44 - BENEDIZIONE
PER L'ESPOSIZIONE
DI UNA NUOVA CROCE
ALLA PUBBLICA
VENERAZIONE


Premesse

1331.
Fra le immagini sacre tiene il primo posto «la figura della preziosa Croce fonte della nostra salvezza»1, come quella che è simbolo ricapitolativo di tutto il mistero pasquale. Nessuna immagine è più cara al popolo cristiano, nessuna è più antica. Per mezzo della Santa Croce viene rappresentata la passione di Cristo e il suo trionfo sulla morte e nello stesso tempo, come i santi Padri ci hanno insegnato, viene annunziata la sua seconda venuta.

1332. L'immagine della Croce non solo viene proposta all'adorazione dei fedeli nel Venerdì Santo e nella festa dell'Esaltazione il 14 settembre come il trofeo di Cristo e l'albero della vita, ma ha un posto eminente nella chiesa e viene posta davanti al popolo tutte le volte che esso si raduna per la celebrazione dei sacri riti così come vien posta in un luogo distinto anche nelle case di tutti i battezzati. Avuto riguardo alle diverse situazioni di tempo e di luogo, a buon diritto i fedeli cristiani erigono pubblicamente la Croce come testimonianza della loro fede e segno dell'amore che Dio ha per tutti gli uomini.

1333. E' anche opportuno, soprattutto quando si tratta della Croce che viene posta in un luogo di particolare importanza nella chiesa che al legno della Croce sia fissata anche l'immagine del corpo di Gesù Crocifisso.

1334. Il rito qui proposto può esser usato dal vescovo e dal presbitero.

1335. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle situazioni di persone e di luoghi. Se al rito presiede lodevolmente il vescovo, tutto sarà opportunamente adattato.

1336. La benedizione di una nuova Croce può farsi in qualunque giorno ed ora, tranne che nel Mercoledì delle Ceneri, nel Triduo pasquale e nella Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Si scelga però soprattutto un giorno in cui i fedeli possano intervenire più numerosi. Tutti dovranno essere opportunamente preparati per partecipare attivamente al rito.

1337. I riti descritti in questo capitolo riguardano soltanto due casi: 
a) quando si deve benedire solennemente una Croce eretta in un luogo pubblico, separato dalla chiesa;
b) quando si deve benedire la Croce principale, che ha il suo posto nella navata della chiesa, in cui si riunisce la comunità dei fedeli.

 

Rito della benedizione

INIZIO

1338.
Dove è possibile, è opportuno che la comunità dei fedeli si rechi processionalmente dalla chiesa o da un altro luogo adatto al luogo dove è eretta la Croce che deve essere benedetta. Se la processione non si può fare o la si ritiene non opportuna, i fedeli si radunano nel luogo dove è eretta la Croce che deve essere benedetta.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.



SALUTO

1339.
Il sacerdote saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura.

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, 
appeso per noi sulla Croce, 
sia con tutti voi.


R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.


MONIZIONE INTRODUTTIVA

1340. Il sacerdote, o un altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

Fratelli e sorelle carissimi, adoriamo l'eterno disegno del Padre che nel mistero della Croce ci ha dato il sacramento della sua misericordia.
Guardando la Croce vediamo il memoriale dell'amore di Cristo per la Chiesa sua sposa.
Salutando la Croce facciamo memoria di Cristo che mediante il suo sangue ha abbattuto il muro di divisione, e di tutte le genti ha fatto l'unico popolo di Dio.
Adorando la Croce prendiamo coscienza di proclamarci e di essere discepoli di Cristo, per seguirne generosamente le orme, carichi della nostra croce quotidiana.
Impegniamoci dunque con tutta l'anima a partecipare a questa celebrazione, perché il mistero della Croce riveli a noi la sua luce radiosa e ci comunichi la sua forza redentrice.



COLLETTA

1341. Terminata la monizione, il sacerdote, a mani giunte dice:

Preghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Quindi il sacerdote con le braccia allargate dice:

P
adre di misericordia, 
il tuo Figlio, prima di passare da questo mondo a te, 
appeso al legno della Croce, 
nel suo sangue ha riconciliato l'umana famiglia; 
volgi lo sguardo ai tuoi fedeli 
che hanno eretto questo segno di salvezza; 
fa' che ne attingano la forza 
per portare ogni giorno la loro croce, 
e camminando sulle vie del Vangelo 
raggiungano felicemente la mèta eterna.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.


PROCESSIONE

1342.
Il diacono, se del caso, dice:

Avviamoci in pace.

1343.
E la processione si avvia ordinatamente verso il luogo dove la Croce è stata eretta. 
Durante la processione si canta l'antifona seguente con il suo salmo (vedi n.
2502), o un altro inno o canto adatto.

Antifona:

Nostra gloria è la croce del Signore Gesù.

Salmo 97 (98)

1344.
Se non si fa la processione, subito dopo la colletta, omesso il Canto, si continua con la lettura della parola di Dio.


LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

1345. Un lettore o uno dei presenti legge uno o più testi della Sacra Scrittura scelti di preferenza tra quelli proposti nel «Lezionario per le Messe "ad diversa" e votive: Mistero della santa. Croce», pp. 351-386, intercalando alle letture responsori adatti o momenti di silenzio. Alla lettura del Vangelo si dia sempre il posto di onore. Si possono leggere anche i testi della passione del Signore proposti nel suddetto Lezionario, pp. 387-399, o quelli proposti qui di seguito.

Fil 2,5-11 
Cristo umiliò se stesso fino alla morte di croce.


Ascoltate la parola di Dio 
dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi

Abbiate in voi gli stessi sentimenti 

che furono in Cristo Gesù, 
il quale, pur essendo di natura divina,
 
non considerò un tesoro geloso 
la sua uguaglianza con Dio; 
ma spogliò se stesso, 
assumendo la condizione di servo 
e divenendo simile agli uomini; 
apparso in forma umana, 
umiliò se stesso 
facendosi obbediente fino alla morte 
e alla morte di croce. 
Per questo Dio l'ha esaltato 
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore,
a gloria di Dio Padre.

1346.
Oppure (per esteso vedi a p. 868 ss.):

Nm 21,4-9
Chiunque guarderà il serpente, resterà in vita.

1 Cor 2,1-5 
Sono venuto ad annunziarvi la testimonianza di Dio.

Eb 4, 12-16 
Accostiamoci con fiducia al trono della grazia.

Gv 3,13-17
Bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato.

Gv 19,25-27
La madre stava presso la croce del Figlio Gesù.



RESPONSORIO

1347.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p. 991 ss.) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 21 (22), 8-9 17-18 23-24b
R.
Padre, si compia la tua volontà.

Sal 30 (31) 2.6 12-13 15-16
R. Alle tue mani, Signore, affido la mia vita. 

Sal 54 (55), 5-6 13 14-15 17-18 23
R. Mi affido al Signore: non resterò deluso.


OMELIA

1348.
Secondo l'opportunità, il sacerdote rivolge una breve omelia ai presenti, illustrando la lettura biblica e il mistero della Croce del Signore, perché percepiscano il significato della celebrazione.

Breve silenzio.



PREGHIERA DI BENEDIZIONE


1349.
Prima della formula di benedizione il sacerdote, stando davanti alla Croce, invita i presenti alla preghiera dicendo:

P
reghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Poi il sacerdote, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:


T
i benediciamo, Signore, Padre santo, 

perché nella ricchezza del tuo amore, 
dall'albero che aveva portato all'uomo morte e rovina, 
hai fatto scaturire la medicina di salvezza e di vita.

Il Signore Gesù, sacerdote, maestro e re, 
venuta l'ora della sua Pasqua, 
salì volontariamente su quel legno 
e ne fece l'altare del sacrificio, 
la cattedra di verità, 
il trono della sua gloria. 
Innalzato da terra trionfò sull'antico avversario 
e avvolto nella porpora del suo sangue 
con amore misericordioso attirò tutti a sé; 
aperte le braccia sulla croce offrì a te, o Padre, 
il sacrificio della vita 
e infuse la sua forza redentrice 
nei sacramenti della nuova alleanza; 
morendo rivelò ai discepoli 
il senso misterioso di quella sua parola: 
il chicco di grano che muore nei solchi della terra 
produce una messe abbondante.

Ora ti preghiamo, Dio onnipotente, 
fa' che i tuoi figli adorando la Croce del Redentore, 
attingano i frutti della salvezza 
che egli ha meritato con la sua passione;
su questo legno glorioso 
inchiodino i propri peccati, 
infrangano la loro superbia, 
guariscano l'infermità della condizione umana; 
traggano conforto nella prova, 
sicurezza nel pericolo, 
e forti della sua protezione 
percorrano incolumi le strade del mondo, 
fino a quando tu, o Padre, 
li accoglierai nella tua casa.

Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

1350.
Oppure:

Signore, Padre santo, 
che nella Croce del tuo Figlio 
hai posto la sorgente e la causa 
di ogni grazia e benedizione, 
assisti con amore il tuo popolo 
che ha eretto questa Croce 
in segno della propria fede; 
fa' che aderendo costantemente in questa vita 
al mistero della passione, 
raggiunga la gioia eterna del Cristo risorto.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.


R. Amen.

1351.
Dopo la preghiera di benedizione il sacerdote pone l'incenso sul turibolo e incensa la Croce, mentre si canta un'antifona, un inno un altro canto adatto in onore della santa Croce.

Antifona:

Adoriamo la tua Croce, Signore, 
lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione. 
Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo.

Oppure:

Per il segno della Croce 
salvaci, o Signore Dio nostro, 
dalle insidie del male.



ADORAZIONE DELLA CROCE

1352.
Terminato il canto, se si può fare comodamente, il Sacerdote, i ministri e i fedeli adorano la Croce ognuno si reca davanti a essa compiendo un gesto di adorazione secondo l'uso del luogo. Se questo non è possibile, il sacerdote celebrante con brevi parole invita i fedeli all'adorazione della santa Croce o con alcuni istanti di silenzio o con un'acclamazione adatta come ad esempio:

Antifona:


Il segno della croce apparirà nel cielo, 
quando il Signore tornerà per giudicare.


PREGHIERA DEI FEDELI

1353. Terminata l'adorazione della santa Croce, si fa la preghiera dei fedeli o come si svolge di consueto nella Messa o nel modo seguente. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Supplichiamo con fede il Cristo Salvatore, che ci ha redenti con la sua Croce.

R. Per la tua Croce, salvaci, Signore.

Cristo, che ti sei umiliato 
assumendo la nostra condizione mortale, 
fa' che la tua Chiesa ti segua 
nella via dell'umiltà e del sacrificio.
R.

Cristo, che fosti obbediente fino alla morte di croce, 
donaci di imitare la tua obbedienza filiale.
R.

Cristo, che per la tua morte fosti esaltato da Dio 
e hai ricevuto il nome 
che è al di sopra di ogni altro nome, 
fa' che i tuoi discepoli perseverino nella fede 
fino al giorno della tua venuta.
R.

Cristo, nel cui nome ogni ginocchio si piega 
nei cieli, sulla terra e sotto terra, 
fa' che gli uomini trovino pace e salvezza 
sotto il tuo giogo soave.
R.

Cristo, crocifisso e risorto, 
che ogni lingua proclama Signore a gloria di Dio Padre, 
accogli i nostri morti 
nella beatitudine del tuo regno.
R.

1354. Quindi il sacerdote introduce la preghiera del Signore con queste parole o altre simili:

S
eguendo le parole e gli esempi del Cristo, umiliato e sofferente sulla Croce, diciamo la preghiera con la quale ci affidiamo alla volontà del Padre:


Padre nostro.

1355.
Poi il sacerdote, con le braccia allargate, prosegue dicendo:

O Padre, che hai voluto salvare gli uomini 
con la Croce del Cristo tuo Figlio, 
concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra 
il suo mistero di amore, 
di godere in cielo i frutti della redenzione.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.


* CONCLUSIONE

1356. Il sacerdote stendendo le mani sui presenti dice:

D
io, eterno Padre, 
che nella Croce del suo Figlio 
ha rivelato l'immensità del suo amore, 
vi doni la sua benedizione.


R. Amen.

Cristo, che morendo sulla Croce 
è divenuto Sposo e Signore dell'umanità redenta, 
vi renda partecipi della sua vita immortale.


R. Amen.

Lo Spirito Santo 
vi faccia sperimentare la misteriosa potenza della Croce, 
albero della vita e principio della creazione nuova. 


R. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, 
Padre e Figlio
X e Spirito Santo, 
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

R. Amen.

1357.
Un canto corale può chiudere la celebrazione.
 

 

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