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La Sacra Bibbia - CEI Il Nuovo Testamento |
La Sacra Bibbia Vangelo di Giovanni |
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Giovanni
- Capitolo 1 PROLOGO
[1]In
principio era il Verbo, IL
MINISTERO DI GESU'
1. L'ANNUNCIO DELLA NUOVA ECONOMIA
A.
La settimana inaugurale
La
testimonianza di Giovanni
[19]E
questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da
Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?». [20]Egli
confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo». [21]Allora
gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono».
«Sei tu il profeta?». Rispose: «No». [22]Gli dissero dunque:
«Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno
mandato. Che cosa dici di te stesso?». [23]Rispose: «Io
sono voce di uno che grida nel deserto: [29]Il
giorno dopo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: «Ecco
l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! [30]Ecco
colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato
avanti, perché era prima di me. [31]Io non lo conoscevo, ma sono
venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a
Israele». [32]Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo
Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. [33]Io
non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva
detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui
che battezza in Spirito Santo. [34]E io ho visto e ho reso
testimonianza che questi è il Figlio di Dio». I
primi discepoli
[35]Il
giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli [36]e,
fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di
Dio!». [37]E i due discepoli, sentendolo parlare così,
seguirono Gesù. [38]Gesù allora si voltò e, vedendo che lo
seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che
significa maestro), dove abiti?». [39]Disse loro: «Venite e
vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si
fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. [40]Uno
dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito,
era Andrea, fratello di Simon Pietro. [41]Egli incontrò per
primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che
significa il Cristo)» [42]e lo condusse da Gesù. Gesù,
fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di
Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)». [43]Il
giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò
Filippo e gli disse: «Seguimi». [44]Filippo era di Betsàida,
la città di Andrea e di Pietro. [45]Filippo incontrò Natanaèle
e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella
Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret». [46]Natanaèle
esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli
rispose: «Vieni e vedi». [47]Gesù intanto, visto Natanaèle
che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in
cui non c'è falsità». [48]Natanaèle gli domandò: «Come mi
conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti
ho visto quando eri sotto il fico». [49]Gli replicò Natanaèle:
«Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!». [50]Gli
rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico,
credi? Vedrai cose maggiori di queste!». [51]Poi gli disse: «In
verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio
salire e scendere sul Figlio dell'uomo». Giovanni
- Capitolo 2
Le
nozze di Cana
[1]Tre
giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di
Gesù. [2]Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi
discepoli. [3]Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre
di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». [4]E Gesù rispose:
«Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». [5]La
madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà». [6]Vi
erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei,
contenenti ciascuna due o tre barili. [7]E Gesù disse loro: «Riempite
d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo. [8]Disse loro
di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi
gliene portarono. [9]E come ebbe assaggiato l'acqua diventata
vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo
sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo [10]e
gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un
pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il
vino buono». [11]Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in
Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero
in lui. [12]Dopo
questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i
suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni. B.
La prima pasqua
La
purificazione del tempio
[13]Si
avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. [14]Trovò
nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute
seduti al banco. [15]Fatta allora una sferza di cordicelle,
scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra
il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, [16]e ai
venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della
casa del Padre mio un luogo di mercato». [17]I discepoli si
ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora. [18]Allora
i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per
fare queste cose?». [19]Rispose loro Gesù: «Distruggete questo
tempio e in tre giorni lo farò risorgere». [20]Gli dissero
allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni
e tu in tre giorni lo farai risorgere?». [21]Ma egli parlava del
tempio del suo corpo. [22]Quando poi fu risuscitato dai morti, i
suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla
Scrittura e alla parola detta da Gesù. Soggiorno
a Gerusalemme
[23]Mentre
era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni
che faceva, credettero nel suo nome. [24]Gesù però non si
confidava con loro, perché conosceva tutti [25]e non aveva
bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti
sapeva quello che c'è in ogni uomo. Giovanni
- Capitolo 3
Colloquio
con Nicodemo
[1]C'era
tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. [2]Egli
andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un
maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se
Dio non è con lui». [3]Gli rispose Gesù: «In verità, in
verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno
di Dio». [4]Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere
quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di
sua madre e rinascere?». [5]Gli rispose Gesù: «In verità, in
verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può
entrare nel regno di Dio. [6]Quel che è nato dalla carne è
carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. [7]Non ti
meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. [8]Il
vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e
dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». [9]Replicò
Nicodèmo: «Come può accadere questo?». [10]Gli rispose Gesù:
«Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? [11]In verità,
in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo
quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. [12]Se
vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi
parlerò di cose del cielo? [13]Eppure nessuno è mai salito al
cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo. [14]E
come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia
innalzato il Figlio dell'uomo, [15]perché chiunque crede in lui
abbia la vita eterna». [16]Dio
infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché
chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. [17]Dio
non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il
mondo si salvi per mezzo di lui. [18]Chi crede in lui non è
condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha
creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. [19]E il giudizio
è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le
tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. [20]Chiunque
infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano
svelate le sue opere. [21]Ma chi opera la verità viene alla
luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in
Dio. Ministero
di Gesù in Giudea
Ultima
testimonianza di Giovanni
[22]Dopo
queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della
Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava. [23]Anche
Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c'era là molta
acqua; e la gente andava a farsi battezzare. [24]Giovanni,
infatti, non era stato ancora imprigionato. [25]Nacque
allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo
la purificazione. [26]Andarono perciò da Giovanni e gli dissero:
«Rabbì, colui che era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale
hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui». [27]Giovanni
rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal
cielo. [28]Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono
io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui. [29]Chi
possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e
l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia
è compiuta. [30]Egli deve crescere e io invece diminuire. [31]Chi
viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra,
appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di
sopra di tutti. [32]Egli attesta ciò che ha visto e udito,
eppure nessuno accetta la sua testimonianza; [33]chi però ne
accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero. [34]Infatti
colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito
senza misura. [35]Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano
ogni cosa. [36]Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non
obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di
lui». Giovanni
- Capitolo 4
Gesù
dai Samaritani
[1]Quando
il Signore venne a sapere che i farisei avevan sentito dire: Gesù fa più
discepoli e battezza più di Giovanni [2]- sebbene non fosse Gesù
in persona che battezzava, ma i suoi discepoli -, [3]lasciò la
Giudea e si diresse di nuovo verso la Galilea. [4]Doveva perciò
attraversare la Samaria. [5]Giunse pertanto ad una città della
Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a
Giuseppe suo figlio: [6]qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù
dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso
mezzogiorno. [7]Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere
acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». [8]I suoi discepoli
infatti erano andati in città a far provvista di cibi. [9]Ma la
Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a
me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono
buone relazioni con i Samaritani. [10]Gesù le rispose: «Se tu
conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da
bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato
acqua viva». [11]Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un
mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque
quest'acqua viva? [12]Sei tu forse più grande del nostro padre
Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il
suo gregge?». [13]Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua
avrà di nuovo sete; [14]ma chi beve dell'acqua che io gli darò,
non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in
lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna». [15]«Signore,
gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e
non continui a venire qui ad attingere acqua». [16]Le disse: «Và
a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». [17]Rispose la donna:
«Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho
marito"; [18]infatti hai avuto cinque mariti e quello che
hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». [19]Gli
replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. [20]I
nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è
Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». [21]Gesù le dice:
«Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né
in Gerusalemme adorerete il Padre. [22]Voi adorate quel che non
conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene
dai Giudei. [23]Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i
veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il
Padre cerca tali adoratori. [24]Dio è spirito, e quelli che lo
adorano devono adorarlo in spirito e verità». [25]Gli rispose
la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli
verrà, ci annunzierà ogni cosa». [26]Le disse Gesù: «Sono
io, che ti parlo». [27]In
quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a
discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che desideri?»,
o: «Perché parli con lei?». [28]La donna intanto lasciò la
brocca, andò in città e disse alla gente: [29]«Venite a vedere
un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il
Messia?». [30]Uscirono allora dalla città e andavano da lui. [31]Intanto
i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». [32]Ma egli
rispose: «Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». [33]E
i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno forse gli ha portato
da mangiare?». [34]Gesù disse loro: «Mio cibo è fare la
volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. [35]Non
dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io
vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che gia biondeggiano
per la mietitura. [36]E chi miete riceve salario e raccoglie
frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi
miete. [37]Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno
miete. [38]Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete
lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro».
[39]Molti
Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna
che dichiarava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». [40]E
quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro
ed egli vi rimase due giorni. [41]Molti di più credettero per la
sua parola [42]e dicevano alla donna: «Non è più per la tua
parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo
che questi è veramente il salvatore del mondo». Gesù
in Galilea
[43]Trascorsi
due giorni, partì di là per andare in Galilea. [44]Ma Gesù
stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua
patria. [45]Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo
accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto
a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla
festa. Secondo segno a Cana:guarigione
del figlio di un funzionario reale
[46]Andò
dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino.
Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao. [47]Costui,
udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo
pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. [48]Gesù
gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». [49]Ma
il funzionario del re insistette: «Signore, scendi prima che il mio
bambino muoia». [50]Gesù gli risponde: «Và, tuo figlio vive».
Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in
cammino. [51]Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i
servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». [52]S'informò poi a che
ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo
mezzogiorno la febbre lo ha lasciato». [53]Il padre riconobbe
che proprio in quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e
credette lui con tutta la sua famiglia. [54]Questo fu il secondo
miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea. Giovanni
- Capitolo 5
2. SECONDA FESTA A GERUSALEMME(PRIMO RIFIUTO DELLA RIVELAZIONE)
Guarigione
di un infermo alla piscina di Betzaetà
[1]Vi
fu poi una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. [2]V'è
a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in
ebraico Betzaetà, con cinque portici, [3]sotto i quali giaceva
un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. [4]Un
angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava
l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da
qualsiasi malattia fosse affetto]. [5]Si trovava là un uomo che
da trentotto anni era malato. [6]Gesù vedendolo disteso e,
sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?». [7]Gli
rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella
piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche
altro scende prima di me». [8]Gesù gli disse: «Alzati, prendi
il tuo lettuccio e cammina». [9]E sull'istante quell'uomo guarì
e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel
giorno però era un sabato. [10]Dissero dunque i Giudei all'uomo
guarito: «E' sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio». [11]Ma
egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo
lettuccio e cammina». [12]Gli chiesero allora: «Chi è stato a
dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?». [13]Ma colui che era
stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato,
essendoci folla in quel luogo. [14]Poco dopo Gesù lo trovò nel
tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché
non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio». [15]Quell'uomo se
ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. [16]Per
questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali
cose di sabato. [17]Ma Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera
sempre e anch'io opero». [18]Proprio per questo i Giudei
cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il
sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Discorso
sull'opera del Figlio
[19]Gesù
riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio
da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello
che egli fa, anche il Figlio lo fa. [20]Il Padre infatti ama il
Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere
ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati. [21]Come
il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la
vita a chi vuole; [22]il Padre infatti non giudica nessuno ma ha
rimesso ogni giudizio al Figlio, [23]perché tutti onorino il
Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il
Padre che lo ha mandato. [24]In verità, in verità vi dico: chi
ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita
eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla
vita. [25]In verità, in verità vi dico: è venuto il momento,
ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli
che l'avranno ascoltata, vivranno. [26]Come infatti il Padre ha
la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se
stesso; [27]e gli ha dato il potere di giudicare, perché è
Figlio dell'uomo. [28]Non vi meravigliate di questo, poiché verrà
l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne
usciranno: [29]quanti fecero il bene per una risurrezione di vita
e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. [30]Io
non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e
il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la
volontà di colui che mi ha mandato. [31]Se
fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non
sarebbe vera; [32]ma c'è un altro che mi rende testimonianza, e
so che la testimonianza che egli mi rende è verace. [33]Voi
avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla
verità. [34]Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico
queste cose perché possiate salvarvi. [35]Egli era una lampada
che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi
alla sua luce. [36]Io
però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che
il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo,
testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. [37]E anche il
Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me. Ma voi non avete
mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto, [38]e non
avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete a colui che
egli ha mandato. [39]Voi scrutate le Scritture credendo di avere
in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono
testimonianza. [40]Ma voi non volete venire a me per avere la
vita. [41]Io
non ricevo gloria dagli uomini. [42]Ma io vi conosco e so che non
avete in voi l'amore di Dio. [43]Io sono venuto nel nome del
Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome,
lo ricevereste. [44]E come potete credere, voi che prendete
gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio
solo? [45]Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre;
c'è gia chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra
speranza. [46]Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a me;
perché di me egli ha scritto. [47]Ma se non credete ai suoi
scritti, come potrete credere alle mie parole?». Giovanni
- Capitolo 6
3. LA PASQUA DEL PANE DI VITA(NUOVO RIFIUTO DELLA RIVELAZIONE)
La
moltiplicazione dei pani
[1]Dopo
questi fatti, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di
Tiberìade, [2]e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che
faceva sugli infermi. [3]Gesù salì sulla montagna e là si pose
a sedere con i suoi discepoli. [4]Era vicina la Pasqua, la festa
dei Giudei. [5]Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande
folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane
perché costoro abbiano da mangiare?». [6]Diceva così per
metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare.
[7]Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono
sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». [8]Gli
disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: [9]«C'è
qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è
questo per tanta gente?». [10]Rispose Gesù: «Fateli sedere».
C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa
cinquemila uomini. [11]Allora Gesù prese i pani e, dopo aver
reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso
fece dei pesci, finché ne vollero. [12]E quando furono saziati,
disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada
perduto». [13]Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i
pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. [14]Allora
la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi
è davvero il profeta che deve venire nel mondo!». [15]Ma Gesù,
sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di
nuovo sulla montagna, tutto solo. Gesù
raggiunge i discepoli camminando sul mare
[16]Venuta
intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare [17]e, saliti
in una barca, si avviarono verso l'altra riva in direzione di Cafarnao.
Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro. [18]Il
mare era agitato, perché soffiava un forte vento. [19]Dopo aver
remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e
si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. [20]Ma egli disse
loro: «Sono io, non temete». [21]Allora vollero prenderlo sulla
barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti. Discorso
nella sinagoga di Cafarnao
[22]Il
giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che
c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli
sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti. [23]Altre
barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove
avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. [24]Quando
dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi
discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla
ricerca di Gesù. [25]Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì,
quando sei venuto qua?». [26]Gesù
rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché
avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete
saziati. [27]Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che
dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su
di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». [28]Gli dissero
allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». [29]Gesù
rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha
mandato». [30]Allora
gli dissero: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo
crederti? Quale opera compi? [31]I nostri padri hanno mangiato la
manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane
dal cielo». [32]Rispose loro Gesù: «In verità, in verità
vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà
il pane dal cielo, quello vero; [33]il pane di Dio è colui che
discende dal cielo e dà la vita al mondo». [34]Allora gli
dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». [35]Gesù
rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più
fame e chi crede in me non avrà più sete. [36]Vi ho detto però
che voi mi avete visto e non credete. [37]Tutto ciò che il Padre
mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, [38]perché
sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di
colui che mi ha mandato. [39]E questa è la volontà di colui che
mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo
risusciti nell'ultimo giorno. [40]Questa infatti è la volontà
del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita
eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno». [41]Intanto
i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane
disceso dal cielo». [42]E dicevano: «Costui non è forse Gesù,
il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può
dunque dire: Sono disceso dal cielo?». [43]Gesù
rispose: «Non mormorate tra di voi. [44]Nessuno può venire a
me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò
nell'ultimo giorno. [45]Sta scritto nei profeti: E tutti
saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato
da lui, viene a me. [46]Non che alcuno abbia visto il Padre, ma
solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. [47]In verità, in
verità vi dico: chi crede ha la vita eterna. [48]Io
sono il pane della vita. [49]I vostri padri hanno mangiato la
manna nel deserto e sono morti; [50]questo è il pane che
discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. [51]Io sono
il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in
eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». [52]Allora
i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la
sua carne da mangiare?». [53]Gesù disse: «In verità, in verità
vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il
suo sangue, non avrete in voi la vita. [54]Chi mangia la mia
carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò
nell'ultimo giorno. [55]Perché la mia carne è vero cibo e il
mio sangue vera bevanda. [56]Chi mangia la mia carne e beve il
mio sangue dimora in me e io in lui. [57]Come il Padre, che ha la
vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia
di me vivrà per me. [58]Questo è il pane disceso dal cielo, non
come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo
pane vivrà in eterno». [59]Queste
cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao. [60]Molti
dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è
duro; chi può intenderlo?». [61]Gesù, conoscendo dentro di sé
che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo
vi scandalizza? [62]E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là
dov'era prima? [63]E' lo Spirito che dà la vita, la carne non
giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. [64]Ma
vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da
principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo
avrebbe tradito. [65]E continuò: «Per questo vi ho detto che
nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio». [66]Da
allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più
con lui. La
confessione di Pietro
[67]Disse
allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». [68]Gli
rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita
eterna; [69]noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo
di Dio». [70]Rispose Gesù: «Non ho forse scelto io voi, i
Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». Egli parlava di Giuda,
figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei
Dodici. Giovanni
- Capitolo 7
4. LA FESTA DELLE CAPANNE(LA GRANDE RIVELAZIONE MESSIANICA IL GRANDE RIFIUTO)
Gesù
sale a Gerusalemme per la festa e insegna
[1]Dopo
questi fatti Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più
andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo. [2]Si
avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne; [3]i
suoi fratelli gli dissero: «Parti di qui e và nella Giudea perché
anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu fai. [4]Nessuno
infatti agisce di nascosto, se vuole venire riconosciuto pubblicamente.
Se fai tali cose, manifèstati al mondo!». [5]Neppure i suoi
fratelli infatti credevano in lui. [6]Gesù allora disse loro: «Il
mio tempo non è ancora venuto, il vostro invece è sempre pronto. [7]Il
mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di lui io attesto che le
sue opere sono cattive. [8]Andate voi a questa festa; io non ci
vado, perché il mio tempo non è ancora compiuto». [9]Dette
loro queste cose, restò nella Galilea. [10]Ma
andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non
apertamente però: di nascosto. [11]I Giudei intanto lo cercavano
durante la festa e dicevano: «Dov'è quel tale?». [12]E si
faceva sommessamente un gran parlare di lui tra la folla; gli uni
infatti dicevano: «E' buono!». Altri invece: «No, inganna la gente!».
[13]Nessuno però ne parlava in pubblico, per paura dei Giudei. [14]Quando
ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e vi insegnava. [15]I
Giudei ne erano stupiti e dicevano: «Come mai costui conosce le
Scritture, senza avere studiato?». [16]Gesù rispose: «La mia
dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. [17]Chi vuol
fare la sua volontà, conoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se
io parlo da me stesso. [18]Chi parla da se stesso, cerca la
propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che l'ha mandato è
veritiero, e in lui non c'è ingiustizia. [19]Non è stato forse
Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché
cercate di uccidermi?». [20]Rispose la folla: «Tu hai un
demonio! Chi cerca di ucciderti?». [21]Rispose Gesù: «Un'opera
sola ho compiuto, e tutti ne siete stupiti. [22]Mosè vi ha dato
la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e
voi circoncidete un uomo anche di sabato. [23]Ora se un uomo
riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la Legge
di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché ho guarito interamente un
uomo di sabato? [24]Non giudicate secondo le apparenze, ma
giudicate con giusto giudizio!». Discussioni
popolari sull'origine del Cristo
[25]Intanto
alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di
uccidere? [26]Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono
niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il
Cristo? [27]Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece,
quando verrà, nessuno saprà di dove sia». [28]Gesù allora,
mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e
sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato
è veritiero, e voi non lo conoscete. [29]Io però lo conosco,
perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». [30]Allora
cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso,
perché non era ancora giunta la sua ora. Gesù
annunzia la sua prossima partenza
[31]Molti
della folla invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando
verrà, potrà fare segni più grandi di quelli che ha fatto costui?». [32]I
farisei intanto udirono che la gente sussurrava queste cose di lui e
perciò i sommi sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per
arrestarlo. [33]Gesù disse: «Per poco tempo ancora rimango con
voi, poi vado da colui che mi ha mandato. [34]Voi mi cercherete,
e non mi troverete; e dove sono io, voi non potrete venire». [35]Dissero
dunque tra loro i Giudei: «Dove mai sta per andare costui, che noi non
potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e
ammaestrerà i Greci? [36]Che discorso è questo che ha fatto: Mi
cercherete e non mi troverete e dove sono io voi non potrete venire?». La
promessa dell'acqua viva
[37]Nell'ultimo
giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò
ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva [38]chi crede in
me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo
seno». [39]Questo egli disse riferendosi allo Spirito che
avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c'era ancora lo
Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato. Nuove
discussioni sull'origine del Cristo
[40]All'udire
queste parole, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il
profeta!». [41]Altri dicevano: «Questi è il Cristo!». Altri
invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea? [42]Non
dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide
e da Betlemme, il villaggio di Davide?». [43]E nacque
dissenso tra la gente riguardo a lui. [44]Alcuni
di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso. [45]Le
guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi
dissero loro: «Perché non lo avete condotto?». [46]Risposero
le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!». [47]Ma
i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche
voi? [48]Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i
farisei? [49]Ma questa gente, che non conosce la Legge, è
maledetta!». [50]Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era
venuto precedentemente da Gesù: [51]«La nostra Legge giudica
forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?». [52]Gli
risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non
sorge profeta dalla Galilea». La
donna adultera
[53]E
tornarono ciascuno a casa sua. Giovanni
- Capitolo 8
[1]Gesù
si avviò allora verso il monte degli Ulivi. [2]Ma all'alba si
recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli,
sedutosi, li ammaestrava. [3]Allora gli scribi e i farisei gli
conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, [4]gli
dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante
adulterio. [5]Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare
donne come questa. Tu che ne dici?». [6]Questo dicevano per
metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi,
si mise a scrivere col dito per terra. [7]E siccome insistevano
nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza
peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». [8]E
chinatosi di nuovo, scriveva per terra. [9]Ma quelli, udito ciò,
se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli
ultimi. Rimase
solo Gesù con la donna là in mezzo. [10]Alzatosi allora Gesù
le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». [11]Ed
essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti
condanno; và e d'ora in poi non peccare più». Gesù
luce del mondo
[12]Di
nuovo Gesù parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non
camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita». Discussione
della testimonianza di Gesù su se stesso
[13]Gli
dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua
testimonianza non è vera». [14]Gesù rispose: «Anche se io
rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché
so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove
vado. [15]Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.
[16]E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono
solo, ma io e il Padre che mi ha mandato. [17]Nella vostra Legge
sta scritto che la testimonianza di due persone è vera: [18]orbene,
sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha
mandato, mi dà testimonianza». [19]Gli dissero allora: «Dov'è
tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre; se
conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». [20]Queste
parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel
tempio. Enessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora. [21]Di
nuovo Gesù disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel
vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». [22]Dicevano
allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado
io, voi non potete venire?». [23]E diceva loro: «Voi siete di
quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di
questo mondo. [24]Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se
infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati». [25]Gli
dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi
dico. [26]Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro
conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le
cose che ho udito da lui». [27]Non capirono che egli parlava
loro del Padre. [28]Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato
il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me
stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. [29]Colui
che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio
sempre le cose che gli sono gradite». [30]A queste sue parole,
molti credettero in lui. Gesù
e Abramo
[31]Gesù
allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete
fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; [32]conoscerete
la verità e la verità vi farà liberi». [33]Gli risposero: «Noi
siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno.
Come puoi tu dire: Diventerete liberi?». [34]Gesù rispose: «In
verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del
peccato. [35]Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma
il figlio vi resta sempre; [36]se dunque il Figlio vi farà
liberi, sarete liberi davvero. [37]So che siete discendenza di
Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova
posto in voi. [38]Io dico quello che ho visto presso il Padre;
anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!». [39]Gli
risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete
figli di Abramo, fate le opere di Abramo! [40]Ora invece cercate
di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo
non l'ha fatto. [41]Voi fate le opere del padre vostro». Gli
risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo
Padre, Dio!». [42]Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre,
certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto
da me stesso, ma lui mi ha mandato. [43]Perché non comprendete
il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, [44]voi
che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre
vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato
nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso,
parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. [45]A
me, invece, voi non credete, perché dico la verità. [46]Chi di
voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi
credete? [47]Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo
voi non le ascoltate, perché non siete da Dio». [48]Gli
risposero i Giudei: «Non diciamo con ragione noi che sei un Samaritano
e hai un demonio?». [49]Rispose Gesù: «Io non ho un demonio,
ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. [50]Io non cerco la
mia gloria; vi è chi la cerca e giudica. [51]In verità, in
verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte».
[52]Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio.
Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la
mia parola non conoscerà mai la morte". [53]Sei tu più
grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono
morti; chi pretendi di essere?». [54]Rispose Gesù: «Se io
glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi
glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "E' nostro
Dio!", [55]e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se
dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco
e osservo la sua parola. [56]Abramo, vostro padre, esultò nella
speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò». [57]Gli
dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto
Abramo?». [58]Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi
dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». [59]Allora raccolsero
pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal
tempio. Giovanni
- Capitolo 9
Guarigione
di un cieco nato
[1]Passando
vide un uomo cieco dalla nascita [2]e i suoi discepoli lo
interrogarono: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché
egli nascesse cieco?». [3]Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né
i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere
di Dio. [4]Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato
finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare.
[5]Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo». [6]Detto
questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango
sugli occhi del cieco [7]e gli disse: «Và a lavarti nella
piscina di Sìloe (che significa Inviato)». Quegli andò, si lavò e
tornò che ci vedeva. [8]Allora i vicini e quelli che lo avevano
visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: «Non è egli quello
che stava seduto a chiedere l'elemosina?». [9]Alcuni dicevano:
«E' lui»; altri dicevano: «No, ma gli assomiglia». Ed egli diceva:
«Sono io!». [10]Allora gli chiesero: «Come dunque ti furono
aperti gli occhi?». [11]Egli rispose: «Quell'uomo che si chiama
Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Và a
Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la
vista». [12]Gli dissero: «Dov'è questo tale?». Rispose: «Non
lo so». [13]Intanto
condussero dai farisei quello che era stato cieco: [14]era
infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva
aperto gli occhi. [15]Anche i farisei dunque gli chiesero di
nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha posto
del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo». [16]Allora
alcuni dei farisei dicevano: «Quest'uomo non viene da Dio, perché non
osserva il sabato». Altri dicevano: «Come può un peccatore compiere
tali prodigi?». E c'era dissenso tra di loro. [17]Allora dissero
di nuovo al cieco: «Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto
gli occhi?». Egli rispose: «E' un profeta!». [18]Ma i Giudei
non vollero credere di lui che era stato cieco e aveva acquistato la
vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato
la vista. [19]E li interrogarono: «E' questo il vostro figlio,
che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?». [20]I
genitori risposero: «Sappiamo che questo è il nostro figlio e che è
nato cieco; [21]come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né
sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a lui, ha l'età,
parlerà lui di se stesso». [22]Questo dissero i suoi genitori,
perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano gia stabilito
che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla
sinagoga. [23]Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l'età,
chiedetelo a lui!». [24]Allora
chiamarono di nuovo l'uomo che era stato cieco e gli dissero: «Dà
gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un peccatore». [25]Quegli
rispose: «Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco
e ora ci vedo». [26]Allora gli dissero di nuovo: «Che cosa ti
ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi?». [27]Rispose loro: «Ve
l'ho gia detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo?
Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?». [28]Allora lo
insultarono e gli dissero: «Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli
di Mosè! [29]Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma
costui non sappiamo di dove sia». [30]Rispose loro quell'uomo:
«Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha
aperto gli occhi. [31]Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i
peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo
ascolta. [32]Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che
uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. [33]Se costui non
fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla». [34]Gli
replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi?». E
lo cacciarono fuori. [35]Gesù
seppe che l'avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: «Tu credi
nel Figlio dell'uomo?». [36]Egli rispose: «E chi è, Signore,
perché io creda in lui?». [37]Gli disse Gesù: «Tu l'hai
visto: colui che parla con te è proprio lui». [38]Ed egli
disse: «Io credo, Signore!». E gli si prostrò innanzi. [39]Gesù
allora disse: «Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché
coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi». [40]Alcuni
dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: «Siamo
forse ciechi anche noi?». [41]Gesù rispose loro: «Se foste
ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il
vostro peccato rimane». Giovanni
- Capitolo 10
Il
buon pastore
[1]«In
verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per
la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. [2]Chi
invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. [3]Il
guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue
pecore una per una e le conduce fuori. [4]E quando ha condotto
fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo
seguono, perché conoscono la sua voce. [5]Un estraneo invece non
lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce
degli estranei». [6]Questa similitudine disse loro Gesù; ma
essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro. [7]Allora
Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la
porta delle pecore. [8]Tutti coloro che sono venuti prima di me,
sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. [9]Io
sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e
uscirà e troverà pascolo. [10]Il ladro non viene se non per
rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e
l'abbiano in abbondanza. [11]Io sono il buon pastore. Il buon
pastore offre la vita per le pecore. [12]Il mercenario invece,
che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il
lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; [13]egli
è un mercenario e non gli importa delle pecore. [14]Io sono il
buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, [15]come
il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le
pecore. [16]E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche
queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo
gregge e un solo pastore. [17]Per questo il Padre mi ama: perché
io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. [18]Nessuno
me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla
e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal
Padre mio». [19]Sorse
di nuovo dissenso tra i Giudei per queste parole. [20]Molti di
essi dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo state ad
ascoltare?». [21]Altri invece dicevano: «Queste parole non sono
di un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi dei ciechi?».
5. LA FESTA DELLA DEDICAZIONE(LA DECISIONE DI UCCIDERE GESU')
Gesù
si dichiara Figlio di Dio
[22]Ricorreva
in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno. [23]Gesù
passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone. [24]Allora
i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando terrai
l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». [25]Gesù
rispose loro: «Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel
nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; [26]ma voi non
credete, perché non siete mie pecore. [27]Le mie pecore
ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. [28]Io
do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà
dalla mia mano. [29]Il Padre mio che me le ha date è più grande
di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio. [30]Io
e il Padre siamo una cosa sola». [31]I
Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo. [32]Gesù
rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre
mio; per quale di esse mi volete lapidare?». [33]Gli risposero i
Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e
perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». [34]Rispose loro Gesù:
«Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei?
[35]Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta la
parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), [36]a
colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu
bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio? [37]Se non compio
le opere del Padre mio, non credetemi; [38]ma se le compio, anche
se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate
e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre». [39]Cercavano
allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani. Gesù
si ritira oltre il Giordano
[40]Ritornò
quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava,
e qui si fermò. [41]Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni
non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di
costui era vero». [42]E in quel luogo molti credettero in lui. Giovanni
- Capitolo 11
Risurrezione
di Lazzaro
[1]Era
allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di
Marta sua sorella. [2]Maria era quella che aveva cosparso di olio
profumato il Signore e gli aveva asciugato i piedi con i suoi capelli;
suo fratello Lazzaro era malato. [3]Le sorelle mandarono dunque a
dirgli: «Signore, ecco, il tuo amico è malato». [4]All'udire
questo, Gesù disse: «Questa malattia non è per la morte, ma per la
gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato». [5]Gesù
voleva molto bene a Marta, a sua sorella e a Lazzaro. [6]Quand'ebbe
dunque sentito che era malato, si trattenne due giorni nel luogo dove si
trovava. [7]Poi, disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in
Giudea!». [8]I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei
cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». [9]Gesù rispose:
«Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non
inciampa, perché vede la luce di questo mondo; [10]ma se invece
uno cammina di notte, inciampa, perché gli manca la luce». [11]Così
parlò e poi soggiunse loro: «Il nostro amico Lazzaro s'è
addormentato; ma io vado a svegliarlo». [12]Gli dissero allora i
discepoli: «Signore, se s'è addormentato, guarirà». [13]Gesù
parlava della morte di lui, essi invece pensarono che si riferisse al
riposo del sonno. [14]Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro
è morto [15]e io sono contento per voi di non essere stato là,
perché voi crediate. Orsù, andiamo da lui!». [16]Allora
Tommaso, chiamato Dìdimo, disse ai condiscepoli: «Andiamo anche noi a
morire con lui!». [17]Venne
dunque Gesù e trovò Lazzaro che era gia da quattro giorni nel
sepolcro. [18]Betània distava da Gerusalemme meno di due miglia [19]e
molti Giudei erano venuti da Marta e Maria per consolarle per il loro
fratello. [20]Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò
incontro; Maria invece stava seduta in casa. [21]Marta disse a
Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!
[22]Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te
la concederà». [23]Gesù le disse: «Tuo fratello risusciterà».
[24]Gli rispose Marta: «So che risusciterà nell'ultimo giorno».
[25]Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi
crede in me, anche se muore, vivrà; [26]chiunque vive e crede in
me, non morrà in eterno. Credi tu questo?». [27]Gli rispose: «Sì,
o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve
venire nel mondo». [28]Dopo
queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella,
dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». [29]Quella, udito ciò,
si alzò in fretta e andò da lui. [30]Gesù non era entrato nel
villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. [31]Allora
i Giudei che erano in casa con lei a consolarla, quando videro Maria
alzarsi in fretta e uscire, la seguirono pensando: «Va al sepolcro per
piangere là». [32]Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù,
vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: «Signore, se tu fossi stato
qui, mio fratello non sarebbe morto!». [33]Gesù allora quando
la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si
commosse profondamente, si turbò e disse: [34]«Dove l'avete
posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». [35]Gesù
scoppiò in pianto. [36]Dissero allora i Giudei: «Vedi come lo
amava!». [37]Ma alcuni di loro dissero: «Costui che ha aperto
gli occhi al cieco non poteva anche far sì che questi non morisse?». [38]Intanto
Gesù, ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una
grotta e contro vi era posta una pietra. [39]Disse Gesù: «Togliete
la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, gia
manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni». [40]Le disse
Gesù: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?». [41]Tolsero
dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti
ringrazio che mi hai ascoltato. [42]Io sapevo che sempre mi dai
ascolto, ma l'ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano
che tu mi hai mandato». [43]E, detto questo, gridò a gran voce:
«Lazzaro, vieni fuori!». [44]Il morto uscì, con i piedi e le
mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse
loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». I
capi Giudei decidono la morte di Gesù
[45]Molti
dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva
compiuto, credettero in lui. [46]Ma alcuni andarono dai farisei e
riferirono loro quel che Gesù aveva fatto. [47]Allora i sommi
sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo?
Quest'uomo compie molti segni. [48]Se lo lasciamo fare così,
tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro
luogo santo e la nostra nazione». [49]Ma uno di loro, di nome
Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non
capite nulla [50]e non considerate come sia meglio che muoia un
solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera». [51]Questo
però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò
che Gesù doveva morire per la nazione [52]e non per la nazione
soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano
dispersi. [53]Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. [54]Gesù
pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si
ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata
Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli. 6. LA FINE DEL MINISTERO PUBBLICOE I PRELIMINARI DELL'ULTIMA PASQUA
L'avvicinarsi
della Pasqua
[55]Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. [56]Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?». [57]Intanto i sommi sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunziasse, perché essi potessero prenderlo. |
Giovanni
- Capitolo 12
L'unzione
di Betania
[1]Sei
giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava
Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. [2]Equi gli fecero
una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. [3]Maria
allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai
prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e
tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. [4]Allora
Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse:
[5]«Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento
denari per poi darli ai poveri?». [6]Questo egli disse non perché
gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la
cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. [7]Gesù allora
disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia
sepoltura. [8]I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non
sempre avete me». [9]Intanto
la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e
accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva
risuscitato dai morti. [10]I sommi sacerdoti allora deliberarono
di uccidere anche Lazzaro, [11]perché molti Giudei se ne
andavano a causa di lui e credevano in Gesù. Ingresso
messianico di Gesù a Gerusalemme
[12]Il
giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che
Gesù veniva a Gerusalemme, [13]prese dei rami di palme e uscì
incontro a lui gridando: Osanna! [14]Gesù,
trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: [15]Non
temere, figlia di Sion! [16]Sul
momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Gesù fu
glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo
gli avevano fatto. [17]Intanto la gente che era stata con lui
quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli
rendeva testimonianza. [18]Anche per questo la folla gli andò
incontro, perché aveva udito che aveva compiuto quel segno. [19]I
farisei allora dissero tra di loro: «Vedete che non concludete nulla?
Ecco che il mondo gli è andato dietro!». Gesù
annunzia la sua glorificazione attraverso la morte
[20]Tra
quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche
alcuni Greci. [21]Questi si avvicinarono a Filippo, che era di
Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
[22]Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo
andarono a dirlo a Gesù. [23]Gesù rispose: «E' giunta l'ora
che sia glorificato il Figlio dell'uomo. [24]In verità, in verità
vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo;
se invece muore, produce molto frutto. [25]Chi ama la sua vita la
perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita
eterna. [26]Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là
sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà. [27]Ora
l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma
per questo sono giunto a quest'ora! [28]Padre, glorifica il tuo
nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo
lo glorificherò!». [29]La
folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono.
Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». [30]Rispose Gesù:
«Questa voce non è venuta per me, ma per voi. [31]Ora è il
giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato
fuori. [32]Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a
me». [33]Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire.
[34]Allora la folla gli rispose: «Noi abbiamo appreso dalla
Legge che il Cristo rimane in eterno; come dunque tu dici che il Figlio
dell'uomo deve essere elevato? Chi è questo Figlio dell'uomo?». [35]Gesù
allora disse loro: «Ancora per poco tempo la luce è con voi. Camminate
mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre; chi cammina
nelle tenebre non sa dove va. [36]Mentre avete la luce credete
nella luce, per diventare figli della luce». Gesù
disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro. Conclusione:
l'incredulità dei giudei
[37]Sebbene
avesse compiuto tanti segni davanti a loro, non credevano in lui; [38]perché
si adempisse la parola detta dal profeta Isaia: Signore,
chi ha creduto alla nostra parola? [39]E
non potevano credere, per il fatto che Isaia aveva detto ancora: [40]Ha
reso ciechi i loro occhi [41]Questo
disse Isaia quando vide la sua gloria e parlò di lui. [42]Tuttavia,
anche tra i capi, molti credettero in lui, ma non lo riconoscevano
apertamente a causa dei farisei, per non essere espulsi dalla sinagoga; [43]amavano
infatti la gloria degli uomini più della gloria di Dio. [44]Gesù
allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in
colui che mi ha mandato; [45]chi vede me, vede colui che mi ha
mandato. [46]Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque
crede in me non rimanga nelle tenebre. [47]Se qualcuno ascolta le
mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto
per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. [48]Chi mi
respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che
ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. [49]Perché io
non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha
ordinato che cosa devo dire e annunziare. [50]E io so che il suo
comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il
Padre le ha dette a me». Giovanni
- Capitolo 13
L'ORA DI GESU':LA
PASQUA DELL'AGNELLO DI DIO
1. L'ULTIMA CENA DI GESU' CON I SUOI DISCEPOLI
La
lavanda dei piedi
[1]Prima
della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di
passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel
mondo, li amò sino alla fine. [2]Mentre cenavano, quando gia il
diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di
tradirlo, [3]Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto
nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, [4]si alzò
da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno
alla vita. [5]Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a
lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si
era cinto. [6]Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore,
tu lavi i piedi a me?». [7]Rispose Gesù: «Quello che io
faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». [8]Gli disse
Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se
non ti laverò, non avrai parte con me». [9]Gli disse Simon
Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». [10]Soggiunse
Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi
ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». [11]Sapeva
infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi». [12]Quando
dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e
disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? [13]Voi mi chiamate
Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. [14]Se dunque io,
il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete
lavarvi i piedi gli uni gli altri. [15]Vi ho dato infatti
l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. [16]In
verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo
padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. [17]Sapendo
queste cose, sarete beati se le metterete in pratica. [18]Non
parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve
adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato
contro di me il suo calcagno. [19]Ve lo dico fin d'ora, prima
che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. [20]In
verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò,
accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato». Annunzio
del tradimento di Giuda
[21]Dette
queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: «In verità,
in verità vi dico: uno di voi mi tradirà». [22]I discepoli si
guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. [23]Ora
uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco
di Gesù. [24]Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì,
chi è colui a cui si riferisce?». [25]Ed egli reclinandosi così
sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». [26]Rispose
allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò».
E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di
Simone. [27]E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui.
Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto». [28]Nessuno
dei commensali capì perché gli aveva detto questo; [29]alcuni
infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto:
«Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare
qualche cosa ai poveri. [30]Preso il boccone, egli subito uscì.
Ed era notte. L'addio
[31]Quand'egli
fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato,
e anche Dio è stato glorificato in lui. [32]Se Dio è stato
glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo
glorificherà subito. [33]Figlioli, ancora per poco sono con voi;
voi mi cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico ora anche a
voi: dove vado io voi non potete venire. [34]Vi do un
comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho
amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri. [35]Da questo
tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli
altri». [36]Simon
Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io
vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». [37]Pietro
disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per
te!». [38]Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità,
in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia
rinnegato tre volte». Giovanni
- Capitolo 14
[1]«Non
sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in
me. [2]Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve
l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; [3]quando sarò
andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me,
perché siate anche voi dove sono io. [4]E del luogo dove io
vado, voi conoscete la via». [5]Gli
disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo
conoscere la via?». [6]Gli disse Gesù: «Io sono la via, la
verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. [7]Se
conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo
avete veduto». [8]Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il
Padre e ci basta». [9]Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono
con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il
Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? [10]Non credi che io
sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le
dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. [11]Credetemi:
io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le
opere stesse. [12]In
verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere
che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. [13]Qualunque
cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato
nel Figlio. [14]Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la
farò. [15]Se
mi amate, osserverete i miei comandamenti. [16]Io pregherò il
Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per
sempre, [17]lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere,
perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli
dimora presso di voi e sarà in voi. [18]Non vi lascerò orfani,
ritornerò da voi. [19]Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più;
voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. [20]In quel
giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. [21]Chi
accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà
amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui». [22]Gli
disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi
manifestarti a noi e non al mondo?». [23]Gli rispose Gesù: «Se
uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi
verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. [24]Chi non mi
ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia,
ma del Padre che mi ha mandato. [25]Queste
cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. [26]Ma il
Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli
v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. [27]Vi
lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a
voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. [28]Avete
udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi
rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di
me. [29]Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando
avverrà, voi crediate. [30]Non parlerò più a lungo con voi,
perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me,
[31]ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio
quello che il Padre mi ha comandato. Alzatevi, andiamo via di qui». Giovanni
- Capitolo 15
La
vera vita
[1]«Io
sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. [2]Ogni tralcio
che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto,
lo pota perché porti più frutto. [3]Voi siete gia mondi, per la
parola che vi ho annunziato. [4]Rimanete in me e io in voi. Come
il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite,
così anche voi se non rimanete in me. [5]Io sono la vite, voi i
tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di
me non potete far nulla. [6]Chi non rimane in me viene gettato
via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel
fuoco e lo bruciano. [7]Se rimanete in me e le mie parole
rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. [8]In
questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e
diventiate miei discepoli. [9]Come il Padre ha amato me, così
anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. [10]Se osserverete
i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i
comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. [11]Questo vi
ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. [12]Questo
è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho
amati. [13]Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la
vita per i propri amici. [14]Voi siete miei amici, se farete ciò
che io vi comando. [15]Non vi chiamo più servi, perché il servo
non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché
tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. [16]Non
voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché
andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto
quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. [17]Questo
vi comando: amatevi gli uni gli altri. I
discepoli e il mondo
[18]Se
il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. [19]Se
foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non
siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi
odia. [20]Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non
è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me,
perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola,
osserveranno anche la vostra. [21]Ma tutto questo vi faranno a
causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato. [22]Se
non fossi venuto e non avessi parlato loro, non avrebbero alcun peccato;
ma ora non hanno scusa per il loro peccato. [23]Chi odia me, odia
anche il Padre mio. [24]Se non avessi fatto in mezzo a loro opere
che nessun altro mai ha fatto, non avrebbero alcun peccato; ora invece
hanno visto e hanno odiato me e il Padre mio. [25]Questo perché
si adempisse la parola scritta nella loro Legge: Mi hanno odiato
senza ragione. [26]Quando
verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità
che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; [27]e
anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal
principio. Giovanni
- Capitolo 16
[1]Vi
ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. [2]Vi
scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi
ucciderà crederà di rendere culto a Dio. [3]E faranno ciò,
perché non hanno conosciuto né il Padre né me. [4]Ma io vi ho
detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che
ve ne ho parlato. La
venuta del Paraclito
Non
ve le ho dette dal principio, perché ero con voi. [5]Ora
però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove
vai? [6]Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha
riempito il vostro cuore. [7]Ora io vi dico la verità: è bene
per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi
il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. [8]E
quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla
giustizia e al giudizio. [9]Quanto al peccato, perché non
credono in me; [10]quanto alla giustizia, perché vado dal Padre
e non mi vedrete più; [11]quanto al giudizio, perché il
principe di questo mondo è stato giudicato. [12]Molte
cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne
il peso. [13]Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi
guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà
tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. [14]Egli
mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà. [15]Tutto
quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà
del mio e ve l'annunzierà. L'annunzio
di un pronto ritorno
[16]Ancora
un poco e non mi vedrete; un pò ancora e mi vedrete». [17]Dissero
allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: «Che cos'è questo che ci
dice: Ancora un poco e non mi vedrete, e un pò ancora e mi vedrete, e
questo: Perché vado al Padre?». [18]Dicevano perciò: «Che
cos'è mai questo "un poco" di cui parla? Non comprendiamo
quello che vuol dire». [19]Gesù capì che volevano interrogarlo
e disse loro: «Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un
poco e non mi vedrete e un pò ancora e mi vedrete? [20]In verità,
in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si
rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà
in gioia. [21]La
donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma
quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione
per la gioia che è venuto al mondo un uomo. [22]Così anche voi,
ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si
rallegrerà e [23]nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In
quel giorno non mi domanderete più nulla. In
verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio
nome, egli ve la darà. [24]Finora non avete chiesto nulla nel
mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena. [25]Queste
cose vi ho dette in similitudini; ma verrà l'ora in cui non vi parlerò
più in similitudini, ma apertamente vi parlerò del Padre. [26]In
quel giorno chiederete nel mio nome e io non vi dico che pregherò il
Padre per voi: [27]il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete
amato, e avete creduto che io sono venuto da Dio. [28]Sono uscito
dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado
al Padre». [29]Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, adesso parli
chiaramente e non fai più uso di similitudini. [30]Ora
conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per
questo crediamo che sei uscito da Dio». [31]Rispose loro Gesù:
«Adesso credete? [32]Ecco, verrà l'ora, anzi è gia venuta, in
cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma
io non sono solo, perché il Padre è con me. [33]Vi
ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione
nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!». Giovanni
- Capitolo 17
La
preghiera di Gesù
[1]Così
parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è
giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. [2]Poiché
tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita
eterna a tutti coloro che gli hai dato. [3]Questa è la vita
eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù
Cristo. [4]Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera
che mi hai dato da fare. [5]E ora, Padre, glorificami davanti a
te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse. [6]Ho
fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano
tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. [7]Ora
essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, [8]perché
le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte
e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai
mandato. [9]Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per
coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. [10]Tutte le cose mie
sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. [11]Io
non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te.
Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché
siano una cosa sola, come noi. [12]Quand'ero
con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho
custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della
perdizione, perché si adempisse la Scrittura. [13]Ma ora io
vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché
abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. [14]Io ho dato
a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del
mondo, come io non sono del mondo. [15]Non
chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. [16]Essi
non sono del mondo, come io non sono del mondo. [17]Consacrali
nella verità. La tua parola è verità. [18]Come tu mi hai
mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; [19]per loro
io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.
[20]Non
prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola
crederanno in me; [21]perché tutti siano una sola cosa. Come tu,
Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché
il mondo creda che tu mi hai mandato. [22]E
la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come
noi una cosa sola. [23]Io in loro e tu in me, perché siano
perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai
amati come hai amato me. [24]Padre,
voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché
contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai
amato prima della creazione del mondo. [25]Padre
giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi
sanno che tu mi hai mandato. [26]E io ho fatto conoscere loro il
tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato
sia in essi e io in loro». Giovanni
- Capitolo 18
2. LA PASSIONE
L'arresto
di Gesù
[1]Detto
questo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron,
dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. [2]Anche
Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava
spesso con i suoi discepoli. [3]Giuda dunque, preso un
distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e
dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. [4]Gesù
allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi
e disse loro: «Chi cercate?». [5]Gli risposero: «Gesù, il
Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là con loro anche
Giuda, il traditore. [6]Appena disse «Sono io»,
indietreggiarono e caddero a terra. [7]Domandò loro di nuovo: «Chi
cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno». [8]Gesù replicò:
«Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se
ne vadano». [9]Perché s'adempisse la parola che egli aveva
detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». [10]Allora
Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del
sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava
Malco. [11]Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la tua spada
nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?». Gesù
davanti ad Anna e a Caifa. Rinnegamenti di Pietro
[12]Allora
il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono
Gesù, lo legarono [13]e lo condussero prima da Anna: egli era
infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno. [14]Caifa
poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: «E' meglio che un uomo
solo muoia per il popolo». [15]Intanto
Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo
discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù
nel cortile del sommo sacerdote; [16]Pietro invece si fermò
fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo
sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche
Pietro. [17]E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse anche
tu sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono». [18]Intanto
i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e
si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. [19]Allora
il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla
sua dottrina. [20]Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo
apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti
i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. [21]Perché
interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro;
ecco, essi sanno che cosa ho detto». [22]Aveva appena detto
questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù,
dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». [23]Gli rispose
Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato
bene, perché mi percuoti?». [24]Allora Anna lo mandò legato a
Caifa, sommo sacerdote. [25]Intanto
Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu dei
suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono». [26]Ma
uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva
tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel
giardino?». [27]Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
Gesù
davanti a Pilato
[28]Allora
condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi
non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare
la Pasqua. [29]Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che
accusa portate contro quest'uomo?». [30]Gli risposero: «Se non
fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato». [31]Allora
Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra
legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a
morte nessuno». [32]Così si adempivano le parole che Gesù
aveva detto indicando di quale morte doveva morire. [33]Pilato
allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei
il re dei Giudei?». [34]Gesù rispose: «Dici questo da te
oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?». [35]Pilato
rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti
hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?». [36]Rispose Gesù:
«Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo
mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi
consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». [37]Allora
Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io
sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per
rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta
la mia voce». [38]Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E
detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo
in lui nessuna colpa. [39]Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi
uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?». [40]Allora
essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un
brigante. Giovanni
- Capitolo 19 [1]Allora
Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. [2]E i soldati,
intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero
addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli
dicevano: [3]«Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi. [4]Pilato
intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori,
perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa». [5]Allora
Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E
Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!». [6]Al vederlo i sommi
sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse
loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui
nessuna colpa». [7]Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una
legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di
Dio». [8]All'udire
queste parole, Pilato ebbe ancor più paura [9]ed entrato di
nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli
diede risposta. [10]Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non
sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in
croce?». [11]Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di
me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha
consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande». La
condanna a morte
[12]Da
quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se
liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si
mette contro Cesare». [13]Udite queste parole, Pilato fece
condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto,
in ebraico Gabbatà. [14]Era la Preparazione della Pasqua, verso
mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!». [15]Ma
quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò
in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo
altro re all'infuori di Cesare». [16]Allora lo consegnò loro
perché fosse crocifisso. La
crocifissione
[17]Essi
allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il
luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, [18]dove lo
crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e
Gesù nel mezzo. [19]Pilato compose anche l'iscrizione e la fece
porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».
[20]Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove
fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in
latino e in greco. [21]I sommi sacerdoti dei Giudei dissero
allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto:
Io sono il re dei Giudei». [22]Rispose Pilato: «Ciò che ho
scritto, ho scritto». La
divisione dei vestiti
[23]I
soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne
fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella
tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. [24]Perciò
dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così
si adempiva la Scrittura: Si
son divise tra loro le mie vesti Gesù
e sua madre
E
i soldati fecero proprio così. [25]Stavano
presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa
e Maria di Màgdala. [26]Gesù allora, vedendo la madre e lì
accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna,
ecco il tuo figlio!». [27]Poi disse al discepolo: «Ecco la tua
madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. La
morte di Gesù
[28]Dopo
questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per
adempiere la Scrittura: «Ho sete». [29]Vi era lì un
vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto
in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. [30]E dopo
aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato
il capo, spirò. Il
colpo di lancia
[31]Era
il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero
in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato),
chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati
via. [32]Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo
e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. [33]Venuti
però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe,
[34]ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e
subito ne uscì sangue e acqua. [35]Chi
ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa
che dice il vero, perché anche voi crediate. [36]Questo infatti
avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato
alcun osso. [37]E un altro passo della Scrittura dice ancora:
Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. La
sepoltura
[38]Dopo
questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di
nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di
Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. [39]Vi
andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di
notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. [40]Essi
presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con
oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei. [41]Ora,
nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino
un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. [42]Là
dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché
quel sepolcro era vicino. Giovanni
- Capitolo 20
3. IL GIORNO DELLA RISURREZIONE
La
tomba vuota
[1]Nel
giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon
mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata
dal sepolcro. [2]Corse allora e andò da Simon Pietro e
dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno
portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
[3]Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si
recarono al sepolcro. [4]Correvano insieme tutti e due, ma
l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al
sepolcro. [5]Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. [6]Giunse
intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide
le bende per terra, [7]e il sudario, che gli era stato posto sul
capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. [8]Allora
entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e
vide e credette. [9]Non avevano infatti ancora compreso la
Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. [10]I
discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa. L'apparizione
a Maria di Magdala
[11]Maria
invece stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva,
si chinò verso il sepolcro [12]e vide due angeli in bianche
vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era
stato posto il corpo di Gesù. [13]Ed essi le dissero: «Donna,
perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e
non so dove lo hanno posto». [14]Detto questo, si voltò
indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
[15]Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa,
pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se
l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo».
[16]Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di
lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro! [17]Gesù
le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre;
ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre
vostro, Dio mio e Dio vostro». [18]Maria di Màgdala andò
subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò
che le aveva detto. Apparizione
ai discepoli
[19]La
sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano
chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei
Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
[20]Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i
discepoli gioirono al vedere il Signore. [21]Gesù disse loro di
nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». [22]Dopo
aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito
Santo; [23]a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi
non li rimetterete, resteranno non rimessi». [24]Tommaso,
uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. [25]Gli
dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma
egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non
metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo
costato, non crederò». [26]Otto
giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche
Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse:
«Pace a voi!». [27]Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito
e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e
non essere più incredulo ma credente!». [28]Rispose Tommaso: «Mio
Signore e mio Dio!». [29]Gesù gli disse: «Perché mi hai
veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
4. PRIMA CONCLUSIONE
[30]Molti
altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati
scritti in questo libro. [31]Questi sono stati scritti, perché
crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo,
abbiate la vita nel suo nome. Giovanni
- Capitolo 21
EPILOGO
Apparizione
sulla sponda del lago di Tiberiade
[1]Dopo
questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di
Tiberìade. E si manifestò così: [2]si trovavano insieme Simon
Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di
Zebedèo e altri due discepoli. [3]Disse loro Simon Pietro: «Io
vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora
uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla. [4]Quando
gia era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si
erano accorti che era Gesù. [5]Gesù disse loro: «Figlioli, non
avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». [6]Allora
disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete».
La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di
pesci. [7]Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro:
«E' il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si
cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in
mare. [8]Gli altri discepoli invece vennero con la barca,
trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra
se non un centinaio di metri. [9]Appena
scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
[10]Disse loro Gesù: «Portate un pò del pesce che avete preso
or ora». [11]Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a
terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché
fossero tanti, la rete non si spezzò. [12]Gesù disse loro: «Venite
a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?»,
poiché sapevano bene che era il Signore. [13]Allora
Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il
pesce. [14]Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai
discepoli, dopo essere risuscitato dai morti. [15]Quand'ebbero
mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene
tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti
voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». [16]Gli disse
di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo,
Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie
pecorelle». [17]Gli disse per la terza volta: «Simone di
Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza
volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto;
tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie
pecorelle. [18]In verità, in verità ti dico: quando eri più
giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando
sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti
porterà dove tu non vuoi». [19]Questo gli disse per indicare
con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse:
«Seguimi». [20]Pietro
allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava,
quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva
domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». [21]Pietro
dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?». [22]Gesù
gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa
a te? Tu seguimi». [23]Si diffuse perciò tra i fratelli la voce
che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto
che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che
importa a te?». Conclusione
[24]Questo è
il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e
noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. [25]Vi sono ancora
molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una,
penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si
dovrebbero scrivere.
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