2194.
* At 1,1-8
Avrete
forza dallo Spirito Santo e mi sarete testimoni.
Ascoltate
la parola di Dio dagli Atti degli Apostoli
Nel
mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù
fece e insegnò dal principio fino al giorno in cui, dopo aver dato
istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli
fu assunto in cielo.
Egli
si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove,
apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio. Mentre
si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da
Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre «quella,
disse, che voi avete udito da me: Giovanni ha battezzato con acqua,
voi invece sarete battezzati in Spirito Santo, fra non molti giorni».
Così
venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il
tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». Ma gli rispose: «Non
spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato
alla sua scelta, ma avrete forza dallo spirito Santo che scenderà su
di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la
Samarìa e fino agli estremi confini della terra».
2195. At 1,12-14
(vedi
n. 1736)
Tutti
erano assidui e concordi nella preghiera, con Maria, la Madre di Gesù.
2196.
At 2,36-39.41-42
Per
voi è la promessa e per tutti quelli che chiamerà il Signore.
Ascoltate
la parola di Dio dagli Atti degli Apostoli
Nel giorno di Pentecoste, Pietro disse ai Giudei: «Sappia con
certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e
Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!».
All'udir
tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e
agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro
disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di
Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il
dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i
vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà
il Signore Dio nostro».
Allora
quelli che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno si
unirono a loro circa tremila persone. Erano assidui nell'ascoltare
l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione
del pane e nelle preghiere.
2197.
*
At 2,42-47 e [44-47
La
comunità cristiana.
Oppure:
Prendevano
i pasti con letizia e semplicità di cuore.
Ascoltate la
parola di Dio dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, i fratelli erano assidui
nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna,
nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in
tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.
[Tutti
coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni
cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva
parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
Ogni giorno tutti
insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa
prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore lodando Dio e
godendo la stima di tutto il popolo.
2198. *
At 8,1.3-4
I
dispersi diffondevano la parola di Dio.
Ascoltate la
parola di Dio dagli Atti degli Apostoli
In quel giorno
scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e
tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni
della Giudea e della Samarìa.
Saulo intanto
infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e
donne e li faceva mettere in prigione.
Quelli però che
erano stati dispersi andavano per il paese e diffondevano la parola di
Dio.
2199.
At
8,26-35] e 26-39
Era
venuto a Gerusalemme per adorare, e tornava.
Ascoltate la
parola di Dio dagli Atti degli Apostoli
Un angelo del Signore parlò a Filippo: «Alzati,
e va' verso il mezzogiorno, sulla strada che discende da Gerusalemme a
Gaza; essa è deserta». Egli si alzò e si mise in cammino, quand'
ecco un Etìope, un eunuco, funzionario di Candace, regina di Etiopia,
sovrintendente a tutti I suoi tesori, venuto per il culto a
Gerusalemme, se ne ritornava, seduto sul suo carro da viaggio,
leggendo il profeta Isaia.
Disse allora lo
Spirito a Filippo: « Va' avanti, e
raggiungi quel carro». Filippo corse innanzi e, udito
che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Capisci quello che stai
leggendo?». Quegli rispose: «E come lo potrei, se nessuno mi
istruisce?» E invitò Filippo a salire e a sedere accanto a lui.
Il passo della
Scrittura che stava leggendo era questo: "Come una pecora fu
condotto al macello e come un agnello senza voce innanzi a chi lo tosa, così
egli non apre la sua bocca. Nella sua umiliazione il giudizio gli è
stato negato, ma la sua posterità chi potrà mai descriverla? Poiché
è stata recisa dalla terra la sua vita."
E rivoltosi a
Filippo l'eunuco disse: «Ti prego, di quale persona il profeta dice
questo? Di se stesso o di qualcun altro?». Filippo, prendendo a
parlare e partendo da quel passo della Scrittura, gli annunziò la
buona novella di Gesù.]
Proseguendo lungo la strada, giunsero a un
luogo dove c'era acqua e l'eunuco disse: «Ecco qui c'è, acqua; che
cosa mi impedisce di essere battezzato?». Fece fermare il carro e
discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco, ed egli lo
battezzò. Quando furono usciti dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì
Filippo e l'eunuco non lo vide più e proseguì pieno di gioia il suo
cammino.
2200.
At
10,34-48
Noi
siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute.
Ascoltate la
parola di Dio dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni,
Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che
Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la
giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. Questa
è la parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, recando la buona
novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di
tutti. Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea,
incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni;
cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret,
il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano Sotto
il potere del diavolo, perché Dio era con lui. E noi siamo testimoni
di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in
Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha
risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il
popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e
bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di
annunziare al popolo e di
attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti costituito da
Dio. Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede
in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome».
Pietro stava
ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo scese sopra tutti
coloro che ascoltavano il discorso. E i fedeli circoncisi, che erano
venuti con Pietro, si meravigliavano che anche sopra i pagani si
effondesse il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare
lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: «Forse che si può
proibire che siano battezzati con l'acqua questi che hanno ricevuto lo
Spirito Santo al pari di noi?». E ordinò che fossero battezzati nel
nome di Gesù Cristo. Dopo tutto questo lo pregarono di fermarsi
alcuni giorni.
2201. At
13,15-32
Noi vi
annunziamo la buona novella che la promessa fatta ai padri si è
compiuta.
Ascoltate la
parola di Dio dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni,
dopo la lettura della Legge e dei Profeti, I capi della sinagoga
mandarono a dire loro: «Fratelli, se avete qualche parola di
esortazione per il popolo, parlate!».
Si alzò Paolo e fatto cenno con la mano
disse: «Uomini di Israele e voi timorati di Dio, ascoltate il Dio di
questo popolo d'Israele scelse i nostri padri ed esaltò il popolo
durante il suo esilio in terra d'Egitto, e con braccio potente li
condusse via di là. Quindi, dopo essersi preso cura di loro per circa
quarant'anni nel deserto, distrusse sette popoli nel paese di Canaan e
concesse loro in eredità quelle terre, per circa quattrocentocinquanta
anni. Dopo questo diede loro dei Giudici, fino al profeta Samuele.
Allora essi chiesero. un re e Dio diede loro Saul, figlio di Cis,
della tribù di Beniamino, per quaranta anni. E, dopo averlo rimosso
dal regno, suscitò per loro come re Davide, al quale rese questa
testimonianza: Ho trovato Davide, figlio di lesse, uomo secondo il mio
cuore; egli adempirà tutti i miei voleri. Dalla discendenza di lui,
secondo la promessa, Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù.
Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di
penitenza a tutto il popolo d'Israele. Diceva Giovanni sul finire
della sua missione: Io non sono ciò che voi pensate che io sia! Ecco,
viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i
sandali.
Fratelli, figli
della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi
è stata mandata questa parola di salvezza. Gli abitanti di
Gerusalemme infatti e i loro capi non l'hanno riconosciuto e
condannandolo hanno adempiuto le parole dei profeti che si leggono
ogni sabato; e, pur non avendo trovato in lui nessun motivo di
condanna a morte, chiesero a Pilato che fosse ucciso. Dopo aver
compiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla
croce e lo misero nel sepolcro. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti ed
egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui
dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono i suoi testimoni
davanti al popolo. E noi vi annunziamo la buona novella che la
promessa fatta ai padri si è compiuta.
2202. At 14,15b-17
(vedi n. 1113)
Dio
riempie di letizia i vostri cuori e vi fornisce
di cibo.
2203.
At 17,22-28
(vedi
n. 1002)
In lui
viviamo, ci moviamo ed esistiamo.
2204.
At
18,1-5
Paolo
era fabbricatore di tende e lavorava.
Ascoltate la
parola di Dio dagli Atti degli Apostoli
Paolo lasciò Atene e si recò a Corinto.
Qui trovò un Giudeo chiamato Aquila, oriundo del Ponto, arrivato poco
prima dall'Italia con la moglie Priscilla, in seguito all'ordine di
Claudio che allontanava da Roma tutti i Giudei. Paolo si recò da
loro e poiché erano del medesimo mestiere, si stabilì nella loro
casa e lavorava. Erano infatti di mestiere fabbricatori di tende. Ogni sabato poi discuteva nella
sinagoga e cercava di persuadere Giudei e Greci.
Quando giunsero
dalla Macedonia Sila e Timòteo, Paolo si dedicò tutto alla
predicazione, affermando davanti ai Giudei che Gesù era il Cristo.
2205.
* At 27,1- 28,1
Il
viaggio in mare di Paolo.
Ascoltate la
parola di Dio dagli Atti degli Apostoli
Quando fu deciso
che ci imbarcassimo per l'Italia; consegnarono Paolo, insieme ad
alcuni altri prigionieri, a un centurione di nome Giulio della coorte
Augusta. Salimmo su una nave di Adramitto, che stava per partire verso
i porti della provincia d'Asia e salpammo, avendo con noi Aristarco,
un macèdone di Tessalonica. Il giorno dopo facemmo scalo a Sidone e
Giulio, con gesto cortese verso Paolo, gli permise di recarsi dagli
amici e di riceverne le cure. Salpati di là, navigammo al riparo di
Cipro a motivo dei vènti contrari e, attraversato il mare della
Cilicia e della Panfilia, giungemmo a Mira di Licia. Qui il centurione
trovò una nave di Alessandria in partenza per l'Italia e ci fece
salire a bordo. Navigammo lentamente parecchi giorni, giungendo a
fatica all'altezza di Cnido. Poi, siccome il vento non ci permetteva
di approdare, prendemmo a navigare al riparo di Creta, dalle parti
di Salmone, e costeggiandola a fatica giungemmo in una località
chiamata Buoni Porti, vicino alla quale era la città di Lasèa.
Essendo trascorso molto tempo ed essendo ormai pericolosa la
navigazione poiché era già passata la festa dell'Espiazione, Paolo
li ammoniva dicendo: « Vedo, o uomini, che la navigazione comincia
a essere di gran rischio e di molto danno non solo per il carico e per
la nave, ma anche per le nostre vite». Il centurione però dava più
ascolto al pilota e al capitano della nave che alle parole di Paolo. E
poiché quel porto era poco adatto a trascorrervi l'inverno, i più
furono del parere di salpare di là nella speranza di andare a
svernare a Fenice, un porto di Creta esposto a libeccio e a maestrale.
Appena cominciò
a soffiare un leggero scirocco, convinti di potere ormai realizzare il
progetto, levarono le ancore e costeggiavano da vicino Creta. Ma
dopo non molto tempo si scatenò contro l'isola un vento d'uragano,
detto allora «Euroaquilone». La nave fu travolta nel turbine, e,
non potendo più resistere al vento, abbandonati in sua balìa,
andavamo alla deriva. Mentre passavamo sotto un isolotto chiamato Càudas,
a fatica riuscimmo a padroneggiare la scialuppa; la tirarono a bordo e
adoperarono gli attrezzi per fasciare di gòmene la nave. Quindi, per
timore di finire incagliati nelle Sirti, calarono il galleggiante e si
andava così alla deriva.
Sbattuti
violentemente dalla tempesta, il giorno seguente cominciarono a
gettare a mare il carico; il terzo giorno con le proprie mani
buttarono via l'attrezzatura d'ella nave. Da vari giorni non
comparivano più né sole, né stelle e la violenta tempesta
continuava a infuriare, per cui ogni speranza di salvarci sembrava
ormai perduta.
Da molto tempo
non si mangiava, quando Paolo alzatosi in mezzo a loro, disse: «Sarebbe
stato bene, o uomini, dar retta a me e non salpare da Creta; avreste
evitato questo pericolo e questo danno. Tuttavia ora vi esorto a non
perdervi di coraggio, perché non ci sarà alcuna perdita di vite in
mezzo a voi, ma solo della nave. Mi è apparso infatti questa notte un
angelo del Dio al quale appartengo e che servo, dicendomi: Non
temere Paolo; tu devi comparire davanti a Cesare ed ecco, Dio ti ha
fatto grazia di tutti i tuoi compagni di navigazione. Perciò non
perdetevi di coraggio, uomini; ho fiducia in Dio che avverrà come mi
è stato annunziato. Ma è inevitabile che andiamo a finire su
qualche isola».
Come giunse la quattordicesima notte da
quando andavamo alla deriva nell' Adriatico, verso mezzanotte i
marinai ebbero l'impressione che una qualche terra si avvicinava.
Gettato lo scandaglio, trovarono venti braccia; dopo un breve
intervallo, scandagliando di nuovo, trovarono quindici braccia. Nel
timore
di finire contro gli scogli, gettarono da poppa quattro ancore,
aspettando con ansia che spuntasse il giorno. Ma poiché i marinai
cercavano di fuggire dalla nave e già stavano calando la scialuppa in
mare, col pretesto di gettare le ancore da prora, Paolo disse al
centurione e ai soldati: «Se costoro non rimangono sulla nave, voi
non potrete mettervi in salvo». Allora i soldati recisero le gòmene
della scialuppa e la lasciarono cadere in mare.
Finché non
spuntò il giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo: «Oggi è il
quattordicesimo giorno che passate digiuni nell'attesa, senza prender
nulla. Per questo vi esorto a prender cibo; è necessario per la
vostra salvezza. Neanche un capello del vostro capo andrà perduto».
Ciò detto, prese il pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo spezzò
e cominciò a mangiare. Tutti si sentirono rianimati, e anch'essi
presero cibo. Eravamo complessivamente sulla nave duecentosettantasei
persone. Quando si furono rifocillati, alleggerirono la nave, gettando
il frumento in mare.
Fattosi giorno
non riuscivano a riconoscere quella terra, ma notarono un'insenatura
con spiaggia e decisero, se possibile, di spingere la nave verso di
essa. Levarono le ancore e le lasciarono andare in mare; al tempo
stesso allentarono i legami dei timoni e spiegata al vento la vela
maestra, mossero verso la spiaggia. Ma incapparono in una secca e la
nave vi si incagliò; mentre la prua arenata rimaneva immobile, la
poppa minacciava di sfasciarsi sotto la violenza delle onde. I soldati
pensarono allora di uccidere i prigionieri, perché nessuno sfuggisse
gettandosi a nuoto, ma il centurione, volendo salvare Paolo, impedì
loro di attuare questo progetto; diede ordine che si gettassero per
primi quelli che sapevano nuotare e raggiunsero la terra; poi gli
altri, chi su tavole, chi su altri rottami della nave. E così tutti
poterono mettersi in salvo a terra.
Una volta in
salvo, venimmo a sapere che l'isola si chiamava Malta.
2206.
Rm
5, 6-11
Ci gloriamo
in Dio, per mezzo di Gesù Cristo, dal quale abbiamo ottenuto la
riconciliazione.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla lettera di
san Paolo apostolo ai Romani
Mentre noi
eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo
stabilito.
Ora, a stento si
trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere
chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene.
Ma Dio dimostra
il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori,
Cristo è morto per noi.
A maggior
ragione ora, giustificati per il suo sangue, saremo salvati dall'ira
per mezzo di lui.
Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo
stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto
più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita.
Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù
Cristo, dal quale ora abbiamo ottenuto la riconciliazione.
2207.
*
Rm 7, 18-25
Chi mi
libererà da questo corpo votato alla morte?
Ascoltate la
parola di Dio
dalla lettera di
san Paolo apostolo ai Romani
Io so che in me,
cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del
bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene
che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non
voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io
trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male
è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio,
ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge
della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è
nelle mie membra.
Sono uno
sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano
rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque,
con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del
peccato.
2208. * Rm 8,9-13
Dio
darà la vita anche ai vostri corpi per mezzo dello Spirito.
Ascoltate le
parola di Dio
dalla lettera di
san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, non
siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento
che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di
Cristo, non gli appartiene. E se Cristo è in voi, il vostro corpo è
morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della
giustificazione. E se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù
dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà
la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che
abita in voi.
Così dunque,
fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne per vivere secondo
la carne; poiché se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece
con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete.
2209. Rm
8,24-27
(vedi n. 1790)
Lo
Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza.
2210. Rm
8,26-31
Non
sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito intercede
per i credenti secondo i disegni di Dio.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla lettera di
san Paolo apostolo ai Romani
Lo Spirito viene
in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa
sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con
insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i
cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede
per i credenti secondo i disegni di Dio.
Del resto, noi
sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono
stati chiamati secondo il suo disegno.
Poiché quelli
che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere
conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito
tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche
chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che
ha giustificati li ha anche glorificati.
Che diremo dunque
in proposito? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
2211. * Rm 8,31-35.37-39
Se Dio
è per noi, chi sarà contro di noi?
Ascoltate la
parola di Dio
dalla lettera di
san Paolo apostolo ai Romani
Se Dio è per
noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio
Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa
insieme con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio giustifica. Chi
condannerà? Cristo Gesù, che è morto anzi, che è risuscitato, sta
alla destra di Dio e intercede per noi?
Chi ci separerà
dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la
persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?
Ma in tutte
queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha
amati. Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né
principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né
profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore
di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.
2212. Rm
10,8-13
Il
Signore è ricco verso tutti quelli che lo invocano.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla lettera di
san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, che
dice la Scrittura? «Vicino a te è la parola, sulla tua bocca e nel tuo
cuore»: cioè la parola della fede che noi predichiamo. Poiché se
confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il
tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore
infatti si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa la
professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la
Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c'è
distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di
tutti, ricco verso tutti quelli che l'invocano. Infatti: «Chiunque
invocherà il nome del Signore sarà salvato».
2213. Rm
10,9-15
(vedi n. 167)
Quanto
son belli i piedi di chi reca un lieto annunzio di bene!
2214. Rm
12,4-16 e [9-16
Siate
premurosi nell'ospitalità.
Oppure:
Amatevi
gli uni gli altri con affetto fraterno.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla lettera di
san Paolo apostolo ai Romani
Come in un solo
corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima
funzione, così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in
Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri.
Abbiamo pertanto
doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. Chi ha il dono
della profezia la eserciti secondo la misura della fede; èhi ha un
ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento;
chi l'esortazione, all'esortazione. Chi dà, lo faccia con semplicità;
chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia,
le compia con gioia.
[La
carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al
bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello
stimarvi a vicenda.
Non siate pigri
nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore.
Siate lieti nella
speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera,
solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell' ospitalità.
Benedite coloro
che vi perseguitano, benedite e non maledite.
Rallegratevi con
quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.
Abbiate i
medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo
alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di
voi stessi.
2215.
1
Cor 1,4-9
In
Cristo Gesù siete stati arricchiti di tutti i doni.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Ringrazio
continuamente il mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è
stata data in Cristo Gesù, perchè in lui siete stati arricchiti di
tutti i doni, quelli della parola e quelli della scienza.
La testimonianza
di Cristo si è infatti stabilita tra voi così saldamente, che nessun
dono di grazia più vi manca, mentre aspettate la manifestazione del
Signore nostro Gesù Cristo.
Egli vi confermerà
sino alla fine, irreprensibili nel giorno del Signore nostro Gesù
Cristo: fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del
Figlio suo Gesù Cristo, Signore nostro!
2216.
* 1 Cor 1,10-13
Non vi
siano divisioni tra voi.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Vi esorto, fratelli, per il nome del
Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché
non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero
e d'intenti. Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli,
dalla gente di Cloe, che vi sono discordie tra voi. Mi riferisco al
fatto che ciascuno di voi dice: «lo sono di Paolo», «Io invece sono
di Apollo», «E io di Cefa», «E io di Cristo!».
Cristo è stato
forse diviso? Forse Paolo è stato crocifisso per voi, o è nel nome di
Paolo che siete stati battezzati?
2217. 1
Cor 1,26-2,5
(vedi n. 791)
Considerate
la vostra vocazione.
2218. 1
Cor 2,1-5
Sono
venuto ad annunziarvi la testimonianza di Dio.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, quando
venni tra voi, non mi presentai ad annunziarvi la testimonianza di Dio
con sublimità di parola o di sapienza.
Io ritenni
infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi
crocifisso.
Io venni in
mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia
parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di
sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza,
perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla
potenza di Dio.
2219. 1
Cor 2,1-16
La
sapienza del mondo e la sapienza cristiana.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, quando venni tra voi, non mi
presentai ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di
parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a
voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni in mezzo a voi in
debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio
messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla
manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede
non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Tra i perfetti
parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo
mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla;
parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta,
e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno
dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero
conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Sta
scritto infatti: "Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro
che lo amano".
Ma a noi Dio le
ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni
cosa, anche le profondità di Dio. Chi conosce i segreti dell'uomo se
non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio
nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. Ora, noi
non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per
conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo,
non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo
Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. L'uomo
naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono
follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può
giudicare solo per mezzo dello Spirito. L'uomo spirituale invece giudica
ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno.
Chi infatti ha
conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo dirigere?
Ora, noi abbiamo
il pensiero di Cristo.
2220.
1 Cor3,9-11
(vedi n. 751)
Siete
l'edificio di Dio.
2221. 1
Cor 3,16-17
Siete
tempio di Dio.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Non sapete che
siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? Se uno
distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il
tempio di Dio, che siete voi.
2222. 1
Cor 6, 19-20
Glorificate
Dio nel vostro corpo.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Non sapete che il vostro corpo è tempio
dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non
appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo.
Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!
2223. 1
Cor 9,7-27
Guai a
me, se non predicassi il Vangelo.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, chi mai
presta servizio militare a proprie spese? Chi pianta una vigna senza
mangiarne il frutto? O chi fa pascolare un gregge senza cibarsi del
latte del gregge? Io non dico questo da un punto di vista umano; è la
Legge che dice così. Sta scritto infatti nella legge di Mosè: Non
metterai la museruola al bue che trebbia. Forse Dio si dà pensiero
dei buoi? Oppure lo dice proprio per noi? Certamente fu scritto per noi.
Poiché colui che ara deve arare nella speranza di avere la sua parte,
come il trebbiatore trebbiare nella stessa speranza. Se noi abbiamo
seminato in voi le cose spirituali, è forse gran cosa se raccoglieremo
beni materiali? Se gli altri hanno tale diritto su di voi, non l'avremmo
noi di più? Noi però non abbiamo voluto servirci di questo diritto, ma
tutto sopportiamo per non recare intralcio al vangelo di Cristo.
Non sapete che
coloro che celebrano il culto traggono il vitto dal culto, e coloro che
attendono all'altare hanno parte dell'altare? Così anche il Signore
ha disposto che quelli che annunziano il vangelo vivano del vangelo. Ma
io non mi sono avvalso di nessuno di questi diritti, né ve ne scrivo
perché ci si regoli in tal modo con me; preferirei piuttosto morire.
Nessuno mi toglierà questo vanto! Non è infatti per me un vanto
predicare il vangelo; è per me un dovere: guai a me se ;non predicassi
il vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa;
ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato
affidato.
Qual è dunque
la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza
usare del diritto conferitomi dal vangelo.
Infatti, pur
essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il
maggior numero: mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i
Giudei; con coloro che Sono sotto la legge sono diventato come uno che
è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di
guadagnare
coloro che sono sotto la legge. Con coloro che non hanno legge sono
diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di
Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono
senza legge.
Mi sono fatto
debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a
tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il
vangelo, per diventarne partecipe con loro.
Non sapete che nelle corse allo stadio
tutti corrono, ma uno solo conquista il premio? Correte anche voi in
modo da conquistarlo! Però ogni atleta è temperante in tutto; essi lo
fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece una
incorruttibile.
Io dunque corro,
ma non come chi è senza mèta; faccio il pugilato, ma non come chi
batte l'aria, anzi tratto duramente il mio corpo e lo trascino in
schiavitù perché non succeda che dopo avere predicato agli altri,
venga io stesso squalificato.
2224.
1 Cor 9,24-27
(vedi n. 954)
Correte
anche voi in modo da conquistare il premio.
2225. 1
Cor 10,16-17
(vedi n. 1301)
Il
calice che benediciamo e il
pane che spezziamo sono comunione con Cristo.
2226.
* 1 Cor 11,23-26
Questo
calice è la nuova alleanza nel mio sangue.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Io ho ricevuto
dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù,
nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso
grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi;
fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato,
prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel
mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta
infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice,
voi annunziate la morte del Signore finché egli venga.
2227. 1
Cor 12,4-13
L'unico
e medesimo Spirito opera le diverse manifestazioni.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo di Corinzi
Fratelli, vi sono
diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità
di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di
operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. E a ciascuno
è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità
comune: a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza;
a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di
scienza; a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il
dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; a uno il potere dei
miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di
distinguere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue. Ma tutte
queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera,
distribuendole a ciascuno come vuole.
Come infatti il
corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo
molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti
siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo,
Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo
Spirito.
2228. 1
Cor 12,12-14
(vedi n. 412)
Siamo un solo corpo.
2229. 1
Cor 12,31-13,1-10.13
La
carità tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
Oppure:
La
carità non avrà mai fine.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Aspirate ai
carismi più grandi! E io vi mostrerò una via migliore di tutte.
Se anche parlassi
le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono
come un bronzo che risuona o un cémbalo che tintinna.
E se avessi il
dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e
possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma
non avessi la carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie
sostanze e déssi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la
carità, niente mi giova.
La carità è
paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si
vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse,
non si adìra, non tiene conto del male ricevuto, non gode
dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto
crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non
avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà
e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta
la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è
imperfetto scomparirà.
Queste dunque le
tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte
più grande è la carità!
2230. 1
Cor 13,8.13
Ora
vediamo come in uno specchio, allora vedremo faccia a faccia.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
La carità non
avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà
e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta
la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è
imperfetto scomparirà.
Quand'ero
bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo
come in uno specchio,
in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a
faccia.
Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come
anch'io sono conosciuto.
Queste dunque le
tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte
più grande è la carità!
2231. 1
Cor 15,45-50
Come
abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo
l'immagine dell'uomo celeste.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla prima
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Il primo uomo,
Adamo, divenne un essere vivente, ma l'ultimo Adamo divenne spirito
datore di vita.
Non vi fu prima
il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. Il primo
uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo.
Quale è l'uomo
fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così
anche i celesti. E come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra,
così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.
Questo vi dico,
o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio,
né ciò che è corruttibile può ereditare l'incorruttibilità.
2232. 2
Cor 1,3-7
Dio di
ogni consolazione.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla seconda
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Sia benedetto
Dio, Padre: del Signore nostro Gesù Cristo, Padre
misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni
nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si
trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui
siamo consolati noi stessi da Dio.
Infatti, come
abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo,
abbonda anche la nostra consolazione.
Quando siamo tribolati, è per la vostra
consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra
consolazione, la quale si dimostra nel sopportare con forza le medesime
sofferenze che anche noi sopportiamo.
La nostra
speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti che come siete
partecipi delle sofferenze così lo siete anche della consolazione.
2233. 2
Cor 2,14-17
Noi
siamo dinanzi a Dio il profumo di Cristo.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla seconda
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Siano rese
grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e
diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo
intero!
Noi siamo
infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e
fra quelli che si perdono; per gli uni odore di morte per la morte e per
gli altri odore di vita per la vita.
E chi è mai
all'altezza di questi compiti? Noi non siamo infatti come quei molti che
mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio,
sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo.
2234.
2 Cor 3,17b-4,2
(vedi n. 1713)
Riflettendo
come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati
in quella medesima immagine.
2235. 2
Cor 4,1-7
Cristo
è immagine di Dio.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla seconda
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Noi, apostoli di
Cristo, investiti di questo ministero per la misericordia che ci è
stata usata, non ci perdiamo d'animo; al contrario, rifiutando le
dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né
falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci
presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio.
E se il nostro
vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono, ai quali il dio
di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo
splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio.
Noi infatti non
predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i
vostri servitori per amore di Gesù. E Dio che disse: Rifulga la luce
dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la
conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo.
Però noi
abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che la potenza
straordinaria viene da Dio e non da noi.
2236. 2
Cor 4,13-5, 10
(vedi n. 1762)
Non
vogliamo essere spogliati, ma sopravvestiti.
2237. 2
Cor 5,6b-l0
(vedi n. 324)
Siamo
lontani dal Signore.
2238. 2
Cor 5,17-21
È
stato Dio a riconciliare a sé il mondo.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla seconda
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Se uno è in Cristo, è una creatura
nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.
Tutto questo però
viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo e ha
affidato a noi il ministero della riconciliazione. È stato Dio
infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli
uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione.
Noi fungiamo
quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo
nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con
Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato
in nostro favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui
giustizia di Dio.
2239.
*
2 Cor 8,1-5.9-15
La
vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla seconda
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Vogliamo farvi
nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle Chiese della Macedonia:
nonostante la lunga prova della tribolazione, la loro grande gioia e la
loro estrema povertà si sono tramutate nella ricchezza della loro
generosità. Posso testimoniare infatti che hanno dato secondo i loro
mezzi e anche al di là dei loro mezzi, spontaneamente, domandandoci con
insistenza la grazia di prendere parte a questo servizio a favore dei
santi. Superando anzi. le nostre stesse speranze, si sono offerti prima
di tutto al Signore e poi a noi, secondo la volontà di Dio.
Conoscete
infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si
è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della
sua povertà.
E a questo
riguardo vi do un consiglio: si tratta di cosa vantaggiosa per voi,
che fin dall'anno passato siete stati i primi, non solo a intraprenderla
ma a desiderarla. Ora dunque realizzatela, perché come vi fu la
prontezza del volere, così anche vi sia il compimento, secondo i vostri
mezzi. Se infatti c'è la buona volontà, essa riesce gradita secondo
quello che uno possiede e non secondo quello che non possiede. Qui non
si tratta infatti di mettere in ristrettezza voi per sollevare gli
altri, ma di fare uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza
supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza
supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta
scritto: "Colui che raccolse molto non abbondò, e colui che
raccolse poco non ebbe di meno".
2240.
* 2 Cor 8,7.9.13-15
Qui si
tratta di fare uguaglianza.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla seconda
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Come vi
segnalate in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella scienza, in ogni
zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così distinguetevi
anche in quest' opera generosa. Conoscete
infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si
è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della
sua povertà.
Qui non si
tratta infatti di mettere in ristrettezza voi per sollevare gli altri,
ma di fare uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca
alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla
vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: "Colui
che raccolse molto non abbondò, e colui che raccolse poco non ebbe di
meno".
2241. 2
Cor 9,8-11
Dio
farà crescere i frutti della vostra
giustizia.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla seconda
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, Dio ha
potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il
necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di
bene, come sta scritto: "Ha largheggiato, ha dato ai poveri; la sua
giustizia dura in eterno".
Colui che
somministra il seme al seminatore e il pane per il nutrimento,
somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere
i frutti della vostra giustizia.
Così sarete
ricchi per ogni generosità, la quale poi farà salire a Dio l'inno di
ringraziamento per mezzo nostro.
2242. * 2 Cor 12,7-10
Ti
basta la mia grazia.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla seconda
lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Perché non
montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata
messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di
schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. A causa di questo per
ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi
ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta
pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle
mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.
Perciò mi
compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle
persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è
allora che sono forte.
2243. Gal
1, 1.3-5; 2,20
Sono
stato crocifisso con Cristo.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla lettera di
san Paolo apostolo ai Galati
Paolo, apostolo
non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù
Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti.
Grazia a voi e
pace da parte di Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo, che ha
dato se stesso per i nostri peccati, per strapparci da questo mondo
perverso, secondo la volontà di Dio e Padre nostro, al quale sia gloria
nei secoli dei secoli. Amen.
Sono stato
crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me.
Questa vita che vivo nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di
Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.
2244. Gal
3,26-29
Tutti
siamo uno in Cristo.
2245. * Gal 5, 13-26
Siete
stati chiamati a libertà.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla lettera di
san Paolo apostolo ai Galati
Voi siete stati
chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per
vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni
degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo
precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e
divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli
uni gli altri!
Vi dico dunque:
camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i
desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito
e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a
vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi
lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto
le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità,
libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia,
dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del
genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le
compie non erediterà il regno di Dio. il frutto dello Spirito invece è
amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza,
dominio di sé; contro queste cose non c'è legge.
Ora quelli che
sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni
e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche
secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocando ci e
invidiandoci gli uni gli altri.
2246. Gal
5,16-17.22.24-25
Se
viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
Ascoltate la
parola di Dio
dalla lettera di
san Paolo apostolo ai Galati
Fratelli,
camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i
desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito
e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a
vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste, il frutto dello
Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà,
fedeltà, mitezza, dominio di sé.
Ora quelli
che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue
passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito,
camminiamo anche secondo lo Spirito.
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