conosciuto le mie angosce;
non mi hai consegnato nelle mani del nemico, *
hai guidato al largo i miei passi.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Porgi a me il tuo orecchio, Signore,
vieni presto a liberarmi
2^ Antifona
Fa' splendere il tuo volto sul tuo servo,
Signore.
SALMO 30, 10-17
(II) Supplica
fiduciosa nell'afflizione
Padre nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46).
Abbi pietà di me, Signore, sono nell'affanno; †
per il pianto si struggono i miei occhi, *
la mia anima e le mie viscere.
Si consuma nel dolore la mia vita, *
i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore, *
si dissolvono tutte le mie ossa.
Sono l'obbrobrio dei miei nemici,
il disgusto dei miei vicini, †
l'orrore dei miei conoscenti; *
chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono caduto in oblio come un morto, *
sono divenuto un rifiuto.
Se odo la calunnia di molti, *
il terrore mi circonda;
quando insieme contro di me congiurano, *
tramano di togliermi la vita.
Ma io confido in te, Signore; †
dico: «Tu sei il mio Dio, *
nelle tue mani sono i miei giorni».
Liberami dalla mano dei miei nemici, *
dalla stretta dei miei persecutori:
fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo, *
salvami per la tua misericordia.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^
Antifona
Fa'
splendere il tuo volto sul tuo servo,
Signore.
3^
Antifona
Benedetto
il Signore:
il suo amore per me ha fatto meraviglie.
SALMO
30, 20-25
(III) Supplica
fiduciosa nell'afflizione
Padre nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23, 46).
Quanto
è grande la tua bontà, Signore! *
La riservi per coloro che ti temono,
ne ricolmi chi in te si rifugia *
davanti agli occhi di tutti.
Tu li nascondi al riparo del tuo volto, *
lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda, *
lontano dalla rissa delle lingue.
Benedetto il Signore, †
che ha fatto per me meraviglie di grazia *
in una fortezza inaccessibile.
Io dicevo nel mio sgomento: *
«Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera *
quando a te gridavo aiuto.
Amate il Signore, voi tutti suoi santi; †
il Signore protegge i suoi fedeli *
e ripaga oltre misura l'orgoglioso.
Siate forti, riprendete coraggio, *
o voi tutti che sperate nel Signore.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Benedetto il Signore:
il suo amore per me ha fatto meraviglie.
Versetto
V. Avviami nella tua verità e istruiscimi:
R. mio Dio, sei tu la mia salvezza.
Prima Lettura
Dal libro di Giosuè 1, 1-18
Giosuè, chiamato da Dio, esorta il
popolo all'unità
Dopo la morte di Mosè, servo del
Signore, il Signore disse a Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè: «Mosè
mio servo è morto; orsù, attraversa questo Giordano tu e tutto questo
popolo, verso il paese che io do loro, agli Israeliti. Ogni luogo che
calcherà la pianta dei vostri piedi, ve l'ho assegnato, come ho promesso
a Mosè. Dal deserto e dal Libano fino al fiume grande, il fiume Eufrate,
tutto il paese degli Hittiti, fino al Mar Mediterraneo, dove tramonta il
sole: tali saranno i vostri confini. Nessuno potrà resistere a te per
tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con
te; non ti lascerò né ti abbandonerò. Sii coraggioso e forte, poiché
tu dovrai mettere questo popolo in possesso della terra che ho giurato ai
loro padri di dare loro. Solo sii forte e molto coraggioso, cercando di
agire secondo tutta la legge che ti ha prescritta Mosè, mio servo. Non
deviare da essa né a destra né a sinistra, perché tu abbia successo in
qualunque tua impresa. Non si allontani dalla tua bocca il libro di questa
legge, ma mèditalo giorno e notte, perché tu cerchi di agire secondo
quanto vi è scritto; poiché allora tu porterai a buon fine le tue
imprese e avrai successo. Non ti ho io comandato: Sii forte e coraggioso?
Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio,
dovunque tu vada».
Allora Giosuè comandò agli scribi del popolo: «Passate in mezzo
all'accampamento e comandate al popolo: Fatevi provviste di viveri, poiché
fra tre giorni voi passerete questo Giordano, per andare ad occupare il
paese che il Signore vostro Dio vi dà in possesso».
Poi Giosuè disse ai Rubeniti, ai Gaditi e alla metà della tribù di Manàsse:
«Ricordatevi di ciò che vi ha ordinato Mosè, servo del Signore: Il
Signore Dio vostro vi concede riposo e vi dá questo paese; le vostre
mogli, i vostri bambini e il vostro bestiame rimarranno nella terra che vi
ha assegnata Mosè oltre il Giordano; voi tutti invece, prodi guerrieri,
passerete ben armati davanti ai vostri fratelli, e li aiuterete, finché
il Signore conceda riposo ai vostri fratelli, come a voi, e anch'essi
siano entrati in possesso del paese che il Signore Dio vostro assegna
loro. Allora ritornerete e possederete la terra della vostra eredità, che
Mosè, servo del Signore, diede a voi oltre il Giordano, ad oriente».
Essi risposero a Giosuè: «Faremo quanto ci hai ordinato e noi andremo
dovunque ci manderai. Come abbiamo obbedito in tutto a Mosè, così
obbediremo a te; ma il Signore tuo Dio sia con te come è stato con Mosè.
Chiunque disprezzerà i tuoi ordini e non obbedirà alle tue parole in
quanto ci comanderai, sarà messo a morte. Solo, sii forte e coraggioso».
Responsorio
Cfr. Gs 1, 5. 6; Dt 31,
20; Gs 1, 9
R. Come sono stato con Mosè, così sarò con te, dice il Signore. * Non
temere, con te è il Signore tuo Dio, dovunque tu vada.
V. Sii coraggioso e forte, poiché tu dovrai condurre questo popolo nella
terra dove scorre latte e miele.
R. Non temere, con te è il Signore tuo Dio, dovunque tu vada.
Seconda Lettura
Dalla «Lettera ai Romani» di sant'Ignazio di Antiochia, vescovo e
martire
(Capp. 3, 1 - 5, 3; Funk 1, 215-219)
Non voglio solo chiamarmi cristiano, ma esserlo realmente
Non avete mai invidiato nessuno, anzi avete insegnato agli altri. Voglio
che ciò che insegnate e raccomandate conservi tutto il suo vigore.
Chiedete per me soltanto la forza esterna ed interna perché io sia deciso
non solo nel parlare, ma anche nel volere, perché non solo sia detto
cristiano, ma sia anche trovato tale. Se tale sarò trovato, potrò essere
chiamato cristiano e quando il mondo non mi vedrà più, allora sarò un
vero fedele. Niente di quel che si vede ha valore. Il nostro Dio Gesù
Cristo, ora che è tornato al Padre, si manifesta di più. Dinanzi alle
persecuzioni del mondo il cristianesimo non si sostiene con parole
dell'umana sapienza, ma con la forza di Dio.
Scrivo a tutte le chiese, e a tutti annunzio che morrò volentieri per
Dio, se voi non me lo impedirete. Vi scongiuro, non dimostratemi una
benevolenza che sarebbe inopportuna. Lasciate che io sia pasto delle
belve, per mezzo delle quali mi è dato di raggiungere Dio. Sono frumento
di Dio e sarò macinato dai denti delle fiere per divenire pane puro di
Cristo. Sollecitate piuttosto le fiere perché diventino mio sepolcro e
non lascino nulla del mio corpo, e nel mio ultimo sonno io non sia di
incomodo a nessuno. Quando il mondo non vedrà più il mio corpo, allora
sarò veramente discepolo di Gesù Cristo. Supplicate Cristo per me, perché
per opera di queste belve io divenga ostia per Dio.
Io non vi do ordini, come Pietro e Paolo. Essi erano apostoli, io sono un
condannato; essi erano liberi, io finora non sono che uno schiavo. Ma se
soffrirò il martirio, diventerò un liberto di Gesù Cristo e in lui
risorgerò libero. Ora, in catene, imparo a rinunziare ad ogni desiderio.
Dalla Siria fino a Roma, per terra e per mare, giorno e notte, lotto con
le belve, legato a dieci leopardi, cioè al manipolo dei soldati di
scorta. Più faccio loro del bene, e più mi maltrattano. Però con i loro
oltraggi faccio profitto sempre più nella scuola di Cristo, ma non per
questo sono giustificato. Oh, quando avrò la gioia di trovarmi di fronte
alle belve preparate per me! Mi auguro che siano pronte a gettarsi sul mio
corpo. Io le solleciterò perché mi divorino in un momento e non facciano
come fecero con alcuni, che ebbero paura di toccare. Se poi si ostinassero
nel loro rifiuto, le costringerò con la forza.
Perdonatemi, io so quello che va bene per me. Ora incomincio ad essere un
vero discepolo. Nessuna delle cose visibili o invisibili mi trattenga dal
raggiungere Gesù Cristo. Fuoco e croce, branchi di bestie feroci,
lacerazioni, squartamenti, slogature delle ossa, taglio delle membra,
stritolamento di tutto il corpo, i più crudeli tormenti del diavolo ben
vengano tutti su di me, purché io possa raggiungere Gesù Cristo.
Responsorio Cfr. Gal 2, 19.
20
R. Sono morto alla legge, e vivo per Dio. Questa vita terrena la vivo
nella fede del Figlio di Dio, * che mi ha amato e ha dato se stesso per
me.
V. Con Cristo sono stato crocifisso: non sono più io che vivo, ma vive in
me Cristo,
R. che mi ha amato e ha dato se stesso per me.
Orazione
O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci
il tuo aiuto perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro
Signore.
R. Amen.
Benediciamo il Signore.
R. Rendiamo grazie a Dio.
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