Premesse
206. L'apertura dell'anno
scolastico, come ogni altro inizio, ha per la comunità parrocchiale e
la comunità educante - famiglie, alunni, insegnanti, personale
direttivo e ausiliario - la trepidazione e il fascino dell'attesa.
La vita di una scuola lungo
l'arco di un anno è intessuta di tanti episodi o situazioni, che sono
altrettanti segni da interpretare e vivere intensamente: momenti comuni
di gioia o dolore, di accoglienza, saluto o congedo.
In particolare l'ingresso
nella scuola è per il bambino un momento importante. I genitori devono
diventare sempre più consapevoli del compito che hanno assunto al
momento della nascita e del Battesimo.
207.
Il credente sa,
attraverso la grande tradizione biblica, che la promessa viene garantita
e attuata tramite la benedizione divina. Anche un anno scolastico che
muove i primi passi è un umile. «In principio...» in cui ancora una
volta Dio manifesta le cose meravigliose che intende compiere
incontrando la buona volontà di tutte le persone chiamate ad animare la
scuola.
Di tutto questo è segno la
benedizione che sale a Dio e da lui discende su ogni realtà umana.
208. Il rito qui proposto può
essere usato dal sacerdote e dal diacono o anche da un laico,
specialmente se catechista e responsabile dell'educazione degli alunni;
in questo caso i testi delle preghiere sono quelli previsti per i laici
stessi.
209. Nel rispetto della
struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare
le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.
E' opportuno tenere presenti
anche i testi proposti al Cap. XXV, Benedizione per una scuola o
Università degli studi, p. 350 e per la benedizione dei bambini che per
la prima volta iniziano la scuola il Cap. XV, p 236. La celebrazione si
potrà svolgere in un solo gruppo o con più gruppi insieme, in chiesa o
fuori dl chiesa. Per l'eventuale celebrazione della Messa in circostanze
particolari vedi le indicazioni date ai nn. 837 e 854-860.
Rito della benedizione
INIZIO
210. Quando tutti sono
riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
211. Il ministro, se
sacerdote o diacono, saluta i presenti con le seguenti parole o altre
adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:
Dio, fonte di sapienza,
il Verbo fatto uomo, Cristo
Signore,
e lo Spirito di verità sia
con tutti voi.
R. E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
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212. Se il ministro è un
laico, saluta i presenti dicendo:
Fratelli e sorelle,
lodiamo e ringraziamo Dio,
fonte di sapienza,
il Verbo fatto uomo, Cristo
Signore,
e lo Spirito di verità.
R. Benedetto nei secoli il
Signore.
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MONIZIONE INTRODUTTIVA
213. Il ministro, o un'altra
persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o
altre simili:
Gesù è il maestro
dell'umanità. In lui ogni educatore trova un punto di riferimento
esemplare.
Insegnanti e alunni sono
chiamati a guardare a Gesù, che cresce in sapienza, età e grazia, e
nel tempio di Gerusalemme stupisce i dottori della legge per la
profondità delle sue domande e del suo ascolto.
Egli dunque ha un dono e una
parola per tutti nel momento in cui la scuola riapre i battenti.
Chi si propone di saldare la
scuola e la vita, i valori dell' umanesimo cristiano e le nuove
acquisizioni della scienza e della tecnica, non può non invocare lo
Spirito del Signore, sorgente di grazia e di luce.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
214. Un lettore o uno dei
presenti legge uno dei seguenti testi della Sacra Scrittura:
Lc 2,41-50
Gesù fra i dottori.
Ascoltate la parola del
Signore dal Vangelo secondo Luca
I genitori di Gesù si
recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando
egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma
trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno,
il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne
accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio,
e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo
trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo
trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e
li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per
la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e
sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo
padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi
cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».
Ma essi non compresero le sue parole.
215. Oppure (per esteso vedi
a p. 868 ss.):
Dt 5,32-33
Camminate in tutto e per
tutto nella via del Signore.
Dt 30, 15-20
La scelta tra la vita e la
morte.
Pro 4,7-15. 18-22
La scuola della sapienza.
Mt 6,7-13
Dio è nostro Padre.
Mt 25, 14-29
Andò subito a impegnarli e
ne guadagnò altri cinque.
Lc 14,28-30. 34-35
Un edificio da portare a
termine.
RESPONSORIO
216. Secondo l'opportunità
si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi p.
987 ss.) o eseguire un altro canto adatto.
Sal 1,1-2 3 4.6
R. Beato chi spera nel
Signore.
Sal 18 (19), 8 9 10.12
R. Luce gioiosa, Signore, è
la tua parola.
Sal 138 (139), 1-3 14 23-24
R. Guidami, Signore, sulla
via della vita.
Sal 142, 1 8
R. Insegnami, Signore, la tua
via.
BREVE ESORTAZIONE
217. Secondo l'opportunità,
il ministro rivolge brevi parole al presenti, illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DEI FEDELI
218. Segue la preghiera
comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune
ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari
situazioni di persone o necessità del momento.
All'inizio del nuovo anno
scolastico, invochiamo Dio nostro Padre per intercessione di Maria, sede
della sapienza, perché illumini e sostenga tutti i membri della comunità
educante in uno spirito di generosa solidarietà.
R. Guidaci con il tuo
Spirito, Signore.
Per gli insegnanti,
perché unendo la saldezza
della fede all'apertura culturale
sappiano essere guide
illuminanti
delle generazioni che salgono
verso un mondo nuovo, preghiamo. R.
Per gli alunni,
perché impegnandosi
quotidianamente
nei laboratori del sapere
si attrezzino per affrontare
il collaudo
della vita familiare e
sociale
e creino le premesse per un
solido avvenire,
preghiamo. R.
Per i dirigenti della scuola
e i loro collaboratori,
perché abbiano la gioia di
raccogliere il frutto
di una paziente semina a
servizio dei giovani, preghiamo. R.
Per i fanciulli
che per la prima volta
entrano nella scuola,
perché fin dal primo giorno
possano trovarsi in un clima
idoneo
a sviluppare i loro doni
di intelligenza e di cuore,
preghiamo. R.
Per i ragazzi di ogni lingua
e colore,
perché si tendano la mano
al fine di promuovere un modo
più armonioso e fraterno
di abitare la terra,
preghiamo. R.
Per le famiglie, la comunità
di fede, l'intera società,
perché sperimentino giorno
per giorno i benèfici effetti
di una collaborazione aperta
e responsabile
per il bene dei propri figli,
preghiamo. R.
219. Quando si omettono le
invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il
ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
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Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
220. Il ministro, con le
braccia allargate se sacerdote o diacono con le mani giunte se laico,
pronuncia la preghiera di benedizione:
Padre della luce,
fa' di noi, alunni e docenti,
i discepoli di quella
sapienza
che ha come libro, cattedra e
maestro
il Cristo tuo Figlio;
assisti e proteggi tutti i
membri della comunità educante
e rendi fecondo ogni sforzo
sincero,
perché le nuove generazioni
siano promosse nella scuola e
nella vita;
aiutaci a dare un valido
contributo
all'edificazione della civiltà
dell'amore
a lode e gloria del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
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PER I BAMBINI CHE INIZIANO
PER LA PRIMA VOLTA LA SCUOLA
221.
Dopo la preghiera di
benedizione, i genitori, o un altro familiare, conducono i bambini dal
sacerdote o dal diacono che fa loro un segno di croce sulla fronte
dicendo queste parole o altre simili:
Il Signore Gesù ti benedica
e ti custodisca nel suo
amore.
R. Amen.
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CONCLUSIONE
222.
Il ministro, se
sacerdote o diacono, stendendo le mani sugli alunni e sugli insegnanti
dice:
Dio nostro Padre, fonte di
ogni bene,
vi colmi dei suoi doni.
R. Amen.
Cristo, Maestro e Signore,
sia vostra guida nella
quotidiana esperienza di vita.
R. Amen.
Lo Spirito Santo illumini le
vostre menti e i vostri cuori
e vi conduca alla verità
tutta intera.
R. Amen.
223. Quindi benedice tutti i
presenti dicendo:
E su voi tutti qui presenti,
scenda la benedizione di Dio
onnipotente,
Padre e Figlio X
e Spirito
Santo.
R. Amen.
224.
Se il ministro è un
laico, invoca su tutti i presenti la benedizione di Dio e facendosi il
segno di croce dice:
Il Signore Gesù, maestro di
sapienza e di vita
ci benedica e ci custodisca
nel suo amore.
R. Amen.
_____________________________________________________
225.
Un canto corale può
chiudere la celebrazione.
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