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Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture |
XVI
DOMENICA DEL
TEMPO ORDINARIO
UFFICIO
DELLE LETTURE
INVITATORIO
V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
Antifona
Venite, adoriamo il Signore,
pastore e guida del suo popolo, alleluia.
SALMO 94 Invito
a lodare Dio
(
Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura
« quest'oggi »
(Eb 3,13).
Si enunzia e si ripete l'antifona.
Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia (Ant.).
Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra (Ant.).
Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce (Ant.).
Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite
il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere (Ant.).
Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo » (Ant.).
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen (Ant.).
Inno
Splende nel giorno ottavo
l'era nuova del mondo,
consacrata da Cristo,
primizia dei risorti.
O Gesù, re di gloria,
unisci i tuoi fedeli
al trionfo pasquale
sul male e sulla morte.
Fa' che un giorno veniamo
incontro a te, Signore,
sulle nubi del cielo
nel regno dei beati.
Trasformàti a tua immagine,
noi vedremo il tuo volto;
e sarà gioia piena
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Chi salirà il monte del Signore?
Chi starà nel suo luogo santo?
SALMO 23
Il Signore entra nel suo tempio
Le porte del cielo si sono aperte a Cristo Signore, quando è salito al
cielo (sant’Ireneo)
Del Signore è la terra e quanto contiene, *
l'universo e i suoi abitanti.
E' lui che l'ha fondata sui mari, *
e sui fiumi l'ha stabilita.
Chi salirà il monte del Signore, *
chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
chi non pronunzia menzogna, *
chi non giura a danno del suo prossimo.
Egli otterrà benedizione dal Signore, *
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? †
Il Signore forte e potente, *
il Signore potente in battaglia.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
alzatevi, porte antiche, *
ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? *
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
1^ Antifona
Chi salirà il monte del Signore?
Chi starà nel suo luogo santo?
2^ Antifona
Popoli, benedite il nostro Dio:
è lui che salvò la nostra vita, alleluia.
SALMO 65, 1-12
(I) Inno di
grazie in occasione del sacrificio
Sulla risurrezione del Signore e la conversione dei pagani (Esichio)
Acclamate a Dio da tutta la terra, †
cantate alla gloria del suo nome, *
date a lui splendida lode.
Dite a Dio: «Stupende sono le tue opere! *
Per la grandezza della tua potenza
a te si piegano i tuoi nemici.
A te si prostri tutta la terra, *
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio, *
mirabile nel suo agire sugli uomini.
Egli cambiò il mare in terra ferma, †
passarono a piedi il fiume; *
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno, †
il suo occhio scruta le nazioni; *
i ribelli non rialzino la fronte.
Benedite, popoli, il nostro Dio, *
fate risuonare la sua lode;
è lui che salvò la nostra vita *
e non lasciò vacillare i nostri passi.
Dio, tu ci hai messi alla prova; *
ci hai passati al crogiuolo, come l'argento.
Ci hai fatti cadere in un agguato, *
hai messo un peso ai nostri fianchi.
Hai fatto cavalcare uomini sulle nostre teste; †
ci hai fatto passare per il fuoco e l'acqua, *
ma poi ci hai dato sollievo.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
2^ Antifona
Popoli, benedite il nostro Dio:
è lui che salvò la nostra vita, alleluia.
3^ Antifona
Ascoltate, voi che temete Dio,
quanto per me ha fatto il Signore, alleluia.
SALMO 65, 13-20
(II) Inno di grazie in occasione del sacrificio
Sulla risurrezione del Signore e la conversione dei pagani (Esichio).
Entrerò nella tua casa con olocausti, *
a te scioglierò i miei voti,
i voti pronunziati dalle mie labbra, *
promessi nel momento dell'angoscia.
Ti offrirò pingui olocausti con fragranza di montoni, *
immolerò a te buoi e capri.
Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio, *
e narrerò quanto per me ha fatto.
A lui ho rivolto il mio grido, *
la mia lingua cantò la sua lode.
Se nel mio cuore avessi cercato il male, *
il Signore non mi avrebbe ascoltato.
Ma Dio ha ascoltato, *
si è fatto attento alla voce della mia preghiera.
Sia benedetto Dio: non ha respinto la mia preghiera, *
non mi ha negato la sua misericordia.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.
3^ Antifona
Ascoltate, voi che temete Dio,
quanto per me ha fatto il Signore, alleluia.
Versetto
V. Viva ed efficace è la parola di Dio,
R. più penetrante che una spada a due tagli.
Prima
Lettura
Dalla seconda lettera ai Corinzi di san
Paolo, apostolo 1, 1-14
Rendimento di grazie in mezzo alle tribolazioni
Paolo, apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello
Timoteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto e a tutti i santi
dell'intera Acaia: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore
Gesù Cristo.
Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre
misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni
nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si
trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui
siamo consolati noi stessi da Dio. Infatti, come abbondano le sofferenze
di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra
consolazione. Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e
salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale
si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi
sopportiamo. La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti
che come siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche della
consolazione.
Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione che ci
è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là delle nostre
forze, sì da dubitare anche della vita. Abbiamo addirittura ricevuto su
di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre fiducia in noi
stessi, ma nel Dio che risuscita i morti. Da quella morte però egli ci ha
liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto in lui, che
ci libererà ancora, grazie alla vostra cooperazione nella preghiera per
noi, affinché per il favore divino ottenutoci da molte persone, siano
rese grazie per noi da parte di molti.
Questo infatti è il nostro vanto: la testimonianza della coscienza di
esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di voi, con la
santità e sincerità che vengono da Dio. Non vi scriviamo in maniera
diversa da quello che potete leggere o comprendere; spero che
comprenderete sino alla fine, come ci avete già compresi in parte, che
noi siamo il vostro vanto, come voi sarete il nostro, nel giorno del
Signore nostro Gesù.
Responsorio Sal
93, 18-19; 2 Cor 1, 5
R. La tua grazia, Signore, mi ha sostenuto; * oppresso dall'angoscia, il
tuo conforto mi ha consolato.
V. Come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di
Cristo, abbonda anche la consolazione:
R. oppresso dall'angoscia, il tuo conforto mi ha consolato.
Seconda Lettura
Dalla «Lettera ai cristiani di Magnesia» di sant'Ignazio di Antiochia,
vescovo e martire
(Intr.; Capp. 1, 1 5, 2; Funk 1, 191-195)
Non
basta essere chiamati cristiani, ma bisogna esserlo davvero
Ignazio, detto anche Teoforo, alla chiesa benedetta dalla grazia di Dio
Padre, in Cristo Gesù nostro Salvatore: in lui saluto questa chiesa che
è a Magnesia sul Meandro e le auguro di godere ogni bene in Dio Padre e
in Gesù Cristo.
Ho appreso che la vostra carità è perfettamente ordinata secondo Dio. Ne
ho provato grande gioia e ho deciso di rivolgere a voi la parola nella
fede di Gesù Cristo. Insignito di un'altissima onorificenza, cioè delle
catene che porto ovunque con me, canto le lodi delle chiese e auguro loro
l'unione con la carne e lo spirito di Gesù Cristo, nostra vita eterna,
nella fede e nella carità, più desiderabile e preziosa d'ogni bene.
Auspico per loro soprattutto l'unione con Gesù e il Padre. In lui
resisteremo a ogni assalto del principe di questo mondo, sfuggiremo dalle
sue mani e giungeremo a Dio.
Ho avuto la grazia di vedervi nella persona del vostro vescovo Damas, uomo
veramente degno di Dio, dei santi presbiteri Basso e Apollonio e del
diacono Sozione, mio compagno nel servizio del Signore. Possa io trarre
profitto dalla presenza di Sozione, perché è sottomesso al vescovo come
alla grazia di Dio e al collegio dei presbiteri come alla legge di Gesù
Cristo.
Non dovete approfittare della giovane età del vescovo, ma avere per lui
ogni rispetto, considerando l'autorità che gli è stata conferita da Dio
Padre. So che fanno così anche i venerandi presbiteri, che non abusano
della sua evidente età giovanile, ma, da uomini prudenti in Dio, gli
stanno soggetti vedendo in lui non la sua persona, ma il Padre di Gesù
Cristo, vescovo di tutti. Ad onore di colui che ci ama conviene ubbidire
senza ombra di finzione perché altrimenti non si inganna questo vescovo
visibile, ma si cerca di ingannare quello invisibile. Qui non si tratta di
cose che riguardano la carne, ma Dio, che conosce i segreti dei cuori.
Non basta essere chiamati cristiani, ma bisogna esserlo davvero. Ci sono
alcuni che hanno sì il nome del vescovo sulle labbra, ma poi fanno tutto
senza di lui. Mi pare che costoro non agiscano con retta coscienza, perché
le loro riunioni non sono legittime, secondo il comando del Signore.
Tutte le cose hanno fine, e due termini ci stanno davanti la vita e la
morte. Ciascuno andrà al posto che gli spetta. Vi sono, per così dire,
due monete, quella di Dio e quella del mondo, e ciascuna porta impresso il
proprio contrassegno. I non credenti hanno l'impronta di questo mondo, ma
i fedeli che sono nella carità portano impressa l'immagine di Dio Padre
per mezzo di Gesù Cristo. Se noi, con la grazia sua, non siamo pronti a
morire per partecipare alla sua passione, la sua vita non è in noi.
Responsorio 1
Tm 4, 12. 16. 15
R. Sii esempio ai fedeli nelle parole, nel comportamento, nella carità,
nella fede, nella purezza; * così facendo, salverai te stesso e coloro
che ti ascoltano.
V. Abbi premura di queste cose, dedicati ad esse interamente, e tutti
vedano il tuo progresso.
R. Così facendo, salverai te stesso e coloro che ti ascoltano.
Inno
TE DEUM
Noi ti lodiamo, Dio *
ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
nell'assemblea dei santi.
[*] Salva il tuo popolo, Signore, *
guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
non saremo confusi in eterno.
[*]
Quest'ultima parte dell'inno si può omettere.
Orazione
Sii propizio a noi tuoi fedeli, Signore, e donaci i tesori della tua grazia, perché, ardenti di fede, speranza e carità, restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti. Per il nostro Signore.
R.
Amen.
Benediciamo
il Signore.
R.
Rendiamo grazie a Dio.
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