Liturgia delle Ore - Ufficio delle Letture 

TEMPO DI AVVENTO - 17 DICEMBRE
UFFICIO DELLE LETTURE


INVITATORIO

V. Signore, apri le mie labbra
R. e la mia bocca proclami la tua lode.
 
Antifona
Vicino è il Signore:
venite, adoriamo.

 
SALMO 94  Invito a lodare Dio
( Il Salmo 94 può essere sostituito dal salmo 99 o 66 o 23 )
Esortandovi a vicenda ogni giorno, finché dura « quest'oggi » (Eb 3,13).

Si enunzia e si ripete l'antifona.

Venite, applaudiamo al Signore, *
acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *
a lui acclamiamo con canti di gioia
(Ant.).

Poiché grande Dio è il Signore, *
grande re sopra tutti gli dèi.
Nella sua mano sono gli abissi della terra, *
sono sue le vette dei monti.
Suo è il mare, egli l'ha fatto, *
le sue mani hanno plasmato la terra
(Ant.).

Venite, prostràti adoriamo, *
in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.
Egli è il nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *
il gregge che egli conduce
(Ant.).

Ascoltate oggi la sua voce: †
« Non indurite il cuore, *
come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: *
mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere
(Ant.).

Per quarant'anni mi disgustai di quella generazione †
e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *
non conoscono le mie vie;
 
perciò ho giurato nel mio sdegno: *
Non entreranno nel luogo del mio riposo »
(Ant.).

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen
(Ant.).
 

Inno

Adoriamo il mistero
del Cristo redentore,
nato da Maria Vergine;

nel suo grembo purissimo
egli si è fatto uomo
per divino consiglio.

Maria, piena di grazia,
intatta, sempre vergine,
è il tempio dell’Altissimo.

Come sole che sorge,
come sposo dal talamo,
Dio viene a salvarci.

O luce, che risplende
nella notte del mondo,
vinci le nostre tenebre.

O Gesù, re di gloria,
mediatore per gli uomini,
da’ il perdono e la pace.

A te sia lode, o Cristo,
al Padre ed allo Spirito
ora e sempre nei secoli. Amen.

 

Oppure:
Veni, redémptor géntium,
osténde partum V
írginis;
mirétur omne saeculum:
talis decet partus Deum.

 

Non ex viríli sémine,
sed mystico spir
ámine
Verbum Dei factum est caro
fruct
úsque ventris flóruit.

 

Alvus tuméscit Vírginis,
claustrum pud
óris pérmanet,
vex
ílla virtútum micant,
vers
átur in templo Deus.

 

Procédat e thálamo suo,
pud
óris aula régia,
géminae gigas subst
ántiae
álacris ut currat viam.

 

Aequális aetérno Patri,
carnis tropaeo c
íngere,
inf
írma nostri córporis
virt
úte firmans pérpeti.

 

Praesépe iam fulget tuum
luménque nox spirat novum,
quod nulla nox intérpolet
fidéque iugi luceat.

 

Sit, Christe, rex piíssime,
tibi Patrique gl
ória
cum Sp
íritu Paráclito,
in sempitérna saecula. Amen.

 
1^ Antifona
Ringraziamo Dio per la sua misericordia:
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo.

SALMO 106, 1-16   (I) Ringraziamento per la liberazione
Questa è la parola che Dio ha inviato ai figli d'Israele recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti (At 10, 36).


Celebrate il Signore perché è buono, *
perché eterna è la sua misericordia. 
Lo dicano i riscattati del Signore, *
che egli liberò dalla mano del nemico 

e radunò da tutti i paesi, †
dall'oriente e dall'occidente, *
dal settentrione e dal mezzogiorno. 

Vagavano nel deserto, nella steppa, *
non trovavano il cammino 
per una città dove abitare. 

Erano affamati e assetati, *
veniva meno la loro vita. 

Nell'angoscia gridarono al Signore *
ed egli li liberò dalle loro angustie. 

Li condusse sulla via retta, *
perché camminassero verso una città dove abitare. 

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo; 

poiché saziò il desiderio dell'assetato, *
e l'affamato ricolmò di beni. 

Abitavano nelle tenebre e nell'ombra di morte, *
prigionieri della miseria e dei ceppi, 
perché si erano ribellati alla parola di Dio *
e avevano disprezzato il disegno dell'Altissimo. 

Egli piegò il loro cuore sotto le sventure; *
cadevano e nessuno li aiutava. 

Nell'angoscia gridarono al Signore *
ed egli li liberò dalle loro angustie. 

Li fece uscire dalle tenebre e dall'ombra di morte *
e spezzò le loro catene. 

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo; 

perché ha infranto le porte di bronzo *
e ha spezzato le sbarre di ferro.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

1^ Antifona
Ringraziamo Dio per la sua misericordia:
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo.

2^ Antifona
Abbiamo veduto, o Dio, le tue opere,
le meraviglie che hai fatto per noi.

SALMO 106, 17-32   (II) Ringraziamento per la liberazione
Questa è la parola che Dio ha inviato ai figli d'Israele recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti (At 10, 36).


Stolti per la loro iniqua condotta, *
soffrivano per i loro misfatti; 
rifiutavano ogni nutrimento *
e già toccavano le soglie della morte. 

Nell'angoscia gridarono al Signore *
ed egli li liberò dalle loro angustie. 

Mandò la sua parola e li fece guarire, *
li salvò dalla distruzione. 

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo. 

Offrano a lui sacrifici di lode, *
narrino con giubilo le sue opere. 

Coloro che solcavano il mare sulle navi *
e commerciavano sulle grandi acque, 
videro le opere del Signore, *
i suoi prodigi nel mare profondo.

Egli parlò e fece levare un vento burrascoso *
che sollevò i suoi flutti. 

Salivano fino al cielo, †
scendevano negli abissi; *
la loro anima languiva nell'affanno. 

Ondeggiavano e barcollavano come ubriachi, *
tutta la loro perizia era svanita. 

Nell'angoscia gridarono al Signore *
ed egli li liberò dalle loro angustie. 

Ridusse la tempesta alla calma, *
tacquero i flutti del mare. 
Si rallegrarono nel vedere la bonaccia *
ed egli li condusse al porto sospirato. 

Ringrazino Dio per la sua misericordia: *
ha fatto prodigi a salvezza dell'uomo. 

Lo esaltino nell'assemblea del popolo, *
lo lodino nel consesso degli anziani.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

2^ Antifona
Abbiamo veduto, o Dio, le tue opere,
le meraviglie che hai fatto per noi.

3^ Antifona
I giusti vedano le opere di Dio,
ne gioiscano e comprendano il suo amore.

SALMO 106, 33-43   (III) Ringraziamento per la liberazione
Questa è la parola che Dio ha inviato ai figli d'Israele recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti (At 10, 36).


Ridusse i fiumi a deserto, *
a luoghi aridi le fonti d'acqua 
e la terra fertile a palude *
per la malizia dei suoi abitanti.

Ma poi cambiò il deserto in lago, *
e la terra arida in sorgenti d'acqua. 
Là fece dimorare gli affamati *
ed essi fondarono una città dove abitare. 

Seminarono campi e piantarono vigne, *
e ne raccolsero frutti abbondanti. 
Li benedisse e si moltiplicarono, *
non lasciò diminuire il loro bestiame. 

Ma poi, ridotti a pochi, furono abbattuti, *
perché oppressi dalle sventure e dal dolore. 
Colui che getta il disprezzo sui potenti *
li fece vagare in un deserto senza strade. 

Ma risollevò il povero dalla miseria *
e rese le famiglie numerose come greggi.

Vedono i giusti e ne gioiscono *
e ogni iniquo chiude la sua bocca. 
Chi è saggio osservi queste cose *
e comprenderà la bontà del Signore.

Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo. 
Come era nel principio, e ora e sempre, *
nei secoli dei secoli. Amen.

3^ Antifona
I giusti vedano le opere di Dio,
ne gioiscano e comprendano il suo amore.

V. Il Signore annuncia la sua parola a Giacobbe,
R. le sue leggi e i suoi giudizi a Israele.


Prima Lettura
Dal libro del profeta Isaia 45, 1-13

La salvezza di Israele per mezzo di Ciro
Dice il Signore del suo eletto, di Ciro:
«Io l'ho preso per la destra,
per abbattere davanti a lui le nazioni,
per sciogliere le cinture ai fianchi dei re,
per aprire davanti a lui i battenti delle porte
e nessun portone rimarrà chiuso.
Io marcerò davanti a te;
spianerò le asperità del terreno,
spezzerò le porte di bronzo,
romperò le spranghe di ferro.
Ti consegnerò tesori nascosti
e le ricchezze ben celate,
perché tu sappia che io sono il Signore,
Dio di Israele, che ti chiamo per nome.
Per amore di Giacobbe mio servo
e di Israele mio eletto
io ti ho chiamato per nome,
ti ho dato un titolo sebbene tu non mi conosca.
Io sono il Signore e non v'è alcun altro;
fuori di me non c'è Dio;
ti renderò spedito nell'agire,
anche se tu non mi conosci,
perché sappiano dall'oriente fino all'occidente
che non esiste Dio fuori di me.
Io sono il Signore e non v'è alcun altro.
Io formo la luce e creo le tenebre,
faccio il bene e provoco la sciagura;
io, il Signore, compio tutto questo.
Stillate, cieli, dall'alto
e le nubi facciano piovere la giustizia;
si apra la terra
e produca la salvezza
e germogli insieme la giustizia.
Io, il Signore, ho creato tutto questo».
Potrà forse discutere con chi lo ha plasmato
un vaso fra altri vasi di argilla?
Dirà forse la creta al vasaio: «Che fai?»
oppure: «La tua opera non ha manici»?
Chi oserà dire a un padre: «Che cosa generi?»
o a una donna: «Che cosa partorisci?».
Dice il Signore,
il Santo di Israele, che lo ha plasmato:
«Volete interrogarmi sul futuro dei miei figli
e darmi ordini sul lavoro delle mie mani?
Io ho fatto la terra
e su di essa ho creato l'uomo;
io con le mani ho disteso i cieli
e do ordini a tutte le loro schiere.
Io l'ho stimolato per la giustizia;
spianerò tutte le sue vie.
Egli ricostruirà la mia città
e rimanderà i miei deportati,
senza denaro e senza regali»,
dice il Signore degli eserciti.

Responsorio   Is 45, 8; cfr. 16, 1
R. Cieli, stillate rugiada; le nubi piovano il Giusto; * la terra si apra, e germogli il Salvatore.
V. Manda, Signore, l'Agnello, Dominatore del mondo; venga dal deserto al monte di Sion.
R. La terra si apra, e germogli il Salvatore.


Seconda Lettura

Dalle «Lettere» di san Leone Magno, papa  (Lett. 31, 2-3; Pl 54, 791-793)

Sacramento della nostra riconciliazione
Non giova nulla affermare che il nostro Signore è figlio della beata Vergine Maria, uomo vero e perfetto, se non lo si crede uomo di quella stirpe di cui si parla nel Vangelo. Scrive Matteo:
«Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo» (Mt 1, 1). Segue l'ordine della discendenza umana con tutte le generazioni fino a Giuseppe, al quale era sposata la Madre del Signore. Luca invece, percorrendo a ritroso la successione delle generazioni, risale al capo stesso del genere umano per dimostrare che il primo Adamo e l'ultimo sono della stessa natura.
Certo l'onnipotenza del Figlio di Dio, per istruire e giustificare gli uomini, avrebbe potuto manifestarsi come già si era manifestata ai patriarchi e ai profeti, sotto l'aspetto di uomo, come quando affrontò la lotta con Giacobbe o dialogò o accettò l'accoglienza di ospite o mangiò persino il cibo imbanditogli. Ma quelle immagini erano soltanto segni di questo uomo che, come preannunziavano i mistici segni, avrebbe assunto vera natura dalla stirpe dei patriarchi che lo avevano preceduto.
Nessuna figura poteva realizzare il sacramento della nostra riconciliazione, preparato da tutta l'eternità, perché lo Spirito santo non era ancora disceso sulla Vergine, né la potenza dell'Altissimo l'aveva ancora ricoperta della sua ombra. La Sapienza non si era ancora edificata la sua casa nel seno immacolato di Maria. Il Verbo non si era ancora fatto carne. Il Creatore dei tempi non era ancora nato nel tempo, unendo in sé in una sola persona la natura di Dio e la natura del servo. Colui per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose, doveva egli stesso essere generato fra tutte le altre creature.
Se infatti questo uomo nuovo, fatto «a somiglianza della carne del peccato» (cfr. Rm 8, 3), non avesse assunto il nostro uomo vecchio, ed egli, che è consostanziale con il Padre, non si fosse degnato di essere consostanziale anche con la Madre e se egli, che è il solo libero dal peccato, non avesse unito a sé la nostra natura umana, tutta quanta la natura umana sarebbe rimasta prigioniera sotto il giogo del diavolo. Noi non avremmo potuto aver parte alla vittoria gloriosa di lui, se la vittoria fosse stata riportata fuori della nostra natura.
In seguito a questa mirabile partecipazione alla nostra natura rifulse per noi, il sacramento della rigenerazione, perché, in virtù dello stesso Spirito da cui fu generato e nacque Cristo, anche noi, che siamo nati dalla concupiscenza della carne, nascessimo di nuovo di nascita spirituale. Per questo l'evangelista dice dei credenti: «Non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati» (Gv 1, 13).

Responsorio    Cfr. Is 11, 10; Lc 1, 32.
R. Ecco, il germoglio di Iesse s'innalza a salvezza dei popoli; le nazioni lo invocheranno; * il suo nome sarà glorioso.
V. Il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre; e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe;
R. il suo nome sarà glorioso.

 
Orazione
O Dio, creatore e redentore, che hai rinnovato il mondo nel tuo Verbo, fatto uomo nel grembo di una Madre sempre vergine, concedi che il tuo unico Figlio, primogenito di una moltitudine di fratelli, ci unisca a sé in comunione di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
 

R. Amen.
Benediciamo il Signore.

R. Rendiamo grazie a Dio.

 

 

Sommario Liturgia


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