58 - BENEDIZIONE
DEGLI OGGETTI DI PIETA'


Premesse

1705.
Questo rito si usa per la benedizione di medaglie, piccole croci, immagini religiose da esporsi in luoghi non sacri, scapolari. corone e cose simili che servono per compiere esercizi di pietà.

1706. Soprattutto nei santuari o nei luoghi di pellegrinaggi, dove i fedeli accorrono più numerosi, questa benedizione di oggetti concernenti la pietà viene fatta opportunamente con un'unica celebrazione, e può essere inclusa in modo adatto in celebrazioni particolari per i pellegrini.

1707. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono.

1708. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.

1709. Per la benedizione di uno o pochi oggetti soltanto, il ministro può usare il rito breve, nn. 1722-1726; in circostanze particolari la formula breve, n. 1727.

 

1. Rito della benedizione



INIZIO 

1710.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

R. Amen.


SALUTO


1711.
Il ministro saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura.

L
a grazia, la misericordia e la pace 
di Dio nostro Padre 
e di Gesù Cristo nostro salvatore 
sia con tutti voi.


R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.


MONIZIONE INTRODUTTIVA

1712.
Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

Gli oggetti religiosi che avete portato con voi, sono una espressione della vostra fede. Servono a richiamare l'amore di Dio e ad accrescere la fiducia nella beata Vergine Maria e nei Santi. 
Mentre invochiamo con il loro aiuto la benedizione del Signore su questi segni [immagini], non dimentichiamo che è soprattutto da noi che il Signore attende una coerente testimonianza di vita.



LETTURA DELLA PAROLA
 


1713.
Un lettore o uno dei presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura o altri testi opportunamente scelti dal Lezionario.

2 Cor 3,17b-4,2

Riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine.


Ascoltate la parola di Dio 
dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore. Perciò, investiti di questo ministero per la misericordia che ci è stata usata, non ci perdiamo d'animo; al contrario, rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio.

1714.
Oppure (per esteso vedi a p. 944 ss. ):

Rm 8,26-31

Non sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.


1 Cor 13, 8-13 

Ora vediamo come in uno specchio, allora vedremo a faccia a faccia.


1 Cor 15,45-50

Come abbiamo portato l'immagine dell'uomo di terra, così porteremo l'immagine dell'uomo celeste.


2 Cor 4,1-7
 
Cristo è immagine di Dio.


Gal 1,1.3-5; 2,20

Sono stato crocefisso con Cristo.


Ef 3, 14-21

Dio fa molto più di quanto possiamo domandare o pensare.


Col 3, 14-17
Tutto si compia nel nome del Signore rendendo grazie a Dio.

Lc 11,5-13
Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete.

Lc 18,1-8
Bisogna pregare sempre, senza stancarsi.
 



RESPONSORIO


1715.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi a p.1013 ss.) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 99 (100), 2 3 4 5

R.
La misericordia del Signore è eterna.

Sal 122 (123), 1 2ab 2c 3-4

R.
A te, Signore, innalzo la mia preghiera.

Sal 138 (139), 1-3a 3b-4 5-6 7-8 9-10

R.
Tu, Signore, conosci ogni cosa.

Sal 150, 1-2 3-4 5

R.
Lodate il Signore: immensa è la sua grandezza.


BREVE ESORTAZIONE


1716.
Secondo l'opportunità il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica per percepiscano il significato della celebrazione.

Breve silenzio.



PREGHIERA DEI FEDELI


1717.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.  

F
ratelli e sorelle, invochiamo Dio nostro Padre, non esibendo una devozione puramente esteriore, ma proclamando con tutta l'anima la grandezza del suo amore.


R.
Donaci, Signore, lo spirito di pietà.

Dio clementissimo, 
ricordaci sempre le tue meraviglie; 
fa' che attraverso questi segni sensibili, 
riscopriamo i prodigi della tua misericordia.
R.

Fa' che queste immagini 
ci aiutino a divenire adoratori in spirito e verità, 
autentici discepoli e testimoni del Vangelo.
R.

Insegnaci a pregare senza mai stancarci, 
sull'esempio di Cristo tuo Figlio; 
fa' che perseverando in preghiera 
viviamo nella castità e nel servizio del bene.
R.

Dispensa alla tua Chiesa 
tesori di pietà e di santità 
e fa' che questi umili segni 
giovino alla edificazione del tuo Regno.
R.  
_____________________________________________________

1718. Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione il ministro dice:

Preghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio. 
_____________________________________________________

* Segue la preghiera del Signore.
Padre nostro.



PREGHIERA DI BENEDIZIONE


1719.
Il ministro, con le braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:

B
enedetto sii tu, o Padre, 

origine e fonte di ogni benedizione, 
che ti compiaci della crescita spirituale 
dei tuoi figli;

mostraci la tua benevolenza 
e fa' che portando questi segni di fede e di devozione,
ci impegniamo a conformarci 
all'immagine del Figlio tuo Gesù Cristo.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

R.
Amen.

CONCLUSIONE

1720. Il ministro stendendo le mani sui presenti dice:

Dio che in Cristo ha rivelato la sua gloria,
vi conceda di imitarlo con la santità della vita,
perché possiate contemplarlo faccia a faccia
nella beatitudine eterna.
R. Amen.

E
la benedizione di Dio onnipotente,

Padre e Figlio X e Spirito Santo,
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.

R. Amen.

1721.
Un canto corale può chiudere la celebrazione. 

  

2. Rito breve

 

1722. Il ministro inizia il rito dicendo:
 
V. Mostraci, Signore, la tua misericordia.
R. E donaci la tua salvezza.

1723.
Quindi, secondo l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.

1724.
Poi uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura:

Rm 8,26b.27b 


Noi nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.

Col 3, 17 

Tutto quello che fate in parole ed opere, 
tutto si compia nel nome del Signore Gesù, 
rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre.

Lc 11,9-10 

Dice Gesù: 
Io vi dico: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, 
bussate e vi sarà aperto. 
Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto».

* 1725.
Quindi il ministro invita i presenti alla preghiera dicendo:

Preghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Segue la preghiera del Signore:
 
Padre nostro.

1726.
Poi il ministro, con le braccia allargate, prosegue:

Il Signore misericordioso ti benedica
X 
ed esaudisca i santi desideri del tuo cuore; 
allontani ogni pericolo nel cammino della vita, 
perché tu possa raggiungere la felicità eterna.

Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

3. Formula breve



1727.
In particolari circostanze, dopo aver detto insieme ai presenti il Padre nostro, il sacerdote o il diacono può usare la seguente formula breve:

N
el nome del Padre e del Figlio X e dello Spirito Santo.

R.
Amen.
 

 

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