Premesse
1755. La benedizione e
l'imposizione di uno scapolare dev'essere fatta, per quanto è
possibile, in una celebrazione comune. Quanto all'imposizione dello
scapolare, per mezzo della quale i fedeli sono ammessi a far parte di
una confraternita aggregata a un Istituto religioso, tale ammissione
dev'essere compiuta da un suo membro o da un ministro a ciò debitamente
delegato dalla competente autorità dello stesso Istituto.
1756.
Per la benedizione e
l'imposizione, si deve usare uno scapolare che, quanto alla forma e alla
materia, rispetti le caratteristiche definite per la confraternita o
associazione di cui si tratta; successivamente però può essere
sostituito da una medaglia benedetta nello stesso rito.
1757.
Quanto all'ingresso in
una confraternita per mezzo del quale uno diviene spiritualmente
partecipe di un Istituto religioso, si tengano presenti le norme
particolari stabilite dai singoli Istituti, e siano integralmente
osservate.
Rito della benedizione
INIZIO
1758. Quando tutti sono
riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.
Poi tutti si fanno il segno della croce, mentre il ministro dice:
Nel nome del Padre e del
Figlio e dello Spirito Santo.
R. Amen.
SALUTO
1759. Il ministro saluta i
presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza
dalla Sacra Scrittura:
La grazia e la pace di Dio
nostro Padre,
dal quale procede ogni bene
per mezzo del Figlio nato
dalla Vergine,
sia con tutti voi.
R.
E con il tuo spirito.
o in un altro modo adatto.
MONIZIONE INTRODUTTIVA
1760. Il ministro, o un'altra
persona idonea, introduce il rito di benedizione con queste parole o
altre simili:
Anche mediante umili segni
Dio si compiace di manifestarci la sua grande misericordia. Nello stesso
modo noi esprimiamo i sentimenti dell'animo riconoscente, riaffermando
la volontà di servire Dio e di mantenerci fedeli per tutta la vita al
nostro Battesimo.
Questo scapolare, in cui si
suole ravvisare un segno di appartenenza all'Ordine religioso N.,
riconosciuto dalla Chiesa, esprime il desiderio di partecipare allo
spirito e alla comunione orante della stessa comunità. In particolare
richiama il proposito battesimale di rivestirci di Cristo, con l'aiuto
della Vergine Madre, sollecita della nostra conformazione al Verbo fatto
uomo a lode della Trinità, perché portando la veste nuziale, giungiamo
alla patria del cielo.
LETTURA DELLA PAROLA DI DIO
1761. Poi un lettore o uno
dei presenti legge un brano della Sacra Scrittura, scelto
preferibilmente fra quelli che si trovano nel Lezionario per la
Santissima Trinità, per i misteri del Signore o per la beata Vergine
Maria. Si può anche scegliere opportunamente un brano fra quelli che
siano confacenti allo spirito dell'Istituto a cui la pia associazione
aderisce.
1762. Oppure:
2 Cor 4,13-5,10
Non vogliamo essere
spogliati, ma sopravvestiti.
Ascoltate la parola di Dio
dalla seconda lettera di san
Paolo apostolo ai Corinzi
Animati da quello stesso
spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato»,
anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha
risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà
accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la
grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero,
moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio. Per questo non ci
scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo,
quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo,
leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità
smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle
cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d'un
momento, quelle invisibili sono eterne.
Sappiamo infatti che quando
verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo
un'abitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo,
nei cieli. Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di
rivestirci del nostro corpo celeste: a condizione però di essere
trovati già vestiti, non nudi. In realtà quanti siamo in questo corpo,
sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma
sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita.
E' Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito.
Così, dunque, siamo sempre
pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in
esilio lontano dal Signore, camminiamo nella fede e non ancora in
visione. Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo
ed abitare presso il Signore. Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel
corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi. Tutti infatti
dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere
la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene
che in male.
BREVE ESORTAZIONE
1763. Secondo l'opportunità,
il ministro rivolge brevi parole presenti, illustrando la lettura
biblica, perché percepiscano il significato della celebrazione.
Breve silenzio.
PREGHIERA DEI FEDELI
1764. Segue la preghiera
comune. Tra le invocazioni proposte, si possono scegliere alcune
ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari
situazioni di persone o necessità del momento.
Dio, Padre buono, ha scelto
il grembo purissimo della Vergine Maria per rivestire di carne mortale,
ad opera dello Spirito Santo, il Verbo della vita, perché resi
partecipi della grazia di Cristo, primogenito fra molti fratelli,
viviamo a lode della sua gloria.
Sostenuti dall'intercessione
di Maria, nostra Madre e Regina, diciamo insieme:
R. Rivestici, o Padre, del
Cristo tuo Figlio.
Tu hai disposto che il tuo
amato Figlio
assumesse la nostra povera
umanità,
perché gli uomini
divenissero in lui
partecipi della vita
immortale;
rendici degni di chiamarci ed
essere tuoi figli. R.
Tu hai voluto che il Cristo
fosse in tutto simile a noi,
escluso il peccato,
e ci hai chiamati a seguirlo
per trasformarci
a sua immagine;
rendici suoi fedeli discepoli
per piacere in tutto a te. R.
Tu ci convochi al banchetto
della grazia,
perché rivestiti dell'abito
nuziale
godiamo nella rivelazione
della tua gloria;
insegnaci a servirti con
totale dedizione. R.
Tu ci esorti per bocca
dell'apostolo Paolo
a diffondere nel mondo il
buon odore di Cristo;
donaci di riconoscere la sua
presenza
in mezzo ai nostri fratelli. R.
Tu ci adorni della veste
della giustizia,
perché vivendo secondo il
tuo Spirito
manifestiamo la santità
della Chiesa;
santificaci nella verità
e donaci di cooperare
generosamente alla salvezza di tutti. R.
Tu ci benedici con ogni
benedizione spirituale in Cristo,
perché nel suo avvento
glorioso,
corriamo incontro a lui con
la tunica battesimale;
fa' che, avendo Maria al
nostro fianco,
insieme con i tuoi santi,
passiamo dalla morte alla
vita senza fine. R.
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* 1765. Quando si omettono le
invocazioni sopra indicate, prima della formula di benedizione, il
ministro dice:
Preghiamo.
Tutti pregano per qualche
momento in silenzio.
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Segue la preghiera del
Signore:
Padre nostro.
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
1766. Il ministro, con le
braccia allargate, pronuncia la preghiera di benedizione:
O Dio, autore e
perfezionatore della santità,
tu chiami i rinati dall'acqua
e dallo Spirito
alla pienezza della vita in
Cristo
e alla perfezione della carità;
guarda benigno i tuoi fedeli
che ricevono devotamente
questo scapolare
a lode e gloria del tuo nome
in onore ...
[della Passione di Cristo o
della beata Vergine Maria];
fa' che diventino
sempre più conformi
all'immagine del tuo Figlio,
perché al termine della
vita,
con l'aiuto della Vergine
Madre,
possano entrare nella gioia
della tua dimora.
Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
IMPOSIZIONE DELLO SCAPOLARE
1767. Quindi il ministro
impone lo scapolare ai candidati pronunciando le parole seguenti o altre
simili, come nei Rituali particolari.
1768. PER UNO SCAPOLARE IN
ONORE DELLA TRINITA'
O DEI MISTERI DI GESU' CRISTO
Ricevi quest'abito con il
quale sei ammesso
a far parte della famiglia
religiosa N.,
dedicata alla Santissima
Trinità
[alla Passione di Gesù Cristo];
ti aiuti la Vergine Madre
a rivestirti interiormente di
Cristo,
che ci ha redenti nel suo
sangue,
per rendere gloria a Dio
e cooperare nella Chiesa al
bene dei fratelli.
R. Amen.
1769. PER UNO SCAPOLARE IN
ONORE
DELLA VERGINE MARIA
Ricevi quest'abito con il
quale sei ammesso
a far parte della famiglia
religiosa N.,
dedicata alla Vergine Maria;
ti aiuti la Madre di Dio
a rivestirti di Cristo che
vive in te,
per rendere gloria alla
Trinità
e cooperare nella Chiesa al
bene dei fratelli.
R. Amen.
1770. Il ministro, secondo
l'opportunità, può pronunciare ad alta voce, una volta sola per tutti,
la formula dell'imposizione.
Tutti rispondono insieme:
Amen.
E si accostano al celebrante
per ricevere lo scapolare.
1771. Poi il ministro
rivolgendosi ai nuovi confratelli dice:
Con il segno di questo
scapolare,
la nostra comunità religiosa
vi accoglie,
perché possiate servire con
maggior impegno
Cristo e la sua Chiesa nello
spirito dell'Ordine N.
Per l'attuazione di questo
santo proposito
io, con l'autorità che mi è
stata concessa,
vi ammetto alla
partecipazione
di tutti i beni spirituali
della nostra famiglia.
1772. Poi il ministro espone
i diritti e gli obblighi dei membri dell'associazione.
CONCLUSIONE
1773. Il ministro stendendo
le mani sui presenti dice il formula seguente o un altro adatto tenendo
presente la denominazione dello scapolare.
Dio onnipotente e
misericordioso vi protegga
e vi dia il dono della vera
sapienza,
apportatrice di salvezza.
R. Amen.
Vi illumini sempre
con gli insegnamenti della
fede,
e vi aiuti a perseverare nel
bene.
R. Amen.
Vi mostri la via della verità
e della pace,
e guidi i vostri passi
nel cammino verso la vita
eterna.
R.
Amen.
E
la benedizione di Dio
onnipotente,
Padre e Figlio X e Spirito
Santo,
discenda su di voi, e con voi
rimanga sempre.
R.
Amen.
1774. Un canto corale può
chiudere la celebrazione.
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