La
Passione del Signore
Tra i pii esercizi con cui i
fedeli venerano la Passione del Signore pochi sono
tanto amati quanto la Via
Crucis. Attraverso il pio esercizio i fedeli
ripercorrono con partecipe affetto il tratto
ultimo del cammino percorso da Gesù durante la
sua vita terrena: dal Monte degli Ulivi, dove nel
«podere chiamato Getsemani» (Mc 14, 32) il
Signore fu «in preda all’angoscia» (Lc 22,
44), fino al Monte Calvario dove fu crocifisso tra
due malfattori, al giardino dove fu deposto in un
sepolcro nuovo, scavato nella roccia.
Testimonianza dell’amore
del popolo cristiano per il pio esercizio sono le
innumerevoli Via Crucis erette nelle chiese, nei santuari, nei chiostri e anche
all’aperto, in campagna o lungo la salita di una
collina, alla quale le varie stazioni conferiscono
una fisionomia suggestiva.
La Via
Crucis è sintesi di varie devozioni sorte fin
dall’alto Medioevo: il pellegrinaggio in Terra
Santa, durante il quale i fedeli visitano
devotamente i luoghi della Passione del Signore;
la devozione alle “cadute di Cristo” sotto il
peso della croce; la devozione ai “cammini
dolorosi di Cristo”, che consiste
nell’incedere processionale da una chiesa
all’altra in memoria dei percorsi compiuti da
Cristo durante la sua Passione; la devozione alle
“stazioni di Cristo”, cioè ai momenti in cui
Gesù si ferma lungo il cammino verso il Calvario
perché costretto dai carnefici, o perché
stremato dalla fatica, o perché, mosso
dall’amore, cerca di stabilire un dialogo con
gli uomini e le donne che assistono alla sua
Passione. Nella sua forma attuale, attestata già
nella prima metà del secolo XVII, la Via
Crucis, diffusa soprattutto da san Leonardo da
Porto Maurizio († 1751), approvata dalla Sede
Apostolica ed arricchita da indulgenze, consta di
quattordici stazioni.
La Via
Crucis è una via tracciata dallo Spirito
Santo, fuoco divino che ardeva nel petto di Cristo
e lo sospinse verso il Calvario; ed è una via
amata dalla Chiesa, che ha conservato memoria viva
delle parole e degli avvenimenti degli ultimi
giorni del suo Sposo e Signore.
Nel pio esercizio della Via
Crucis confluiscono pure varie espressioni
caratteristiche della spiritualità cristiana: la
concezione della vita come cammino o
pellegrinaggio; come passaggio, attraverso il
mistero della Croce, dall’esilio terreno alla
patria celeste; il desiderio di conformarsi
profondamente alla Passione di Cristo; le esigenze
della sequela
Christi, per cui il discepolo deve camminare
dietro il Maestro, portando quotidianamente la
propria croce.
Per tutto ciò la Via Crucis è un esercizio di pietà particolarmente adatto al tempo
di Quaresima.
Congregazione per il Culto Divino
e la disciplina dei Sacramenti,
Direttorio su pietà popolare e liturgia.
Principi e
orientamenti, 131-133
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