Corinzi
2 - Capitolo 1
PREAMBOLO
Indirizzo
e saluto. Ringraziamento
[1]Paolo,
apostolo di Gesù Cristo per volontà di Dio, e il fratello
Timòteo, alla chiesa di Dio che è in Corinto e a tutti i
santi dell'intera Acaia: [2]grazia a voi e pace da Dio
Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo.
[3]Sia
benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre
misericordioso e Dio di ogni consolazione, [4]il quale
ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche
noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di
afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi
stessi da Dio. [5]Infatti, come abbondano le sofferenze
di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la
nostra consolazione. [6]Quando siamo tribolati, è per
la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è
per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel
sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi
sopportiamo. [7]La nostra speranza nei vostri riguardi
è ben salda, convinti che come siete partecipi delle
sofferenze così lo siete anche della consolazione. [8]Non
vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione
che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là
delle nostre forze, sì da dubitare anche della vita. [9]Abbiamo
addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte per
imparare a non riporre fiducia in noi stessi, ma nel Dio che
risuscita i morti. [10]Da quella morte però egli ci ha
liberato e ci libererà, per la speranza che abbiamo riposto
in lui, che ci libererà ancora, [11]grazie alla vostra
cooperazione nella preghiera per noi, affinchè per il favore
divino ottenutoci da molte persone, siano rese grazie per noi
da parte di molti.
I.
RITORNO SUGLI INCIDENTI PASSATI
Perché
Paolo ha modificato il suo progetto di viaggio
[12]Questo
infatti è il nostro vanto: la testimonianza della coscienza
di esserci comportati nel mondo, e particolarmente verso di
voi, con la santità e sincerità che vengono da Dio. [13]Non
vi scriviamo in maniera diversa da quello che potete leggere o
comprendere; spero che comprenderete sino alla fine, [14]come
ci avete già compresi in parte, che noi siamo il vostro
vanto, come voi sarete il nostro, nel giorno del Signore
nostro Gesù. [15]Con questa convinzione avevo deciso
in un primo tempo di venire da voi, perchè riceveste una
seconda grazia, [16]e da voi passare in Macedonia, per
ritornare nuovamente dalla Macedonia in mezzo a voi ed avere
da voi il commiato per la Giudea. [17]Forse in questo
progetto mi sono comportato con leggerezza? O quello che
decido lo decido secondo la carne, in maniera da dire allo
stesso tempo «sì,sì» e «no,no,»? [18]Dio è
testimone che la nostra parola verso di voi non è "sì"
e "no". [19]Il Figlio di Dio, Gesù Cristo
che abbiamo predicato tra voi, io, Silvano e Timoteo, non fu
"sì" e "no", ma in lui c'è stato il
"sì". [20]E in realtà tutte le promesse di
Dio in lui sono divenute "sì". Per questo sempre
attraverso lui sale a Dio il nostro Amen per la sua gloria. [21]E'
Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha
conferito l'unzione, [22]ci ha impresso il sigillo e ci
ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori. [23]Io
chiamo Dio a testimone sulla mia vita, che solo per
risparmiarvi non sono più venuto a Corinto. [24]Noi
non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece
i collaboratori della vostra gioia, perchè nella fede voi
siete già saldi.
Corinzi
2 - Capitolo 2
[1]Ritenni
pertanto opportuno non venire di nuovo fra voi con tristezza. [2]Perché
se io rattristo voi, chi mi rallegrerà se non colui che è
stato da me rattristato? [3]Perciò vi ho scritto in
quei termini che voi sapete, per non dovere poi essere
rattristato alla mia venuta da quelli che dovrebbero rendermi
lieto, persuaso come sono riguardo a voi tutti che la mia
gioia è quella di tutti voi. [4]Vi ho scritto in un
momento di grande afflizione e col cuore angosciato, tra molte
lacrime, però non per rattristarvi, ma per farvi conoscere
l'affetto immenso che ho per voi.
[5]Se
qualcuno mi ha rattristato, non ha rattristato me soltanto, ma
in parte almeno, senza voler esagerare, tutti voi. [6]Per
quel tale però è gia sufficiente il castigo che gli è
venuto dai più, [7]cosicché voi dovreste piuttosto
usargli benevolenza e confortarlo, perché egli non soccomba
sotto un dolore troppo forte. [8]Vi esorto quindi a far
prevalere nei suoi riguardi la carità; [9]e anche per
questo vi ho scritto, per vedere alla prova se siete
effettivamente obbedienti in tutto. [10]A chi voi
perdonate, perdono anch'io; perché quello che io ho
perdonato, se pure ebbi qualcosa da perdonare, l'ho fatto per
voi, davanti a Cristo, [11]per non cadere in balìa di
satana, di cui non ignoriamo le macchinazioni.
Da
Troade in Macedonia. Disgressione: il ministero apostolico
[12]Giunto
pertanto a Troade per annunziare il vangelo di Cristo, sebbene
la porta mi fosse aperta nel Signore, [13]non ebbi pace
nello spirito perché non vi trovai Tito, mio fratello; perciò,
congedatomi da loro, partii per la Macedonia.
[14]Siano
rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo
in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua
conoscenza nel mondo intero! [15]Noi siamo infatti
dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e
fra quelli che si perdono; [16]per gli uni odore di
morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita.
E
chi è mai all'altezza di questi compiti? [17]Noi non
siamo infatti come quei molti che mercanteggiano la parola di
Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo
sguardo, noi parliamo in Cristo.
Corinzi
2 - Capitolo 3
[1]Cominciamo
forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse abbiamo
bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione per voi o
da parte vostra? [2]La nostra lettera siete voi,
lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti
gli uomini. [3]E' noto infatti che voi siete una
lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro,
ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma
sulle tavole di carne dei vostri cuori.
[4]Questa
è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio. [5]Non
però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come
proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, [6]che
ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della
lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo
Spirito dà vita.
[7]Se
il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu
circonfuso di gloria, al punto che i figli d'Israele non
potevano fissare il volto di Mosè a causa dello splendore
pure effimero del suo volto, [8]quanto più sarà
glorioso il ministero dello Spirito? [9]Se gia il
ministero della condanna fu glorioso, molto di più abbonda di
gloria il ministero della giustizia. [10]Anzi sotto
quest'aspetto, quello che era glorioso non lo è più a
confronto della sovraeminente gloria della Nuova Alleanza. [11]Se
dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo sarà
ciò che è duraturo. [12]Forti di tale speranza, ci
comportiamo con molta franchezza [13]e non facciamo
come Mosè che poneva un velo sul suo volto, perché i figli
di Israele non vedessero la fine di ciò che era solo
effimero. [14]Ma le loro menti furono accecate; infatti
fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, alla
lettura dell'Antico Testamento, perché è in Cristo che esso
viene eliminato. [15]Fino ad oggi, quando si legge Mosè,
un velo è steso sul loro cuore; [16]ma quando ci
sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto. [17]Il
Signore è lo Spirito e dove c'è lo Spirito del Signore c'è
libertà. [18]E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo
come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo
trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria,
secondo l'azione dello Spirito del Signore.
Corinzi
2 - Capitolo 4
[1]Perciò,
investiti di questo ministero per la misericordia che ci è
stata usata, non ci perdiamo d'animo; [2]al contrario,
rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con
astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando
apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni
coscienza, al cospetto di Dio.
[3]E
se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si
perdono, [4]ai quali il dio di questo mondo ha accecato
la mente incredula, perché non vedano lo splendore del
glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio. [5]Noi
infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore;
quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù. [6]E
Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse
nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della
gloria divina che rifulge sul volto di Cristo.
Tribolazioni
e speranze del ministero
[7]Però
noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che
questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. [8]Siamo
infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo
sconvolti, ma non disperati; [9]perseguitati, ma non
abbandonati; colpiti, ma non uccisi, [10]portando
sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché
anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. [11]Sempre
infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a
causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta
nella nostra carne mortale. [12]Di modo che in noi
opera la morte, ma in voi la vita.
[13]Animati
tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho
creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò
parliamo, [14]convinti che colui che ha risuscitato il
Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà
accanto a lui insieme con voi. [15]Tutto infatti è per
voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un
maggior numero, moltiplichi l'inno di lode alla gloria di Dio.
[16]Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il
nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si
rinnova di giorno in giorno. [17]Infatti il momentaneo,
leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità
smisurata ed eterna di gloria, [18]perché noi non
fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle
invisibili. Le cose visibili sono d'un momento, quelle
invisibili sono eterne.
Corinzi
2 - Capitolo 5
[1]Sappiamo
infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra
abitazione sulla terra, riceveremo un'abitazione da Dio, una
dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. [2]Perciò
sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci
del nostro corpo celeste: [3]a condizione però di
esser trovati gia vestiti, non nudi. [4]In realtà
quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso,
non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò
che è mortale venga assorbito dalla vita. [5]E' Dio
che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello
Spirito.
[6]Così,
dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché
abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, [7]camminiamo
nella fede e non ancora in visione. [8]Siamo pieni di
fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare
presso il Signore. [9]Perciò ci sforziamo, sia
dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui
graditi. [10]Tutti infatti dobbiamo comparire davanti
al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa
delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in
male.
L'esercizio
del ministero apostolico
[11]Consapevoli
dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli
uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E
spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze. [12]Non
ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi
occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che
rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore.
[13]Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio;
se siamo assennati, è per voi.
[14]Poiché
l'amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per
tutti e quindi tutti sono morti. [15]Ed egli è morto
per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se
stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro. [16]Cosicché
ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e
anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non
lo conosciamo più così. [17]Quindi se uno è in
Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate,
ecco ne sono nate di nuove.
[18]Tutto
questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé
mediante Cristo e ha affidato a noi il ministero della
riconciliazione. [19]E' stato Dio infatti a
riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli
uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della
riconciliazione. [20]Noi fungiamo quindi da
ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo
nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi
riconciliare con Dio. [21]Colui che non aveva
conosciuto peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro
favore, perché noi potessimo diventare per mezzo di lui
giustizia di Dio.
Corinzi
2 - Capitolo 6
[1]E
poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non
accogliere invano la grazia di Dio. [2]Egli dice
infatti:
Al
momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso.
Ecco
ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!
[3]Da
parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché
non venga biasimato il nostro ministero; [4]ma in ogni
cosa ci presentiamo come ministri di Dio, con molta fermezza
nelle tribolazioni, nelle necessità, nelle angosce, [5]nelle
percosse, nelle prigioni, nei tumulti, nelle fatiche, nelle
veglie, nei digiuni; [6]con purezza, sapienza,
pazienza, benevolenza, spirito di santità, amore sincero; [7]con
parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della
giustizia a destra e a sinistra; [8]nella gloria e nel
disonore, nella cattiva e nella buona fama. Siamo ritenuti
impostori, eppure siamo veritieri; [9]sconosciuti,
eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; puniti, ma
non messi a morte; [10]afflitti, ma sempre lieti;
poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e
invece possediamo tutto!
Sfoghi
e avvertimenti
[11]La
nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e il nostro
cuore si è tutto aperto per voi. [12]Non siete davvero
allo stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo
stretto. [13]Io parlo come a figli: rendeteci il
contraccambio, aprite anche voi il vostro cuore!
[14]Non
lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale
rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l'iniquità,
o quale unione tra la luce e le tenebre? [15]Quale
intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un
fedele e un infedele? [16]Quale accordo tra il tempio
di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio
vivente, come Dio stesso ha detto:
Abiterò
in mezzo a loro e con loro camminerò
e sarò il loro Dio,
ed essi saranno il mio popolo.
[17]Perciò uscite di mezzo a loro
e riparatevi, dice il Signore,
non toccate nulla d'impuro.
E io vi accoglierò,
[18]e sarò per voi come un padre,
e voi mi sarete come figli e figlie,
dice il Signore onnipotente.
Corinzi
2 - Capitolo 7
[1]In
possesso dunque di queste promesse, carissimi, purifichiamoci
da ogni macchia della carne e dello spirito, portando a
compimento la nostra santificazione, nel timore di Dio.
[2]Fateci
posto nei vostri cuori! A nessuno abbiamo fatto ingiustizia,
nessuno abbiamo danneggiato, nessuno abbiamo sfruttato. [3]Non
dico questo per condannare qualcuno; infatti vi ho gia detto
sopra che siete nel nostro cuore, per morire insieme e insieme
vivere. [4]Sono molto franco con voi e ho molto da
vantarmi di voi. Sono pieno di consolazione, pervaso di gioia
in ogni nostra tribolazione.
Paolo
in Macedonia, dove Tito lo ha raggiunto
[5]Infatti,
da quando siamo giunti in Macedonia, la nostra carne non ha
avuto sollievo alcuno, ma da ogni parte siamo tribolati:
battaglie all'esterno, timori al di dentro.
[6]Ma
Dio che consola gli afflitti ci ha consolati con la venuta di
Tito, [7]e non solo con la sua venuta, ma con la
consolazione che ha ricevuto da voi. Egli ci ha annunziato
infatti il vostro desiderio, il vostro dolore, il vostro
affetto per me; cosicché la mia gioia si è ancora
accresciuta.
[8]Se
anche vi ho rattristati con la mia lettera, non me ne
dispiace. E se me ne è dispiaciuto - vedo infatti che quella
lettera, anche se per breve tempo soltanto, vi ha rattristati
- [9]ora ne godo; non per la vostra tristezza, ma perché
questa tristezza vi ha portato a pentirvi. Infatti vi siete
rattristati secondo Dio e così non avete ricevuto alcun danno
da parte nostra; [10]perché la tristezza secondo Dio
produce un pentimento irrevocabile che porta alla salvezza,
mentre la tristezza del mondo produce la morte. [11]Ecco,
infatti, quanta sollecitudine ha prodotto in voi proprio
questo rattristarvi secondo Dio; anzi quante scuse, quanta
indignazione, quale timore, quale desiderio, quale affetto,
quale punizione! Vi siete dimostrati innocenti sotto ogni
riguardo in questa faccenda. [12]Così se anche vi ho
scritto, non fu tanto a motivo dell'offensore o a motivo
dell'offeso, ma perché apparisse chiara la vostra
sollecitudine per noi davanti a Dio. [13]Ecco quello
che ci ha consolati.
A
questa nostra consolazione si è aggiunta una gioia ben più
grande per la letizia di Tito, poiché il suo spirito è stato
rinfrancato da tutti voi. [14]Cosicché se in qualche
cosa mi ero vantato di voi con lui, non ho dovuto
vergognarmene, ma come abbiamo detto a voi ogni cosa secondo
verità, così anche il nostro vanto con Tito si è dimostrato
vero. [15]E il suo affetto per voi è cresciuto,
ricordando come tutti gli avete obbedito e come lo avete
accolto con timore e trepidazione. [16]Mi rallegro
perché posso contare totalmente su di voi.
Corinzi
2 - Capitolo 8
II.
ORGANIZZAZIONE DELLA COLLETTA
Motivi
di generosità
[1]Vogliamo
poi farvi nota, fratelli, la grazia di Dio concessa alle
Chiese della Macedonia: [2]nonostante la lunga prova
della tribolazione, la loro grande gioia e la loro estrema
povertà si sono tramutate nella ricchezza della loro
generosità. [3]Posso testimoniare infatti che hanno
dato secondo i loro mezzi e anche al di là dei loro mezzi,
spontaneamente, [4]domandandoci con insistenza la
grazia di prendere parte a questo servizio a favore dei santi.
[5]Superando anzi le nostre stesse speranze, si sono
offerti prima di tutto al Signore e poi a noi, secondo la
volontà di Dio; [6]cosicché abbiamo pregato Tito di
portare a compimento fra voi quest'opera generosa, dato che
lui stesso l'aveva incominciata.
[7]E
come vi segnalate in ogni cosa, nella fede, nella parola,
nella scienza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo
insegnato, così distinguetevi anche in quest'opera generosa. [8]Non
dico questo per farvene un comando, ma solo per mettere alla
prova la sincerità del vostro amore con la premura verso gli
altri. [9]Conoscete infatti la grazia del Signore
nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per
voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
[10]E a questo riguardo vi do un consiglio: si tratta
di cosa vantaggiosa per voi, che fin dall'anno passato siete
stati i primi, non solo a intraprenderla ma a desiderarla. [11]Ora
dunque realizzatela, perché come vi fu la prontezza del
volere, così anche vi sia il compimento, secondo i vostri
mezzi. [12]Se infatti c'è la buona volontà, essa
riesce gradita secondo quello che uno possiede e non secondo
quello che non possiede. [13]Qui non si tratta infatti
di mettere in ristrettezza voi per sollevare gli altri, ma di
fare uguaglianza. [14]Per il momento la vostra
abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la
loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia
uguaglianza, come sta scritto:
[15]Colui
che raccolse molto non abbondò,
e colui che raccolse poco non ebbe di meno.
Raccomandazioni
dei delegati
[16]Siano
pertanto rese grazie a Dio che infonde la medesima
sollecitudine per voi nel cuore di Tito! [17]Egli
infatti ha accolto il mio invito e ancor più pieno di zelo è
partito spontaneamente per venire da voi. [18]Con lui
abbiamo inviato pure il fratello che ha lode in tutte le
Chiese a motivo del vangelo; [19]egli è stato
designato dalle Chiese come nostro compagno in quest'opera di
carità, alla quale ci dedichiamo per la gloria del Signore, e
per dimostrare anche l'impulso del nostro cuore. [20]Con
ciò intendiamo evitare che qualcuno possa biasimarci per
questa abbondanza che viene da noi amministrata. [21]Ci
preoccupiamo infatti di comportarci bene non
soltanto davanti al Signore, ma anche davanti agli
uomini. [22]Con loro abbiamo inviato anche il
nostro fratello, di cui abbiamo più volte sperimentato lo
zelo in molte circostanze; egli è ora più zelante che mai
per la grande fiducia che ha in voi.
[23]Quanto
a Tito, egli è mio compagno e collaboratore presso di voi;
quanto ai nostri fratelli, essi sono delegati delle Chiese e
gloria di Cristo. [24]Date dunque a loro la prova del
vostro affetto e della legittimità del nostro vanto per voi
davanti a tutte le Chiese.
Corinzi
2 - Capitolo 9
[1]Riguardo
poi a questo servizio in favore dei santi, è superfluo che ve
ne scriva. [2]Conosco infatti bene la vostra buona
volontà, e ne faccio vanto con i Macèdoni dicendo che l'Acaia
è pronta fin dallo scorso anno e gia molti sono stati
stimolati dal vostro zelo. [3]I fratelli poi li ho
mandati perché il nostro vanto per voi su questo punto non
abbia a dimostrarsi vano, ma siate realmente pronti, come vi
dicevo, perché [4]non avvenga che, venendo con me
alcuni Macèdoni, vi trovino impreparati e noi dobbiamo
arrossire, per non dire anche voi, di questa nostra fiducia. [5]Ho
quindi ritenuto necessario invitare i fratelli a recarsi da
voi prima di me, per organizzare la vostra offerta gia
promessa, perché essa sia pronta come una vera offerta e non
come una spilorceria.
Benefici
che risulteranno dalla colletta
[6]Tenete
a mente che chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e
chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà. [7]Ciascuno
dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza
né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia.
[8]Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi
ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto,
possiate compiere generosamente tutte le opere di bene, [9]come
sta scritto:
ha
largheggiato, ha dato ai poveri;
la sua giustizia dura in eterno.
[10]Colui
che somministra il seme al seminatore e il pane per il
nutrimento, somministrerà e moltiplicherà anche la vostra
semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia. [11]Così
sarete ricchi per ogni generosità, la quale poi farà salire
a Dio l'inno di ringraziamento per mezzo nostro. [12]Perché
l'adempimento di questo servizio sacro non provvede soltanto
alle necessità dei santi, ma ha anche maggior valore per i
molti ringraziamenti a Dio. [13]A causa della bella
prova di questo servizio essi ringrazieranno Dio per la vostra
obbedienza e accettazione del vangelo di Cristo, e per la
generosità della vostra comunione con loro e con tutti; [14]e
pregando per voi manifesteranno il loro affetto a causa della
straordinaria grazia di Dio effusa sopra di voi. [15]Grazie
a Dio per questo suo ineffabile dono!
Corinzi
2 - Capitolo 10
III.
APOLOGIA DI PAOLO
Risposta
all'accusa di debolezza
[1]Ora
io stesso, Paolo, vi esorto per la dolcezza e la mansuetudine
di Cristo, io davanti a voi così meschino, ma di lontano così
animoso con voi; [2]vi supplico di far in modo che non
avvenga che io debba mostrare, quando sarò tra voi,
quell'energia che ritengo di dover adoperare contro alcuni che
pensano che noi camminiamo secondo la carne. [3]In
realtà, noi viviamo nella carne ma non militiamo secondo la
carne. Infatti le armi della nostra battaglia non sono
carnali, [4]ma hanno da Dio la potenza di abbattere le
fortezze, [5]distruggendo i ragionamenti e ogni
baluardo che si leva contro la conoscenza di Dio, e rendendo
ogni intelligenza soggetta all'obbedienza al Cristo. [6]Perciò
siamo pronti a punire qualsiasi disobbedienza, non appena la
vostra obbedienza sarà perfetta.
[7]Guardate
le cose bene in faccia: se qualcuno ha in se stesso la
persuasione di appartenere a Cristo, si ricordi che se lui è
di Cristo lo siamo anche noi. [8]In realtà, anche se
mi vantassi di più a causa della nostra autorità, che il
Signore ci ha dato per vostra edificazione e non per vostra
rovina, non avrò proprio da vergognarmene. [9]Non
sembri che io vi voglia spaventare con le lettere! [10]Perché
«le lettere - si dice - sono dure e forti, ma la sua presenza
fisica è debole e la parola dimessa». [11]Questo tale
rifletta però che quali noi siamo a parole per lettera,
assenti, tali saremo anche con i fatti, di presenza.
Risposta
all'accusa di ambizione
[12]Certo
noi non abbiamo l'audacia di uguagliarci o paragonarci ad
alcuni di quelli che si raccomandano da sé; ma mentre si
misurano su di sé e si paragonano con se stessi, mancano di
intelligenza. [13]Noi invece non ci vanteremo oltre
misura, ma secondo la norma della misura che Dio ci ha
assegnato, sì da poter arrivare fino a voi; [14]né ci
innalziamo in maniera indebita, come se non fossimo arrivati
fino a voi, perché fino a voi siamo giunti col vangelo di
Cristo. [15]Né ci vantiamo indebitamente di fatiche
altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra
fede, di crescere ancora nella vostra considerazione, secondo
la nostra misura, [16]per evangelizzare le regioni più
lontane della vostra, senza vantarci alla maniera degli altri
delle cose gia fatte da altri.
[17]Pertanto
chi si vanta, si vanti nel Signore; [18]perché
non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui
che il Signore raccomanda.
Corinzi
2 - Capitolo 11
Paolo
si vede costretto a fare il proprio elogio
[1]Oh
se poteste sopportare un pò di follia da parte mia! Ma,
certo, voi mi sopportate. [2]Io provo infatti per voi
una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico
sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo. [3]Temo
però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così
i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro
semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. [4]Se
infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello
che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno
spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro
vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti
ad accettarlo. [5]Ora io ritengo di non essere in nulla
inferiore a questi «superapostoli»! [6]E se anche
sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella
dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto
davanti a tutti.
[7]O
forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare
voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio? [8]Ho
spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per
vivere, allo scopo di servire voi. [9]E trovandomi
presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato
d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno
provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni
circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio
e così farò in avvenire. [10]Com'è vero che c'è la
verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in
terra di Acaia!
[11]Questo
perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! [12]Lo
faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a
quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello
di cui si vantano. [13]Questi tali sono falsi apostoli,
operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. [14]Ciò
non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo
di luce. [15]Non è perciò gran cosa se anche i suoi
ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro
fine sarà secondo le loro opere.
[16]Lo
dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no
ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi
un poco. [17]Quello che dico, però, non lo dico
secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di
potermi vantare. [18]Dal momento che molti si vantano
da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io. [19]Infatti
voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. [20]In
realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora,
chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. [21]Lo
dico con vergogna; come siamo stati deboli!
Però
in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso
vantarmi anch'io. [22]Sono Ebrei? Anch'io! Sono
Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io! [23]Sono
ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più
di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle
prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in
pericolo di morte. [24]Cinque volte dai Giudei ho
ricevuto i trentanove colpi; [25]tre volte sono stato
battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre
volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte
in balìa delle onde. [26]Viaggi innumerevoli, pericoli
di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei
connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città,
pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di
falsi fratelli; [27]fatica e travaglio, veglie senza
numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. [28]E
oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la
preoccupazione per tutte le Chiese. [29]Chi è debole,
che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne
frema?
[30]Se
è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce
alla mia debolezza. [31]Dio e Padre del Signore Gesù,
lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco. [32]A
Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla
città dei Damasceni per catturarmi, [33]ma da una
finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii
dalle sue mani.
Corinzi
2 - Capitolo 12
[1]Bisogna
vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia verrò alle
visioni e alle rivelazioni del Signore. [2]Conosco un
uomo in Cristo che, quattordici anni fa - se con il corpo o
fuori del corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo
cielo. [3]E so che quest'uomo - se con il corpo o senza
corpo non lo so, lo sa Dio - [4]fu rapito in paradiso e
udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno
pronunziare. [5]Di lui io mi vanterò! Di me stesso
invece non mi vanterò fuorchè delle mie debolezze. [6]Certo,
se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo
la verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di
più di quello che vede o sente da me.
[7]Perché
non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni,
mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana
incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in
superbia. [8]A causa di questo per ben tre volte ho
pregato il Signore che l'allontanasse da me. [9]Ed egli
mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti
si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi
ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la
potenza di Cristo. [10]Perciò mi compiaccio nelle mie
infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle
persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono
debole, è allora che sono forte.
[11]Sono
diventato pazzo; ma siete voi che mi ci avete costretto.
Infatti avrei dovuto essere raccomandato io da voi, perché
non sono per nulla inferiore a quei «superapostoli», anche
se sono un nulla. [12]Certo, in mezzo a voi si sono
compiuti i segni del vero apostolo, in una pazienza a tutta
prova, con segni, prodigi e miracoli. [13]In che cosa
infatti siete stati inferiori alle altre Chiese, se non in
questo, che io non vi sono stato d'aggravio? Perdonatemi
questa ingiustizia!
[14]Ecco,
è la terza volta che sto per venire da voi, e non vi sarò di
peso, perché non cerco i vostri beni, ma voi. Infatti non
spetta ai figli mettere da parte per i genitori, ma ai
genitori per i figli. [15]Per conto mio mi prodigherò
volentieri, anzi consumerò me stesso per le vostre anime. Se
io vi amo più intensamente, dovrei essere riamato di meno?
[16]Ma
sia pure che io non vi sono stato di peso; però, scaltro come
sono, vi ho preso con inganno. [17]Vi ho forse
sfruttato per mezzo di qualcuno di quelli che ho inviato tra
voi? [18]Ho vivamente pregato Tito di venire da voi e
ho mandato insieme con lui quell'altro fratello. Forse Tito vi
ha sfruttato in qualche cosa? Non abbiamo forse noi due
camminato con lo stesso spirito, sulle medesime tracce?
Apprensioni
e inquietudini di Paolo
[19]Certo,
da tempo vi immaginate che stiamo facendo la nostra difesa
davanti a voi. Ma noi parliamo davanti a Dio, in Cristo, e
tutto, carissimi, è per la vostra edificazione. [20]Temo
infatti che, venendo, non vi trovi come desidero e che a mia
volta venga trovato da voi quale non mi desiderate; che per
caso non vi siano contese, invidie, animosità, dissensi,
maldicenze, insinuazioni, superbie, disordini, [21]e
che, alla mia venuta, il mio Dio mi umilii davanti a voi e io
abbia a piangere su molti che hanno peccato in passato e non
si sono convertiti dalle impurità, dalla fornicazione e dalle
dissolutezze che hanno commesso.
Corinzi
2 - Capitolo 13
[1]Questa
è la terza volta che vengo da voi. Ogni questione si
deciderà sulla dichiarazione di due o tre testimoni. [2]L'ho
detto prima e lo ripeto ora, allora presente per la seconda
volta e ora assente, a tutti quelli che hanno peccato e a
tutti gli altri: quando verrò di nuovo non perdonerò più, [3]dal
momento che cercate una prova che Cristo parla in me, lui che
non è debole, ma potente in mezzo a voi. [4]Infatti
egli fu crocifisso per la sua debolezza, ma vive per la
potenza di Dio. E anche noi che siamo deboli in lui, saremo
vivi con lui per la potenza di Dio nei vostri riguardi.
[5]Esaminate
voi stessi se siete nella fede, mettetevi alla prova. Non
riconoscete forse che Gesù Cristo abita in voi? A meno che la
prova non sia contro di voi! [6]Spero tuttavia che
riconoscerete che essa non è contro di noi. [7]Noi
preghiamo Dio che non facciate alcun male, e non per apparire
noi superiori nella prova, ma perché voi facciate il bene e
noi restiamo come senza prova. [8]Non abbiamo infatti
alcun potere contro la verità, ma per la verità; [9]perciò
ci rallegriamo quando noi siamo deboli e voi siete forti. Noi
preghiamo anche per la vostra perfezione. [10]Per
questo vi scrivo queste cose da lontano: per non dover poi, di
presenza, agire severamente con il potere che il Signore mi ha
dato per edificare e non per distruggere.
CONCLUSIONE
Raccomandazioni.
Saluti. Augurio finale
[11]Per
il resto, fratelli, state lieti, tendete alla perfezione,
fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti,
vivete in pace e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi.
[12]Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i
santi vi salutano.
[13]La
grazia del Signore Gesù Cristo, l'amore di Dio e la comunione
dello Spirito Santo siano con tutti voi.
|