06 - BENEDIZIONE DEI MALATI

 

Premesse

226. E' consuetudine antichissima, che ha la sua origine nell'insegnamento e nell'esempio stesso di Cristo e degli Apostoli, che gli infermi vengano benedetti dai ministri della Chiesa. Nella loro visita agli infermi i ministri seguano con diligenza le indicazioni date ai nn. 42-45 del rituale «Sacramento dell'Unzione e cura pastorale degli infermi»; prima di tutto, però, manifestino agli infermi stessi la sollecitudine e l'amore di Cristo e della Chiesa.

227. Nel rituale «Sacramento dell'Unzione e cura pastorale degli infermi» sono previste varie occasioni per impartire la benedizione agli infermi e ne vengono indicati i formulari.

228. Il rito qui proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, o anche da un laico con i gesti e le formule per esso predisposti.

229. Nel rispetto della struttura del rito e dei suoi elementi essenziali, si potranno adattare le singole parti alle circostanze di persone e di luoghi.

230. Per la benedizione di uno o pochi malati, in casi particolari, il ministro può usare il rito breve proposto ai nn. 256-260.
Il sacerdote e il diacono nel caso di visite frequenti alle varie sezioni di un ospedale o di una casa di cura o per un malato tanto o quando la benedizione si debba inserire in un'altra celebrazione di benedizione, possono usare la formula breve che si trova al n. 261.
 

 
1. Rito della benedizione
per gli adulti



INIZIO

231. Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento. Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. 

R. Amen.


SALUTO

232.
Il ministro, se sacerdote o diacono, saluta gli infermi e presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla Sacra Scrittura:

Pace a questa casa e ai suoi abitanti.

Oppure:

La pace del Signore sia sempre con voi. 

R. E con il tuo spirito.

o in altro modo adatto.
_____________________________________________________

233. Se il ministro è un laico, saluta gl'infermi e i presenti dicendo:

Fratelli e sorelle, benediciamo il Signore 
fonte di vita e di speranza 
per coloro che sono nella prova.

R. Benedetto nei secoli il Signore.

Oppure:

R. Amen.
_____________________________________________________


MONIZIONE INTRODUTTIVA

234.
Il ministro, o un'altra persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

Il Signore Gesù, che è passato in mezzo all'umanità facendo del bene e guarendo ogni debolezza e infermità, comandò ai suoi discepoli di aver cura dei malati, di imporre loro le mani e di benedirli nel suo nome.
Raccomandiamo a Dio le sorelle e i fratelli infermi perché, sopportando con pazienza i dolori del corpo e dello spirito, si sentano associati alle sofferenze del Cristo e consolati dalla grazia del suo Spirito.



LETTURA DELLA PAROLA DI DIO

235.
Un lettore o uno dei presenti legge un testo della Sacra Scrittura, scelto di preferenza fra quelli indicati nel rituale «Sacramento dell'Unzione e cura degli infermi» (nn. 296-351) o nel «Lezionario per le Messe "ad diversa" e votive: Per gli infermi» (pp. 260-275). Si scelgano i testi che meglio si adattano alle condizioni fisiche e spirituali degli infermi.

2 Cor 1,3-7
Dio di ogni consolazione.

Ascoltate la parola di Dio dalla lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi

Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, il quale ci consola in ogni nostra tribolazione, perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione, con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 
Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo.
La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti che come siete partecipi delle sofferenze, così lo siete anche della consolazione.


236.
Oppure:

Mt 11, 28-30 
Venite a me, e io vi ristorerò.


Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».

237.
Oppure:

Mc 6,53-56
Ponevano gli infermi nelle piazze.

Ascoltate la parola del Signore dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata, approdarono e presero terra a Genesaret. Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe, e accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sui lettucci gli ammalati dovunque udivano che si trovasse. E dovunque giungeva, in villaggi o città o campagne, ponevano gli infermi nelle piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno la frangia del mantello; e quanti lo toccavano guarivano.


RESPONSORIO

238.
Secondo l'opportunità si può cantare o recitare un salmo responsoriale (per esteso vedi p. 1014 e p. 1035) o eseguire un altro canto adatto.

Sal 101 (102), 2-3 24-25
R. Signore, ascolta la mia preghiera.

Is 38,10 11 12a-d 16
R. In te spero, Signore: salva la mia vita.


BREVE ESORTAZIONE

239.
Secondo l'opportunità, il ministro rivolge brevi parole ai presenti, illustrando la lettura biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.

Breve silenzio.


PREGHIERA DEI FEDELI

240.
Segue la preghiera comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Supplichiamo con fiducia il Signore Gesù, nostro salvatore, perché assista e consoli quanti partecipano al mistero della sua passione.

R. Signore Gesù, soccorri i nostri malati.

Medico del corpo e dello spirito,
che sei venuto a guarire le nostre infermità.
R.

Uomo dei dolori, che hai portato le nostre debolezze 
e hai preso su di te le nostre sofferenze.
R.

Tu che hai voluto essere in tutto simile a noi 
per rivelarci la tua misericordia
R.

Tu che hai sperimentato i limiti 
della nostra condizione umana, per liberarci dal male.
R.

Tu che dall'alto della croce 
hai associato la Vergine Addolorata 
all'opera della redenzione 
e l'hai donata come Madre a tutti noi.
R.

Tu che ci chiami a completare nella nostra umanità 
ciò che manca alla passione 
per il tuo corpo che è la Chiesa.
R.

241.
In luogo della preghiera comune o anche in aggiunta ad essa, si possono dire le seguenti LITANIE.

Signore, che hai preso su di te le nostre sofferenze, 
e hai portato i nostri dolori, 
abbi pietà di noi.

R. Signore, pietà,                                    Oppure: Kýrie, eléison.

Cristo, che nella tua bontà verso tutti 
sei passato beneficando e sanando 
quanti erano prigionieri del male, 
abbi pietà di noi.

R. Cristo, pietà.                                     Oppure: Christe, eléison.

Signore, che hai detto ai tuoi Apostoli 
di imporre le mani sugli infermi, 
abbi pietà di noi.

R. Signore, pietà.                                    Oppure: Kýrie, eléison. 

242.
Oppure:

Invochiamo Dio Padre per i fratelli e le sorelle infermi e per quanti si dedicano alla loro cura e al loro servizio.

R. Ascoltaci, Signore.

Guarda con bontà questi nostri infermi.
R. 

Dona loro nuovo vigore.
R.

Lenisci le loro sofferenze e le loro angosce.
R.

Fa' che mediante la comune preghiera 
    con l'invocazione del tuo nome 
    abbiano vita e salute.
R.

Soccorri con la tua grazia tutti gli infermi.
R. 

Sostieni con la tua forza quanti li assistono.
R. 

_____________________________________________________

243.
Quando si omettono le invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il ministro dice:

Preghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.
_____________________________________________________

Segue la preghiera del Signore.
Padre nostro.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

244.
Il ministro, se sacerdote o diacono, secondo l'opportunità impone le mani su tutti gl'infermi insieme o su ciascuno di loro, e pronuncia la preghiera di benedizione:

Signore Dio nostro,
che hai mandato nel mondo il tuo Figlio 
a portare il peso dei nostri dolori 
e delle nostre infermità, 
ascolta la preghiera della tua Chiesa 
per questi nostri fratelli e sorelle: 
fa' che fortificati nella pazienza 
dalla tua benedizione 
raccolgano ai piedi della croce 
il frutto della speranza.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.       

245.
Oppure, senza l'imposizione delle mani:

Signore Gesù, 
che sei passato beneficando e sanando tutti 
benedici
X questi fratelli e sorelle: 
dona loro il vigore del corpo e la serenità dello spirito, 
la pazienza nel dolore e una felice convalescenza, 
perché ritornino insieme con tutti noi 
a lodare con gioia il tuo nome.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.


R. Amen.

246.
Se il ministro è un laico traccia il segno della croce fronte di ogni infermo e pronuncia questa preghiera di benedizione:

Signore nostro Dio, 
che nella tua provvidenza 
custodisci tutte le tue creature, 
salvaci con il tuo amore; 
solleva con la tua santa mano i tuoi figli infermi, 
sii tu il loro medico e la loro medicina 
perché sperimentino il beneficio che aspettano da te.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

247.
Oppure:

Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno 
che nella fragilità della condizione umana 
ci conforti e ci sollevi con la tua benedizione, 
guarda con amore questi tuoi figli
[N. e N.] 
e fa' che, superata la malattia e riacquistata la salute, 
possano lodare con cuore memore e grato 
il tuo santo nome.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.


INVOCAZIONE ALLA MADRE DEL SIGNORE

248.
Dopo l'orazione di benedizione, il ministro invita tutti i presenti a invocare la protezione della beata Vergine Maria; lo si può fare opportunamente con il canto o la recita della seguente antifona mariana o di un altra adatta, come ad esempio Ave Maria o Salve Regina.

Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, 
santa Madre di Dio: 
non disprezzare le suppliche 
noi che siamo nella prova, 
liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.



CONCLUSIONE

249.
Il ministro, se sacerdote o diacono rivolto agli infermi dice:

Dio Padre vi protegga. 

R. Amen.

Gesù Cristo, suo Figlio, vi guarisca.

R. Amen.

Dio Spirito santo vi illumini e vi conforti.

R. Amen.

250.
Quindi benedice tutti i presenti dicendo:

E su voi tutti qui presenti, 
scenda la benedizione di Dio onnipotente, 
Padre e Figlio
X e Spirito Santo.

R. Amen.

_____________________________________________________

251. Se il ministro è un laico, invoca su tutti i presenti la benedizione di Dio e facendosi il segno di croce dice:

Il Signore Gesù, 
medico dei corpi e delle anime, 
ci custodisca nel suo amore 
e ci colmi della sua benedizione.


R. Amen.
_____________________________________________________

2. Rito della benedizione 
per i fanciulli

 

252.
Per la benedizione di fanciulli infermi, si adattano alla lo condizione i testi precedenti. Qui ci si limita a proporre un formulario di preghiera comune e una particolare preghiera benedizione.


PREGHIERA DEI FEDELI

253.
Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolare situazioni di persone o necessità del momento.

Rivolgiamo la nostra preghiera al Signore Gesù, amico e protettore dei piccoli.

R. Custodiscili e proteggili sempre, o Signore.

O Gesù, che chiamavi a te i piccoli, 
perché a loro appartiene il regno dei cieli, 
ascolta la nostra supplica per questi fanciulli.
R.

Tu che hai nascosto ai sapienti e ai prudenti 
il mistero del regno dei cieli 
lo hai rivelato ai piccoli, 
manifesta a questi fanciulli 
1a grandezza del tuo amore.
R.

Tu che accogliesti il festoso omaggio dei fanciulli 
quando ti cantavano «Osanna» 
alla vigilia della tua passione, 
conforta con la tua benedizione 
questi figli infermi e le loro famiglie.
R.

Tu che comandasti ai tuoi discepoli 
una particolare cura per gli infermi, 
assisti con la tua benevolenza 
quanti si prodigano per la salute di questi fanciulli.
R.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE

254.
Il ministro se sacerdote o diacono, secondo l'opportunità impone le mani su tutti i fanciulli infermi insieme o su ciascuno di loro, e pronuncia la preghiera di benedizione:

Signore Dio nostro, 
il cui Figlio Gesù Cristo 
con amore di predilezione 
ha accolto e benedetto i fanciulli, 
stendi la tua mano sopra i tuoi figli
[N. e N.] 
precocemente provati dalla malattia; 
rendili sani e salvi alla famiglia e alla Chiesa, 
perché possano renderti grazie e cantare le tue lodi.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

255.
Se il ministro è un laico, e specialmente quando è il padre o la madre che benedice il figlio infermo, traccia sulla sua fronte il segno di croce e pronuncia questa preghiera di benedizione:

Padre delle misericordie e Dio di ogni consolazione, 
che nella tua provvidenza abbracci tutte le creature 
e dispensi la salute del corpo e dello spirito, 
dona la desiderata guarigione a questi fanciulli
[N. e N.] 
[a questo fanciullo N.] 
[a questo figlio che mi hai dato]
perché crescendo in sapienza e grazia 
davanti a te e agli uomini, 
in ogni giorno della loro vita 
ti servano in santità e giustizia 
e rendano lode alla tua misericordia.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.



3. Rito breve




256.
Il ministro inizia il rito dicendo:

V. Il nostro aiuto è nel nome del Signore.

R. Egli ha fatto cielo e terra.

257.
Quindi secondo l'opportunità, introduce il rito di benedizione con brevi parole.

258.
Poi uno dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura.

2 Cor 1, 3-4 
Sia benedetto Dio, 
Padre del Signore nostro Gesù Cristo, 
Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, 
il quale ci consola in ogni nostra tribolazione, 
perché possiamo anche noi consolare 
quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione. 


Mt 11,28-29
Dice Gesù: 
«Venite a me, 
voi tutti che siete affaticati e oppressi, 
e io vi ristorerò. 
Prendete il mio giogo sopra di voi 
e imparate da me 
che sono mite e umile di cuore, 
e troverete ristoro per le vostre anime».


259.
Il ministro invita i presenti alla preghiera dicendo:

Preghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Segue la preghiera del Signore:

Padre nostro.

260.
Poi il ministro, se è sacerdote o diacono secondo l'opportunità, impone le mani sull'infermo, se laico gli traccia il segno di croce sulla fronte, e pronuncia la preghiera di benedizione:

Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, 
che nella fragilità della condizione umana, 
ci conforti e ci sollevi con la tua benedizione, 
guarda con amore questi tuoi figli
[N. e N.] 
e fa' che, superata la malattia e riacquistata la salute, 
possano lodare con cuore memore e grato il tuo santo nome.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

Oppure una delle preghiere indicate PER GLI ADULTI ai nn. 244-246 e PER I FANCIULLI ai nn. 254-255.

4. Formula breve



261.
Secondo l'opportunità, il sacerdote o il diacono, dopo detto insieme ai presenti il Padre nostro, può usare questa formula breve di benedizione:

Cristo Gesù, nostro unico Signore e Redentore, 
ti benedica
X  
ti custodisca nel corpo e nell'anima, 
ti doni serenità e salute.

 
R. Amen.

 

 

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