V. Ti adoriamo, Cristo, e ti
benediciamo.
R.
Perché
con la tua santa croce hai redento il mondo.
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PAROLA
DI DIO |
Dal Vangelo secondo Giovanni
19, 12-16
Pilato cercava di
liberare [Gesù];
ma i Giudei gridarono:"Se liberi costui, non
sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si
mette contro Cesare". Udite queste parole, Pilato
fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale,
nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico
Gabbatà.
Era la Preparazione della Pasqua, verso
mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei:
"Ecco il
vostro re!". Ma quelli gridarono:"Via, via,
crocifiggilo!". Disse loro Pilato:"Metterò
in croce il vostro re?". Risposero i sommi
sacerdoti:"Non abbiamo altro re all'infuori
di Cesare". Allora lo consegnò loro perché
fosse crocifisso.
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LA
FEDE
DELLA CHIESA |
Tra le autorità religiose di
Gerusalemme non ci sono stati solamente il fariseo
Nicodemo o il notabile Giuseppe di Arimatea ad
essere, di nascosto, discepoli di Gesù, ma a
proposito di lui sono sorti dissensi per lungo tempo
al punto che alla vigilia stessa della sua passione,
san Giovanni può dire di essi che “molti
credettero in lui” anche se in maniera assai
imperfetta (Gv
12,42). La cosa non ha nulla di sorprendente se si
tiene presente che all'indomani della Pentecoste
“un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede”
(At
6,7) e che “alcuni della setta dei farisei erano
diventati credenti” (At
15,5) al punto che san Giacomo può dire a san Paolo
che “parecchie migliaia di Giudei sono venuti alla
fede e tutti sono gelosamente attaccati alla
Legge” (At
21,20).
Le autorità religiose di
Gerusalemme non sono state unanimi nella condotta da
tenere nei riguardi di Gesù. I farisei hanno
minacciato di scomunica coloro che lo avrebbero
seguito. A coloro che temevano che tutti avrebbero
creduto in lui e i Romani sarebbero venuti e
avrebbero distrutto il loro Luogo santo e la loro
nazione il sommo sacerdote Caifa propose
profetizzando: È “meglio che muoia un solo uomo
per il popolo e non perisca la nazione intera” (Gv
11,49-50). Il Sinedrio, avendo dichiarato Gesù
“reo di morte” (6,66)
in quanto bestemmiatore, ma avendo perduto il
diritto di mettere a morte, consegna Gesù ai Romani
accusandolo di rivolta politica, cosa che lo metterà
alla pari con Barabba accusato di “sommossa” (Lc
23,19). Sono anche minacce politiche quelle che i
sommi sacerdoti esercitano su Pilato perché egli
condanni a morte Gesù.
Catechismo della Chiesa Cattolica 595-596
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MEDITAZIONE |
Ha inizio l'esecuzione, cioè
l'attuazione della sentenza. Cristo condannato a morte deve essere caricato
della Croce come gli altri due condannati che devono subire la stessa
pena:" fu annoverato tra i malfattori" (Is 53, 12). Cristo s'avvicina alla Croce avendo tutto il corpo
terribilmente straziato e contuso, col sangue che gli scorre sul volto dal
capo coronato di spine. Ecce Homo! (Gv
19, 5). È in Lui tutta la verità del Figlio dell'uomo predetta dai
profeti, la verità sul servo di Jahvé annunciata da Isaia: "Fu
piagato per le nostre iniquità ... le sue piaghe ci hanno guariti" (Is
53, 5). È in Lui anche presente una certa conseguenza, che suscita stupore,
di ciò che l'uomo ha fatto col suo Dio. Pilato dice: "Ecce Homo" (Gv
19, 5): "Guardate ciò che avete fatto di quest'uomo!". In questa
affermazione sembra parlare un'altra voce, che pare voler dire: "Guardate cosa avete fatto in quest'uomo col vostro Dio!". È commovente
l'avvicinamento, l'interferenza di questa voce che sentiamo attraverso la
storia con ciò che giunge a noi mediante la consapevolezza della fede. Ecce
Homo! Gesù "chiamato Messia" (Mt
27, 17) prende la Croce sulle sue spalle (Gv
19, 17). L'esecuzione è iniziata.
Giovanni Paolo II
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PREGHIAMO |
O Dio, donaci spirito di
carità e di pace perché l'offerta della vita, compiuta da Cristo a
salvezza del mondo, si prolunghi nella memoria e nell'amore fraterno dei
tuoi figli.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
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Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
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Cuius animam gementem,
contristatam et dolentem
pertransivit gladius.
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