09 - BENEDIZIONE DEI GRUPPI E
ASSOCIAZIONI DI VOLONTARI
PER IL SOCCORSO E L'AIUTO
NELLE PUBBLICHE NECESSITA'

 

Premesse

300.
La Chiesa, nella sua fedele adesione al Vangelo, favorisce e sostiene con la sua azione tutto ciò che di buono si trova nella comunità umana.
Sebbene sia dovere di tutto il popolo di Dio alleviare secondo le proprie possibilità le miserie e i travagli dei fratelli nelle pubbliche necessità, tuttavia vanno lodate e sostenute quelle associazioni che, mentre possono portare, unendo le varie forze, un aiuto più efficace, si adoperano per associarsi dei collaboratori nell'intento di prestare un aiuto più adeguato in situazioni di emergenza.

301. Sotto il nome di associazioni destinate a portare aiuto nelle pubbliche necessità, si comprendono quelle associazioni che si propongono di portare gli ammalati negli ospedali, di estinguere gli incendi, di recare soccorso nelle inondazioni, ecc., anche se fanno parte di strutture promosse dalla pubblica autorità nelle comunità civili.

302. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono.

303. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potrà adattare la celebrazione alle caratteristiche delle varie associazioni, delle persone e dei luoghi.

 

Rito della benedizione



INIZIO

304.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.


SALUTO

305.
Il ministro saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

Il Signore Gesù, 
che è passato nel mondo 
facendo del bene, 
sia con tutti voi.

R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.


MONIZIONE INTRODUTTIVA

306.
Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito: benedizione con queste parole o altre simili:

Dio, che è carità, volendo renderci partecipi del suo immenso amore, ha mandato il suo Figlio a soccorrere gli uomini affaticati e oppressi dalla malattia e da ogni genere di afflizione. Egli ci ha circondato di così grande amore, da considerare fatto a se stesso ciò che viene fatto al più piccolo dei suoi fratelli e ha proclamato benedetti del Padre suo ed eredi della vita eterna gli operatori di misericordia.
Invochiamo la divina benedizione su coloro che si offrono come volontari per l'aiuto fraterno.



LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

307.
Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti brani della Sacra Scrittura. Si scelga quel testo che meglio esprime i fini dell'associazione.

Mt 25,31-46 
Ciò che avete fatto a un mio fratello, l'avete fatto a me.


Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Matteo.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
Poi dirà a quelli posti alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: in verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna»
.

308. Oppure (per esteso vedi a p. 885 ss.):

Tb 12,6-13 
Fate il bene e non vi accadrà nessun male.

Sir 3,29-4,10
Non contristare l'affamato.

Sir 7, 32-35 
Non privare del tuo conforto chi piange.

Is 58, 1 .5-1 1
Spezza il tuo pane a chi ha fame.

Mc 2, 1-12 
Si recarono da Gesù con un paralitico portato da quattro persone.

Lc 10,25-37
Chi è il mio prossimo?

Gv 13, 12-17 
Anche voi dovete lavarvi i piedi l'uno dell'altro.



RESPONSORIO

309.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p. 998 ss.) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 33 (34), 2-3 4-5 6-7 10-11

R. Gustate e vedete com'è buono il Signore.

Sal 102 (103), 1-2 3-4 11-12 13-14 17-18

R. Il Signore ha pietà del suo popolo.


BREVE ESORTAZIONE

310.
Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole: presenti, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano significato della celebrazione.

Breve silenzio.



PREGHIERA DEI FEDELI

311.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Cristo Signore, che ha portato su di sé le nostre infermità e si è addossato le nostre angosce e i nostri dolori, si propone a noi come modello di ogni aiuto fraterno. Fondati nella sua carità, rivolgiamo a lui la nostra comune preghiera.

R. Insegnaci, o Signore, a servire i fratelli.

Tu che ti sei fatto povero per noi 
e sei venuto non per essere servito, ma per servire, 
fa' che impariamo ad amare gli altri 
e a soccorrerli nelle emergenze della vita.
R.

Tu che nell'opera della redenzione 
hai creato un mondo nuovo 
facendoci prossimi gli uni agli altri, 
aiutaci a costruire nello spirito del Vangelo 
la civiltà dell'amore. 
R.

Tu che chiami tutti a condividere i beni della terra, 
suscita nel tuo popolo donne e uomini 
pronti ad offrirsi volontariamente 
per aiutare quanti sono nella povertà e nella sventura.
R.

Tu che ci hai dato come nostra 
la tua stessa Madre, 
fa' che affidandoci alla protezione di Maria 
la sentiamo accanto a noi 
come potente ausiliatrice.
R.
_____________________________________________________

312.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro invita alla preghiera con queste parole o altre simili:

Supplichiamo con fede Dio-amore, 
perché accenda in noi la fiamma del suo Spirito
e ci unisca in un vincolo di carità, 
come Cristo ci ha amati.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
_____________________________________________________

Segue la preghiera del Signore:
Padre nostro


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

313.
Il ministro, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:

Benedetto sei tu, Signore di infinita misericordia, 
che nel tuo Figlio, nato dalla Vergine Maria, 
ci hai dato il modello 
e il comandamento dell'amore. 
Effondi l'abbondanza delle tue
X benedizioni 
su questi tuoi figli 
che si offrono per il soccorso dei fratelli; 
riempili del tuo Spirito, 
perché nelle varie necessità della vita 
adempiano con tutto il cuore il loro volenteroso proposito 
e manifestino la sollecitudine della Chiesa.


Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.


CONCLUSIONE

314.
Dopo la preghiera di benedizione è opportuno cantare l'antifona seguente o Dov'è carità e amore (cfr n. 2548) o un altro canto adatto.

Antifona:         Gv 13,35 

«Da questo tutti sapranno 
che siete miei discepoli, 
se vi amerete gli uni gli altri».


V. Gesù disse ai suoi discepoli:
  Da questo tutti sapranno...

 

 

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