LEZIONARIO

2 - DALL'ANTICO TESTAMENTO
(2124 - 2144)

 
2124. 1 Cr 15,3.16.19-21.25
 
Suonavano le trombe dinanzi all'arca.


Ascoltate la parola di Dio dal primo libro delle Cronache

In quei giorni, Davide convocò tutto Israele in Gerusalemme per trasportare l'arca del Signore nel posto che le aveva preparato.

Davide disse ai capi dei levi ti di mandare i loro fratelli, i cantori con gli strumenti musicali, arpe, cetre e cembali, perché, levando la loro voce, facessero udire i suoni di gioia.

I cantori Eman, Asaf ed Etan usavano cembali di bronzo per il loro suono squillante.

Zaccaria, Uzziel, Semiramot, Iechièl, Unni, Eliàb, Maaseia e Benaia suonavano arpe in sordina.
Mattatia, Elifel, Micneia, Obed-Edom, Ieiel, Azaria suonavano sull' ottava per dare il tono.


Davide, gli anziani di Israele e i capi di migliaia procedettero con gioia al trasporto dell'arca dell'alleanza del Signore dalla
casa di Obed-Edom. 



2125.
1 Cr 15,11-12.25-28; 16,1-2

Il popolo
accompagnava l'arca dell'alleanza del Signore con grida di giubilo, con suoni di corno e con trombe.

Ascoltate la parola di Dio dal primo libro delle Cronache


I
n quei giorni, Davide chiamò i sacerdoti Zadok e Ebiatar e i leviti Uriel, Asaia, Gioele, Semaia, Eliel e Amminadab e disse loro: « Voi siete i capi dei casati levitici. Santificatevi, voi e i vostri fratelli. Quindi trasportate l'arca del Signore, Dio di Israele, nel posto che io le ho preparato.
Davide, gli anziani di Israele e i capi di migliaia procedettero con gioia al trasporto dell'arca dell'alleanza del Signore dalla casa di Obed-Edom.
Poiché Dio assisteva i leviti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, si sacrificarono sette giovenchi e sette arieti. Davide indossava un manto di bisso, come pure tutti i leviti che portavano l'arca, i cantori e Chenania che dirigeva l'esecuzione. Davide aveva inoltre un efod di lino.
Tutto Israele accompagnava l'arca dell'alleanza del Signore con grida, con suoni di corno, con trombe e con cembali, suonando arpe e cetre.

Così introdussero e collocarono l'arca di Dio al centro della tenda eretta per essa da Davide; offrirono olocausti e sacrifici di comunione a Dio.

Terminati gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo in nome del Signore.


2126. 1 Cr 29,9-18                                                       (vedi n. 336)
Noi siamo stranieri e pellegrini davanti a Dio.



2127.
2 Cr 5,2-5.11-14

Centoventi sacerdoti suonavano le trombe.


Ascoltate la parola di Dio dal secondo libro delle Cronache


I
n quei giorni, Salomone convocò In assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele e tutti il capitribù, i principi dei casati israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion.

Si radunarono presso il re tutti gli Israeliti per la festa che cadeva nel settimo mese.

Quando furono giunti tutti gli anziani di Israele, i leviti sollevarono l'arca.
Trasportarono l’arca e la tenda del convegno e tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda;. li trasportarono i sacerdoti e i leviti.

Ora avvenne che, usciti i sacerdoti dal Santo - tutti i sacerdoti presenti infatti si erano santificati senza badare alle classi - mentre tutti i leviti cantori, cioè Asaf, Eman, Idutun e i loro figli e fratelli, vestiti di bisso, con cembali, arpe e cetre stavano in piedi a oriente dell'altare e mentre presso di loro centoventi sacerdoti suonavano le trombe, avvenne che, quando i suonatori e i cantori fecero udire all'unisono la voce per lodare e celebrare il Signore e il suono delle trombe, dei cembali e degli altri strumenti si levò per lodare il Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre, allora il tempio si riempì di una nube, cioè della gloria del Signore.
I Sacerdoti non riuscivano a rimanervi per il loro servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore aveva riempito il tempio di Dio.


2128. * Esd 1,1-6

Si misero in cammino per tornare a Gerusalemme
.


Ascoltate la parola di Dio dal libro di Esdra

N
ell'anno primo del regno di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola che il Signore aveva detto per bocca di Geremia, il Signore destò lo spirito di Ciro re di Persia, il quale fece passare quest'ordine in tutto il suo regno, anche con lettera: «Così dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra; egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, che è in Giudea. Chi di voi proviene dal suo popolo? Sia con lui il suo Dio; torni a Gerusalemme, che è in Giudea, e ricostruisca il tempio del Signore Dio d'Israele: egli è il Dio che dimora a Gerusalemme. Ogni superstite, in qualsiasi luogo sia immigrato, riceverà dalla gente di quel luogo argento e oro, beni e bestiame con offerte generose per il tempio di Dio che è in Gerusalemme». 

Allora si misero in cammino i capifamiglia di Giuda e di Beniamino e i sacerdoti e i leviti, quanti Dio aveva animato a tornare per ricostruire il tempio del Signore in Gerusalemme. Tutti i loro vicini li aiutarono validamente con oggetti d'argento e d'oro, con beni e bestiame e con oggetti preziosi, oltre a quello che ciascuno offrì volontariamente.


2129. Ne 8,1-4a.5-6.8-10  
Esdra, lo scriba, stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza.

Oppure:

Lessero il libro della legge e spiegarono la lettura. 


Ascoltate la parola di Dio dal libro di Neemia

In quei giorni, tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba, di portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.

Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro della legge.

Esdra, lo scriba, stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi.

Esdra benedisse il Signore Dio grande e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore.

I leviti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso, e cosÌ facevano comprendere la lettura.

Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge.

Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza».


2130.
Tb 4,5-7.18-19

Figlio, ricorda questi miei precetti.


Ascoltate la parola di Dio dal libro di Tobia

Ogni giorno, o figlio, ricordati del Signore; non peccare né trasgredire i suoi comandi. Compi opere buone in tutti i giorni della tua vita e non metterti per la strada dell'ingiustizia. Se agirai con rettitudine, riusciranno le tue azioni, come quelle di chiunque pratichi la giustizia.

Dei tuoi beni fa' elemosina. Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà da te lo sguardo di Dio.

Chiedi il parere ad ogni persona che sia saggia e non disprezzare nessun buon consiglio.

In ogni circostanza benedici il Signore e domanda che ti sia guida nelle tue vie e che i tuoi sentieri e i tuoi desideri giungano a buon fine, poiché nessun popolo possiede la saggezza, ma è il Signore che elargisce ogni bene. Il Signore esalta chi vuole o umilia fino al profondo degli inferi. Infine, o figlio, conserva nella mente questi comandamenti, non lasciare che si cancellino dal tuo cuore.


2131.
Tb 5,16.22

Dio vi protegga e vi riconduca sani e salvi.


Ascoltate la parola di Dio dal libro di Tobia

I
n quei giorni, Azaria disse a Tobi: «Farò il viaggio con lui. Non temere; partiremo sani e sani ritorneremo, perché la strada è sicura».

Tobi gli disse: «Sia con te la benedizione, o fratello!». Si rivolse poi al figlio e gli disse: «Figlio, prepara quanto occorre per il viaggio e parti con questo tuo fratello. Dio, che è nei cieli, vi conservi sani fin là e vi restituisca a me sani e salvi; il suo angelo vi accompagni con la sua protezione, o
figliuolo!».

Tobia si preparò per il viaggio e, uscito per mettersi in cammino, baciò il padre e la madre. E Tobi gli disse: «Fa buon viaggio! ». Allora la madre si mise a piangere e disse a Tobi: «Perché hai voluto che mio figlio partisse? Non è lui il bastone della nostra mano, lui, la guida dei nostri passi? Si lasci perdere il denaro e vada in cambio di nostro figlio. Quel
genere di vita che ci è stato dato dal Signore è abbastanza per noi». Le disse: «Non stare in pensiero: nostro figlio farà buon viaggio e tornerà in buona salute da noi. I tuoi occhi lo vedranno il giorno in cui tornerà sano e salvo da te. Non stare in pensiero, non temere per loro, o sorella. Un buon angelo infatti lo accompagnerà, riuscirà bene il suo viaggio e tornerà sano e salvo».


2132. Tb 12,6.13

Fate il bene e non vi accadrà nessun male.


Ascoltate la parola di Dio dal libro di Tobia

I
n quei giorni, Raffaele, l'angelo del Signore, disse a Tobi e a suo figlio: «Benedite Dio e proclamate davanti a tutti i viventi il bene che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate conoscere a tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto, e non trascurate di ringraziarlo. E bene tener nascosto il segreto del re, ma è cosa gloriosa rivelare e manifestare le opere di Dio. Fate ciò che è bene e non vi colpirà alcun male.

Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l'elemosina con la giustizia. Meglio il poco con giustizia che la ricchezza con ingiustizia. Meglio è praticare l'elemosina che mettere da parte oro. L'elemosina salva dalla morte e purifica da ogni peccato. Coloro che, fanno l'elemosina godranno lunga vita. Coloro che commettono il peccato e l'ingiustizia sono nemici della propria vita.
lo vi voglio manifestare tutta la verità, senza nulla nascondervi: vi ho già insegnato che è bene nascondere il segreto del re, mentre è cosa gloriosa rivelare le opere di Dio. Sappiate dunque che, quando tu e Sara eravate in preghiera, io presentavo l'attestato della vostra preghiera davanti alla gloria del Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. Quando poi tu non hai esitato ad alzarti e ad abbandonare il tuo pranzo e sei andato a curare la sepoltura di quel morto, allora io sono stato inviato per provare la tua fede».


2133.
Gb 28,1-28

Il ferro si cava dal suolo e la pietra fusa libera il rame.


Ascoltate la parola di Dio dal libro di Giobbe


C
erto, per l'argento vi sono miniere
e per l'oro luoghi dove esso si raffina.
Il ferro si cava dal suolo
e la pietra fusa libera il rame.

L'uomo pone un termine alle tenebre

e fruga fino all' estremo limite
le rocce nel buio più fondo.
Forano pozzi lungi dall'abitato
coloro che perdono l'uso dei piedi:
pendono sospesi lontano dalla gente e vacillano. 
Una terra, da cui si trae pane,
di sotto è sconvolta come dal fuoco.
Le sue pietre contengono zaffiri
e oro la sua polvere.
L'uccello rapace ne ignora il sentiero,
non lo scorge neppure l'occhio dell'aquila,
non battuto da bestie feroci,
né mai attraversato dal leone.
Contro la selce l'uomo porta la mano, 
sconvolge le montagne:
nelle rocce. scava gallerie
e su quanto è prezioso posa l'occhio: 
scandaglia le sorgenti dei fiumi
e quel che vi è nascosto porta alla luce.
Ma la sapienza da dove si trae?
E il luogo dell'intelligenza dov'è?
L'uomo non ne conosce la via,
essa non si trova sulla terra dei viventi. 
L'abisso dice: «Non è in me!»
e il mare dice: «Neppure presso di me!».
Non si scambia con l'oro più scelto,
né per comprarla si pesa l'argento. 
Non si acquista con l'oro di Ofir,
con il prezioso berillo o con lo zaffiro.
Non la pareggia l'oro e il cristallo,
né si permuta con vasi di oro puro.
Coralli e perle non meritano menzione,
vale più scoprire la sapienza che le gemme.
Non la eguaglia il topazio d'Etiopia;
con l'oro puro non si può scambiare a peso.
Ma da dove viene la sapienza?

E
il luogo dell'intelligenza dov'è?

E’ nascosta agli occhi di ogni vivente
ed è ignota agli uccelli del cielo.
L'abisso e la morte dicono:
«Con gli orecchi ne udimmo la fama».
Dio solo ne conosce la via,
lui solo sa dove si trovi,
perché volge lo sguardo fino alle estremità della terra, 
vede quanto è sotto la volta del cielo.
Quando diede al vento un peso
e ordinò le acque entro una misura,
quando impose una legge alla pioggia
e una via al lampo dei tuoni;
allora la vide e la misurò,
la comprese e la scrutò appieno
e disse all'uomo:
«Ecco, temere Dio, questo è sapienza
e schivare il male, questo è intelligenza».


2134. * Gb 31,16-20.24-25.31-32

Mai da solo
ho mangiato il mio tozzo di pane, senza che ne man­giasse l'orfano.


Ascoltate la parola di Dio dal libro di Giobbe.

I
n quei giorni, Giobbe parlò dicendo:
Mai ho rifiutato quanto brama il povero,
né ho lasciato languire gli occhi della vedova;
mai da solo ho mangiato il mio tozzo di pane,
senza che ne mangiasse l'orfano,
poiché Dio, come un padre, mi ha allevato fin dall'infanzia 
e fin dal ventre di mia madre mi ha guidato.

Se mai ho visto un misero privo di vesti
o un povero che non aveva di che coprirsi,
e non hanno dovuto benedirmi i suoi fianchi,
o con la lana dei miei agnelli 'non si è riscaldato; 
se ho riposto la mia speranza nell' oro
e all'oro fino ho detto: «Tu sei la mia fiducia»; 
se godevo perché grandi erano i miei beni
e molto aveva guadagnato la mia mano;
non diceva forse la gente della mia tenda:

«A chi non ha dato delle sue carni per saziarsi?».
 

All'aperto non passava la notte lo straniero
e al viandante aprivo le mie porte.


2135.
Pro 1,1-7

Il timore del Signore è il principio della sapienza.


Ascoltate la parola di Dio dal libro dei Proverbi


P
roverbi di Salomone, figlio di Davide, re d'Israele,
per conoscere la sapienza e la disciplina,
per capire i detti profondi,
per acquistare un'istruzione illuminata,
equità, giustizia e rettitudine,
per dare agli inesperti l'accortezza,
ai giovani conoscenza e riflessione.
Ascolti il saggio e aumenterà il sapere,
e l'uomo accorto acquisterà il dono del consiglio, 
per comprendere proverbi e allegorie,
le massime dei saggi e i loro enigmi. 
Il timore del Signore è il principio della scienza; 
gli stolti disprezzano la sapienza e l'istruzione.


2136. Pro 4,1-7
Ascoltate, o figli, l'istruzione di un padre.

Ascoltate la parola di Dio dal libro dei Proverbi

Ascoltate, o figli, l'istruzione di un padre
e fate attenzione per conoscere la verità,

poiché io vi do una buona dottrina;
non abbandonate il mio insegnamento.

Anch'io sono stato un figlio per mio padre,
tenero e caro agli occhi di mia madre.
Egli mi istruiva dicendomi:
«Il tuo cuore ritenga le mie parole;

custodisci i miei precetti e vivrai. 

Acquista la sapienza, acquista l'intelligenza;
non dimenticare le parole della mia bocca
e non allontanartene mai.
Non abbandonarla ed essa ti custodirà,
amala e veglierà su di te.
Principio della sapienza: acquista la sapienza;
a costo di tutto ciò che possiedi acquista l'intelligenza».


2137. * Pro 4,7-15.18-22  
La scuola della sapienza. 


Ascoltate la parola di Dio dal libro dei Proverbi

Principio della sapienza: acquista la sapienza;

a costo di tutto ciò che possiedi acquista l'intelligenza. 

Stimala ed essa ti esalterà,
sarà la tua gloria, se l'abbraccerai.
Una corona di grazia porrà sul tuo capo,
con un diadema di gloria ti cingerà».
Ascolta, figlio mio, e accogli le mie parole
ed esse moltiplicheranno gli anni della tua vita.
Ti indico la via della sapienza;
ti guido per i sentieri della rettitudine.
Quando cammini non saranno intralciati i tuoi passi, 
e se corri, non inciamperai.
Attieniti alla disciplina, non lasciarla,
pràticala, perché essa è la tua vita.
Non battere la strada degli empi
e non procedere per la via dei malvagi.
Evita quella strada, non passarvi,
stà lontano e passa oltre.

La strada dei giusti è come la luce dell'alba, 
che aumenta lo splendore fino al meriggio. 
La via degli empi è come l'oscurità:
non sanno dove saranno spinti a cadere.
 
Figlio mio, fa' attenzione alle mie parole, 
porgi l'orecchio ai miei detti;
non perderli mai di vista,
custodiscili nel tuo cuore,
perché essi sono vita per chi li trova
e salute per tutto il suo corpo.


2138. Pro 31,10-31
Stende la sua mano alla conocchia e gira il fuso con le dita.

Ascoltate la parola di Dio dal libro dei Proverbi

Una donna perfetta chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore. 
In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.
Essa gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita.
Si procura lana e lino
e li lavora volentieri con le mani.
Ella è simile alle navi di un mercante,
fa venire da lontano le provviste.
Si alza quando ancora è notte
e prepara il cibo alla sua famiglia
e dà ordini alle sue domestiche.
Pensa ad un campo e lo compra
e con il frutto delle sue mani pianta una vigna. 
Si cinge con energia i fianchi
e spiega la forza delle sue braccia.
E' soddisfatta, perché il suo traffico va bene, 
neppure di notte si spegne la sua lucerna. 
Stende la sua mano alla conocchia
e gira il fuso con le dita.
Apre le sue mani al misero,
stende la mano al povero.

Non teme la neve per la sua famiglia,
perché tutti i suoi di casa hanno doppia veste.
Si fa delle coperte,
di lino e di porpora sono le sue vesti.
Suo marito è stimato alle porte della città
dove siede con gli anziani del paese.
Confeziona tele di lino e le vende
e fornisce cinture al mercante.
Forza e decoro sono il suo vestito
e se la ride dell'avvenire.

Apre la bocca con saggezza

e sulla sua lingua c'è dottrina di bontà.

Sorveglia l'andamento della casa;
il pane che mangia non è frutto di pigrizia.
I suoi figli sorgono a proclamarla beata
e suo marito a farne l'elogio:
«Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti,
ma tu le hai superate tutte!».
Fallace è la grazia e vana è la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.

Datele del frutto delle sue mani

e le sue stesse opere la lodino alle porte della città.



2139. *
Ct 2,11-15

Le viti fiorite spandono fragranza.


Ascoltate la parola di Dio dal Cantico dei Cantici


E
cco, l'inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n'è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire 
nella nostra campagna.
Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza. 
Alzati, amica mia,
mia bella, e vieni!

O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,

il tuo viso è leggiadro».

Prendeteci le volpi,
le volpi piccoline
che guastano le vigne,
perché le nostre vigne sono in fiore.


2140.
Sap 4, 8-9

Vera longevità è una vita senza macchia.

Ascoltate la parola di Dio dal libro della Sapienza

Vecchiaia veneranda non è la longevità,
né si calcola dal numero degli anni;
ma la canizie per gli uomini sta nella sapienza;
vera longevità è una vita senza macchia.


2141.
Sap 7,7-20

Insieme con la sapienza mi sono venuti tutti i beni.
 

Ascoltate la parola di Dio dal libro della Sapienza


P
regai e mi fu elargita la prudenza;
implorai e venne in me lo spirito della sapienza.
La preferii a scettri e a troni,
stimai un nulla la ricchezza al suo confronto;
non la paragonai neppure a una gemma inestimabile, 
perché tutto l'oro al suo confronto è un po' di sabbia 
e come fango sarà valutato di fronte ad essa l'argento. 

L'amai più della salute e della bellezza,
preferii il suo possesso alla stessa luce,
perché non tramonta lo splendore che ne promana.

Insieme con essa mi sono venuti tutti i beni; 
nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile.

Godetti di tutti questi beni, perché la sapienza li guida, 
ma ignoravo che di tutti essa è madre.

Senza frode imparai e senza invidia io dono,
non nascondo le sue ricchezze.

Essa è un tesoro inesauribile per gli uomini;
quanti se lo procurano si attirano l'amicizia di Dio,
sono a lui raccomandati per i doni del suo insegnamento.

Mi conceda Dio di parlare secondo conoscenza
e di pensare in modo degno dei doni ricevuti,
perché egli è guida della sapienza
e i saggi ricevono da lui orientamento.

In suo potere siamo noi e le nostre parole,
ogni intelligenza e ogni nostra abilità.

Egli mi ha concesso la conoscenza infallibile delle cose, 
per comprendere la struttura del mondo
e la forza degli elementi,
il principio, la fine e il mezzo dei tempi,
l'alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni, 
il ciclo degli anni e la posizione degli astri,
la natura degli animali e l'istinto delle fiere,
i poteri degli spiriti e i ragionamenti degli uomini,

la varietà delle piante e le proprietà delle radici.



2142.
Sap 9,1-6.10-18

Manda la tua sapienza, perché mi assista.


Ascoltate la parola di Dio dal libro della Sapienza


«
Dio dei padri e Signore di misericordia,
che tutto hai creato con la tua parola,
che con la tua sapienza hai formato l'uomo, 
perché domini sulle creature che tu hai fatto
e governi il mondo con santità e giustizia
e pronunzi giudizi con animo retto,
dammi la sapienza, che siede in trono accanto a te 
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli, 
perché io sono tuo servo e figlio della tua ancella, 
uomo debole e di vita breve,
incapace di comprendere la giustizia e le leggi. 
Anche il più perfetto tra gli uomini,
privo della tua sapienza,
sarebbe stimato un nulla.

Mandala dai cieli santi,
dal tuo trono glorioso,
perché mi assista e mi affianchi nella mia fatica 

e io sappia che cosa ti è gradito.

Essa tutto conosce e tutto comprende:
mi guiderà con prudenza nelle mie azioni
e mi proteggerà con la sua gloria.
Così le mie opere ti saranno gradite;
io giudicherò con equità il tuo popolo
e sarò degno del trono di mio padre.

Quale uomo può conoscere il volere di Dio? 
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?

I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
perché un corpo corruttibile appesantisce l'anima
e la tenda d'argilla grava la mente dai molti pensieri.

A stento ci raffiguriamo le cose terrestri,
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;
ma chi può rintracciare le cose del cielo?

Chi ha conosciuto il tuo pensiero,
se tu non gli hai concesso la sapienza
e non gli hai inviato il tuo santo spirito dall'alto?

Così furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra; 
gli uomini furono ammaestrati in ciò che ti è gradito; 
essi furono salvati per mezzo della sapienza».


2143. Sap 13,1-7

Dalla grandezza e bellezza delle creature
si conosce il Creatore.


Ascoltate la parola di Dio dal libro della Sapienza


D
avvero stolti per natura tutti gli uomini
che vivevano nell'ignoranza di Dio,
e dai beni visibili non riconobbero colui che è, 
non riconobbero l'artefice,
pur considerandone le opere.
Ma o il fuoco o il vento o l'aria sottile
o la volta stellata o l'acqua impetuosa
o le luci del cielo
considerarono come dèi,
reggitori del mondo.
Se, stupiti per la loro bellezza,
li hanno presi per dèi,
pensino quanto è superiore il loro Signore, 
perché li ha creati lo stesso autore della bellezza. 
Se sono colpiti dalla loro potenza e attività, 
pensino da ciò
quanto è più potente colui che li ha formati. 
Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature 
per analogia si conosce l'autore.
Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero, 
perché essi forse s'ingannano
nella loro ricerca di Dio e, nel volere trovarlo. 
Occupandosi delle sue opere, compiono indagini, 
ma si lasciano sedurre dall'apparenza,

perché le cose vedute sono tanto belle.



2144.
Sap 16,20.21.24.26

Perché
i tuoi figli che ami capissero.


Ascoltate la parola di Dio dal libro della Sapienza


H
ai sfamato il tuo popolo con il cibo degli angeli, 
dal cielo hai offerto loro un pane pronto senza fatica, 
pieno di ogni delizia e gradito a ogni gusto.

Questo tuo alimento
manifestava la tua dolcezza verso i tuoi figli;
si adattava al gusto di chi ne mangiava,
si trasformava in ciò che ognuno desiderava.

La creazione, obbedendo a, te suo creatore, si irrigidisce per punire gli ingiusti, ma s'addolcisce a favore di quanti confidano in te. Per questo anche allora, adattandosi a tutto, serviva alla tua liberalità che tutti alimenta, secondo il desiderio di chi era nel bisogno, perché i tuoi figli, che ami, o Signore, capissero che non le diverse specie di frutti nutrono l'uomo, ma la tua parola conserva coloro che in te credono.

 

 

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