53 - BENEDIZIONE
DI UN NUOVO CIMITERO

 
Premesse

1535.
La Chiesa considera il cimitero come luogo sacro; raccomanda quindi e si adopera perché i nuovi cimiteri, o predisposti dalla comunità cattolica, o costruiti dalla pubblica amministrazione nei paesi cattolici, vengano benedetti, e si eriga in essi la croce del Signore, segno per tutti di speranza e di risurrezione.
Tuttavia i discepoli di Cristo «né per territorio, né per lingua, né per civili istituzioni si distinguono dagli altri uomini» con i quali conducono la loro esistenza; per tutti quindi rivolgono al Padre celeste la loro preghiera: per i fratelli che sono morti nella pace di Cristo, e per tutti i defunti, dei quali Dio solo ha conosciuto la fede».
I cristiani pertanto seppelliscono e onorano nei cimiteri non solo i corpi dei loro fratelli di fede, ma anche quelli di coloro con i quali hanno condiviso la stessa natura umana: per tutti Cristo ha sparso il suo sangue, tutti ha redento con la sua morte in croce.

1536. E' opportuno che il rito della benedizione del cimitero venga celebrato dal vescovo diocesano. Se non gli è possibile, ne affidi lo svolgimento a un presbitero, specialmente se suo collaboratore nella cura pastorale della diocesi o di quegli stessi fedeli che hanno predisposto la costruzione del cimitero.
Se il rito è presieduto dal vescovo, si facciano tutti gli adattamenti del caso.

1537. La benedizione di un cimitero si può svolgere in qualsiasi giorno e ora, fatta eccezione per il Mercoledì delle Ceneri e la Settimana santa; si scelga però di preferenza un giorno in cui i fedeli possano partecipare numerosi, e specialmente la domenica, perché la memoria settimanale della Pasqua del Signore esprime meglio il senso pasquale della morte cristiana.

1538. Nel caso poi di un cimitero costruito o dall'amministrazione locale o dalla comunità cristiana, cioè da fratelli separati e da cattolici, per seppellirvi di preferenza i defunti delle varie comunità cristiane, è bene farne l'inaugurazione con una celebrazione ecumenica, alla cui preparazione collaborino tutte le parti interessate. Per la parte che riguarda i cattolici, l'ordinamento della celebrazione spetta all'Ordinario del luogo.

1539. Se la comunità cattolica viene invitata all'inaugurazione di un cimitero che abbia caratteristiche o proprie di una religione non cristiana, o prettamente laicali, la Madre Chiesa non rifiuta di partecipare al rito o di pregare per tutti i defunti. Spetta tuttavia all'Ordinario del luogo dare direttive sulla presenza dei cattolici. Qualora siano debitamente autorizzati, il sacerdote cattolico e i fedeli svolgano letture bibliche, salmi e preghiere che esprimano in tutta chiarezza la dottrina della Chiesa sulla morte e sul fine dell'uomo che tende di sua natura a Dio vivo e vero.

Rito della benedizione



INIZIO

1540
. Laddove è possibile è bene che la comunità dei fedeli si rechi ordinatamente, dalla chiesa o da altro luogo adatto, al cimitero di cui è prevista la benedizione. Se la processione non si può fare o non la si ritiene opportuna,  i fedeli si riuniscono all'entrata del cimitero.
Quando tutti sono riuniti, si esegue un canto adatto o si fa una pausa di raccoglimento.



SALUTO

1541.
Il sacerdote celebrante saluta i presenti con le seguenti parole o altre adatte, tratte di preferenza dalla sacra Scrittura:

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, 
che donando la vita ha trionfato sulla morte, 
sia con tutti voi.


R. E con il tuo spirito.

o in un altro modo adatto.


MONIZIONE INTRODUTTIVA

1542.
Il sacerdote celebrante, o un altro ministro idoneo, introduce il rito di benedizione con queste parole o altre simili:

Fratelli e sorelle, la pietà cristiana ci ha riuniti per la benedizione di questo Cimitero, dove i nostri corpi mortali riposeranno finché spunti il giorno glorioso del Signore. Da questo luogo di pace innalziamo gli occhi alla santa Gerusalemme e contempliamo il Cristo risorto dai morti e asceso al cielo e con lui Maria assunta in corpo ed anima alla gloria del Paradiso. Egli che ci ha comandato di attenderlo operosi e vigilanti, ci unisca al suo trionfo nel giorno della risurrezione.


COLLETTA

1543.
Terminata la monizione, il sacerdote celebrante dice:

P
reghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Quindi il sacerdote celebrante, con le braccia allargate, prosegue:

O
Padre, che fai di noi tuoi fedeli 
la Chiesa itinerante nel tempo 
per accoglierci come cittadini nella patria eterna 
guarda questa tua famiglia 
che si porta in devoto pellegrinaggio al cimitero, 
e concedi che il luogo 
preparato per la sepoltura delle nostre umili spoglie, 
ci richiami alla beata speranza della vita futura, 
quando il Cristo trasformerà il nostro corpo mortale 
a immagine del suo corpo glorioso. 
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

R. Amen.


PROCESSIONE

1544. Quindi il diacono dice:

Avviamoci in pace.

Si forma la professione per il cimitero, secondo le usanze locali o, in quest'ordine: precede colui che porta la croce; ai suoi lati, due ministranti con i ceri accesi: segue il sacerdote celebrante con gli altri ministri; quindi i fedeli.

1545.
Al muoversi della processione, si canta una delle antifone seguenti con il Salmo 117 (vedi n. 2504) o con un altro o salmo tolto di preferenza dal «Rito delle esequie». Si può eseguire anche un altro canto adatto.

Antifona:

Avrò la tua pace, Signore, nella terra dei viventi.

Oppure:

Aprite le porte della giustizia;
entreremo a rendere grazie al Signore.


Oppure:

Questa è la porta del Signore: per essa entrano i giusti.

Salmo 117 (118).

1546.
Se non si fa la processione, subito dopo la preghiera, il sacerdote celebrante, con i ministri e i fedeli, entra nel cimitero al canto dell'antifona seguente con il suo salmo (vedi n. 2505). o di un altro canto adatto.

Antifona:

Udii una voce dal cielo che diceva: 
beati i morti che muoiono nel Signore.


Salmo 133 ( 134).


LITURGIA DELLA PAROLA

1547. La processione si dirige verso il luogo dove è eretta la croce lì si fa la lettura della parola di Dio; se ci fossero difficoltà, si va alla cappella del cimitero o in altro luogo adatto.

1548.
Si leggono uno o più testi della Sacra Scrittura, scelti di preferenza tra quelli proposti nel «Rito delle esequie» e nel «Lezionario per le Messe rituali: Nelle Messe dei defunti» pp. 683-761, intercalando alle letture salmi responsoriali adatti, o sostando alquanto in sacro silenzio. Alla lettura del Vangelo si riservi sempre il posto d'onore. 
Se il rito prosegue con la celebrazione della liturgia eucaristica, si devono fare, intercalando un salmo responsoriale adatto, almeno due letture - la seconda è quella del Vangelo - tratta dal «Lezionario per le Messe rituali nelle Messe dei defunti» p. 683 ss.


OMELIA


1549.
Secondo l'opportunità, il sacerdote celebrante rivolge una breve omelia ai presenti, illustrando le letture bibliche e il senso pasquale della morte cristiana, perché percepiscano il significato della celebrazione.

Breve silenzio.


PREGHIERA DI BENEDIZIONE


1550.
Quindi il sacerdote celebrante sostando dinanzi alla croce eretta in mezzo al cimitero, benedice la croce stessa e l'area cimiteriale. 
Invita poi tutti alla preghiera dicendo:


Preghiamo.

Tutti pregano per qualche momento in silenzio.

Poi, con le braccia allargate pronuncia la preghiera di benedizione: 

T
i benediciamo, Dio giusto e santo,
fonte di ogni consolazione;
tu hai stabilito che i nostri corpi mortali
ritornino alla terra dalla quale furono plasmati,
ma per un dono della tua misericordia
hai mutato la dolorosa sentenza di morte,
eredità del peccato,
in una suprema testimonianza di amore.

Tu hai provveduto per Abramo, padre dei credenti,
una sepoltura nella terra promessa;
hai esaltato l'opera di Tobia
nel pietoso ufficio di seppellire i morti; 
e hai voluto che il tuo unico Figlio
venisse deposto in un sepolcro nuovo, 
dal quale è risorto vincitore della morte,
per darci il pegno della risurrezione futura.

Ora ti preghiamo, o Padre,
benedici X questo cimitero,
preparato per l'inumazione dei corpi 
all'ombra della croce,
perché sia un luogo di quiete e di speranza:
qui riposino in pace 
le salme delle sorelle e dei fratelli defunti
in attesa dell'avvento glorioso del tuo Figlio, 
per risorgere con lui alla vita immortale;
qui il nostro cuore si apra alla beata speranza;
di qui salgano preghiere di suffragio a te gradite, 
perché quanti riposano in Cristo 
lodino senza fine la tua misericordia.

Per Cristo nostro Signore.

R. Amen.

1551. Quindi il sacerdote celebrante pone l'incenso nel turibolo incensa la croce.

1552.
Poi con l'acqua benedetta asperge i presenti e il cimitero silenziosamente * o dicendo queste parole o altre simili:

Ravviva in noi, o Padre, 
nel segno di quest'acqua benedetta 
il ricordo del Battesimo 
che ci ha fatto tuoi figli ed eredi della gloria futura.


L'aspersione si può fare o restando davanti alla croce al centro dell'area cimiteriale, o percorrendo il perimetro del recinto.

1553.
Nel frattempo, secondo l'opportunità si canta l'antifona seguente con il suo salmo (n. 2500 o n. 2531) o un altro canto adatto.

Antifona:

Esulteranno nel Signore 
i corpi umiliati nella morte.


Salmo 50.


PREGHIERA DEI FEDELI

1554.
Segue la preghiera comune, strutturata o nella forma della preghiera dei fedeli nella Messa o nel modo qui proposto. Tra le invocazioni seguenti si possono scegliere alcune ritenute più adatte, o aggiungerne altre in sintonia con particolari situazioni di persone o necessità del momento.

Acclamiamo Cristo Signore, che morendo sulla croce ha distrutto il peccato, e risorgendo dal sepolcro ha vinto la morte.

Diciamo insieme:

R. O Signore, tu sei nostra vita e risurrezione.

Cristo, Figlio dell'uomo, che morendo in croce 
hai associato alla tua Passione la Vergine Madre 
e risorgendo l'hai colmata di gioia, 
consola coloro che soffrono 
e conferma la nostra comune speranza.
R.

Cristo, Figlio del Dio vivente,
che hai richiamato dai morti l'amico Lazzaro,
risuscita alla vita gloriosa le sorelle e i fratelli
credenti con il tuo sangue prezioso.
R.

Cristo, consolatore degli afflitti, 
che hai asciugato le lacrime della vedova, 
restituendole il suo unico figlio, 
conforta quanti piangono per la morte dei loro cari.
R.

Cristo redentore,
guarda con bontà coloro che vivono senza speranza
perché non ti conoscono:
dona loro la fede nella risurrezione e nella vita futura.
R.

Cristo, luce del mondo, che aprendo gli occhi al cieco, 
ti sei rivelato allo stupore del suo sguardo, 
mostra il tuo volto ai defunti, 
ancora privi della tua visione gloriosa.
R.

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NEL RITO SENZA LA MESSA

1555.
Dopo le invocazioni il sacerdote introduce la preghiera del Signore con queste parole o altre simili:

Innalziamo i nostri cuori a Dio Padre, 
con la preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato, 
perché venga il suo Regno 
e siano perdonati i nostri peccati.

Padre nostro.


* 1556. Quindi il sacerdote, con le braccia allargate, prosegue dicendo:

Ravviva in noi, o Padre, l'attesa della risurrezione 
e donaci di testimoniare 
in ogni momento della nostra esistenza terrena 
la speranza seminata nei nostri cuori.

Per Cristo nostro Signore.


R. Amen.

1557. Segue la benedizione finale, vedi n. 1560. Un canto corale può chiudere la celebrazione.

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LITURGIA EUCARISTICA

1558.
Terminata questa parte del rito, se è prevista la celebrazione del sacrificio eucaristico, il sacerdote celebrante, indossata la casula e fatta con i ministri la debita riverenza, bacia l'altare. 
I ministri collocano sull'altare il corporale, il purificatoio, il calice e il Messale; quindi si portano il pane, il vino e l'acqua, e Messa prosegue come di consueto.


1559.
Se si dovesse dedicare o benedire l'altare della cappella cimitero, tutto si svolga, con i necessari adattamenti, secondo, norma del rito della Dedicazione della chiesa e dell'altare Capp. IV o VI.


CONCLUSIONE

1560.
Il celebrante stendendo le mani sui presenti dice:

D
io, creatore e Padre,
che nella risurrezione del suo Figlio 
ha dato ai credenti la speranza di risorgere, 
effonda su di voi la sua benedizione.


R. Amen.

Cristo, che ci ha redenti con la sua croce, 
vi rinnovi nel suo amore 
e doni a tutti i defunti la luce e la pace eterna.


R. Amen.

Lo Spirito Consolatore 
vi conceda di godere la felicità promessa 
a chi attende l'avvento del Signore.


R. Amen.

E
la benedizione di Dio onnipotente, 

Padre e Figlio X e Spirito Santo, 
discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.


R.
Amen.

1561.
Il diacono congeda l'assemblea.
 

 

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