Premesse
282. Tutti i cristiani,
ciascuno secondo il proprio stato di vita, debbono far propria la
sollecitudine di Cristo verso le membra sofferenti del suo corpo, che è
la Chiesa.
Innanzitutto il parroco e i
suoi collaboratori —
presbiteri, diaconi e accoliti —
si prenderanno
cura dei malati, visitandoli, aiutandoli e confortandoli nel Signore con
la Parola e i Sacramenti della fede.
283. Sarà il parroco o uno
dei suoi collaboratori a coordinare la pastorale degli infermi,
provvedendo a far giungere a tutti, specialmente alle persone sole, la
delicata attenzione della comunità. I religiosi e laici che si
renderanno disponibili al servizio degli infermi, avranno cura di
prepararli a ricevere la Penitenza e l'Eucaristia e al tempo opportuno
l'Unzione e il Viatico.
Dove o quando i ministri
sacri non possono provvedere con frequenza alla Comunione degli infermi,
potranno essere questi cooperatori, come ministri straordinari, previa
l'autorizzazione dell'Ordinario, a portare la Comunione nelle case
specialmente la domenica partendo dalla Messa parrocchiale.
284. Il rito qui proposto può
essere usato dal sacerdote e dal diacono, se si tratta di una semplice
benedizione di quanti collaborano nella cura pastorale degli infermi;
solo dal parroco, con il consenso dell'Ordinario, se sarà conferito
anche il ministero straordinario della Comunione.
285. Nel rispetto della
struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare
le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
Qualora ai cooperatori nella
cura pastorale degli infermi venisse conferito il MINISTERO
STRAORDINARIO DELLA COMUNIONE, si tenga presente quanto indicato nelle
Premesse generali ai nn. 28-30.
Rito della benedizione
INIZIO
286. Quando tutti sono
riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
287. Il ministro saluta i
presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura:
Il Signore, che è passato
sanando
e beneficando gli infermi,
sia con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
288. Il ministro o un'altra
persona idonea introduce il rito di benedizione con queste parole o
altre simili:
I fratelli e le sorelle che a
motivo della malattia sono particolarmente associati al mistero della
passione di Cristo, occupano un posto privilegiato nel cuore della
Chiesa. Tutti siamo debitori verso di loro della nostra premurosa
attenzione, della nostra preghiera e del nostro aiuto.
Alcuni tra noi hanno offerto
parte del loro tempo e delle loro capacità al servizio dei malati e
degli anziani. Questa premurosa disponibilità vuole essere espressione
di una famiglia parrocchiale tutta impegnata per il sollievo dei
sofferenti, consapevole di quanto ha detto il Signore: «ero malato e mi
avete visitato ogni volta che avete fatto queste cose a uno di questi
miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25, 36.40).
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
289. Un lettore o uno dei
presenti legge uno o più brani della Sacra Scrittura, tratti dal «Lezionario
per le Messe rituali: Unzione degli infermi e Viatico», p. 349 ss.
oppure dal «Sacramento dell'Unzione e cura pastorale degli infermi»,
nn. 296-361.
RESPONSORIO
290. Secondo l'opportunità
si può cantare o recitare un salmo responsoriale come indicato per le
letture o eseguire un altro canto adatto.
BREVE ESORTAZIONE
291. Secondo l'opportunità,
il ministro rivolge brevi parole presenti, illustrando la lettura
biblica perché percepiscano il significato
della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DEI FEDELI
292. Segue la preghiera
comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune
ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari
situazioni di persone o necessità del momento.
Rivolgiamo la nostra
preghiera al Padre che è nei cieli, per intercessione di Maria, salute
degli infermi, perché doni un segno della sua misericordia alle membra
sofferenti del corpo di Cristo e ai loro servitori per amore di Dio.
R. Dio, fonte di
consolazione, ascoltaci.
O Padre, il cui unico Figlio
ha preso su di sé la povertà
e la debolezza di tutti gli uomini,
benedici le nostre sorelle e
i nostri fratelli infermi
e fa' che sentano la forza
misteriosa
della nostra preghiera
unanime. R.
Tu che nel Cristo, buon
samaritano,
ci hai dato il modello del
premuroso soccorso
ai feriti e ai sofferenti,
fa' che sappiamo fermarci
accanto a coloro
che sono piagati nel corpo e
nello spirito
per un gesto di fraterna
sollecitudine. R.
Tu che nella passione del tuo
Figlio
ci hai rivelato il valore
cristiano del patire,
che non manchi mai ad ogni
infermo
il conforto della Parola e
dei Sacramenti della fede. R.
Tu che nella missione della
Chiesa
hai congiunto l'annunzio
della lieta novella
con il dono delle guarigioni,
fa' che i nostri passi si
dirigano verso le dimore
segnate dalla sofferenza e
dalla solitudine. R.
Tu che conosci i tempi e i
momenti della nostra vita,
fa' che quando saremo
visitati dalla prova e dal dolore,
possiamo sperimentare la
solidarietà di chi, per tua grazia,
gode buona salute. R.
Tu che in ogni tempo susciti
uomini e donne
che per vocazione e
professione dedicano la vita
a servizio dei malati nelle
case e negli ospedali,
fa' che nel loro quotidiano
impegno
si ispirino all'esempio di
Cristo, Maestro e Signore. R.
_____________________________________________________
293. Quando si omettono le
invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il
ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
_____________________________________________________
Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
294. Il ministro, con le
braccia allargate pronuncia la preghiera di benedizione:
Sii benedetto Dio, Padre di
misericordia infinita,
che hai tanto amato il mondo
da dare il tuo Figlio
unigenito,
perché chi crede in lui
abbia la vita eterna.
Nella croce redentrice del
tuo Figlio
ci doni la chiave che apre i
segreti della sapienza
e ci sostiene nella fatica
del vivere e del morire.
Con l'effusione del tuo
Spirito
ci hai associato con Maria,
madre dei dolori,
all'opera della salvezza
e ci hai dischiuso i tesori
della grazia sanante,
rendendoci fin da ora
partecipi della vittoria finale.
Fa' risuonare, o Signore, nei
nostri cuori
il Vangelo della sofferenza e
della speranza,
perché dopo aver
riconosciuto nella fede
il Cristo tuo Figlio,
presente sotto le specie
eucaristiche,
lo vediamo anche nei fratelli
umiliati e sofferenti.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
CONCLUSIONE
295. Quindi il ministro
stendendo le mani sui cooperatori nella cura pastorale degli infermi
dice:
La misericordia del Signore
vi dia occhi per vedere
le necessità dei fratelli.
R. Amen.
Cristo, buon samaritano del
mondo,
vi ammaestri e vi guidi
nel soccorrere i poveri e gli
infermi.
R. Amen.
Lo Spirito consolatore
confermi in voi il proposito
e la grazia di fare del bene.
R. Amen.
296. Quindi benedice tutti i
presenti dicendo:
E su voi tutti qui presenti
scenda la benedizione di Dio
onnipotente,
Padre e Figlio X
e Spirito
Santo.
R. Amen.
297. Un canto corale può
chiudere la celebrazione.
BENEDIZIONE
DEGLI OPERATORI SANITARI
298. Per la benedizione dei
medici e dei vari operatori sanitari si potrà utilizzare con opportuni
adattamenti il rito previsto al Cap. XXVII, p. 370 ss.
BENEDIZIONE DEGLI ANZIANI
299.
Quando si fanno particolari raduni di anziani o in occasione di
apposite celebrazioni in case di ospitalità per anziani, si possono
usare i riti indicati al Cap. XIX p.
288 ss., adattando le singole parti
alle circostanze di persone e di luoghi.
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