Capitoli
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Ezechiele
- Capitolo 1
Introduzione
[1]Il
cinque del quarto mese dell'anno trentesimo, mentre mi trovavo
fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si
aprirono ed ebbi visioni divine. [2]Il cinque del mese
- era l'anno quinto della deportazione del re Ioiachìn - [3]la
parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele figlio di
Buzì, nel paese dei Caldei, lungo il canale Chebàr. Qui fu
sopra di lui la mano del Signore.
Visione
del carro del Signore
[4]Io
guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una
grande nube e un turbinìo di fuoco, che splendeva tutto
intorno, e in mezzo si scorgeva come un balenare di elettro
incandescente. [5]Al centro apparve la figura di
quattro esseri animati, dei quali questo era l'aspetto:
avevano sembianza umana [6]e avevano ciascuno quattro
facce e quattro ali. [7]Le loro gambe erano diritte e
gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi
d'un vitello, splendenti come lucido bronzo. [8]Sotto
le ali, ai quattro lati, avevano mani d'uomo; tutti e quattro
avevano le medesime sembianze e le proprie ali, [9]e
queste ali erano unite l'una all'altra. Mentre avanzavano, non
si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé.
[10]Quanto
alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d'uomo;
poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e,
ognuno dei quattro, fattezze d'aquila. [11]Le loro ali
erano spiegate verso l'alto; ciascuno aveva due ali che si
toccavano e due che coprivano il corpo. [12]Ciascuno si
muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li
dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro.
[13]Tra
quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce
che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal
fuoco si sprigionavano bagliori. [14]Gli esseri
andavano e venivano come un baleno. [15]Io guardavo
quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di
tutti e quattro.
[16]Le
ruote avevano l'aspetto e la struttura come di topazio e
tutt'e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro
struttura era come di ruota in mezzo a un'altra ruota. [17]Potevano
muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare
nel muoversi. [18]La loro circonferenza era assai
grande e i cerchi di tutt'e quattro erano pieni di occhi
tutt'intorno. [19]Quando quegli esseri viventi si
muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e,
quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si
alzavano. [20]Dovunque lo spirito le avesse spinte, le
ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito
dell'essere vivente era nelle ruote. [21]Quando essi si
muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse
si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le
ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell'essere
vivente era nelle ruote.
[22]Al
di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di
firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra
le loro teste, [23]e sotto il firmamento vi erano le
loro ali distese, l'una di contro all'altra; ciascuno ne aveva
due che gli coprivano il corpo. [24]Quando essi si
muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di
grandi acque, come il tuono dell'Onnipotente, come il fragore
della tempesta, come il tumulto d'un accampamento. Quando poi
si fermavano, ripiegavano le ali. [25]Ci fu un rumore
al di sopra del firmamento che era sulle loro teste.
[26]Sopra
il firmamento che era sulle loro teste apparve come una pietra
di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in
alto, una figura dalle sembianze umane. [27]Da ciò che
sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come
l'elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in giù, mi
apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore [28]il
cui aspetto era simile a quello dell'arcobaleno nelle nubi in
un giorno di pioggia. Tale mi apparve l'aspetto della gloria
del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e
udii la voce di uno che parlava.
Ezechiele
- Capitolo 2
Visione
del libro
[1]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, alzati, ti voglio parlare». [2]Ciò
detto, uno spirito entrò in me, mi fece alzare in piedi e io
ascoltai colui che mi parlava.
[3]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, io ti mando agli Israeliti, a un
popolo di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e
i loro padri hanno peccato contro di me fino ad oggi. [4]Quelli
ai quali ti mando sono figli testardi e dal cuore indurito. Tu
dirai loro: Dice il Signore Dio. [5]Ascoltino o non
ascoltino - perché sono una genìa di ribelli - sapranno
almeno che un profeta si trova in mezzo a loro.
[6]Ma
tu, figlio dell'uomo non li temere, non aver paura delle loro
parole; saranno per te come cardi e spine e ti troverai in
mezzo a scorpioni; ma tu non temere le loro parole, non
t'impressionino le loro facce, sono una genìa di ribelli. [7]Tu
riferirai loro le mie parole, ascoltino o no, perché sono una
genìa di ribelli.
[8]E
tu, figlio dell'uomo, ascolta ciò che ti dico e non esser
ribelle come questa genìa di ribelli; apri la bocca e mangia
ciò che io ti do». [9]Io guardai ed ecco, una mano
tesa verso di me teneva un rotolo. Lo spiegò davanti a me;
era scritto all'interno e all'esterno e vi erano scritti
lamenti, pianti e guai.
Ezechiele
- Capitolo 3
[1]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, mangia ciò che hai davanti, mangia
questo rotolo, poi và e parla alla casa d'Israele». [2]Io
aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, [3]dicendomi:
«Figlio dell'uomo, nutrisci il ventre e riempi le viscere con
questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai e fu per la mia
bocca dolce come il miele. [4]Poi egli mi disse: «Figlio
dell'uomo, và, recati dagli Israeliti e riferisci loro le mie
parole, [5]poiché io non ti mando a un popolo dal
linguaggio astruso e di lingua barbara, ma agli Israeliti: [6]non
a grandi popoli dal linguaggio astruso e di lingua barbara,
dei quali tu non comprendi le parole: se a loro ti avessi
inviato, ti avrebbero ascoltato; [7]ma gli Israeliti
non vogliono ascoltar te, perché non vogliono ascoltar me:
tutti gli Israeliti sono di dura cervice e di cuore ostinato. [8]Ecco
io ti do una faccia tosta quanto la loro e una fronte dura
quanto la loro fronte. [9]Come diamante, più dura
della selce ho reso la tua fronte. Non li temere, non
impaurirti davanti a loro; sono una genìa di ribelli».
[10]Mi
disse ancora: «Figlio dell'uomo, tutte le parole che ti dico
accoglile nel cuore e ascoltale con gli orecchi: [11]poi
và, recati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla
loro. Dirai: Così dice il Signore, ascoltino o non ascoltino».
[12]Allora
uno spirito mi sollevò e dietro a me udii un grande fragore:
«Benedetta la gloria del Signore dal luogo della sua dimora!».
[13]Era il rumore delle ali degli esseri viventi che le
battevano l'una contro l'altra e contemporaneamente il rumore
delle ruote e il rumore di un grande frastuono. [14]Uno
spirito dunque mi sollevò e mi portò via; io ritornai triste
e con l'animo eccitato, mentre la mano del Signore pesava su
di me. [15]Giunsi dai deportati di Tel-Avìv, che
abitano lungo il canale Chebàr, dove hanno preso dimora, e
rimasi in mezzo a loro sette giorni come stordito.
Il
profeta come sentinella
[16]Al
termine di questi sette giorni mi fu rivolta questa parola del
Signore: «Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla
casa d'Israele. [17]Quando sentirai dalla mia bocca una
parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. [18]Se io
dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli
perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e
viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma
della sua morte io domanderò conto a te. [19]Ma se tu
ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua
malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il
suo peccato, ma tu ti sarai salvato.
[20]Così,
se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette
l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà;
poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e
le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma
della morte di lui domanderò conto a te. [21]Se tu
invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non
peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti
sarai salvato».
I. PRIMA DELL'ASSEDIO DI GERUSALEMME
Ezechiele
privato della parola
[22]Anche
là venne sopra di me la mano del Signore ed egli mi disse: «Alzati
e và nella valle; là ti voglio parlare». [23]Mi
alzai e andai nella valle; ed ecco la gloria del Signore era là,
simile alla gloria che avevo vista sul canale Chebàr, e caddi
con la faccia a terra. [24]Allora uno spirito entrò in
me e mi fece alzare in piedi ed egli mi disse: «Và e
rinchiuditi in casa. [25]Ed ecco, figlio dell'uomo, ti
saranno messe addosso delle funi, sarai legato e non potrai più
uscire in mezzo a loro. [26]Ti farò aderire la lingua
al palato e resterai muto; così non sarai più per loro uno
che li rimprovera, perché sono una genìa di ribelli. [27]Ma
quando poi ti parlerò, ti aprirò la bocca e tu riferirai
loro: Dice il Signore Dio: chi vuole ascoltare ascolti e chi
non vuole non ascolti; perché sono una genìa di ribelli».
Ezechiele
- Capitolo 4
Annunzio
dell'assedio di Gerusalemme
[1]«Tu,
figlio dell'uomo, prendi una tavoletta d'argilla, mettila
dinanzi a te, disegnaci sopra una città, Gerusalemme, [2]e
disponi intorno ad essa l'assedio: rizza torri, costruisci
terrapieni, schiera gli accampamenti e colloca intorno gli
arieti. [3]Poi prendi una teglia di ferro e mettila
come muro di ferro fra te e la città, e tieni fisso lo
sguardo su di essa, che sarà assediata, anzi tu la
assedierai! Questo sarà un segno per gli Israeliti.
[4]Mettiti
poi a giacere sul fianco sinistro e sconta su di esso la
iniquità d'Israele. Per il numero di giorni in cui giacerai
su di esso, espierai le sue iniquità: [5]io ho
computato a te gli anni della sua espiazione come un numero di
giorni. Per centonovanta giorni tu espierai le iniquità degli
Israeliti.
[6]Terminati
questi, giacerai sul fianco destro e sconterai l'iniquità di
Giuda per quaranta giorni, computando un giorno per ogni anno.
[7]Terrai fisso lo sguardo contro il muro di
Gerusalemme, terrai il braccio disteso e profeterai contro di
essa. Ecco ti ho cinto di catene, [8]in modo che tu non
potrai voltarti né da una parte né dall'altra finché tu non
abbia compiuto i giorni della tua reclusione.
[9]Prendi
intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta,
mettili in un recipiente e fattene del pane: ne mangerai
durante tutti i giorni che tu rimarrai disteso sul fianco, cioè
per centonovanta giorni. [10]Il cibo che ti prenderai
sarà del peso di venti sicli al giorno: lo consumerai nelle
ventiquattr'ore. [11]Anche l'acqua che berrai sarà
razionata: un sesto di hin, nelle ventiquattro ore. [12]Mangerai
questo cibo in forma di una schiacciata d'orzo, che cuocerai
sopra escrementi umani davanti ai loro occhi. [13]In
tal maniera, mi disse il Signore, mangeranno gli Israeliti il
loro pane impuro, in mezzo alle genti fra le quali li
disperderò».
[14]Io
esclamai: «Ah, Signore Dio, mai mi sono contaminato!
Dall'infanzia fino ad ora mai ho mangiato carne di bestia
morta o sbranata, né mai è entrato nella mia bocca cibo
impuro». [15]Egli mi rispose: «Ebbene, invece di
escrementi umani ti concedo sterco di bue; lì sopra cuocerai
il tuo pane».
[16]Poi
soggiunse: «Figlio dell'uomo, ecco io tolgo a Gerusalemme la
riserva del pane; mangeranno il pane a razione e con angoscia
e berranno l'acqua a misura in preda all'affanno; [17]così,
mancando pane e acqua, languiranno tutti insieme e si
consumeranno nella loro iniquità.
Ezechiele
- Capitolo 5
[1]E
tu, figlio dell'uomo, prendi una spada affilata, usala come un
rasoio da barbiere e raditi i capelli e la barba; poi prendi
una bilancia e dividi i peli tagliati.
[2]Un
terzo lo brucerai sul fuoco in mezzo alla città al termine
dei giorni dell'assedio; prenderai un altro terzo e lo
taglierai con la spada intorno alla città e l'altro terzo lo
disperderai al vento, mentre io sguainerò la spada dietro ad
essi. [3]Di questi ne prenderai un piccolo numero e li
legherai al lembo del tuo mantello; [4]ne prenderai
ancora una piccola parte e li getterai sul fuoco e li brucerai
e da essi si sprigionerà il fuoco. A tutti gli Israeliti
riferirai: [5]Così dice il Signore Dio: Questa è
Gerusalemme! Io l'avevo collocata in mezzo alle genti e
circondata di paesi stranieri. [6]Essa si è ribellata
con empietà alle mie leggi più delle genti e ai miei statuti
più dei paesi che la circondano: hanno disprezzato i miei
decreti e non han camminato secondo i miei comandamenti. [7]Perciò,
dice il Signore Dio: Poiché voi siete più ribelli delle
genti che vi circondano, non avete seguito i miei
comandamenti, non avete osservato i miei decreti e neppure
avete agito secondo i costumi delle genti che vi stanno
intorno, [8]ebbene, così dice il Signore Dio: Ecco
anche me contro di te: farò in mezzo a te giustizia di fronte
alle genti. [9]Farò in mezzo a te quanto non ho mai
fatto e non farò mai più, a causa delle tue colpe
abominevoli. [10]Perciò in mezzo a te i padri
divoreranno i figli e i figli divoreranno i padri. Compirò in
te i miei giudizi e disperderò ad ogni vento quel che resterà
di te. [11]Com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio,
poiché tu hai profanato il mio santuario con tutte le tue
nefandezze e con tutte le tue cose abominevoli, anch'io raderò
tutto, il mio occhio non s'impietosirà, non avrò
compassione. [12]Un terzo dei tuoi morirà di peste e
perirà di fame in mezzo a te; un terzo cadrà di spada nei
tuoi dintorni e l'altro terzo lo disperderò a tutti i venti e
sguainerò la spada dietro di essi. [13]Allora darò
sfogo alla mia ira, sazierò su di loro il mio furore e mi
vendicherò; allora sapranno che io, il Signore, avevo parlato
con sdegno, quando sfogherò su di loro il mio furore. [14]Ti
ridurrò a un deserto, a un obbrobrio in mezzo alle nazioni
che ti stanno all'intorno, sotto gli sguardi di tutti i
passanti. [15]Sarai un obbrobrio e un vituperio, un
esempio e un orrore per le genti che ti circondano, quando in
mezzo a te farò giustizia, con sdegno e furore, con terribile
vendetta - io, il Signore, parlo - [16]quando scoccherò
contro di voi le terribili saette della fame, che portano
distruzione e che lancerò per distruggervi, e aumenterò la
fame contro di voi, togliendovi la riserva del pane. [17]Allora
manderò contro di voi la fame e le belve che ti
distruggeranno i figli; in mezzo a te passeranno la peste e la
strage, mentre farò piombare sopra di te la spada. Io, il
Signore, ho parlato».
Ezechiele
- Capitolo 6
Contro
i monti di Israele
[1]Mi
fu quindi rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso i monti d'Israele e
profetizza contro di essi: [3]Monti d'Israele, udite la
parola del Signore Dio. Così dice il Signore Dio ai monti e
alle colline, alle gole e alle valli: Ecco, manderò sopra di
voi la spada e distruggerò le vostre alture; [4]i
vostri altari saranno devastati e infranti i vostri altari per
l'incenso; getterò i vostri cadaveri davanti ai vostri idoli [5]e
disseminerò le vostre ossa intorno ai vostri altari. [6]Su
tutto il vostro suolo le vostre città saranno rovinate, le
vostre alture demolite, distrutte, e i vostri altari
spariranno. Saranno frantumati e scompariranno i vostri idoli,
spezzati i vostri altari per l'incenso, periranno le vostre
opere. [7]Trafitti a morte cadranno in mezzo a voi e
saprete che io sono il Signore.
[8]Tuttavia
lascerò alcuni di voi scampati alla spada in mezzo alle
genti, quando vi avrò dispersi nei vari paesi: [9]i
vostri scampati si ricorderanno di me fra le genti in mezzo
alle quali saranno deportati; perché io avrò spezzato il
loro cuore infedele che si è allontanato da me e i loro occhi
che si sono prostituiti ai loro idoli; avranno orrore di se
stessi per le iniquità commesse e per tutte le loro
nefandezze.
[10]Sapranno
allora che io sono il Signore e che non invano ho minacciato
di infliggere loro questi mali.
I
peccati di Israele
[11]Così
dice il Signore Dio : Batti le mani, pesta i piedi in terra e
dì: Oh, per tutti i loro orribili abomini il popolo d'Israele
perirà di spada, di fame e di peste! [12]Chi è
lontano morirà di peste, chi è vicino cadrà di spada, chi
è assediato morirà di fame: sfogherò su di loro il mio
sdegno.
[13]Saprete
allora che io sono il Signore, quando i loro cadaveri
giaceranno fra i loro idoli, intorno ai loro altari, su ogni
colle elevato, su ogni cima di monte, sotto ogni albero verde
e ogni quercia frondosa, dovunque hanno bruciato profumi soavi
ai loro idoli. [14]Stenderò la mano su di loro e
renderò la terra desolata e brulla dal deserto fino a Ribla,
dovunque dimorino; sapranno allora che io sono il Signore».
Ezechiele
- Capitolo 7
La
fine è prossima
[1]Questa
parola del Signore mi fu rivolta: [2]«Ora, figlio
dell'uomo riferisci: Così dice il Signore Dio al paese
d'Israele: La fine! Giunge la fine per i quattro punti
cardinali del paese. [3]Ora che su di te pende la fine,
io scaglio contro di te la mia ira per giudicarti delle tue
opere e per domandarti conto delle tue nefandezze. [4]Non
s'impietosirà per te il mio occhio e non avrò compassione,
anzi ti terrò responsabile della tua condotta e saranno
palesi in mezzo a te le tue nefandezze; saprete allora che io
sono il Signore. [5]Così dice il Signore Dio: Sventura
su sventura, ecco, arriva. [6]Viene la fine, la fine
viene su di te; ecco, viene.
[7]Sopraggiunge
il tuo destino, o abitante del paese: arriva il tempo, è
prossimo il giorno terribile e non di tripudio sui monti. [8]Ora,
fra breve, rovescerò il mio furore su di te e su di te darò
sfogo alla mia ira. Ti giudicherò secondo le tue opere e ti
domanderò conto di tutte le tue nefandezze. [9]Né
s'impietosirà il mio occhio e non avrò compassione, ma ti
terrò responsabile della tua condotta e saranno palesi in
mezzo a te le tue nefandezze: saprete allora che sono io, il
Signore, colui che colpisce. [10]Ecco il giorno, eccolo
che arriva. E' giunta la tua sorte. L'ingiustizia fiorisce,
germoglia l'orgoglio [11]e la violenza si leva a
scettro d'iniquità. [12]E' giunto il tempo, è vicino
il giorno: chi ha comprato non si allieti, chi ha venduto non
rimpianga; perché l'ira pende su tutti! [13]Chi ha
venduto non tornerà in possesso di ciò che ha venduto anche
se rimarrà in vita, perché la condanna contro il loro fasto
non sarà revocata e nessuno nella sua perversità potrà
preservare la sua esistenza.
[14]Si
suona la tromba e tutto è pronto; ma nessuno muove a
battaglia, perché il mio furore è contro tutta quella
moltitudine.
I
peccati di Israele
[15]La
spada all'esterno, la peste e la fame di dentro: chi è per la
campagna perirà di spada, chi è in città sarà divorato
dalla fame e dalla peste. [16]Chi di loro potrà
fuggire e salvarsi sui monti gemerà come le colombe delle
valli, ognuno per la sua iniquità.
[17]Tutte
le mani cadranno
e tutte le ginocchia si scioglieranno come acqua.
[18]Vestiranno il sacco
e lo spavento li avvolgerà.
Su tutti i volti sarà la vergogna
e tutte le teste saranno rasate.
[19]Getteranno l'argento per le strade
e il loro oro si cambierà in immondizia,
con esso non si sfameranno,
non si riempiranno il ventre,
perché è stato per loro causa di peccato.
[20]Della bellezza dei loro gioielli
fecero oggetto d'orgoglio
e fabbricarono con essi
le abominevoli statue dei loro idoli:
per questo li tratterò come immondizia,
[21]li darò in preda agli stranieri
e in bottino alla feccia del paese
e lo profaneranno.
[22]Rivolgerò da loro la mia faccia,
sarà profanato il mio tesoro,
vi entreranno i ladri e lo profaneranno.
[23]Prepàrati una catena,
poiché il paese è pieno di assassini
e la città è piena di violenza.
[24]Io manderò i popoli più feroci
e s'impadroniranno delle loro case,
abbatterò la superbia dei potenti,
i santuari saranno profanati.
[25]Giungerà l'angoscia e cercheranno pace,
ma pace non vi sarà.
[26]Sventura seguirà a sventura,
allarme seguirà ad allarme:
ai profeti chiederanno responsi,
ai sacerdoti verrà meno la dottrina,
agli anziani il consiglio.
[27]Il re sarà in lutto, il principe ammantato di
desolazione,
tremeranno le mani del popolo del paese.
Li tratterò secondo la loro condotta,
li giudicherò secondo i loro giudizi:
così sapranno che io sono il Signore».
Ezechiele
- Capitolo 8
Visione
dei peccati di Gerusalemme
[1]Al
quinto giorno del sesto mese dell'anno sesto, mentre mi
trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda,
la mano del Signore Dio si posò su di me [2]e vidi
qualcosa dall'aspetto d'uomo: da ciò che sembravano i suoi
fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai fianchi in su
appariva come uno splendore simile all'elettro. [3]Stese
come una mano e mi afferrò per i capelli: uno spirito mi
sollevò fra terra e cielo e mi portò in visioni divine a
Gerusalemme, all'ingresso del cortile interno, che guarda a
settentrione, dove era collocato l'idolo della gelosia, che
provocava la gelosia. [4]Ed ecco là era la gloria del
Dio d'Israele, simile a quella che avevo visto nella valle. [5]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, alza gli occhi verso settentrione!».
Ed ecco a settentrione della porta dell'altare l'idolo della
gelosia, proprio all'ingresso. [6]Mi disse: «Figlio
dell'uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi abomini che
la casa d'Israele commette qui per allontanarmi dal mio
santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori». [7]Mi
condusse allora all'ingresso del cortile e vidi un foro nella
parete. [8]Mi disse: «Figlio dell'uomo, sfonda la
parete». Sfondai la parete, ed ecco apparve una porta. [9]Mi
disse: «Entra e osserva gli abomini malvagi che commettono
costoro». [10]Io entrai e vidi ogni sorta di rettili e
di animali abominevoli e tutti gli idoli del popolo d'Israele
raffigurati intorno alle pareti [11]e settanta anziani
della casa d'Israele, fra i quali Iazanià figlio di Safàn,
in piedi, davanti ad essi, ciascuno con il turibolo in mano,
mentre il profumo saliva in nubi d'incenso. [12]Mi
disse: «Hai visto, figlio dell'uomo, quello che fanno gli
anziani del popolo d'Israele nelle tenebre, ciascuno nella
stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: Il Signore
non ci vede... il Signore ha abbandonato il paese...». [13]Poi
mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo? Vedrai che si
commettono nefandezze peggiori di queste». [14]Mi
condusse all'ingresso del portico della casa del Signore che
guarda a settentrione e vidi donne sedute che piangevano
Tammuz. [15]Mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?
Vedrai abomini peggiori di questi». [16]Mi condusse
nell'atrio interno del tempio; ed ecco all'ingresso del
tempio, fra il vestibolo e l'altare, circa venticinque uomini,
con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che,
prostrati, adoravano il sole. [17]Mi disse: «Hai
visto, figlio dell'uomo? Come se fosse piccola cosa per la
casa di Giuda, commettere simili nefandezze in questo luogo,
hanno riempito il paese di violenze, per provocare la mia
collera. Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle
narici. [18]Ebbene anch'io agirò con furore. Il mio
occhio non s'impietosirà; non avrò compassione: manderanno
alte grida ai miei orecchi, ma non li ascolterò».
Ezechiele
- Capitolo 9
Il
castigo
[1]Allora
una voce potente gridò ai miei orecchi: «Avvicinatevi, voi
che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di
sterminio in mano». [2]Ecco sei uomini giungere dalla
direzione della porta superiore che guarda a settentrione,
ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In mezzo a
loro c'era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da
scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto
all'altare di bronzo. [3]La gloria del Dio di Israele,
dal cherubino sul quale si posava si alzò verso la soglia del
tempio e chiamò l'uomo vestito di lino che aveva al fianco la
borsa da scriba. [4]Il Signore gli disse: «Passa in
mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau
sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti
gli abomini che vi si compiono». [5]Agli altri disse,
in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso la città e
colpite! Il vostro occhio non perdoni, non abbiate
misericordia. [6]Vecchi, giovani, ragazze, bambini e
donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi
abbia il tau in fronte; cominciate dal mio santuario!».
Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio. [7]Disse
loro: «Profanate pure il santuario, riempite di cadaveri i
cortili. Uscite!». Quelli uscirono e fecero strage nella città.
[8]Mentre essi facevano strage, io ero rimasto solo: mi
gettai con la faccia a terra e gridai: «Ah! Signore Dio,
sterminerai tu quanto è rimasto di Israele, rovesciando il
tuo furore sopra Gerusalemme?».
[9]Mi disse:
«L'iniquità di Israele e di Giuda è enorme, la terra è
coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti
vanno dicendo: Il Signore ha abbandonato il paese: il Signore
non vede. [10]Ebbene, neppure il mio occhio avrà
compassione e non userò misericordia: farò ricadere sul loro
capo le loro opere». [11]Ed ecco l'uomo vestito di
lino, che aveva la borsa al fianco, fece questo rapporto: «Ho
fatto come tu mi hai comandato».
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Ezechiele
- Capitolo 10
[1]Io
guardavo ed ecco sul firmamento che stava sopra il capo dei
cherubini vidi come una pietra di zaffìro e al di sopra
appariva qualcosa che aveva la forma di un trono. [2]Disse
all'uomo vestito di lino: «Và fra le ruote che sono sotto il
cherubino e riempi il cavo delle mani dei carboni accesi che
sono fra i cherubini e spargili sulla città». Egli vi andò
mentre io lo seguivo con lo sguardo.
[3]Ora
i cherubini erano fermi a destra del tempio, quando l'uomo vi
andò, e una nube riempiva il cortile interno. [4]La
gloria del Signore si alzò sopra il cherubino verso la soglia
del tempio e il tempio fu riempito dalla nube e il cortile fu
pieno dello splendore della gloria del Signore. [5]Il
fragore delle ali dei cherubini giungeva fino al cortile
esterno, come la voce di Dio onnipotente quando parla.
[6]Appena
ebbe dato all'uomo vestito di lino l'ordine di prendere il
fuoco fra le ruote in mezzo ai cherubini, egli avanzò e si
fermò vicino alla ruota. [7]Il cherubino tese la mano
per prendere il fuoco che era fra i cherubini; ne prese e lo
mise nel cavo delle mani dell'uomo vestito di lino, il quale
lo prese e uscì. [8]Io stavo guardando: i cherubini
avevano sotto le ali la forma di una mano d'uomo. [9]Guardai
ancora ed ecco che al fianco dei cherubini vi erano quattro
ruote, una ruota al fianco di ciascun cherubino. Quelle ruote
avevano l'aspetto del topazio. [10]Sembrava che tutte e
quattro fossero di una medesima forma, come se una ruota fosse
in mezzo all'altra. [11]Muovendosi, potevano andare
nelle quattro direzioni senza voltarsi, perché si muovevano
verso il lato dove era rivolta la testa, senza voltarsi
durante il movimento.
[12]Tutto
il loro corpo, il dorso, le mani, le ali e le ruote erano
pieni di occhi tutt'intorno; ognuno dei quattro aveva la
propria ruota. [13]Io sentii che le ruote venivano
chiamate «Turbine». [14]Ogni cherubino aveva quattro
sembianze: la prima quella di cherubino, la seconda quella di
uomo, la terza quella di leone e la quarta quella di aquila. [15]I
cherubini si alzarono in alto: essi erano quegli esseri
viventi che avevo visti al canale Chebàr. [16]Quando i
cherubini si muovevano, anche le ruote avanzavano al loro
fianco: quando i cherubini spiegavano le ali per sollevarsi da
terra, le ruote non si allontanavano dal loro fianco; [17]quando
si fermavano, anche le ruote si fermavano; quando si alzavano,
anche le ruote si alzavano con loro perché lo spirito di
quegli esseri era in loro.
La
gloria del Signore abbandona il tempio
[18]La
gloria del Signore uscì dalla soglia del tempio e si fermò
sui cherubini. [19]I cherubini spiegarono le ali e si
sollevarono da terra sotto i miei occhi; anche le ruote si
alzarono con loro e si fermarono all'ingresso della porta
orientale del tempio, mentre la gloria del Dio d'Israele era
in alto su di loro. [20]Erano i medesimi esseri che io
avevo visti sotto il Dio d'Israele lungo il canale Chebàr e
riconobbi che erano cherubini. [21]Ciascuno aveva
quattro aspetti e ciascuno quattro ali e qualcosa simile a
mani d'uomo sotto le ali. [22]Il loro sembiante era il
medesimo che avevo visto lungo il canale Chebàr. Ciascuno di
loro procedeva di fronte a sé.
Ezechiele
- Capitolo 11
Seguito
dei peccati di Gerusalemme
[1]Uno
spirito mi sollevò e mi trasportò alla porta orientale del
tempio che guarda a oriente; ed ecco davanti alla porta vi
erano venticinque uomini e in mezzo a loro vidi Iazanià
figlio d'Azzùr, e Pelatìa figlio di Benaià, capi del
popolo. [2]Il Signore mi disse: «Figlio dell'uomo,
questi sono gli uomini che tramano il male e danno consigli
cattivi in questa città; [3]sono coloro che dicono:
Non in breve tempo si costruiscon le case: questa città è la
pentola e noi siamo la carne. [4]Per questo profetizza
contro di loro, profetizza, figlio dell'uomo».
[5]Lo
spirito del Signore venne su di me e mi disse: «Parla, dice
il Signore: Così avete detto, o Israeliti, e io conosco ciò
che vi passa per la mente. [6]Voi avete moltiplicato i
morti in questa città, avete riempito di cadaveri le sue
strade. [7]Per questo così dice il Signore Dio: I
cadaveri che avete gettati in mezzo a essa sono la carne, e la
città è la pentola. Ma io vi scaccerò. [8]Avete
paura della spada e io manderò la spada contro di voi, dice
il Signore Dio! [9]Vi scaccerò dalla città e vi
metterò in mano agli stranieri e farò giustizia su di voi. [10]Cadrete
di spada: sulla frontiera d'Israele io vi giudicherò e
saprete che io sono il Signore. [11]La città non sarà
per voi la pentola e voi non ne sarete la carne! Sulla
frontiera di Israele vi giudicherò: [12]allora saprete
che io sono il Signore, di cui non avete eseguito i comandi né
osservate le leggi, mentre avete agito secondo i costumi delle
genti vicine».
[13]Non
avevo finito di profetizzare quando Pelatìa figlio di Benaià
cadde morto. Io mi gettai con la faccia a terra e gridai con
tutta la voce: «Ah! Signore Dio, vuoi proprio distruggere
quanto resta d'Israele?».
La
nuova alleanza promessa agli esiliati
[14]Allora
mi fu rivolta questa parola del Signore: [15]«Figlio
dell'uomo, ai tuoi fratelli, ai deportati con te, a tutta la
casa d'Israele gli abitanti di Gerusalemme vanno dicendo: Voi
andate pure lontano dal Signore: a noi è stata data in
possesso questa terra. [16]Dì loro dunque: Dice il
Signore Dio: Se li ho mandati lontano fra le genti, se li ho
dispersi in terre straniere, sarò per loro un santuario per
poco tempo nelle terre dove hanno emigrato. [17]Riferisci:
Così dice il Signore Dio: Vi raccoglierò in mezzo alle genti
e vi radunerò dalle terre in cui siete stati dispersi e a voi
darò il paese d'Israele. [18]Essi vi entreranno e vi
elimineranno tutti i suoi idoli e tutti i suoi abomini. [19]Darò
loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di
loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro
un cuore di carne, [20]perché seguano i miei decreti e
osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio
popolo e io sarò il loro Dio. [21]Ma su coloro che
seguono con il cuore i loro idoli e le loro nefandezze farò
ricadere le loro opere, dice il Signore Dio».
La
gloria del Signore abbandona Gerusalemme
[22]I
cherubini allora alzarono le ali e le ruote si mossero insieme
con loro mentre la gloria del Dio d'Israele era in alto su di
loro. [23]Quindi dal centro della città la gloria del
Signore si alzò e andò a fermarsi sul monte che è ad
oriente della città. [24]E uno spirito mi sollevò e
mi portò in Caldea fra i deportati, in visione, in spirito di
Dio, e la visione che avevo visto disparve davanti a me. [25]E
io raccontai ai deportati quanto il Signore mi aveva mostrato.
Ezechiele
- Capitolo 12
L'imitazione
dell'emigrante
[1]Questa
parola del Signore mi fu riferita: [2]«Figlio
dell'uomo, tu abiti in mezzo a una genìa di ribelli, che
hanno occhi per vedere e non vedono, hanno orecchi per udire e
non odono, perché sono una genìa di ribelli.
[3]Tu,
figlio dell'uomo, fà il tuo bagaglio da deportato e, di
giorno davanti ai loro occhi, prepàrati a emigrare; emigrerai
dal luogo dove stai verso un altro luogo, davanti ai loro
occhi: forse comprenderanno che sono una genìa di ribelli. [4]Prepara
di giorno il tuo bagaglio, come il bagaglio d'un esiliato,
davanti ai loro occhi; uscirai però al tramonto, davanti a
loro, come partirebbe un esiliato. [5]Fà alla loro
presenza un'apertura nel muro ed esci di lì. [6]Mettiti
alla loro presenza il bagaglio sulle spalle ed esci
nell'oscurità: ti coprirai la faccia in modo da non vedere il
paese, perché io ho fatto di te un simbolo per gli Israeliti».
[7]Io
feci come mi era stato comandato: preparai di giorno il mio
bagaglio come il bagaglio d'un esiliato e sul tramonto feci un
foro nel muro con le mani, uscii nell'oscurità e mi misi il
bagaglio sulle spalle sotto i loro occhi.
[8]Al
mattino mi fu rivolta questa parola del Signore: [9]«Figlio
dell'uomo, non t'ha chiesto il popolo d'Israele, quella genìa
di ribelli, che cosa stai facendo? [10]Rispondi loro:
Così dice il Signore Dio: Quest'oracolo è per il principe di
Gerusalemme e per tutti gli Israeliti che vi abitano.
[11]Tu
dirai: Io sono un simbolo per voi; infatti quello che ho fatto
a te, sarà fatto a loro; saranno deportati e andranno in
schiavitù. [12]Il principe, che è in mezzo a loro si
caricherà il bagaglio sulle spalle, nell'oscurità, e uscirà
per la breccia che verrà fatta nel muro per farlo partire; si
coprirà il viso, per non vedere con gli occhi il paese. [13]Ma
io tenderò la mia rete contro di lui ed egli rimarrà preso
nei miei lacci: lo condurrò in Babilonia, nel paese dei
Caldei, ma egli non la vedrà e là morirà. [14]Disperderò
ad ogni vento quanti sono intorno a lui, le sue guardie e
tutte le sue truppe, e snuderò dietro a loro la spada. [15]Allora
sapranno che io sono il Signore, quando li avrò dispersi fra
le genti e li avrò disseminati in paesi stranieri. [16]Tuttavia
ne risparmierò alcuni, superstiti alla spada, alla fame e
alla peste, perché raccontino tutte le loro scelleratezze
alle genti fra le quali andranno e anch'esse sappiano che io
sono il Signore».
[17]Mi
fu rivolta ancora questa parola del Signore: [18]«Figlio
dell'uomo, mangia il pane con paura e bevi l'acqua con
trepidazione e con angoscia. [19]Al popolo del paese
dirai: Così dice il Signore Dio agli abitanti di Gerusalemme,
al paese d'Israele: Mangeranno il loro pane nell'angoscia e
berranno la loro acqua nella desolazione, perché la loro
terra sarà spogliata della sua abbondanza per l'empietà di
tutti i suoi abitanti. [20]Le città popolose saranno
distrutte e la campagna ridotta a un deserto: saprete che io
sono il Signore».
Proverbi
popolari
[21]Mi
fu ancora rivolta questa parola del Signore: [22]«Figlio
dell'uomo, che cos'è questo proverbio che si va ripetendo nel
paese di Israele: Passano i giorni e ogni visione svanisce? [23]Ebbene,
riferisci loro: Così dice il Signore Dio: Farò cessare
questo proverbio e non si sentirà più ripetere in Israele;
anzi riferisci loro: Si avvicinano i giorni in cui si avvererà
ogni visione.
[24]Infatti
non ci sarà più visione falsa, né predizione fallace in
mezzo agli Israeliti, [25]perché io, il Signore,
parlerò e attuerò senza indugio la parola che ho detta.
Anzi, ai vostri giorni, o genìa di ribelli, pronunzierò una
parola e l'attuerò: parola del Signore Dio».
[26]Mi
fu rivolta ancora questa parola del Signore: [27]«Figlio
dell'uomo, ecco, gli Israeliti van dicendo: La visione che
costui vede è per i giorni futuri; costui predice per i tempi
lontani. [28]Ebbene, riferisci loro: Dice il Signore
Dio: Non sarà ritardata più a lungo ogni mia parola: la
parola che dirò l'eseguirò. Oracolo del Signore Dio».
Ezechiele
- Capitolo 13
Contro
i falsi profeti
[1]Mi
fu rivolta ancora questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, profetizza contro i profeti d'Israele, profetizza e
dì a coloro che profetizzano secondo i propri desideri: Udite
la parola del Signore: [3]Così dice il Signore Dio:
Guai
ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere
avuto visioni. [4]Come sciacalli fra le macerie, tali
sono i tuoi profeti, Israele. [5]Voi non siete saliti
sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa
degli Israeliti, perché potessero resistere al combattimento
nel giorno del Signore. [6]Hanno avuto visioni false,
vaticini menzogneri coloro che dicono: Oracolo del Signore,
mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si
avveri la loro parola! [7]Non avete forse avuto una
falsa visione e preannunziato vaticini bugiardi, quando dite:
Parola del Signore, mentre io non vi ho parlato? [8]Pertanto
dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto
visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, dice il Signore
Dio. [9]La mia mano sarà sopra i profeti dalle false
visioni e dai vaticini bugiardi; non avranno parte
nell'assemblea del mio popolo, non saranno scritti nel libro
d'Israele e non entreranno nel paese d'Israele: saprete che io
sono il Signore Dio, [10]poiché ingannano il mio
popolo dicendo: Pace! e la pace non c'è; mentre egli
costruisce un muro, ecco essi lo intonacano di mota. [11]Dì
a quegli intonacatori di mota: Cadrà! Scenderà una pioggia
torrenziale, una grandine grossa, si scatenerà un uragano [12]ed
ecco, il muro è abbattuto. Allora non vi sarà forse
domandato: Dov'è la calcina con cui lo avevate intonacato? [13]Perciò
dice il Signore Dio: Con ira scatenerò un uragano, per la mia
collera cadrà una pioggia torrenziale, nel mio furore per la
distruzione cadrà grandine come pietre; [14]demolirò
il muro che avete intonacato di mota, lo atterrerò e le sue
fondamenta rimarranno scoperte; esso crollerà e voi perirete
insieme con esso e saprete che io sono il Signore.
[15]Quando
avrò sfogato l'ira contro il muro e contro coloro che lo
intonacarono di mota, io vi dirò: Il muro non c'è più e
neppure gli intonacatori, [16]i profeti d'Israele che
profetavano su Gerusalemme e vedevano per essa una visione di
pace, mentre non vi era pace. Oracolo del Signore.
Le
false profetesse
[17]Ora
tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che
profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di
loro. [18]Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a
quelle che cuciono nastri magici a ogni polso e preparano veli
per le teste di ogni grandezza per dar la caccia alle persone.
Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e
salvare voi stesse? [19]Voi mi avete disonorato presso
il mio popolo per qualche manciata d'orzo e per un tozzo di
pane, facendo morire chi non doveva morire e facendo vivere
chi non doveva vivere, ingannando il mio popolo che crede alle
menzogne.
[20]Perciò
dice il Signore Dio: Eccomi contro i vostri nastri magici con
i quali voi date la caccia alla gente come a uccelli; li
strapperò dalle vostre braccia e libererò la gente che voi
avete catturato come uccelli. [21]Straccerò i vostri
veli e libererò il mio popolo dalle vostre mani e non sarà
più una preda in mano vostra; saprete così che io sono il
Signore. [22]Voi infatti avete rattristato con menzogne
il cuore del giusto, mentre io non l'avevo rattristato e avete
rafforzato il malvagio perché non desistesse dalla sua vita
malvagia e vivesse. [23]Per questo non avrete più
visioni false, né più spaccerete incantesimi: libererò il
mio popolo dalle vostre mani e saprete che io sono il Signore».
Ezechiele
- Capitolo 14
Contro
l'idolatria
[1]Vennero
a trovarmi alcuni anziani d'Israele e sedettero dinanzi a me. [2]Mi
fu rivolta allora questa parola del Signore: [3]«Figlio
dell'uomo, questi uomini hanno posto idoli nel loro cuore e
tengono fisso lo sguardo all'occasione della loro iniquità
appena si mostri. Mi lascerò interrogare da loro? [4]Parla
quindi e dì loro: Dice il Signore Dio: Qualunque Israelita
avrà innalzato i suoi idoli nel proprio cuore e avrà rivolto
lo sguardo all'occasione della propria iniquità e verrà dal
profeta, gli risponderò io, il Signore, riguardo alla
moltitudine dei suoi idoli, [5]per raggiungere al cuore
gli Israeliti, che si sono allontanati da me a causa di tutti
i loro idoli. [6]Riferisci pertanto al popolo
d'Israele: Dice il Signore Dio: Convertitevi, abbandonate i
vostri idoli e distogliete la faccia da tutte le vostre
immondezze, [7]poiché a qualunque Israelita e a
qualunque straniero abitante in Israele, che si allontana da
me e innalza nel suo cuore i suoi idoli e rivolge lo sguardo
all'occasione della propria iniquità e poi viene dal profeta
a consultarmi, risponderò io, il Signore, da me stesso. [8]Distoglierò
la faccia da costui e ne farò un esempio e un proverbio, e lo
sterminerò dal mio popolo: saprete così che io sono il
Signore.
[9]Se
un profeta si lascia sedurre e fa una profezia, io, il
Signore, ho sedotto quel profeta: stenderò la mano contro di
lui e lo cancellerò dal mio popolo Israele. [10]Ambedue
porteranno la pena della loro iniquità. La pena di chi
consulta sarà uguale a quella del profeta, [11]perché
gli Israeliti non vadano più errando lontano da me, né più
si contaminino con tutte le loro prevaricazioni: essi saranno
il mio popolo e io sarò il loro Dio. Parola del Signore».
Responsabilità
personale
[12]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [13]«Figlio
dell'uomo, se un paese pecca contro di me e si rende infedele,
io stendo la mano sopra di lui e gli tolgo la riserva del pane
e gli mando contro la fame e stèrmino uomini e bestie; [14]anche
se nel paese vivessero questi tre uomini: Noè, Daniele e
Giobbe, essi con la loro giustizia salverebbero solo se
stessi, dice il Signore Dio. [15]Oppure se io
infestassi quel paese di bestie feroci, che lo privassero dei
suoi figli e ne facessero un deserto che nessuno potesse
attraversare a causa delle bestie feroci, [16]anche se
in mezzo a quella terra ci fossero questi tre uomini, giuro
com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non salverebbero
né figli né figlie, soltanto loro si salverebbero, ma la
terra sarebbe un deserto.
[17]Oppure,
se io mandassi la spada contro quel paese e dicessi: Spada,
percorri quel paese; e sterminassi uomini e bestie, [18]anche
se in mezzo a quel paese ci fossero questi tre uomini, giuro
com'è vero ch'io vivo, dice il Signore: non salverebbero né
figli né figlie, soltanto loro si salverebbero.
[19]Oppure,
se io mandassi la peste contro quella terra e sfogassi nella
strage lo sdegno e sterminassi uomini e bestie, [20]anche
se in mezzo a quella terra ci fossero Noè, Daniele e Giobbe,
giuro com'è vero ch'io vivo, dice il Signore Dio: non
salverebbero né figli né figlie, soltanto essi si
salverebbero per la loro giustizia.
[21]Dice
infatti il Signore Dio: Quando manderò contro Gerusalemme i
miei quattro tremendi castighi: la spada, la fame, le bestie
feroci e la peste, per estirpare da essa uomini e bestie, [22]ecco
vi sarà in mezzo un residuo che si metterà in salvo con i
figli e le figlie. Essi verranno da voi perché vediate la
loro condotta e le loro opere e vi consoliate del male che ho
mandato contro Gerusalemme, di quanto ho mandato contro di
lei. [23]Essi vi consoleranno quando vedrete la loro
condotta e le loro opere e saprete che non invano ho fatto
quello che ho fatto in mezzo a lei». Parola del Signore Dio.
Ezechiele
- Capitolo 15
Parabola
della vigna
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, che pregi ha il legno della vite di fronte a tutti
gli altri legni della foresta?
[3]Si
adopera forse quel legno per farne un oggetto?
Ci si fa forse un piolo per attaccarci qualcosa?
[4]Ecco, lo si getta sul fuoco a bruciare,
il fuoco ne divora i due capi
e anche il centro è bruciacchiato.
Potrà essere utile a qualche lavoro?
[5]Anche quand'era intatto,
non serviva a niente:
ora, dopo che il fuoco lo ha divorato,
l'ha bruciato,
ci si ricaverà forse qualcosa?
[6]Perciò così dice il Signore Dio:
Come il legno della vite
fra i legnami della foresta
io l'ho messo sul fuoco a bruciare,
così tratterò gli abitanti di Gerusalemme.
[7]Volgerò contro di loro la faccia.
Da un fuoco sono scampati,
ma un fuoco li divorerà!
Allora saprete che io sono il Signore
quando volgerò contro di loro la faccia
[8]e renderò il paese deserto,
poiché sono stati infedeli»,
dice il Signore Dio.
Ezechiele
- Capitolo 16
Storia
simbolica di Israele
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, fà conoscere a Gerusalemme tutti i suoi abomini. [3]Dirai
loro: Così dice il Signore Dio a Gerusalemme: Tu sei, per
origine e nascita, del paese dei Cananei; tuo padre era
Amorreo e tua madre Hittita. Alla tua nascita, quando fosti
partorita, non ti fu tagliato l'ombelico e non fosti lavata
con l'acqua per purificarti; non ti fecero le frizioni di
sale, né fosti avvolta in fasce. [5]Occhio pietoso non
si volse su di te per farti una sola di queste cose e usarti
compassione, ma come oggetto ripugnante fosti gettata via in
piena campagna, il giorno della tua nascita.
[6]Passai
vicino a te e ti vidi mentre ti dibattevi nel sangue e ti
dissi: Vivi nel tuo sangue [7]e cresci come l'erba del
campo. Crescesti e ti facesti grande e giungesti al fiore
della giovinezza: il tuo petto divenne fiorente ed eri giunta
ormai alla pubertà; ma eri nuda e scoperta.
[8]Passai
vicino a te e ti vidi; ecco, la tua età era l'età
dell'amore; io stesi il lembo del mio mantello su di te e
coprii la tua nudità; giurai alleanza con te, dice il Signore
Dio, e divenisti mia. [9]Ti lavai con acqua, ti ripulii
del sangue e ti unsi con olio; [10]ti vestii di ricami,
ti calzai di pelle di tasso, ti cinsi il capo di bisso e ti
ricoprii di seta; [11]ti adornai di gioielli: ti misi
braccialetti ai polsi e una collana al collo: [12]misi
al tuo naso un anello, orecchini agli orecchi e una splendida
corona sul tuo capo. [13]Così fosti adorna d'oro e
d'argento; le tue vesti eran di bisso, di seta e ricami; fior
di farina e miele e olio furono il tuo cibo; diventasti sempre
più bella e giungesti fino ad esser regina. [14]La tua
fama si diffuse fra le genti per la tua bellezza, che era
perfetta, per la gloria che io avevo posta in te, parola del
Signore Dio.
[15]Tu
però, infatuata per la tua bellezza e approfittando della tua
fama, ti sei prostituita concedendo i tuoi favori ad ogni
passante. [16]Prendesti i tuoi abiti per adornare a
vari colori le alture su cui ti prostituivi. [17]Con i
tuoi splendidi gioielli d'oro e d'argento, che io ti avevo
dati, facesti immagini umane e te ne servisti per peccare; [18]poi
tu le adornasti con le tue vesti ricamate e davanti a quelle
immagini presentasti il mio olio e i miei profumi. [19]Il
pane che io ti avevo dato, il fior di farina, l'olio e il
miele di cui ti nutrivo ponesti davanti ad esse come offerta
di soave odore. Oracolo del Signore Dio.
[20]Prendesti
i figli e le figlie che mi avevi generati e li sacrificasti
loro in cibo. Erano forse poca cosa le tue infedeltà? [21]Immolasti
i miei figli e li offristi a loro, facendoli passare per il
fuoco. [22]Fra tutte le tue nefandezze e infedeltà non
ti ricordasti del tempo della tua giovinezza, quando eri nuda
e ti dibattevi nel sangue! [23]Ora, dopo tutta la tua
perversione, guai, guai a te! Oracolo del Signore Dio. [24]In
ogni piazza ti sei fabbricata un tempietto e costruita una
altura; [25]ad ogni crocicchio ti sei fatta un altare,
disonorando la tua bellezza, offrendo il tuo corpo a ogni
passante, moltiplicando le tue prostituzioni. [26]Hai
concesso i tuoi favori ai figli d'Egitto, tuoi corpulenti
vicini, e hai moltiplicato le tue infedeltà per irritarmi. [27]Ed
ecco io ho steso la mano su di te; ho ridotto il tuo cibo e ti
ho abbandonato in potere delle tue nemiche, le figlie dei
Filistei, che erano disgustate della tua condotta sfrontata.
[28]Non
ancora sazia, hai concesso i tuoi favori agli Assiri; ma non
soddisfatta [29]hai moltiplicato le tue infedeltà nel
paese di Canaan, fino nella Caldea: e neppure allora ti sei
saziata. [30]Come è stato abbietto il tuo cuore - dice
il Signore Dio - facendo tutte queste azioni degne di una
spudorata sgualdrina! [31]Quando ti costruivi un
postribolo ad ogni crocevia e ti facevi un'altura in ogni
piazza, tu non eri come una prostituta in cerca di guadagno, [32]ma
come un'adultera che, invece del marito, accoglie gli
stranieri! [33]Ad ogni prostituta si dà un compenso,
ma tu hai dato il compenso a tutti i tuoi amanti e hai
distruibuito loro doni perché da ogni parte venissero da te
per le tue prostituzioni. [34]Tu hai fatto il contrario
delle altre donne, quando ti prostituivi: nessuno è corso
dietro a te, mentre tu hai distribuito doni e non ne hai
ricevuti, tanto eri pervertita.
[35]Perciò,
o prostituta, ascolta la parola del Signore. [36]Così
dice il Signore Dio: Per le tue ricchezze sperperate, per la
tua nudità scoperta nelle prostituzioni con i tuoi amanti e
con tutti i tuoi idoli abominevoli, per il sangue dei tuoi
figli che hai offerto a loro, [37]ecco, io adunerò da
ogni parte tutti i tuoi amanti con i quali sei stata
compiacente, coloro che hai amati insieme con coloro che hai
odiati, e scoprirò di fronte a loro la tua nudità perché
essi la vedano tutta.
[38]Ti
infliggerò la condanna delle adultere e delle sanguinarie e
riverserò su di te furore e gelosia.
[39]Ti
abbandonerò nelle loro mani e distruggeranno i tuoi
postriboli, demoliranno le tue alture; ti spoglieranno delle
tue vesti e ti toglieranno i tuoi splendidi ornamenti: ti
lasceranno scoperta e nuda. [40]Poi ecciteranno contro
di te la folla, ti lapideranno e ti trafiggeranno con la
spada. [41]Incendieranno le tue case e sarà fatta
giustizia di te sotto gli occhi di numerose donne: ti farò
smettere di prostituirti e non distribuirai più doni. [42]Quando
avrò saziato il mio sdegno su di te, la mia gelosia si
allontanerà da te; mi calmerò e non mi adirerò più. [43]Per
il fatto che tu non ti sei ricordata del tempo della tua
giovinezza e mi hai provocato all'ira con tutte queste cose,
ecco anch'io farò ricadere sul tuo capo le tue azioni, parola
del Signore Dio; non accumulerai altre scelleratezze oltre
tutti gli altri tuoi abomini.
[44]Ecco,
ogni esperto di proverbi dovrà dire questo proverbio a tuo
riguardo: Quale la madre, tale la figlia. [45]Tu sei la
degna figlia di tua madre, che ha abbandonato il marito e i
suoi figli: tu sei sorella delle tue sorelle, che hanno
abbandonato il marito e i loro figli. Vostra madre era una
Hittita e vostro padre un Amorreo. [46]Tua sorella
maggiore è Samaria, che con le sue figlie abita alla tua
sinistra; tua sorella più piccola è Sòdoma, che con le sue
figlie abita alla tua destra. [47]Tu non soltanto hai
seguito la loro condotta e agito secondo i loro costumi
abominevoli, ma come se ciò fosse stato troppo poco, ti sei
comportata peggio di loro in tutta la tua condotta. [48]Per
la mia vita - dice il Signore Dio - tua sorella Sòdoma e le
sue figlie non fecero quanto hai fatto tu e le tue figlie! [49]Ecco,
questa fu l'iniquità di tua sorella Sòdoma: essa e le sue
figlie avevano superbia, ingordigia, ozio indolente, ma non
stesero la mano al povero e all'indigente: [50]insuperbirono
e commisero ciò che è abominevole dinanzi a me: io le vidi e
le eliminai. [51]Samaria non ha peccato la metà di
quanto hai peccato tu. Tu hai moltiplicato le tue nefandezze
più di loro, le tue sorelle, tanto da farle apparire giuste,
con tutte le nefandezze che hai commesse.
[52]Devi
portare anche tu la tua umiliazione, tu che hai giustificato
le tue sorelle. Per i tuoi peccati che superano i loro esse
sono più giuste di te: anche tu dunque devi essere
svergognata e portare la tua umiliazione, perché hai
giustificato le tue sorelle. [53]Ma io cambierò le
loro sorti: cambierò le sorti di Sòdoma e delle città
dipendenti, cambierò le sorti di Samaria e delle città
dipendenti; anche le tue sorti muterò in mezzo a loro, [54]perché
tu porti la tua umiliazione e tu senta vergogna di quanto hai
fatto per consolarle. [55]Tua sorella Sòdoma e le città
dipendenti torneranno al loro stato di prima; Samaria e le
città dipendenti torneranno al loro stato di prima e anche tu
e le città dipendenti tornerete allo stato di prima. [56]Eppure
tua sorella Sòdoma non era forse sulla tua bocca al tempo del
tuo orgoglio, [57]prima che fosse scoperta la tua
malvagità? Perché ora tu sei disprezzata dalle figlie di
Aram e da tutte le figlie dei Filistei che sono intorno a te,
le quali ti dileggiano da ogni parte? [58]Tu stai
scontando la tua scelleratezza e i tuoi abomini. Parola del
Signore. [59]Poiché, dice il Signore Dio: Io ho
ricambiato a te quello che hai fatto tu, che hai disprezzato
il giuramento e violato l'alleanza. [60]Anch'io mi
ricorderò dell'alleanza conclusa con te al tempo della tua
giovinezza e stabilirò con te un'alleanza eterna. [61]Allora
ti ricorderai della tua condotta e ne sarai confusa, quando
riceverai le tue sorelle maggiori insieme a quelle più
piccole e io le darò a te per figlie, ma non in forza della
tua alleanza; [62]io ratificherò la mia alleanza con
te e tu saprai che io sono il Signore, [63]perché te
ne ricordi e ti vergogni e, nella tua confusione, tu non apra
più bocca, quando ti avrò perdonato quello che hai fatto.
Parola del Signore Dio».
Ezechiele
- Capitolo 17
Allegoria
dell'aquila
[1]Mi
fu rivolta ancora questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, proponi un enigma e racconta una parabola agli
Israeliti. [3]Tu dirai: Dice il Signore Dio:
Un'aquila
grande
dalle grandi ali
e dalle lunghe penne,
folta di piume
dal colore variopinto,
venne sul Libano
e portò via la cima del cedro;
[4]stroncò il ramo più alto
e lo portò in un paese di mercanti,
lo depose in una città di negozianti.
[5]Scelse un germoglio del paese
e lo depose in un campo da seme;
lungo il corso di grandi acque,
lo piantò come un salice,
[6]perché germogliasse
e diventasse una vite estesa,
poco elevata,
che verso l'aquila volgesse i rami
e le radici crescessero sotto di essa.
Divenne una vite,
che fece crescere i tralci
e distese i rami.
[7]Ma c'era un'altra aquila grande,
larga di ali,
folta di penne.
Ed ecco quella vite
rivolse verso di lei le radici
e tese verso di lei i suoi tralci,
perché la irrigasse
dall'aiuola dove era piantata.
[8]In un campo fertile,
lungo il corso di grandi acque,
essa era piantata,
per metter rami e dar frutto
e diventare una vite magnifica.
[9]Riferisci loro: Dice il Signore Dio:
Riuscirà a prosperare?
O non svellerà forse l'aquila le sue radici
e vendemmierà il suo frutto
e seccheranno tutti i tralci che ha messo?
Non ci vorrà un grande sforzo
o molta gente
per svellerla dalle radici.
[10]Ecco, essa è piantata:
riuscirà a prosperare?
O non seccherà del tutto
non appena l'avrà sfiorata il vento d'oriente?
Proprio nell'aiuola dove è germogliata, seccherà!».
[11]Mi
fu rivolta ancora questa parola del Signore: [12]«Parla
dunque a quella genìa di ribelli: Non sapete che cosa
significa questo? Dì ancora: Ecco, il re di Babilonia è
giunto a Gerusalemme, ha preso il re e i prìncipi e li ha
trasportati con sé in Babilonia. [13]Si è scelto uno
di stirpe reale e ha fatto un patto con lui, obbligandolo con
giuramento. Ha deportato i potenti del paese, [14]perché
il regno fosse debole e non potesse innalzarsi ed egli
osservasse e mantenesse l'alleanza con lui. [15]Ma
questi gli si è ribellato e ha mandato messaggeri in Egitto,
perché gli fossero dati cavalli e molti soldati. Potrà
prosperare, potrà scampare chi ha agito così? Chi ha
infranto un patto potrà uscirne senza danno? [16]Per
la mia vita, dice il Signore Dio, proprio nel paese del re che
gli aveva dato il trono, di cui ha disprezzato il giuramento e
infranto l'alleanza, presso di lui, morirà, in Babilonia. [17]Il
faraone con le sue grandi forze e il suo ingente esercito non
gli sarà di valido aiuto in guerra, quando si eleveranno
terrapieni e si costruiranno baluardi per distruggere tante
vite umane. [18]Ha disprezzato un giuramento, ha
infranto un'alleanza: ecco, aveva dato la mano e poi ha agito
in tal modo. Non potrà trovare scampo.
[19]Perciò
così dice il Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, il mio
giuramento che egli ha disprezzato, la mia alleanza che ha
infranta li farò ricadere sopra il suo capo. [20]Stenderò
su di lui la mia rete e rimarrà preso nel mio laccio. Lo
porterò in Babilonia e là lo giudicherò per l'infedeltà
commessa contro di me. [21]Tutti i migliori delle sue
schiere cadranno di spada e i superstiti saranno dispersi a
tutti i venti: così saprete che io, il Signore, ho parlato.
[22]Dice
il Signore Dio:
Anch'io prenderò dalla cima del cedro,
dalle punte dei suoi rami coglierò un ramoscello
e lo pianterò sopra un monte alto, massiccio;
[23]lo pianterò sul monte alto d'Israele.
Metterà rami e farà frutti
e diventerà un cedro magnifico.
Sotto di lui tutti gli uccelli dimoreranno,
ogni volatile all'ombra dei suoi rami riposerà.
[24]Sapranno tutti gli alberi della foresta
che io sono il Signore,
che umilio l'albero alto e innalzo l'albero basso;
faccio seccare l'albero verde e germogliare l'albero secco.
Io, il Signore, ho parlato e lo farò».
Ezechiele
- Capitolo 18
La
responsabilità personale
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Perché
andate ripetendo questo proverbio sul paese d'Israele:
I
padri han mangiato l'uva acerba
e i denti dei figli si sono allegati?
[3]Com'è
vero ch'io vivo, dice il Signore Dio, voi non ripeterete più
questo proverbio in Israele. [4]Ecco, tutte le vite
sono mie: la vita del padre e quella del figlio è mia; chi
pecca morirà.
[5]Se
uno è giusto e osserva il diritto e la giustizia, [6]se
non mangia sulle alture e non alza gli occhi agli idoli della
casa d'Israele, se non disonora la moglie del suo prossimo e
non si accosta a una donna durante il suo stato di impurità, [7]se
non opprime alcuno, restituisce il pegno al debitore, non
commette rapina, divide il pane con l'affamato e copre di
vesti l'ignudo, [8]se non presta a usura e non esige
interesse, desiste dall'iniquità e pronunzia retto giudizio
fra un uomo e un altro, [9]se cammina nei miei decreti
e osserva le mie leggi agendo con fedeltà, egli è giusto ed
egli vivrà, parola del Signore Dio. [10]Ma se uno ha
generato un figlio violento e sanguinario che commette
qualcuna di tali azioni, [11]mentre egli non le
commette, e questo figlio mangia sulle alture, disonora la
donna del prossimo, [12]opprime il povero e
l'indigente, commette rapine, non restituisce il pegno, volge
gli occhi agli idoli, compie azioni abominevoli, [13]presta
a usura ed esige gli interessi, egli non vivrà; poiché ha
commesso queste azioni abominevoli, costui morirà e dovrà a
se stesso la propria morte. [14]Ma, se uno ha generato
un figlio che vedendo tutti i peccati commessi dal padre,
sebbene li veda, non li commette, [15]non mangia sulle
alture, non volge gli occhi agli idoli di Israele, non
disonora la donna del prossimo, [16]non opprime alcuno,
non trattiene il pegno, non commette rapina, dà il pane
all'affamato e copre di vesti l'ignudo, [17]desiste
dall'iniquità, non presta a usura né a interesse, osserva i
miei decreti, cammina secondo le mie leggi, costui non morirà
per l'iniquità di suo padre, ma certo vivrà. [18]Suo
padre invece, che ha oppresso e derubato il suo prossimo, che
non ha agito bene in mezzo al popolo, morirà per la sua
iniquità.
[19]Voi
dite: Perché il figlio non sconta l'iniquità del padre?
Perché il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine, ha
osservato tutti i miei comandamenti e li ha messi in pratica,
perciò egli vivrà.
[20]Colui
che ha peccato e non altri deve morire; il figlio non sconta
l'iniquità del padre, né il padre l'iniquità del figlio. Al
giusto sarà accreditata la sua giustizia e al malvagio la sua
malvagità.
[21]Ma
se il malvagio si ritrae da tutti i peccati che ha commessi e
osserva tutti i miei decreti e agisce con giustizia e
rettitudine, egli vivrà, non morirà. [22]Nessuna
delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà per la
giustizia che ha praticata.
[23]Forse
che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore
Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
[24]Ma
se il giusto si allontana dalla giustizia e commette l'iniquità
e agisce secondo tutti gli abomini che l'empio commette, potrà
egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno
dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e
del peccato che ha commesso, egli morirà.
[25]Voi
dite: Non è retto il modo di agire del Signore.
Ascolta
dunque, popolo d'Israele: Non è retta la mia condotta o
piuttosto non è retta la vostra? [26]Se il giusto si
allontana dalla giustizia per commettere l'iniquità e a causa
di questa muore, egli muore appunto per l'iniquità che ha
commessa. [27]E se l'ingiusto desiste dall'ingiustizia
che ha commessa e agisce con giustizia e rettitudine, egli fa
vivere se stesso. [28]Ha riflettuto, si è allontanato
da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà. [29]Eppure
gli Israeliti van dicendo: Non è retta la via del Signore. O
popolo d'Israele, non sono rette le mie vie o piuttosto non
sono rette le vostre?
[30]Perciò,
o Israeliti, io giudicherò ognuno di voi secondo la sua
condotta. Oracolo del Signore Dio. Convertitevi e desistete da
tutte le vostre iniquità, e l'iniquità non sarà più causa
della vostra rovina. [31]Liberatevi da tutte le iniquità
commesse e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo. Perché
volete morire, o Israeliti? [32]Io non godo della morte
di chi muore. Parola del Signore Dio. Convertitevi e vivrete».
Ezechiele
- Capitolo 19
Lamento
sui capi d'Israele
[1]Intona
ora un lamento sui capi d'Israele [2]dicendo:
«Che
cos'era tua madre?
Una leonessa fra leoni.
Accovacciata in mezzo ai leoni
allevava i suoi cuccioli.
[3]Essa innalzò uno dei cuccioli
che divenne leone,
imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
[4]Ma contro di lui le genti fecero lega,
restò preso nella loro fossa
e in catene fu condotto in Egitto.
[5]Quando essa vide che era lunga l'attesa
e delusa la sua speranza,
prese un altro cucciolo
e ne fece un leoncino.
[6]Egli se ne andava e veniva fra i leoni,
divenuto leoncello,
e imparò a sbranare la preda,
a divorare gli uomini.
[7]Penetrò nei loro palazzi,
devastò le loro città.
Il paese e i suoi abitanti
sbigottivano al rumore del suo ruggito.
[8]Lo assalirono le genti,
le contrade all'intorno;
tesero un laccio contro di lui
e restò preso nella loro fossa.
[9]Lo chiusero in una gabbia,
lo condussero in catene al re di Babilonia
e lo misero in una prigione,
perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele.
[10]Tua madre era come una vite
piantata vicino alle acque.
Era rigogliosa e frondosa
per l'abbondanza dell'acqua;
[11]ebbe rami robusti
buoni per scettri regali;
il suo fusto si elevò
in mezzo agli arbusti
mirabile per la sua altezza
e per l'abbondanza dei suoi rami.
[12]Ma essa fu sradicata con furore
e gettata a terra;
il vento d'oriente la disseccò,
disseccò i suoi frutti;
il suo ramo robusto inaridì
e il fuoco lo divorò.
[13]Ora è trapiantata nel deserto,
in una terra secca e riarsa;
[14]un fuoco uscì da un suo ramo,
divorò tralci e frutti
ed essa non ha più alcun ramo robusto,
uno scettro per dominare».
Questo è un lamento e come lamento è passato nell'uso.
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Ezechiele
- Capitolo 20
Storia
delle infedeltà di Israele
[1]Il
dieci del quinto mese, anno settimo, alcuni anziani d'Israele
vennero a consultare il Signore e sedettero davanti a me. [2]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [3]«Figlio
dell'uomo, parla agli anziani d'Israele e dì loro: Dice il
Signore Dio: Venite voi per consultarmi? Com'è vero ch'io
vivo, non mi lascerò consultare da voi. Oracolo del Signore
Dio. [4]Vuoi giudicarli? Li vuoi giudicare, figlio
dell'uomo? Mostra loro gli abomini dei loro padri. [5]Dì
loro: Dice il Signore Dio: Quando io scelsi Israele e alzai la
mano e giurai per la stirpe della casa di Giacobbe, apparvi
loro nel paese d'Egitto e giurai per loro dicendo: Io, il
Signore, sono vostro Dio. [6]Allora alzai la mano e
giurai di farli uscire dal paese d'Egitto e condurli in una
terra scelta per loro, stillante latte e miele, che è la più
bella fra tutte le terre. [7]Dissi loro: Ognuno getti
via gli abomini dei propri occhi e non vi contaminate con
gl'idoli d'Egitto: sono io il vostro Dio.
[8]Ma
essi mi si ribellarono e non mi vollero ascoltare: non
gettarono via gli abomini dei propri occhi e non abbandonarono
gli idoli d'Egitto. Allora io decisi di riversare sopra di
loro il mio furore e di sfogare contro di loro la mia ira, in
mezzo al paese d'Egitto. [9]Ma feci diversamente per
riguardo al mio nome, perché non fosse profanato agli occhi
delle genti in mezzo alle quali si trovavano, poiché avevo
dichiarato che li avrei fatti uscire dal paese d'Egitto sotto
i loro occhi. [10]Così li feci uscire dall'Egitto e li
condussi nel deserto; [11]diedi loro i miei statuti e
feci loro conoscere le mie leggi, perché colui che le osserva
viva per esse. [12]Diedi loro anche i miei sabati come
un segno fra me e loro, perché sapessero che sono io, il
Signore, che li santifico.
[13]Ma
gli Israeliti si ribellarono contro di me nel deserto: essi
non camminarono secondo i miei decreti, disprezzarono le mie
leggi, che bisogna osservare perché l'uomo viva, e violarono
sempre i miei sabati. Allora io decisi di riversare su di loro
il mio sdegno nel deserto e di sterminarli.
[14]Ma
agii diversamente per il mio nome, perché non fosse profanato
agli occhi delle genti di fronte alle quali io li avevo fatti
uscire. [15]Avevo giurato su di loro nel deserto che
non li avrei più condotti nella terra che io avevo loro
assegnato, terra stillante latte e miele, la più bella fra
tutte le terre, [16]perché avevano disprezzato i miei
comandamenti, non avevano seguito i miei statuti e avevano
profanato i miei sabati, mentre il loro cuore si era attaccato
ai loro idoli. [17]Tuttavia il mio occhio ebbe pietà
di loro e non li distrussi, non li sterminai tutti nel
deserto.
[18]Dissi
ai loro figli nel deserto: Non seguite le regole dei vostri
padri, non osservate le loro leggi, non vi contaminate con i
loro idoli: [19]sono io, il Signore, il vostro Dio.
Camminate secondo i miei decreti, osservate le mie leggi e
mettetele in pratica. [20]Santificate i miei sabati e
siano un segno fra me e voi, perché si sappia che sono io, il
Signore vostro Dio.
[21]Ma
anche i figli mi si ribellarono, non camminarono secondo i
miei decreti, non osservarono e non misero in pratica le mie
leggi, che danno la vita a chi le osserva; profanarono i miei
sabati. Allora io decisi di riversare il mio sdegno su di loro
e di sfogare contro di essi l'ira nel deserto.
[22]Ma
ritirai la mano e feci diversamente per riguardo al mio nome,
perché non fosse profanato agli occhi delle genti, alla cui
presenza io li avevo fatti uscire. [23]E nel deserto
giurai loro, alzando la mia mano, che li avrei dispersi fra le
genti e disseminati in paesi stranieri, [24]perché non
avevano praticato le mie leggi, anzi, avevano disprezzato i
miei decreti, profanato i miei sabati e i loro occhi erano
sempre rivolti agli idoli dei loro padri.
[25]Allora
io diedi loro perfino statuti non buoni e leggi per le quali
non potevano vivere. [26]Feci sì che si contaminassero
nelle loro offerte facendo passare per il fuoco ogni loro
primogenito, per atterrirli, perché riconoscessero che io
sono il Signore. [27]Parla dunque agli Israeliti,
figlio dell'uomo, e dì loro: Dice il Signore Dio: Ancora in
questo mi offesero i vostri padri agendo con infedeltà verso
di me: [28]dopo che io li ebbi introdotti nel paese
che, levando la mia mano, avevo giurato di dare loro, essi
guardarono ogni colle elevato, ogni albero verde e là fecero
i sacrifici e portarono le loro offerte provocatrici: là
depositarono i loro profumi soavi e versarono le loro
libazioni. [29]Io dissi loro: Che cos'è quest'altura
alla quale voi andate? Il nome altura è rimasto fino ai
nostri giorni.
[30]Ebbene,
dì agli Israeliti: Così dice il Signore Dio: Vi contaminate
secondo il costume dei vostri padri, vi prostituite secondo i
loro abomini, [31]vi contaminate con tutti i vostri
idoli fino ad oggi, facendo le vostre offerte e facendo
passare per il fuoco i vostri figli e io mi dovrei lasciare
consultare da voi, uomini d'Israele? Com'è vero ch'io vivo -
parola del Signore Dio - non mi lascerò consultare da voi. [32]E
ciò che v'immaginate in cuor vostro non avverrà, mentre voi
andate dicendo: Saremo come le genti, come le tribù degli
altri paesi che prestano culto al legno e alla pietra. [33]Com'è
vero ch'io vivo - parola del Signore Dio - io regnerò su di
voi con mano forte, con braccio possente e rovesciando la mia
ira. [34]Poi vi farò uscire di mezzo ai popoli e vi
radunerò da quei territori dove foste dispersi con mano
forte, con braccio possente e con la mia ira traboccante [35]e
vi condurrò nel deserto dei popoli e lì a faccia a faccia vi
giudicherò. [36]Come giudicai i vostri padri nel
deserto del paese di Egitto così giudicherò voi, dice il
Signore Dio. [37]Vi farò passare sotto il mio bastone
e vi condurrò sotto il giogo dell'alleanza. [38]Separerò
da voi i ribelli e quelli che si sono staccati da me; li farò
uscire dal paese in cui dimorano, ma non entreranno nel paese
d'Israele: così saprete che io sono il Signore. [39]A
voi, uomini d'Israele, così dice il Signore Dio: Andate,
servite pure ognuno i vostri idoli, ma infine mi ascolterete e
il mio santo nome non profanerete più con le vostre offerte,
con i vostri idoli; [40]poiché sul mio monte santo,
sull'alto monte d'Israele - oracolo del Signore Dio - mi
servirà tutta la casa d'Israele, tutta riunita in quel paese;
là mi saranno graditi e là richiederò le vostre offerte, le
primizie dei vostri doni in qualunque forma me li
consacrerete. [41]Io vi accetterò come soave profumo,
quando vi avrò liberati dai popoli e vi avrò radunati dai
paesi nei quali foste dispersi: mi mostrerò santo in voi agli
occhi delle genti.
[42]Allora
voi saprete che io sono il Signore, quando vi condurrò nel
paese d'Israele, nel paese che alzando la mia mano giurai di
dare ai vostri padri. [43]Là vi ricorderete della
vostra condotta, di tutti i misfatti dei quali vi siete
macchiati, e proverete disgusto di voi stessi, per tutte le
malvagità che avete commesse. [44]Allora saprete che
io sono il Signore, quando agirò con voi per l'onore del mio
nome e non secondo la vostra malvagia condotta e i vostri
costumi corrotti, uomini d'Israele». Parola del Signore Dio.
Ezechiele
- Capitolo 21
La
spada del Signore
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso il mezzogiorno, parla alla
regione australe e predici contro la selva del mezzogiorno. [3]Dirai
alla selva del mezzogiorno: Ascolta la parola del Signore:
Dice il Signore Dio: Ecco, io accenderò in te un fuoco che
divorerà in te ogni albero verde e ogni albero secco: la
fiamma ardente non si spegnerà e ogni sembiante sarà
bruciato dal mezzogiorno al settentrione. [4]Ogni
vivente vedrà che io, il Signore, l'ho incendiato e non si
spegnerà».
[5]Io
dissi: «Ah! Signore Dio, essi vanno dicendo di me: Non è
forse costui uno che racconta delle favole?».
[6]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [7]«Figlio
dell'uomo, volgi la faccia verso Gerusalemme e parla contro i
suoi santuari, predici contro il paese d'Israele. [8]Tu
riferirai al paese d'Israele: Così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te. Sguainerò la spada e ucciderò in te il
giusto e il peccatore. [9]Se ucciderò in te il giusto
e il peccatore, significa che la spada sguainata sarà contro
ogni carne, dal mezzogiorno al settentrione. [10]Così
ogni vivente saprà che io, il Signore, ho sguainato la spada
ed essa non rientrerà nel fodero. [11]Tu, figlio
dell'uomo, piangi: piangi davanti a loro con il cuore infranto
e pieno d'amarezza. [12]Quando ti domanderanno: Perché
piangi?, risponderai: Perché è giunta la notizia che il
cuore verrà meno, le mani s'indeboliranno, lo spirito sarà
costernato, le ginocchia vacilleranno. Ecco è giunta e si
compie». Parola del Signore Dio. [13]Mi fu rivolta
questa parola del Signore: [14]«Figlio dell'uomo,
profetizza e dì loro: Così dice il Signore Dio:
Spada,
spada aguzza e affilata,
[15]aguzza per scannare, affilata per lampeggiare!
[16]L'ha fatta affilare perché la si impugni,
l'ha aguzzata e affilata
per darla in mano al massacratore!
[17]Grida e lamèntati, o figlio dell'uomo,
perché essa pesa sul mio popolo,
su tutti i prìncipi d'Israele:
essi cadranno di spada insieme con il mio popolo.
Perciò battiti il fianco,
[18]perché è una prova:
che cosa accadrebbe se nemmeno un bastone sprezzante ci
fosse
Parola del Signore Dio.
[19]Tu, o figlio dell'uomo,
predici e batti le mani:
la spada si raddoppi e si triplichi,
è la spada dei massacri,
la grande spada del massacro che li circonda.
[20]Perché i cuori si struggano e si moltiplichino le
vittime,
ho messo ad ogni porta la punta della spada,
fatta per lampeggiare, affilata per il massacro.
[21]Volgiti a destra, volgiti a sinistra,
ovunque si diriga la tua lama.
[22]Anch'io batterò le mani e sazierò la mia ira.
Io, il Signore, ho parlato».
Il
re di Babilonia all'incrocio delle strade
[23]Mi
fu rivolta questa parola del Signore:
[24]«Figlio
dell'uomo, traccia due strade per il passaggio della spada del
re di Babilonia; proverranno tutte e due dallo stesso paese;
tu metti un segnale a capo della strada che conduce nella città.
[25]Traccia la strada per cui la spada giunga a Rabbà
degli Ammoniti e in Giuda, a Gerusalemme nella città
fortificata. [26]Infatti il re di Babilonia è fermo al
bivio, all'inizio delle due strade, per interrogare le sorti:
agita le frecce, interroga gli dei domestici, osserva il
fegato. [27]Nella sua destra è uscito il responso:
Gerusalemme, per porre contro di essa gli arieti, per farle
udire l'ordine del massacro, echeggiare grida di guerra,
disporre gli arieti contro le sue porte, innalzare terrapieni,
costruire trincee.
[28]Ma
questo non è che un vano presagio agli occhi di quelli che
hanno fatto loro solenni giuramenti. Egli però ricorda loro
l'iniquità per cui saranno catturati». [29]Perciò
dice il Signore: «Poiché voi avete fatto ricordare le vostre
iniquità, rendendo manifeste le vostre trasgressioni e palesi
i vostri peccati in tutto il vostro modo di agire, poiché ve
ne vantate, voi resterete presi al laccio. [30]A te,
sconsacrato, empio principe d'Israele, di cui è giunto il
giorno con il tempo della tua iniquità finale, [31]così
dice il Signore Dio: Deponi il turbante e togliti la corona:
tutto sarà cambiato: ciò che è basso sarà elevato e ciò
che è alto sarà abbassato. [32]In rovina, in rovina,
in rovina la ridurrò e non si rialzerà più finché non
giunga colui al quale appartiene di diritto e al quale io la
darò».
Castigo
di Ammon
[33]Tu,
figlio dell'uomo, profetizza e annunzia: «Così dice il
Signore Dio agli Ammoniti e riguardo ai loro insulti. Dì
dunque: La spada, la spada è sguainata per la strage, è
affilata per sterminare, per lampeggiare, [34]mentre tu
hai false visioni e ti si predicono sorti bugiarde, la spada
sarà messa alla gola degli empi perversi, il cui giorno è
venuto, al colmo della loro malvagità.
[35]Rimettila
nel fodero. Nel luogo stesso in cui tu fosti creato, nella
terra stessa in cui sei nato, io ti giudicherò; [36]rovescerò
su di te il mio sdegno, contro di te soffierò nel fuoco della
mia ira e ti abbandonerò in mano di uomini violenti,
portatori di distruzione. [37]Sarai preda del fuoco,
del tuo sangue sarà intrisa la terra, non ti si ricorderà più
perché io, il Signore, ho parlato».
Ezechiele
- Capitolo 22
I
delitti di Gerusalemme
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Tu, figlio
dell'uomo, forse non giudicherai, non giudicherai tu la città
sanguinaria? Mostrale tutti i suoi abomini. [3]Tu
riferirai: Dice il Signore Dio: O città che sparge il sangue
in mezzo a se stessa, perché giunga il suo tempo, e fabbrica
a suo danno idoli con cui contaminarsi! [4]Per il
sangue che hai sparso, ti sei resa colpevole e ti sei
contaminata con gli idoli che hai fabbricato: hai affrettato
il tuo giorno, sei giunta al termine dei tuoi anni. Ti renderò
perciò l'obbrobrio dei popoli e lo scherno di tutta la terra.
[5]I vicini e i lontani si faran beffe di te o città
infamata e piena di disordini. [6]Ecco in te i prìncipi
d'Israele, ognuno secondo il suo potere, intenti a spargere
sangue. [7]In te si disprezza il padre e la madre, in
te si maltratta il forestiero, in te si opprime l'orfano e la
vedova. [8]Hai disprezzato i miei santuari, hai
profanato i miei sabati. [9]Vi sono in te calunniatori
che versano il sangue. C'è in te chi banchetta sui monti e
chi commette scelleratezze. [10]In te si hanno rapporti
col proprio padre, in te si giace con la donna in stato di
mestruazione. [11]Uno reca oltraggio alla donna del
prossimo, l'altro contamina con incesto la nuora, altri viola
la sorella, figlia del padre. [12]In te si ricevono
doni per spargere il sangue, tu presti a interesse e a usura,
spogli con la violenza il tuo prossimo e di me ti dimentichi.
Oracolo del Signore Dio.
[13]Ecco,
io batto le mani per le frodi che hai commesse e per il sangue
che è versato in mezzo a te. [14]Reggerà il tuo cuore
e saranno forti le mani per i giorni che io ti preparo? Io, il
Signore, l'ho detto e lo farò; [15]ti disperderò fra
le nazioni e ti disseminerò in paesi stranieri; ti purificherò
della tua immondezza, [16]poi ti riprenderò in eredità
davanti alle nazioni e tu saprai che io sono il Signore».
[17]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio
dell'uomo, gli Israeliti si son cambiati in scoria per me;
sono tutti rame, stagno, ferro e piombo dentro un crogiuolo:
sono scoria di argento. [19]Perciò così dice il
Signore: Poiché vi siete tutti cambiati in scoria, io vi
radunerò dentro Gerusalemme. [20]Come si mette insieme
argento, rame, ferro, piombo, stagno dentro un crogiuolo e si
soffia nel fuoco per fonderli, così io, con ira e con sdegno,
vi metterò tutti insieme e vi farò fondere; [21]vi
radunerò, contro di voi soffierò nel fuoco del mio sdegno e
vi fonderò in mezzo alla città. [22]Come si fonde
l'argento nel crogiuolo, così sarete fusi in mezzo ad essa:
saprete che io, il Signore, ho riversato il mio sdegno contro
di voi».
[23]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [24]«Figlio
dell'uomo, dì a Gerusalemme: Tu sei una terra non purificata,
non lavata da pioggia in un giorno di tempesta. [25]Dentro
di essa i suoi prìncipi, come un leone ruggente che sbrana la
preda, divorano la gente, s'impadroniscono di tesori e
ricchezze, moltiplicano le vedove in mezzo ad essa. [26]I
suoi sacerdoti violano la mia legge, profanano le cose sante.
Non fanno distinzione fra il sacro e il profano, non insegnano
a distinguere fra puro e impuro, non osservano i miei sabati e
io sono disonorato in mezzo a loro. [27]I suoi capi in
mezzo ad essa sono come lupi che dilaniano la preda, versano
il sangue, fanno perire la gente per turpi guadagni. [28]I
suoi profeti hanno come intonacato tutti questi delitti con
false visioni e oracoli fallaci e vanno dicendo: Così parla
il Signore Dio, mentre invece il Signore non ha parlato. [29]Gli
abitanti della campagna commettono violenze e si danno alla
rapina, calpestano il povero e il bisognoso, maltrattano il
forestiero, contro ogni diritto. [30]Io ho cercato fra
loro un uomo che costruisse un muro e si ergesse sulla breccia
di fronte a me, per difendere il paese perché io non lo
devastassi, ma non l'ho trovato. [31]Io rovescerò su
di essi il mio sdegno: li consumerò con il fuoco della mia
collera: la loro condotta farò ricadere sulle loro teste».
Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele
- Capitolo 23
Storia
simbolica di Gerusalemme e di Samaria
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, vi erano due donne, figlie della stessa madre, [3]le
quali si erano prostituite in Egitto fin dalla loro
giovinezza, dove venne profanato il loro petto e oppresso il
loro seno verginale. [4]Esse si chiamano Oolà la
maggiore e Oolibà la più piccola, sua sorella. L'una e
l'altra divennero mie e partorirono figli e figlie. Oolà è
Samaria e Oolibà è Gerusalemme. [5]Oolà mentre era
mia si dimostrò infedele: arse d'amore per i suoi spasimanti,
gli Assiri suoi vicini, [6]vestiti di porpora, prìncipi
e governatori, tutti giovani attraenti, cavalieri montati su
cavalli. [7]Concesse loro i suoi favori, al fiore degli
Assiri, e si contaminò con gli idoli di coloro dei quali si
era innamorata. [8]Non rinunciò alle sue relazioni
amorose con gli Egiziani, i quali avevano abusato di lei nella
sua giovinezza, avevano profanato il suo seno verginale,
sfogando su di lei la loro libidine. [9]Per questo l'ho
data in mano ai suoi amanti, in mano agli Assiri, dei quali si
era innamorata. [10]Essi scoprirono la sua nudità,
presero i suoi figli e le sue figlie e la uccisero di spada.
Divenne così come un monito fra le donne, per la condanna
esemplare che essi avevano eseguita su di lei.
[11]Sua
sorella Oolibà la vide e si corruppe più di lei nei suoi
amoreggiamenti; con le sue infedeltà superò la sorella. [12]Spasimò
per gli Assiri suoi vicini, prìncipi e capi, vestiti di
porpora, cavalieri montati su cavalli, tutti giovani
attraenti. [13]Io vidi che si era contaminata e che
tutt'e due seguivano la stessa via. [14]Ma essa
moltiplicò le prostituzioni. Vide uomini effigiati su una
parete, figure di Caldei, disegnati con il minio, [15]con
cinture ai fianchi, ampi turbanti in capo, dall'aspetto di
grandi capi, rappresentanti i figli di Babilonia, originari di
Caldea: [16]essa se ne innamorò non appena li vide e
inviò loro messaggeri in Caldea. [17]I figli di
Babilonia andarono da lei al letto degli amori e la
contaminarono con le loro fornicazioni ed essa si contaminò
con loro finché ne fu nauseata. [18]Poiché aveva
messo in pubblico le sue tresche e scoperto la sua nudità,
anch'io mi allontanai da lei come mi ero allontanato dalla
sorella. [19]Ma essa continuò a moltiplicare
prostituzioni, ricordando il tempo della sua gioventù, quando
si prostituiva in Egitto. [20]Arse di libidine per
quegli amanti lussuriosi come asini, libidinosi come stalloni,
[21]e così rinnovò l'infamia della sua giovinezza,
quando in Egitto veniva profanato il suo petto, oppresso il
suo seno verginale. [22]Per questo, Oolibà, così dice
il Signore Dio: Ecco, io suscito contro di te gli amanti di
cui mi sono disgustato e li condurrò contro di te da ogni
parte, [23]i figli di Babilonia e di tutti i Caldei,
quelli di Pekòd, di Soa e di Koa e con loro tutti gli Assiri,
tutti i giovani attraenti, prìncipi e capi, tutti capitani e
cavalieri famosi; [24]verranno contro di te dal
settentrione con cocchi e carri e con una moltitudine di
popolo e si schiereranno contro di te da ogni parte con scudi
grandi e piccoli ed elmi. A loro ho rimesso il giudizio e ti
giudicheranno secondo le loro leggi. [25]Scatenerò la
mia gelosia contro di te e ti tratteranno con furore: ti
taglieranno il naso e gli orecchi e i superstiti cadranno di
spada; deporteranno i tuoi figli e le tue figlie e ciò che
rimarrà di te sarà preda del fuoco. [26]Ti
spoglieranno delle tue vesti e s'impadroniranno dei tuoi
gioielli. [27]Metterò fine alle tue scelleratezze e
alle tue prostituzioni commesse in Egitto: non alzerai più
gli occhi verso di loro, non ricorderai più l'Egitto.
[28]Perché
così dice il Signore Dio: Ecco, io ti consegno in mano a
coloro che tu odii, in mano a coloro di cui sei nauseata. [29]Ti
tratteranno con odio e si impadroniranno di tutti i tuoi beni,
lasciandoti nuda e scoperta; sarà svelata la turpitudine
delle tue scelleratezze, la tua libidine e la tua disonestà. [30]Così
sarai trattata perché tu mi hai tradito con le genti, perché
ti sei contaminata con i loro idoli. [31]Hai seguito la
via di tua sorella, la sua coppa porrò nelle tue mani».
[32]Dice
il Signore Dio:
«Berrai
la coppa di tua sorella,
profonda e larga,
sarai oggetto di derisione e di scherno;
la coppa sarà di grande capacità.
[33]Tu sarai colma d'ubriachezza e d'affanno,
coppa di desolazione e di sterminio
era la coppa di tua sorella Samaria.
[34]Anche tu la berrai, la vuoterai, ne succhierai i
cocci,
ti lacererai il seno,
poiché io ho parlato». Parola del Signore.
[35]Perciò
dice il Signore Dio: «Poiché tu mi hai dimenticato e mi hai
voltato le spalle, sconterai dunque la tua disonestà e le tue
dissolutezze!».
[36]Il
Signore mi disse: «Figlio dell'uomo, non giudicherai tu Oolà
e Oolibà? Non mostrerai ad esse i loro abomini? [37]Sono
state adultere e le loro mani sono lorde di sangue, hanno
commesso adulterio con i loro idoli; perfino i figli che mi
avevano partorito, li hanno fatti passare per il fuoco in loro
pasto. [38]Ancor questo mi hanno fatto: in quello
stesso giorno hanno contaminato il mio santuario e profanato i
miei sabati; [39]dopo avere immolato i loro figli ai
loro idoli, sono venute in quel medesimo giorno al mio
santuario per profanarlo: ecco quello che hanno fatto dentro
la mia casa!
[40]Si
rivolsero anche a uomini di paesi lontani, invitandoli per
mezzo di messaggeri, ed essi giunsero. Per loro ti sei lavata,
ti sei dipinta gli occhi, ti sei adornata dei tuoi vestiti
preziosi, [41]ti sei stesa su un magnifico divano
davanti ad una tavola imbandita, su cui hai posto il mio olio,
i miei profumi. [42]Si udiva lo strepito di una
moltitudine festante di uomini venuti dal deserto, i quali
avevano messo braccialetti ai polsi e una corona di gloria sul
loro capo. [43]Io pensavo di costei, abituata agli
adultèri: Ora costoro si faranno complici delle sue
prostituzioni. [44]Infatti entrarono da lei, come si
entra da una prostituta: così entrarono da Oolà e da Oolibà,
donne di malaffare. [45]Ma uomini retti le
giudicheranno come si giudicano le adultere e le assassine. Le
loro mani sono lorde di sangue».
[46]Dice
infatti il Signore Dio: «Si farà venire contro di loro una
folla ed esse saranno abbandonate alle malversazioni e al
saccheggio. [47]La folla le lapiderà e le farà a
pezzi con le spade; ne ucciderà i figli e le figlie e darà
alle fiamme le case. [48]Eliminerò così un'infamia
dalla terra e tutte le donne impareranno a non commettere
infamie simili. [49]Faranno ricadere la vostra infamia
su di voi e sconterete i vostri peccati di idolatria: saprete
così che io sono il Signore Dio».
Ezechiele
- Capitolo 24
Annunzio
dell'assedio di Gerusalemme
[1]Il
dieci del decimo mese, dell'anno nono, mi fu rivolta questa
parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, metti per
iscritto la data di oggi, di questo giorno, perché proprio
oggi il re di Babilonia punta contro Gerusalemme. [3]Proponi
una parabola a questa genìa di ribelli dicendo loro: Così
dice il Signore Dio:
Metti
su la pentola,
mettila e versavi acqua.
[4]Mettici dentro i pezzi di carne,
tutti i pezzi buoni, la coscia e la spalla,
e riempila di ossi scelti;
[5]prendi il meglio del gregge.
Mettici sotto la legna e falla bollire molto,
sì che si cuociano dentro anche gli ossi.
[6]Poiché dice il Signore Dio:
Guai alla città sanguinaria,
alla pentola arrugginita,
da cui non si stacca la ruggine!
Vuotala pezzo per pezzo, senza fare le parti,
[7]poiché il suo sangue è dentro,
lo ha versato sulla nuda roccia,
non l'ha sparso in terra per ricoprirlo di polvere.
[8]Per provocare la mia collera,
per farne vendetta,
ha posto il suo sangue
sulla nuda roccia, senza ricoprirlo.
[9]Perciò dice il Signore Dio:
Guai alla città sanguinaria!
Anch'io farò grande il rogo.
[10]Ammassa la legna,
fà divampare il fuoco,
fà consumare la carne,
riducila in poltiglia
e le ossa siano riarse.
[11]Vuota la pentola sulla brace,
perché si riscaldi
e il rame si arroventi;
si distrugga la sozzura che c'è dentro
e si consumi la sua ruggine.
[12]Quanta fatica!
Ma l'abbondante sua ruggine non si stacca,
non scompare da essa neppure con il fuoco.
[13]La
tua immondezza è esecrabile: ho cercato di purificarti, ma tu
non ti sei lasciata purificare. Perciò dalla tua immondezza
non sarai purificata finché non avrò sfogato su di te la mia
collera. [14]Io, il Signore, ho parlato! Questo avverrà,
lo compirò senza revoca; non avrò né pietà, né
compassione. Ti giudicherò secondo la tua condotta e i tuoi
misfatti». Oracolo del Signore Dio.
Prove
personali del profeta
[15]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [16]«Figlio
dell'uomo ecco, io ti tolgo all'improvviso colei che è la
delizia dei tuoi occhi: ma tu non fare il lamento, non
piangere, non versare una lacrima. [17]Sospira in
silenzio e non fare il lutto dei morti: avvolgiti il capo con
il turbante, mettiti i sandali ai piedi, non ti velare fino
alla bocca, non mangiare il pane del lutto».
[18]La
mattina avevo parlato al popolo e la sera mia moglie morì. La
mattina dopo feci come mi era stato comandato [19]e la
gente mi domandava: «Non vuoi spiegarci che cosa significa
quello che tu fai?». [20]Io risposi: «Il Signore mi
ha parlato: [21]Annunzia agli Israeliti: Così dice il
Signore Dio: Ecco, io faccio profanare il mio santuario,
orgoglio della vostra forza, delizia dei vostri occhi e amore
delle vostre anime. I figli e le figlie che avete lasciato
cadranno di spada. [22]Voi farete come ho fatto io: non
vi velerete fino alla bocca, non mangerete il pane del lutto. [23]Avrete
i vostri turbanti in capo e i sandali ai piedi: non farete il
lamento e non piangerete: ma vi consumerete per le vostre
iniquità e gemerete l'uno con l'altro. [24]Ezechiele
sarà per voi un segno: quando ciò avverrà, voi farete in
tutto come ha fatto lui e saprete che io sono il Signore. [25]Tu,
figlio dell'uomo, il giorno in cui toglierò loro la loro
fortezza, la gioia della loro gloria, l'amore dei loro occhi,
la brama delle loro anime, i loro figli e le loro figlie, [26]allora
verrà a te un profugo per dartene notizia. [27]In quel
giorno la tua bocca si aprirà per parlare con il profugo,
parlerai e non sarai più muto e sarai per loro un segno: essi
sapranno che io sono il Signore».
Ezechiele
- Capitolo 25
II. ORACOLI CONTRO LE NAZIONI
Contro
gli Ammoniti
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, rivolgiti agli Ammoniti e predici contro di loro. [3]Annunzierai
agli Ammoniti: Udite la parola del Signore Dio. Dice il
Signore Dio: Poiché tu hai esclamato: Ah! Ah! riguardo al mio
santuario poiché è stato profanato, riguardo al paese di
Israele perché è stato devastato, e riguardo alla casa di
Giuda perché condotta in esilio, [4]per questo:
Ecco,
io ti do in mano ai figli d'oriente.
Metteranno in te i loro accampamenti,
e in mezzo a te pianteranno le loro tende:
mangeranno i tuoi frutti e berranno il tuo latte.
[5]Farò di Rabbà una stalla da cammelli
e delle città di Ammòn un ovile per pecore.
Allora saprete che io sono il Signore».
[6]Perché dice il Signore Dio:
«Siccome hai battuto le mani,
hai pestato i piedi in terra e hai gioito in cuor tuo
con pieno disprezzo per il paese d'Israele,
[7]per questo, eccomi:
Io stendo la mano su di te
e ti darò in preda alle genti;
ti sterminerò dai popoli
e ti cancellerò dal numero delle nazioni.
Ti annienterò e allora saprai che io sono il Signore».
Contro
Moab
[8]Dice
il Signore Dio:
«Poiché Moab e Seir hanno detto:
Ecco, la casa di Giuda è come tutti gli altri popoli,
[9]ebbene, io apro il fianco di Moab,
in tutto il suo territorio anniento le sue città,
decoro del paese,
Bet-Iesimòt, Baal-Meòn, Kiriatàim,
[10]e le do in possesso ai figli d'oriente,
come diedi loro gli Ammoniti,
perché non siano più ricordati fra i popoli.
[11]Così farò giustizia di Moab
e sapranno che io sono il Signore».
Contro
Edom
[12]Dice
il Signore Dio: «Poiché Edom ha sfogato crudelmente la sua
vendetta contro la casa di Giuda e s'è reso colpevole
vendicandosi su di essa, [13]per questo, così dice il
Signore Dio:
Anch'io
stenderò la mano su Edom,
sterminerò in esso uomini e bestie
e lo ridurrò a un deserto.
Da Teman fino a Dedan cadranno di spada.
[14]La mia vendetta su Edom la compirò
per mezzo del mio popolo, Israele,
che tratterà Edom secondo la mia ira e il mio sdegno.
Si conoscerà così la mia vendetta».
Oracolo del Signore Dio.
Contro
i Filistei
[15]Dice
il Signore Dio: «Poiché i Filistei si son vendicati con
animo pieno di odio e si son dati a sterminare, mossi da
antico rancore, [16]per questo, così dice il Signore
Dio:
Ecco,
io stendo la mano sui Filistei,
sterminerò i Cretei e annienterò
il resto degli abitanti sul mare.
[17]Farò su di loro terribili vendette,
castighi furiosi,
e sapranno che io sono il Signore,
quando eseguirò su di loro la vendetta».
Ezechiele
- Capitolo 26
Contro
Tiro
[1]Il
primo giorno del mese, dell'anno undecimo, mi fu rivolta
questa parola del Signore:
[2]«Figlio
dell'uomo, poiché Tiro ha detto di
Gerusalemme:
Ah, Ah! eccola infranta la porta delle nazioni;
verso di me essa si volge, la sua ricchezza è devastata.
[3]Ebbene, così dice il Signore Dio:
Eccomi contro di te, Tiro.
Manderò contro di te molti popoli,
come il mare solleva le onde,
[4]e distruggeranno le mura di Tiro,
e demoliranno le sue torri:
spazzerò via da essa anche la polvere
e la ridurrò a un arido scoglio.
[5]Essa diverrà, in mezzo al mare,
un luogo dove stendere le reti,
poiché io ho parlato - oracolo del Signore.
Essa sarà data in preda ai popoli
[6]e le sue figlie in piena campagna
saranno uccise di spada;
allora sapranno che io sono il Signore.
[7]Perché dice il Signore Dio:
Io mando da settentrione contro Tiro
Nabucodònosor re di Babilonia, il re dei re,
con cavalli, carri e cavalieri
e una folla, un popolo immenso.
[8]Le tue figlie, in terra ferma, ucciderà di spada,
contro di te costruirà bastioni, alzerà terrapieni,
disporrà un tetto di scudi.
[9]Con gli arieti colpirà le tue mura,
demolirà le tue torri con i suoi ordigni.
[10]La moltitudine dei suoi cavalli sarà tale
che ti coprirà con la sua polvere,
per lo strepito dei cavalieri, delle ruote e dei carri
tremeranno le tue mura,
quando entrerà dalle tue porte
come si entra in una città espugnata.
[11]Con gli zoccoli dei suoi cavalli
calpesterà tutte le tue strade,
passerà il tuo popolo a fil di spada,
abbatterà le tue colonne protettrici.
[12]Saccheggeranno le tue ricchezze,
faran bottino delle tue mercanzie.
Abbatteranno le tue mura,
demoliranno i tuoi splendidi palazzi:
getteranno in mezzo al mare
le tue pietre, i tuoi legnami e la tua polvere.
[13]Farò cessare lo strepito delle tue canzoni
e non si udrà più il suono delle tue cetre.
[14]Ti renderò simile a un arido scoglio,
a un luogo dove stendere le reti;
tu non sarai più ricostruita,
poiché io, il Signore, ho parlato».
Oracolo del Signore Dio.
Lamento
su Tiro
[15]Così
dice a Tiro il Signore Dio: «Al fragore della tua caduta, al
gemito dei feriti, quando la strage infierirà in mezzo a te,
le isole forse non tremeranno? [16]Tutti i prìncipi
del mare scenderanno dai loro troni, deporranno i loro manti,
si spoglieranno delle vesti ricamate, si vestiranno a lutto e
seduti per terra tremeranno ad ogni istante, spaventati per
te.
[17]Su
di te alzeranno un lamento e diranno:
Perché
sei scomparsa dai mari, città famosa,
potente sui mari?
Essa e i suoi abitanti,
che incutevano terrore
su tutta la terraferma.
[18]Ora le isole tremano,
nel giorno della tua caduta,
le isole del mare sono spaventate per la tua fine».
[19]Poiché
dice il Signore Dio: «Quando avrò fatto di te una città
deserta, come sono le città disabitate, e avrò fatto salire
su di te l'abisso e le grandi acque ti avranno ricoperto, [20]allora
ti farò scendere nella fossa, verso le generazioni del
passato, e ti farò abitare nelle regioni sotterranee, in
luoghi desolati da secoli, con quelli che sono scesi nella
fossa, perché tu non sia più abitata: allora io darò
splendore alla terra dei viventi.
[21]Ti
renderò oggetto di spavento e più non sarai, ti si cercherà
ma né ora né mai sarai ritrovata». Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele
- Capitolo 27
Secondo
lamento sulla caduta di Tiro
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Orsù,
figlio dell'uomo, intona un lamento su Tiro. [3]Dì a
Tiro, alla città situata all'approdo del mare, che commercia
con i popoli e con le molte isole:
Così
dice il Signore Dio:
Tiro, tu dicevi: Io sono una nave di perfetta bellezza.
[4]In mezzo ai mari è il tuo dominio.
I tuoi costruttori ti hanno reso bellissima:
[5]con cipressi del Senìr
hanno costruito tutte le tue fiancate,
hanno preso il cedro del Libano
per farti l'albero maestro;
[6]i tuoi remi li hanno fatti con le querce di Basan;
il ponte te lo hanno fatto d'avorio,
intarsiato nel bòssolo delle isole di Chittim.
[7]Di lino ricamato d'Egitto
era la tua vela che ti servisse d'insegna;
di giacinto scarlatto delle isole di Elisà
era il tuo padiglione.
[8]Gli abitanti di Sidòne e d'Arvad erano i tuoi
rematori,
gli esperti di Semer erano in te, come tuoi piloti.
[9]Gli anziani di Biblos e i suoi esperti erano in te
per riparare le tue falle.
Tutte le navi del mare e i loro marinai
erano in te per scambiare merci.
[10]Guerrieri di Persia, di Lud e di Put
erano nelle tue schiere,
appendevano in te lo scudo e l'elmo,
ti davano splendore.
[11]I figli di Arvad e il loro esercito
erano intorno alle tue mura
vigilando sui tuoi bastioni,
tutti appendevano intorno alle tue mura gli scudi,
coronando la tua bellezza.
[12]Tarsìs
commerciava con te, per le tue ricchezze d'ogni specie,
scambiando le tue merci con argento, ferro, stagno e piombo. [13]Anche
la Grecia, Tubal e Mesech commerciavano con te e scambiavan le
tue merci con schiavi e oggetti di bronzo. [14]Quelli
di Togarmà ti fornivano in cambio cavalli da tiro, da corsa e
muli. [15]Gli abitanti di Dedan trafficavano con te; il
commercio delle molte isole era nelle tue mani: ti davano in
pagamento corni d'avorio ed ebano. [16]Aram commerciava
con te per la moltitudine dei tuoi prodotti e pagava le tue
merci con pietre preziose, porpora, ricami, bisso, coralli e
rubini. [17]Con te commerciavano Giuda e il paese
d'Israele. Ti davano in cambio grano di Minnìt, profumo,
miele, olio e balsamo. [18]Damasco trafficava con te
per i tuoi numerosi prodotti, per i tuoi beni di ogni specie
scambiando vino di Chelbòn e lana di Zacar. [19]Vedàn
e Iavàn da Uzàl ti rifornivano ferro lavorato, cassia e
canna aromatica in cambio dei tuoi prodotti. [20]Dedan
trafficava con te in coperte di cavalli. [21]L'Arabia e
tutti i prìncipi di Kedàr mercanteggiavano con te:
trafficavano con te agnelli, montoni e capri. [22]I
mercanti di Saba e di Raemà trafficavano con te, scambiando
le tue merci con i più squisiti aromi, con ogni sorta di
pietre preziose e con oro.
[23]Carran,
Cannè, Eden, i mercanti di Saba, Assur, Kilmàd commerciavano
con te. [24]Scambiavano con te vesti di lusso, mantelli
di porpora e di broccato, tappeti tessuti a vari colori, funi
ritorte e robuste, sul tuo mercato. [25]Le navi di Tarsìs
viaggiavano, portando le tue mercanzie.
Così
divenisti ricca e gloriosa
in mezzo ai mari.
[26]In alto mare ti condussero i tuoi rematori,
ma il vento d'oriente ti ha travolto
in mezzo ai mari.
[27]Le tue ricchezze, i tuoi beni e il tuo traffico,
i tuoi marinai e i tuoi piloti,
i riparatori delle tue avarie
i trafficanti delle tue merci,
tutti i guerrieri che sono in te
e tutta la turba che è in mezzo a te
piomberanno nel fondo dei mari,
il giorno della tua caduta.
[28]All'udire il grido dei tuoi nocchieri
tremeranno le spiagge.
[29]Scenderanno dalle loro navi
quanti maneggiano il remo:
i marinai, e tutti i piloti del mare
resteranno a terra.
[30]Faranno sentire il lamento su di te
e grideranno amaramente,
si getteranno sulla testa la polvere,
si rotoleranno nella cenere;
[31]si raderanno i capelli per te
e vestiranno di sacco;
per te piangeranno nell'amarezza dell'anima
con amaro cordoglio.
[32]Nel loro pianto intoneranno su di te un lamento,
su di te comporranno elegie:
Chi era come Tiro, ora distrutta in mezzo al mare?
[33]Quando dai mari uscivano le tue mercanzie,
saziavi tanti popoli;
con l'abbondanza delle tue ricchezze
e del tuo commercio
arricchivi i re della terra.
[34]Ora tu giaci travolta dai flutti
nelle profondità delle acque:
il tuo carico e tutto il tuo equipaggio
sono affondati con te.
[35]Tutti gli abitanti delle isole
sono rimasti spaventati per te
e i loro re, colpiti dal terrore,
hanno il viso sconvolto.
[36]I mercanti dei popoli fischiano su di te,
tu sei divenuta oggetto di spavento,
finita per sempre».
Ezechiele
- Capitolo 28
Contro
il re di Tiro
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, parla al principe di Tiro: Dice il Signore Dio:
Poiché
il tuo cuore si è insuperbito e hai detto:
Io sono un dio,
siedo su un seggio divino in mezzo ai mari,
mentre tu sei un uomo e non un dio,
hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[3]ecco, tu sei più saggio di Daniele,
nessun segreto ti è nascosto.
[4]Con la tua saggezza e il tuo accorgimento
hai creato la tua potenza
e ammassato oro e argento nei tuoi scrigni;
[5]con la tua grande accortezza e i tuoi traffici
hai accresciuto le tue ricchezze
e per le tue ricchezze si è inorgoglito il tuo cuore.
[6]Perciò così dice il Signore Dio:
Poiché hai uguagliato la tua mente a quella di Dio,
[7]ecco, io manderò contro di te
i più feroci popoli stranieri;
snuderanno le spade contro la tua bella saggezza,
profaneranno il tuo splendore.
[8]Ti precipiteranno nella fossa e morirai
della morte degli uccisi in mezzo ai mari.
[9]Ripeterai ancora: «Io sono un dio»,
di fronte ai tuo uccisori?
Ma sei un uomo e non un dio
in balìa di chi ti uccide.
[10]Della morte dei non circoncisi morirai
per mano di stranieri, perché io l'ho detto».
Oracolo del Signore Dio.
La
caduta del re di Tiro
[11]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [12]«Figlio
dell'uomo, intona un lamento sul principe di Tiro e digli: Così
dice il Signore Dio:
Tu
eri un modello di perfezione,
pieno di sapienza,
perfetto in bellezza;
[13]in Eden, giardino di Dio,
tu eri coperto d'ogni pietra preziosa:
rubini, topazi, diamanti, crisòliti, ònici
e diaspri, zaffìri, carbonchi e smeraldi;
e d'oro era il lavoro dei tuoi castoni e delle tue
legature,
preparato nel giorno in cui fosti creato.
[14]Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa;
io ti posi sul monte santo di Dio
e camminavi in mezzo a pietre di fuoco.
[15]Perfetto tu eri nella tua condotta,
da quando sei stato creato,
finché fu trovata in te l'iniquità.
[16]Crescendo i tuoi commerci
ti sei riempito di violenza e di peccati;
io ti ho scacciato dal monte di Dio
e ti ho fatto perire, cherubino protettore,
in mezzo alle pietre di fuoco.
[17]Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua
bellezza,
la tua saggezza si era corrotta
a causa del tuo splendore:
ti ho gettato a terra
e ti ho posto davanti ai re che ti vedano.
[18]Con la gravità dei tuoi delitti,
con la disonestà del tuo commercio
hai profanato i tuoi santuari;
perciò in mezzo a te ho fatto sprigionare un fuoco
per divorarti.
Ti ho ridotto in cenere sulla terra
sotto gli occhi di quanti ti guardano.
[19]Quanti fra i popoli ti hanno conosciuto
sono rimasti attoniti per te,
sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre».
Contro
Sidone
[20]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [21]«Figlio
dell'uomo, volgiti verso Sidòne e profetizza contro di essa: [22]Annunziale:
Dice il Signore Dio:
Eccomi
contro di te, Sidòne,
e mostrerò la mia gloria in mezzo a te.
Si saprà che io sono il Signore
quando farò giustizia di te
e manifesterò la mia santità.
[23]Manderò contro di essa la peste
e il sangue scorrerà per le sue vie:
cadranno in essa i trafitti di spada
e questa da ogni parte graverà;
e sapranno che io sono il Signore.
Israele
liberato dalle nazioni
[24]Non
ci sarà più per gli Israeliti un aculeo pungente, una spina
dolorosa tra tutti i suoi vicini che la disprezzano: sapranno
che io sono il Signore».
[25]Così
dice il Signore Dio; «Quando avrò radunato gli Israeliti di
mezzo ai popoli fra i quali sono dispersi, io manifesterò in
essi la mia santità davanti alle genti: abiteranno il paese
che diedi al mio servo Giacobbe, [26]vi abiteranno
tranquilli, costruiranno case e pianteranno vigne; vi
abiteranno tranquilli, quando avrò eseguito i miei giudizi su
tutti coloro che intorno li disprezzano: e sapranno che io
sono il Signore loro Dio».
Ezechiele
- Capitolo 29
Contro
l'Egitto
[1]Il
dodici del decimo mese, anno decimo, mi fu rivolta questa
parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, rivolgiti
contro il faraone re d'Egitto e profetizza contro di lui e
contro tutto l'Egitto. [3]Parla dunque dicendo: Così
dice il Signore Dio:
Eccomi
contro di te, faraone re d'Egitto;
grande coccodrillo, sdraiato in mezzo al fiume,
hai detto: Il fiume è mio, è mia creatura.
[4]Metterò ganci alle tue mascelle
e farò sì che i pesci dei tuoi fiumi
ti si attacchino alle squame
e ti farò uscire dalle tue acque
insieme con tutti i pesci dei tuoi fiumi
attaccati alle squame;
[5]getterò nel deserto te
e tutti i pesci dei tuoi fiumi
e andrai a cadere in mezzo alla campagna
e non sarai né raccolto né sepolto:
ti darò in pasto alle bestie selvatiche
e agli uccelli del cielo.
[6]Tutti gli abitanti dell'Egitto
sapranno che io sono il Signore,
poiché tu sei stato un sostegno di canna
per gli Israeliti.
[7]Quando questi ti vollero afferrare
ti rompesti lacerando loro tutta la spalla
e quando si appoggiarono a te, ti spezzasti
facendo vacillare loro tutti i fianchi».
[8]Perciò
dice il Signore Dio: «Ecco, io manderò contro di te una
spada ed eliminerò da te uomini e bestie. [9]L'Egitto
diventerà un luogo desolato e deserto e sapranno che io sono
il Signore. Perché egli ha detto: Il fiume è mio, è mia
creatura. [10]Ebbene eccomi contro di te e contro il
tuo fiume. Io farò dell'Egitto, da Migdòl ad Assuan, fino
alla frontiera d'Etiopia, una terra deserta e desolata. [11]Piede
d'uomo o d'animale non vi transiterà e rimarrà deserto per
quarant'anni. [12]Ridurrò l'Egitto una terra desolata
fra le terre assolate e le sue città saranno distrutte,
rimarranno una desolazione per quarant'anni e disperderò gli
Egiziani fra le genti e li disseminerò fra altre regioni».
[13]Perché
dice il Signore Dio: «Al termine dei quarant'anni io radunerò
gli Egiziani dai popoli in mezzo ai quali li avevo dispersi: [14]muterò
la loro sorte e li ricondurrò nel paese di Patròs, nella
loro terra d'origine, e lì formeranno un piccolo regno; [15]sarà
il più modesto fra gli altri regni e non si ergerà più
sugli altri popoli: li renderò piccoli e non domineranno più
le altre nazioni. [16]Non costituiranno più una
speranza per gli Israeliti, anzi ricorderanno loro l'iniquità
di quando si rivolgevano ad essi: sapranno allora che io sono
il Signore Dio».
[17]Ora,
il primo giorno del primo mese dell'anno ventisettesimo, mi fu
rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio
dell'uomo, Nabucodònosor re di Babilonia ha fatto compiere al
suo esercito una grave impresa contro Tiro: ogni testa è
diventata calva e ogni spalla è piagata, ma il re e il suo
esercito non hanno ricevuto da Tiro il compenso per l'impresa
compiuta contro di essa. [19]Perciò così dice il
Signore Dio: Ecco, io consegno a Nabucodònosor re di
Babilonia il territorio d'Egitto; porterà via le sue
ricchezze, si impadronirà delle sue spoglie, lo saccheggerà;
questa sarà la mercede per il suo esercito. [20]Per
l'impresa compiuta contro Tiro io gli consegno l'Egitto, poiché
l'ha compiuta per me. Oracolo del Signore Dio.
[21]In quel
giorno io farò spuntare un potente per la casa d'Israele e a
te farò aprire la bocca in mezzo a loro: sapranno che io sono
il Signore».
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Ezechiele
- Capitolo 30
Il
giorno del Signore contro l'Egitto
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, predici dicendo: Dice il Signore Dio:
Gemete:
Ah, quel giorno!
[3]Perché il giorno è vicino,
vicino è il giorno del Signore,
giorno di nubi sarà il giorno delle nazioni.
[4]La spada verrà sull'Egitto
e ci sarà l'angoscia in Etiopia,
quando cadranno in Egitto i trafitti,
le sue ricchezze saranno asportate
e le sue fondamenta disfatte.
[5]Etiopia, Put e Lud e stranieri d'ogni specie
e Cub e i figli del paese dell'alleanza
cadranno con loro di spada. [6]Dice il Signore:
Cadranno gli alleati dell'Egitto
e sarà abbattuto l'orgoglio della sua forza:
da Migdòl fino ad Assuan cadranno di spada.
Parola del Signore Dio.
[7]Sarà un deserto fra terre devastate
e le sue città fra città desolate.
[8]Sapranno che io sono il Signore
quando darò fuoco all'Egitto
e tutti i suoi sostenitori saranno schiacciati.
[9]In
quel giorno partiranno da me messaggeri su navi a spargere il
terrore in Etiopia che si crede sicura, e in essa vi sarà
spavento nel giorno dell'Egitto, poiché ecco gia viene». [10]Così
dice il Signore Dio: «Farò cessare il tumultuare dell'Egitto
per mezzo di Nabucodònosor re di Babilonia. [11]Egli e
il suo popolo, il più violento dei popoli, saranno inviati a
devastare il paese e sguaineranno la loro spada contro
l'Egitto e riempiranno il terreno di cadaveri. [12]Farò
seccare i fiumi e darò il paese in mano a genti barbare,
devasterò il territorio e ciò che contiene, per mezzo di
stranieri: io, il Signore, l'ho detto».
[13]Dice
il Signore Dio: «Distruggerò gli idoli
e farò sparire gli dei da Menfi.
Non ci sarà più principe nel paese d'Egitto,
vi spanderò il terrore,
[14]devasterò Patròs,
darò fuoco a Tanis,
farò giustizia su Tebe.
[15]Scatenerò
l'ira su Sin, la roccaforte d'Egitto, sterminerò la
moltitudine di Tebe. [16]Metterò a fuoco l'Egitto: Sin
si torcerà dal dolore, Tebe sarà squassata, Menfi sarà
smantellata dai nemici in pieno giorno. [17]I giovani
di Eliòpoli e di Bubàste cadranno di spada e queste città
andranno in schiavitù. [18]In Tafni si oscurerà il
giorno, quando vi spezzerò i gioghi imposti dall'Egitto e
verrà meno in lei l'orgoglio della sua potenza; una nube la
coprirà e le sue figlie saranno condotte schiave. [19]Farò
giustizia dell'Egitto e si saprà che io sono il Signore».
[20]Al
settimo giorno del primo mese dell'undecimo anno, mi fu
rivolta questa parola del Signore: [21]«Figlio
dell'uomo, ho spezzato il braccio del faraone re d'Egitto;
egli non è stato curato con medicamenti né fasciato con
bende per fargli riprender forza e maneggiare la spada». [22]Perciò
dice il Signore Dio: «Eccomi contro il faraone re d'Egitto:
gli spezzerò il braccio ancora valido e gli farò cadere la
spada di mano. [23]Disperderò gli Egiziani fra le
genti e li disperderò in altre regioni. [24]Invece
rafforzerò le braccia del re di Babilonia e nella sua mano
porrò la mia spada: spezzerò le braccia del faraone che
gemerà davanti a lui come geme uno ferito a morte. [25]Fortificherò
le braccia del re di Babilonia, mentre le braccia del faraone
cadranno. Si saprà che io sono il Signore, quando porrò la
mia spada nella mano del re di Babilonia ed egli la stenderà
sulla terra d'Egitto. [26]Disperderò gli Egiziani fra
le genti e li disperderò in altre regioni: si saprà che io
sono il Signore».
Ezechiele
- Capitolo 31
Il
cedro
[1]Il
primo giorno del terzo mese dell'undecimo anno, mi fu rivolta
questa parola del Signore: [2]«Figlio dell'uomo, dì
al faraone re d'Egitto e alla moltitudine dei suoi sudditi:
A
chi credi di essere simile nella tua grandezza?
[3]Ecco, l'Assiria era un cedro del Libano,
bello di rami e folto di fronde, alto di tronco;
fra le nubi era la sua cima.
[4]Le acque lo avevano nutrito,
l'abisso lo aveva fatto innalzare
inviando i suoi fiumi
attorno al suolo dov'era piantato
e mandando i suoi ruscelli
anche a tutti gli alberi dei campi.
[5]Per questo aveva superato in altezza
tutti gli alberi dei campi:
i suoi rami si erano moltiplicati,
le sue fronde si erano distese
per l'abbondanza delle acque, durante la sua crescita.
[6]Fra i suoi rami fecero il nido
tutti gli uccelli del cielo,
sotto le sue fronde partorirono
tutte le bestie selvatiche,
alla sua ombra sedettero
tutte le grandi nazioni.
[7]Era bello nella sua altezza
e nell'ampiezza dei suoi rami,
poiché la sua radice era presso grandi acque.
[8]I cedri non l'uguagliavano
nel giardino di Dio,
i cipressi non gli assomigliavano con le loro fronde,
i platani non erano neppure
come uno dei suoi rami:
nessun albero nel giardino di Dio
lo pareggiava in magnificenza.
[9]Bello lo aveva fatto
nella moltitudine dei suoi rami,
perciò lo invidiavano tutti gli alberi dell'Eden
nel giardino di Dio».
[10]Perciò
dice il Signore Dio: «Poiché si era elevato in altezza e
aveva messo la cima fra le nubi e il suo cuore si era
inorgoglito per la sua grandezza, [11]io lo diedi in
balìa di un principe di popoli; lo rigettai a causa della sua
empietà. [12]Popoli stranieri, fra i più barbari, lo
tagliarono e lo distesero sui monti. Per ogni valle caddero i
suoi rami e su ogni pendice della terra furono spezzate le sue
fronde. Tutti i popoli del paese si allontanarono dalla sua
ombra e lo abbandonarono.
[13]Sui
suoi resti si posano
tutti gli uccelli del cielo
e fra i suoi rami
ogni bestia selvatica,
[14]perché
nessun albero irrigato dalle acque si esalti nella sua altezza
ed elevi la cima fra le nubi, né per la propria altezza
confidi in sé nessun albero che beve le acque. Poichè
tutti
sono destinati alla morte,
alla regione sotterranea,
in mezzo ai figli dell'uomo,
fra coloro che scendono nella fossa».
[15]Così
dice il Signore Dio: «Quando scese negli inferi io feci far
lutto: coprii per lui l'abisso, arrestai i suoi fiumi e le
grandi acque si fermarono; per lui feci vestire il Libano a
lutto e tutti gli alberi del campo si seccarono per lui. [16]Al
rumore della sua caduta feci tremare le nazioni, quando lo
feci scendere negli inferi con quelli che scendono nella
fossa. Si consolarono nella regione sotterranea tutti gli
alberi dell'Eden, la parte più scelta e più bella del
Libano, tutti quelli abbeverati dalle acque. [17]Anch'essi
con lui erano scesi negli inferi fra i trafitti di spada,
quelli che in mezzo alle nazioni erano il suo braccio e
dimoravano alla sua ombra.
[18]A
chi credi di essere simile per gloria e per grandezza fra gli
alberi dell'Eden? Anche tu sarai precipitato insieme con gli
alberi dell'Eden nella regione sotterranea; giacerai fra i non
circoncisi insieme con i trafitti di spada. Tale sarà il
faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore Dio.
Ezechiele
- Capitolo 32
Il
coccodrillo
[1]Il
primo giorno del dodicesimo mese dell'anno decimosecondo, mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, intona un lamento sul faraone re d'Egitto dicendo:
Leone
fra le genti eri considerato;
ma eri come un coccodrillo nelle acque,
erompevi nei tuoi fiumi
e agitavi le acque con le tue zampe,
intorbidandone i corsi».
[3]Dice il Signore Dio:
«Tenderò contro di te la mia rete
con una grande assemblea di popoli
e ti tireranno su con la mia rete.
[4]Ti getterò sulla terraferma
e ti abbandonerò al suolo.
Farò posare su di te tutti gli uccelli del cielo
e sazierò di te tutte le bestie della terra.
[5]Spargerò per i monti la tua carne
e riempirò le valli della tua carogna.
[6]Farò bere alla terra il tuo scolo,
il tuo sangue, fino ai monti,
e i burroni saranno pieni di te.
[7]Quando cadrai estinto, coprirò il cielo
e oscurerò le sue stelle,
velerò il sole di nubi e la luna non brillerà.
[8]Oscurerò tutti gli astri del cielo su di te
e stenderò sulla tua terra le tenebre.
Parola del Signore Dio.
[9]Sgomenterò
il cuore di molti popoli, quando farò giungere la notizia
della tua rovina alle genti, in regioni a te sconosciute. [10]Per
te farò stupire molti popoli e tremeranno i loro re a causa
tua, quando sguainerò la spada davanti a loro. Ognuno tremerà
ad ogni istante per la sua vita, nel giorno della tua rovina».
[11]Poiché dice il Signore Dio: «La spada del re di
Babilonia ti raggiungerà.
[12]Abbatterò
la tua moltitudine con la spada dei prodi,
dei popoli più feroci;
abbatteranno l'orgoglio dell'Egitto
e tutta la sua moltitudine sarà sterminata.
[13]Farò perire tutto il suo bestiame
sulle rive delle grandi acque,
che non saranno più turbate da piede d'uomo,
né unghia d'animale le intorbiderà.
[14]Allora farò ritornare tranquille le loro acque
e farò scorrere i loro canali come olio.
Parola del Signore Dio.
[15]Quando avrò fatto dell'Egitto una terra desolata,
tutta priva di quanto contiene,
quando avrò percosso tutti i suoi abitanti,
allora si saprà che io sono il Signore.
[16]Questo
è un lamento e lo si canterà. Lo canteranno le figlie delle
genti, lo canteranno sull'Egitto e su tutta la sua moltitudine».
Oracolo del Signore Dio.
Discesa
del faraone nello Sheol
[17]Ai
quindici del primo mese, dell'anno decimosecondo, mi fu
rivolta questa parola del Signore: [18]«Figlio
dell'uomo, intona un canto funebre sugli abitanti dell'Egitto.
Falli scendere insieme con le figlie di nazioni potenti, nella
regione sotterranea, con quelli che scendono nella fossa.
[19]Di
chi tu sei più bello?
Scendi e giaci con i non circoncisi.
[20]Cadranno
fra gli uccisi di spada; la spada è gia consegnata. Colpite a
morte l'Egitto e tutta la sua gente. [21]I più potenti
eroi si rivolgeranno a lui e ai suoi ausiliari e dagli inferi
diranno: Vieni, giaci con i non circoncisi, con i trafitti di
spada. [22]Là è Assur e tutta la sua gente, intorno
al suo sepolcro, uccisi, tutti trafitti di spada; [23]poiché
le loro sepolture sono poste nel fondo della fossa e la sua
gente è intorno alla sua tomba: uccisi, tutti, trafitti di
spada, essi che seminavano il terrore nella terra dei viventi.
[24]Là
è Elam e tutto il suo esercito, intorno al suo sepolcro.
Uccisi, tutti, trafitti di spada, scesi non circoncisi nella
regione sotterranea, essi che seminavano il terrore nella
terra dei viventi. Ora portano la loro ignominia con quelli
che scendono nella fossa. [25]In mezzo ai trafitti
posero il suo giaciglio e tutta la sua gente intorno al suo
sepolcro, tutti non circoncisi, trafitti di spada; perché
avevano sparso il terrore nella terra dei viventi, portano la
loro ignominia con quelli che scendono nella fossa; sono stati
collocati in mezzo ai trafitti di spada.
[26]Là
è Mesech, Tubal e tutta la sua gente, intorno al suo
sepolcro: tutti non circoncisi, trafitti di spada, perché
incutevano il terrore nella terra dei viventi. [27]Non
giaceranno al fianco degli eroi caduti da secoli, che scesero
negli inferi con le armi di guerra, con le spade disposte
sotto il loro capo e con gli scudi sulle loro ossa, perché
tali eroi erano un terrore nella terra dei viventi. [28]Così
tu giacerai fra i non circoncisi e con i trafitti di spada.
[29]Là
è Edom, i suoi re e tutti i suoi prìncipi che, nonostante il
loro valore, sono posti con i trafitti di spada: giacciono con
i non circoncisi e con quelli che scendono nella fossa. [30]Là
sono tutti i prìncipi del settentrione, tutti quelli di Sidòne,
che scesero con i trafitti, nonostante il terrore sparso dalla
loro potenza; giacciono i non circoncisi con i trafitti di
spada e portano la loro ignominia con quelli che scendono
nella fossa.
[31]Il
faraone li vedrà e si consolerà alla vista di tutta questa
moltitudine; il faraone e tutto il suo esercito saranno
trafitti di spada. Oracolo del Signore Dio. [32]Perchè
aveva sparso il terrore nella terra dei viventi, ecco giace in
mezzo ai non circoncisi, con i trafitti di spada, egli il
faraone e tutta la sua moltitudine». Parola del Signore Dio.
Ezechiele
- Capitolo 33
III. DURANTE E DOPO L'ASSEDIO DI GERUSALEMME
Il
profeta come sentinella
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, parla ai figli del tuo popolo e dì loro: Se mando
la spada contro un paese e il popolo di quella terra prende un
uomo del suo territorio e lo pone quale sentinella, [3]e
questa, vedendo sopraggiungere la spada sul paese, suona la
tromba e dà l'allarme al popolo: [4]se colui che ben
sente il suono della tromba non ci bada e la spada giunge e lo
sorprende, egli dovrà a se stesso la propria rovina. [5]Aveva
udito il suono della tromba, ma non ci ha badato: sarà
responsabile della sua rovina; se ci avesse badato, si sarebbe
salvato. [6]Se invece la sentinella vede giunger la
spada e non suona la tromba e il popolo non è avvertito e la
spada giunge e sorprende qualcuno, questi sarà sorpreso per
la sua iniquità: ma della sua morte domanderò conto alla
sentinella. [7]O figlio dell'uomo, io ti ho costituito
sentinella per gli Israeliti; ascolterai una parola dalla mia
bocca e tu li avvertirai da parte mia. [8]Se io dico
all'empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier
l'empio dalla sua condotta, egli, l'empio, morirà per la sua
iniquità; ma della sua morte chiederò conto a te.
[9]Ma
se tu avrai ammonito l'empio della sua condotta perché si
converta ed egli non si converte, egli morirà per la sua
iniquità. Tu invece sarai salvo.
Conversione
e perversione
[10]Tu,
figlio dell'uomo, annunzia agli Israeliti: Voi dite: I nostri
delitti e i nostri peccati sono sopra di noi e in essi noi ci
consumiamo! In che modo potremo vivere? [11]Dì loro:
Com'è vero ch'io vivo - oracolo del Signore Dio - io non godo
della morte dell'empio, ma che l'empio desista dalla sua
condotta e viva. Convertitevi dalla vostra condotta perversa!
Perché volete perire, o Israeliti?
[12]Figlio
dell'uomo, dì ancora ai figli del tuo popolo: La giustizia
del giusto non lo salva se pecca, e l'empio non cade per la
sua iniquità se desiste dall'iniquità, come il giusto non
potrà vivere per la sua giustizia se pecca. [13]Se io
dico al giusto: Vivrai, ed egli, confidando sulla sua
giustizia commette l'iniquità, nessuna delle sue azioni buone
sarà più ricordata e morirà nella malvagità che egli ha
commesso. [14]Se dico all'empio: Morirai, ed egli
desiste dalla sua iniquità e compie ciò che è retto e
giusto, [15]rende il pegno, restituisce ciò che ha
rubato, osserva le leggi della vita, senza commettere il male,
egli vivrà e non morirà; [16]nessuno dei peccati che
ha commessi sarà più ricordato: egli ha praticato ciò che
è retto e giusto e certamente vivrà.
[17]Eppure,
i figli del tuo popolo vanno dicendo: Il modo di agire del
Signore non è retto. E' invece il loro modo di agire che non
è retto! [18]Se il giusto desiste dalla giustizia e fa
il male, per questo certo morirà. [19]Se l'empio
desiste dall'empietà e compie ciò che è retto e giusto, per
questo vivrà. [20]Voi andate dicendo: Non è retto il
modo di agire del Signore. Giudicherò ciascuno di voi secondo
il suo modo di agire, Israeliti».
La
presa della città
[21]Il
cinque del decimo mese dell'anno decimosecondo della nostra
deportazione arrivò da me un fuggiasco da Gerusalemme per
dirmi: La città è presa. [22]La sera prima
dell'arrivo del fuggiasco, la mano del Signore fu su di me e
al mattino, quando il fuggiasco giunse, il Signore mi aprì la
bocca. La mia bocca dunque si aprì e io non fui più muto.
La
devastazione del paese
[23]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [24]«Figlio
dell'uomo, gli abitanti di quelle rovine, nel paese d'Israele,
vanno dicendo: Abramo era uno solo ed ebbe in possesso il
paese e noi siamo molti: a noi dunque è stato dato in
possesso il paese!
[25]Perciò
dirai loro: Così dice il Signore Dio: Voi mangiate la carne
con il sangue, sollevate gli occhi ai vostri idoli, versate il
sangue, e vorreste avere in possesso il paese? [26]Voi
vi appoggiate sulle vostre spade, compite cose nefande, ognuno
di voi disonora la donna del suo prossimo e vorreste avere in
possesso il paese? [27]Annunzierai loro: Dice il
Signore Dio: Com'è vero ch'io vivo, quelli che stanno fra le
rovine periranno di spada; darò in pasto alle belve quelli
che sono per la campagna e quelli che sono nelle fortezze e
dentro le caverne moriranno di peste. [28]Ridurrò il
paese ad una solitudine e a un deserto e l'orgoglio della sua
forza cesserà. I monti d'Israele saranno devastati, non ci
passerà più nessuno. [29]Sapranno che io sono il
Signore quando farò del loro paese una solitudine e un
deserto, a causa di tutti gli abomini che hanno commessi.
Risultati
della predicazione
[30]Figlio
dell'uomo, i figli del tuo popolo parlano di te lungo le mura
e sulle porte delle case e si dicono l'un l'altro: Andiamo a
sentire qual è la parola che viene dal Signore. [31]In
folla vengono da te, si mettono a sedere davanti a te e
ascoltano le tue parole, ma poi non le mettono in pratica,
perché si compiacciono di parole, mentre il loro cuore va
dietro al guadagno. [32]Ecco, tu sei per loro come una
canzone d'amore: bella è la voce e piacevole
l'accompagnamento musicale. Essi ascoltano le tue parole, ma
non le mettono in pratica. [33]Ma quando ciò avverrà
ed ecco avviene, sapranno che c'è un profeta in mezzo a loro».
Ezechiele
- Capitolo 34
I
pastori di Israele
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele, predici e
riferisci ai pastori: Dice il Signore Dio: Guai ai pastori
d'Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero
forse pascere il gregge? [3]Vi nutrite di latte, vi
rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non
pascolate il gregge. [4]Non avete reso la forza alle
pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato
quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete
andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con
crudeltà e violenza. [5]Per colpa del pastore si sono
disperse e son preda di tutte le bestie selvatiche: sono
sbandate. [6]Vanno errando tutte le mie pecore in tutto
il paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura. [7]Perciò,
pastori, ascoltate la parola del Signore: [8]Com'è
vero ch'io vivo, - parla il Signore Dio - poiché il mio
gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d'ogni
bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei
pastori non sono andati in cerca del mio gregge - hanno
pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge - [9]udite
quindi, pastori, la parola del Signore: [10]Dice il
Signore Dio: Eccomi contro i pastori: chiederò loro conto del
mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così
i pastori non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di
bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. [11]Perché
dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e
ne avrò cura. [12]Come un pastore passa in rassegna il
suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore che erano
state disperse, così io passerò in rassegna le mie pecore e
le radunerò da tutti i luoghi dove erano disperse nei giorni
nuvolosi e di caligine. [13]Le ritirerò dai popoli e
le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro
terra e le farò pascolare sui monti d'Israele, nelle valli e
in tutte le praterie della regione. [14]Le condurrò in
ottime pasture e il loro ovile sarà sui monti alti d'Israele;
là riposeranno in un buon ovile e avranno rigogliosi pascoli
sui monti d'Israele. [15]Io stesso condurrò le mie
pecore al pascolo e io le farò riposare. Oracolo del Signore
Dio. [16]Andrò in cerca della pecora perduta e
ricondurrò all'ovile quella smarrita; fascerò quella ferita
e curerò quella malata, avrò cura della grassa e della
forte; le pascerò con giustizia.
[17]A
te, mio gregge, dice il Signore Dio: Ecco, io giudicherò fra
pecora e pecora, fra montoni e capri. [18]Non vi basta
pascolare in buone pasture, volete calpestare con i piedi il
resto della vostra pastura; non vi basta bere acqua chiara,
volete intorbidare con i piedi quella che resta. [19]Le
mie pecore devono brucare ciò che i vostri piedi hanno
calpestato e bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidato. [20]Perciò
dice il Signore Dio a loro riguardo: Ecco, io giudicherò fra
pecora grassa e pecora magra. [21]Poiché voi avete
spinto con il fianco e con le spalle e cozzato con le corna le
più deboli fino a cacciarle e disperderle, [22]io
salverò le mie pecore e non saranno più oggetto di preda:
farò giustizia fra pecora e pecora.
[23]Susciterò
per loro un pastore che le pascerà, Davide mio servo. Egli le
condurrà al pascolo, sarà il loro pastore; [24]io, il
Signore, sarò il loro Dio e Davide mio servo sarà principe
in mezzo a loro: io, il Signore, ho parlato. [25]Stringerò
con esse un'alleanza di pace e farò sparire dal paese le
bestie nocive, cosicché potranno dimorare tranquille anche
nel deserto e riposare nelle selve.
[26]Farò
di loro e delle regioni attorno al mio colle una benedizione:
manderò la pioggia a tempo opportuno e sarà pioggia di
benedizione. [27]Gli alberi del campo daranno i loro
frutti e la terra i suoi prodotti; essi abiteranno in piena
sicurezza nella loro terra. Sapranno che io sono il Signore,
quando avrò spezzato le spranghe del loro giogo e li avrò
liberati dalle mani di coloro che li tiranneggiano. [28]Non
saranno più preda delle genti, né li divoreranno le fiere
selvatiche, ma saranno al sicuro e nessuno li spaventerà.
[29]Farò
germogliare per loro una florida vegetazione; non saranno più
consumati dalla fame nel paese e non soffriranno più il
disprezzo delle genti. [30]Sapranno che io, il Signore,
sono il loro Dio e loro, la gente d'Israele, sono il mio
popolo. Parola del Signore Dio.
[31]Voi,
mie pecore, siete il gregge del mio pascolo e io sono il
vostro Dio». Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele
- Capitolo 35
Contro
i monti di Edom
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, volgiti verso il monte Seir e profetizza contro di
esso. [3]Annunzierai: Dice il Signore Dio:
Eccomi
a te, monte Seir,
anche su di te stenderò il mio braccio
e farò di te una solitudine, un luogo desolato.
[4]Ridurrò le tue città in macerie,
e tu diventerai un deserto;
così saprai che io sono il Signore.
[5]Tu
hai mantenuto un odio secolare contro gli Israeliti e li hai
consegnati alla spada nel giorno della loro sventura, quando
ho posto fine alla loro iniquità; [6]per questo, com'è
vero ch'io vivo - dice il Signore Dio - ti abbandonerò al
sangue e il sangue ti perseguiterà; tu hai odiato il sangue e
il sangue ti perseguiterà. [7]Farò del monte Seir una
solitudine e un deserto e vi eliminerò chiunque su di esso va
e viene. [8]Riempirò di cadaveri i tuoi monti; sulle
tue alture, per le tue pendici, in tutte le tue valli cadranno
i trafitti di spada. [9]In solitudine perenne ti ridurrò
e le tue città non saranno più abitate: saprete che io sono
il Signore. [10]Poiché hai detto: Questi due popoli,
questi due territori saranno miei, noi li possiederemo, anche
se là è il Signore. [11]Per questo, com'è vero ch'io
vivo - oracolo del Signore Dio - io agirò secondo quell'ira e
quel furore che tu hai dimostrato nell'odio contro di loro e
mi rivelerò in mezzo a loro quando farò giustizia di te: [12]saprai
allora che io sono il Signore. Ho udito tutti gli insulti che
tu hai proferiti contro i monti d'Israele: Sono deserti; son
dati a noi perché vi pascoliamo. [13]Contro di me
avete fatto discorsi insolenti, contro di me avete
moltiplicato le parole: ho udito tutto. [14]Così dice
il Signore Dio: Poiché tutto il paese ha gioito, farò di te
una solitudine: [15]poiché tu hai gioito per l'eredità
della casa d'Israele che era devastata, così io tratterò te:
sarai ridotto a una solitudine, o monte Seir, e tu Edom, tutto
intero; si saprà che io sono il Signore».
Ezechiele
- Capitolo 36
Oracolo
sui monti di Israele
[1]«Ora,
figlio dell'uomo, profetizza ai monti d'Israele e dì: Monti
d'Israele, udite la parola del Signore. [2]Così dice
il Signore Dio: Poiché il nemico ha detto di voi: Ah! Ah! I
colli eterni son diventati il nostro possesso, [3]ebbene,
profetizza e annunzia: Dice il Signore Dio: Poiché siete
stati devastati e perseguitati dai vicini per renderci
possesso delle altre nazioni e poiché siete stati fatti
oggetto di maldicenza e d'insulto della gente, [4]ebbene,
monti d'Israele, udite la parola del Signore Dio: Dice il
Signore Dio ai monti, alle colline, alle pendici e alle valli,
alle rovine desolate e alle città deserte che furono preda e
scherno dei popoli vicini: [5]ebbene, così dice il
Signore Dio: Sì, con gelosia ardente io parlo contro gli
altri popoli e contro tutto Edom, che con la gioia del cuore,
con il disprezzo dell'anima, hanno fatto del mio paese il loro
possesso per saccheggiarlo. [6]Per questo profetizza al
paese d'Israele e annunzia ai monti, alle colline, alle
pendici e alle valli: Dice il Signore Dio: Ecco, io parlo con
gelosia e con furore: Poiché voi avete portato l'obbrobrio
delle genti, [7]ebbene, dice il Signore Dio, io alzo la
mano e giuro: anche le genti che vi stanno d'intorno subiranno
il loro vituperio.
[8]E
voi, monti d'Israele, mettete rami e producete frutti per il
mio popolo d'Israele perché sta per tornare. [9]Ecco
infatti a voi, a voi io mi volgo; sarete ancora lavorati e
sarete seminati. [10]Moltiplicherò sopra di voi gli
uomini, tutta la gente d'Israele, e le città saranno
ripopolate e le rovine ricostruite.
[11]Moltiplicherò
su di voi gli uomini e gli armenti e cresceranno e saranno
fecondi: farò sì che siate popolati come prima e vi elargirò
i miei benefici più che per il passato e saprete che io sono
il Signore.
[12]Ricondurrò
su di voi degli uomini, il mio popolo Israele: essi vi
possederanno e sarete la loro eredità e non li priverete più
dei loro figli.
[13]Così
parla il Signore Dio: Poiché si va dicendo di te: Tu divori
gli uomini, tu hai privato di figli il tuo popolo, [14]ebbene,
tu non divorerai più gli uomini, non priverai più di figli
la nazione. Oracolo del Signore Dio. [15]Non ti farò
più sentire gli insulti delle nazioni e non ti farò più
subire lo scherno dei popoli; non priverai più di figli la
tua gente». Parola del Signore Dio.
[16]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [17]«Figlio
dell'uomo, la casa d'Israele, quando abitava il suo paese, lo
rese impuro con la sua condotta e le sue azioni. Come
l'impurità di una donna nel suo tempo è stata la loro
condotta davanti a me. [18]Perciò ho riversato su di
loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e
per gli idoli con i quali l'avevano contaminato. [19]Li
ho dispersi fra le genti e sono stati dispersi in altri
territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro
azioni. [20]Giunsero fra le nazioni dove erano spinti e
disonorarono il mio nome santo, perché di loro si diceva:
Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati
scacciati dal suo paese. [21]Ma io ho avuto riguardo
del mio nome santo, che gli Israeliti avevano disonorato fra
le genti presso le quali sono andati. [22]Annunzia alla
casa d'Israele: Così dice il Signore Dio: Io agisco non per
riguardo a voi, gente d'Israele, ma per amore del mio nome
santo, che voi avete disonorato fra le genti presso le quali
siete andati. [23]Santificherò il mio nome grande,
disonorato fra le genti, profanato da voi in mezzo a loro.
Allora le genti sapranno che io sono il Signore - parola del
Signore Dio - quando mostrerò la mia santità in voi davanti
ai loro occhi. [24]Vi prenderò dalle genti, vi radunerò
da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. [25]Vi
aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi
purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri
idoli; [26]vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di
voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e
vi darò un cuore di carne. [27]Porrò il mio spirito
dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi
farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. [28]Abiterete
nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio
popolo e io sarò il vostro Dio. [29]Vi libererò da
tutte le vostre impurità: chiamerò il grano e lo
moltiplicherò e non vi manderò più la carestia. [30]Moltiplicherò
i frutti degli alberi e il prodotto dei campi, perché non
soffriate più la vergogna della fame fra le genti. [31]Vi
ricorderete della vostra cattiva condotta e delle vostre
azioni che non erano buone e proverete disgusto di voi stessi
per le vostre iniquità e le vostre nefandezze. [32]Non
per riguardo a voi, io agisco - dice il Signore Dio -
sappiatelo bene. Vergognatevi e arrossite della vostra
condotta, o Israeliti». [33]Così dice il Signore Dio:
«Quando vi avrò purificati da tutte le vostre iniquità, vi
farò riabitare le vostre città e le vostre rovine saranno
ricostruite. [34]Quella terra desolata, che agli occhi
di ogni viandante appariva un deserto, sarà ricoltivata [35]e
si dirà: La terra, che era desolata, è diventata ora come il
giardino dell'Eden, le città rovinate, desolate e sconvolte,
ora sono fortificate e abitate. [36]I popoli che
saranno rimasti attorno a voi sapranno che io, il Signore, ho
ricostruito ciò che era distrutto e ricoltivato la terra che
era un deserto. Io, il Signore, l'ho detto e lo farò».
[37]Dice
il Signore Dio: «Permetterò ancora che la gente d'Israele mi
preghi di intervenire in suo favore. Io moltiplicherò gli
uomini come greggi, [38]come greggi consacrati, come un
gregge di Gerusalemme nelle sue solennità. Allora le città
rovinate saran ripiene di greggi di uomini e sapranno che io
sono il Signore».
Ezechiele
- Capitolo 37
Le
ossa aride
[1]La
mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori
in spirito e mi depose nella pianura che era piena di ossa; [2]mi
fece passare tutt'intorno accanto ad esse. Vidi che erano in
grandissima quantità sulla distesa della valle e tutte
inaridite. [3]Mi disse: «Figlio dell'uomo, potranno
queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai».
[4]Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e
annunzia loro: Ossa inaridite, udite la parola del Signore. [5]Dice
il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi
lo spirito e rivivrete. [6]Metterò su di voi i nervi e
farò crescere su di voi la carne, su di voi stenderò la
pelle e infonderò in voi lo spirito e rivivrete: Saprete che
io sono il Signore». [7]Io profetizzai come mi era
stato ordinato; mentre io profetizzavo, sentii un rumore e
vidi un movimento fra le ossa, che si accostavano l'uno
all'altro, ciascuno al suo corrispondente. [8]Guardai
ed ecco sopra di esse i nervi, la carne cresceva e la pelle le
ricopriva, ma non c'era spirito in loro. [9]Egli
aggiunse: «Profetizza allo spirito, profetizza figlio
dell'uomo e annunzia allo spirito: Dice il Signore Dio:
Spirito, vieni dai quattro venti e soffia su questi morti,
perché rivivano». [10]Io profetizzai come mi aveva
comandato e lo spirito entrò in essi e ritornarono in vita e
si alzarono in piedi; erano un esercito grande, sterminato.
[11]Mi
disse: «Figlio dell'uomo, queste ossa sono tutta la gente
d'Israele. Ecco, essi vanno dicendo: Le nostre ossa sono
inaridite, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. [12]Perciò
profetizza e annunzia loro: Dice il Signore Dio: Ecco, io apro
i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo
mio, e vi riconduco nel paese d'Israele. [13]Riconoscerete
che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi
risusciterò dai vostri sepolcri, o popolo mio. [14]Farò
entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare
nel vostro paese; saprete che io sono il Signore. L'ho detto e
lo farò». Oracolo del Signore Dio.
Giuda
e Israele in un solo regno
[15]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [16]«Figlio
dell'uomo, prendi un legno e scrivici sopra: Giuda e gli
Israeliti uniti a lui, poi prendi un altro legno e scrivici
sopra: Giuseppe, legno di Efraim e tutta la casa d'Israele
unita a lui, [17]e accostali l'uno all'altro in modo da
fare un legno solo, che formino una cosa sola nella tua mano. [18]Quando
i figli del tuo popolo ti diranno: Ci vuoi spiegare che
significa questo per te?, [19]tu dirai loro: Dice il
Signore Dio: Ecco, io prendo il legno di Giuseppe, che è in
mano àEfraim e le tribù d'Israele unite a lui, e lo metto
sul legno di Giuda per farne un legno solo; diventeranno una
cosa sola in mano mia.
[20]Tieni
in mano sotto i loro occhi i legni sui quali hai scritto e [21]dì
loro: Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò gli
Israeliti dalle genti fra le quali sono andati e li radunerò
da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese: [22]farò
di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d'Israele;
un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due
popoli, né più saranno divisi in due regni. [23]Non
si contamineranno più con i loro idoli, con i loro abomini e
con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le
ribellioni con cui hanno peccato; li purificherò e saranno il
mio popolo e io sarò il loro Dio. [24]Il mio servo
Davide sarà su di loro e non vi sarà che un unico pastore
per tutti; seguiranno i miei comandamenti, osserveranno le mie
leggi e le metteranno in pratica. [25]Abiteranno nella
terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su
cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i
figli dei loro figli, attraverso i secoli; Davide mio servo
sarà loro re per sempre. [26]Farò con loro
un'alleanza di pace, che sarà con loro un'alleanza eterna. Li
stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in
mezzo a loro per sempre. [27]In mezzo a loro sarà la
mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio
popolo. [28]Le genti sapranno che io sono il Signore
che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a
loro per sempre».
Ezechiele
- Capitolo 38
Contro
Gog, re di Magog
[1]Mi
fu rivolta questa parola del Signore: [2]«Figlio
dell'uomo, volgiti verso Gog nel paese di Magòg, principe
capo di Mesech e Tubal, e profetizza contro di lui.
Annunzierai:
[3]Dice il Signore Dio: Eccomi contro di te Gog,
principe capo di Mesech e Tubal, [4]io ti aggirerò, ti
metterò ganci alle mascelle e ti farò uscire con tutto il
tuo esercito, cavalli e cavalieri tutti ben equipaggiati,
truppa immensa con scudi grandi e piccoli, e tutti muniti di
spada. [5]La Persia, l'Etiopia e Put sono con loro,
tutti con scudi ed elmi. [6]Gomer e tutte le sue
schiere, la gente di Togarmà, le estreme regioni del
settentrione e tutte le loro forze, popoli numerosi sono con
te.
[7]Stà
pronto, fà i preparativi insieme con tutta la moltitudine che
si è radunata intorno a te: sii a mia disposizione. [8]Dopo
molto tempo ti sarà dato l'ordine: sul finire degli anni tu
andrai contro una nazione che è sfuggita alla spada, che in
mezzo a molti popoli si è radunata sui monti d'Israele,
rimasti lungamente deserti. Essa rimpatriò dalle genti e
tutti abitano tranquilli. [9]Tu vi salirai, vi
giungerai come un uragano: sarai come un nembo che avvolge la
terra, tu con tutte le tue schiere e con i popoli numerosi che
sono con te. [10]Dice il Signore Dio: In quel giorno ti
verranno in mente dei pensieri e concepirai progetti malvagi. [11]Tu
dirai: Andrò contro una terra indifesa, assalirò genti
tranquille che si tengono sicure, che abitano tutte in luoghi
senza mura, che non hanno né sbarre né porte, [12]per
depredare, saccheggiare, metter la mano su rovine ora
ripopolate e sopra un popolo che si è riunito dalle nazioni,
dedito agli armenti e ai propri affari, che abita al centro
della terra.
[13]Saba,
Dedan, i commercianti di Tarsis e tutti i suoi leoncelli ti
domanderanno: Vieni per saccheggiare? Hai radunato la tua
gente per venir a depredare e portar via argento e oro, per
rapire armenti e averi e per fare grosso bottino? [14]Perciò
predici, figlio dell'uomo, e annunzia a Gog: Così dice il
Signore Dio: In quel giorno, quando il mio popolo Israele
dimorerà del tutto sicuro, tu ti leverai, [15]verrai
dalla tua dimora, dagli estremi confini del settentrione, tu e
i popoli numerosi che sono con te, tutti su cavalli, una turba
grande, un esercito potente. [16]Verrai contro il mio
popolo Israele, come un nembo per coprire la terra. Sul finire
dei giorni io ti manderò sulla mia terra perché le genti mi
conoscano quando per mezzo tuo, o Gog, manifesterò la mia
santità davanti ai loro occhi. [17]Così dice il
Signore Dio: Non sei tu quegli di cui parlai nei tempi antichi
per mezzo dei miei servi, i profeti d'Israele, i quali, in
quei tempi e per molti anni, profetizzarono che io ti avrei
mandato contro di loro? [18]Ma, quando Gog giungerà
nel paese d'Israele - parola del Signore Dio - divamperà la
mia collera. [19]Nella mia gelosia e nel mio furore
ardente io vi dichiaro: In quel giorno ci sarà un gran
terremoto nel paese di Israele: [20]davanti a me
tremeranno i pesci del mare, gli uccelli del cielo, gli
animali selvatici, tutti i rettili che strisciano sul terreno
e ogni uomo che è sulla terra: i monti franeranno, le rocce
cadranno e ogni muro rovinerà al suolo.
[21]Contro
di lui, per tutti i monti d'Israele, chiamerò la spada.
Parola del Signore Dio. La spada di ognuno di essi sarà
contro il proprio fratello. [22]Farò giustizia di lui
con la peste e con il sangue: farò piovere su di lui e le sue
schiere, sopra i popoli numerosi che sono con lui, torrenti di
pioggia e grandine, fuoco e zolfo. [23]Io mostrerò la
mia potenza e la mia santità e mi rivelerò davanti a genti
numerose e sapranno che io sono il Signore».
Ezechiele
- Capitolo 39
[1]«E
tu, figlio dell'uomo, profetizza contro Gog e annunzia: Così
dice il Signore Dio: Eccomi contro di te, Gog, principe capo
di Mesech e di Tubal. [2]Io ti sospingerò e ti condurrò
e dagli estremi confini del settentrione ti farò salire e ti
condurrò sui monti d'Israele. [3]Spezzerò l'arco
nella tua mano sinistra e farò cadere le frecce dalla tua
mano destra. [4]Tu cadrai sui monti d'Israele con tutte
le tue schiere e i popoli che sono con te: ti ho destinato in
pasto agli uccelli rapaci d'ogni specie e alle bestie
selvatiche. [5]Tu sarai abbattuto in aperta campagna,
perché io l'ho detto. Oracolo del Signore Dio.
[6]Manderò
un fuoco su Magòg e sopra quelli che abitano tranquilli le
isole: sapranno che io sono il Signore. [7]Farò
conoscere il mio nome santo in mezzo al mio popolo Israele, e
non permetterò che il mio santo nome sia profanato; le genti
sapranno che io sono il Signore, santo in Israele. [8]Ecco,
questo avviene e si compie - parola del Signore Dio -: è
questo il giorno di cui ho parlato. [9]Gli abitanti
delle città d'Israele usciranno e per accendere il fuoco
bruceranno armi, scudi grandi e piccoli e archi e frecce e
mazze e giavellotti e con quelle alimenteranno il fuoco per
sette anni. [10]Non andranno a prendere la legna nei
campi e neppure a tagliarla nei boschi perché faranno il
fuoco con le armi: spoglieranno coloro che li avevano
spogliati e deprederanno coloro che li avevano saccheggiati.
Parola del Signore Dio.
[11]In
quel giorno assegnerò a Gog come sepolcro un luogo famoso in
Israele, la valle di Abarìm, a oriente del mare: essa chiude
il passo ai viandanti. Lì sarà sepolto Gog e tutta la sua
moltitudine e quel luogo si chiamerà Valle della moltitudine
di Gog. [12]La casa di Israele darà loro sepoltura per
sette mesi per purificare il paese. [13]Lì seppellirà
tutto il popolo del paese e sarà per loro glorioso il giorno
in cui manifesterò la mia gloria. Parola del Signore Dio. [14]Saranno
scelti uomini che percorreranno di continuo il paese per
seppellire con l'aiuto dei viandanti quelli che son rimasti a
fior di terra, per renderla pura; cominceranno le ricerche
alla fine del settimo mese. [15]Quando percorrendo il
paese vedranno ossa umane, vi porranno un segnale, finché i
becchini non le seppelliscano nella valle della moltitudine di
Gog: [16]Hamonà sarà chiamata la città. Così
purificheranno il paese. [17]A te, figlio dell'uomo,
dice il Signore Dio: Annunzia agli uccelli d'ogni specie e a
tutte le bestie selvatiche: Radunatevi, venite; raccoglietevi
da ogni parte sul sacrificio che offro a voi, sacrificio
grande, sui monti d'Israele. Mangerete carne e berrete sangue;
[18]mangerete carne d'eroi, berrete sangue di prìncipi
del paese: montoni, agnelli, capri e tori grassi di Basàn,
tutti. [19]Mangerete grasso a sazietà e berrete fino
all'ebbrezza il sangue del sacrificio che preparo per voi. [20]Alla
mia tavola vi sazierete di cavalli e cavalieri, di eroi e di
guerrieri d'ogni razza. Parola del Signore Dio.
Conclusione
[21]Fra
le genti manifesterò la mia gloria e tutte le genti vedranno
la giustizia che avrò fatta e la mano che avrò posta su di
voi. [22]La casa d'Israele da quel giorno in poi saprà
che io, il Signore, sono il loro Dio. [23]Le genti
sapranno che la casa d'Israele per la sua iniquità era stata
condotta in schiavitù, perché si era ribellata a me e io
avevo nascosto loro il mio volto e li avevo dati in mano ai
loro nemici, perché tutti cadessero di spada. [24]Secondo
le loro nefandezze e i loro peccati io li trattai e nascosi
loro la faccia.
[25]Perciò
così dice il Signore Dio: Ora io ristabilirò la sorte di
Giacobbe, avrò compassione di tutta la casa d'Israele e sarò
geloso del mio santo nome. [26]Quando essi abiteranno
nella loro terra tranquilli, senza che alcuno li spaventi, si
vergogneranno di tutte le ribellioni che hanno commesse contro
di me.
[27]Quando io
li avrò ricondotti dalle genti e li avrò radunati dalle
terre dei loro nemici e avrò mostrato in loro la mia santità,
davanti a numerosi popoli, [28]allora sapranno che io,
il Signore, sono il loro Dio, poiché dopo averli condotti in
schiavitù fra le genti, li ho radunati nel loro paese e non
ne ho lasciato fuori neppure uno. [29]Allora non
nasconderò più loro il mio volto, perché diffonderò il mio
spirito sulla casa d'Israele». Parola del Signore Dio.
|
Ezechiele
- Capitolo 40
IV. LA "TORAH" DI EZECHIELE
Il
tempio futuro
[1]Al
principio dell'anno venticinquesimo della nostra deportazione,
il dieci del mese, quattordici anni da quando era stata presa
la città, in quel medesimo giorno, la mano del Signore fu
sopra di me ed egli mi condusse là. [2]In visione
divina mi condusse nella terra d'Israele e mi pose sopra un
monte altissimo sul quale sembrava costruita una città, dal
lato di mezzogiorno. [3]Egli mi condusse là: ed ecco
un uomo, il cui aspetto era come di bronzo, in piedi sulla
porta, con una cordicella di lino in mano e una canna per
misurare. [4]Quell'uomo mi disse: «Figlio dell'uomo:
osserva e ascolta attentamente e fà attenzione a quanto io
sto per mostrarti, perché tu sei stato condotto qui perché
io te lo mostri e tu manifesti alla casa d'Israele quello che
avrai visto».
Il
muro esterno
[5]Ed
ecco il tempio era tutto recinto da un muro. La canna per
misurare che l'uomo teneva in mano era di sei cubiti, d'un
cubito e un palmo ciascuno. Egli misurò lo spessore del muro:
era una canna, e l'altezza una canna.
Il
portico orientale
[6]Poi
andò alla porta che guarda a oriente, salì i gradini e misurò
la soglia della porta; era una canna di larghezza. [7]Ogni
stanza misurava una canna di lunghezza e una di larghezza, da
una stanza all'altra vi erano cinque cubiti: anche la soglia
del portico dal lato dell'atrio della porta stessa, verso
l'interno, era di una canna. [8]Misurò l'atrio della
porta: era di otto cubiti; [9]i pilastri di due cubiti.
L'atrio della porta era verso l'interno.
[10]Le
stanze della porta a oriente erano tre da una parte e tre
dall'altra, tutt'e tre della stessa grandezza, come di una
stessa misura erano i pilastri da una parte e dall'altra. [11]Misurò
la larghezza dell'apertura del portico: era di dieci cubiti;
l'ampiezza della porta era di tredici cubiti. [12]Davanti
alle stanze vi era un parapetto di un cubito, da un lato e
dall'altro; ogni stanza misurava sei cubiti per lato. [13]Misurò
poi il portico dal tetto di una stanza al suo opposto; la
larghezza era di venticinque cubiti; da un'apertura all'altra;
[14]i pilastri li calcolò alti sessanta cubiti, dai
pilastri cominciava il cortile che circondava la porta. [15]Dalla
facciata della porta d'ingresso alla facciata dell'atrio della
porta interna vi era uno spazio di cinquanta cubiti. [16]Le
stanze e i pilastri avevano finestre con grate verso
l'interno, intorno alla porta, come anche vi erano finestre
intorno che davano sull'interno dell'atrio. Sui pilastri erano
disegnate palme.
Il
cortile esterno
[17]Poi
mi condusse nel cortile esterno e vidi delle stanze e un
lastricato costruito intorno al cortile; trenta erano le
stanze lungo il lastricato. [18]Il lastricato si
estendeva ai lati delle porte per una estensione uguale alla
larghezza delle porte stesse: era il lastricato inferiore. [19]Misurò
lo spazio dalla facciata della porta inferiore da oriente a
settentrione alla facciata della porta interna, erano cento
cubiti.
Il
portico settentrionale
[20]Poi
misurò la lunghezza e la larghezza della porta che guarda a
settentrione e conduce al cortile esterno. [21]Le sue
stanze, tre da una parte e tre dall'altra, i pilastri, l'atrio
avevano le stesse dimensioni della prima porta: cinquanta
cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. [22]Le
finestre, l'atrio e le palme avevano le stesse dimensioni di
quelle della porta che guarda a oriente. Vi si accedeva per
sette scalini: l'atrio era davanti. [23]Di fronte al
portico di settentrione vi era la porta, come di fronte a
quello di oriente; misurò la distanza fra portico e portico:
vi erano cento cubiti.
Il
portico meridionale
[24]Mi
condusse poi verso mezzogiorno: ecco un portico rivolto a
mezzogiorno. Ne misurò i pilastri e l'atrio; avevano le
stesse dimensioni. [25]Intorno al portico, come intorno
all'atrio, vi erano finestre uguali alle altre finestre. Esso
misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di
larghezza. [26]Vi si accedeva per sette gradini: il
vestibolo stava verso l'interno. Sui pilastri, da una parte e
dall'altra, vi erano ornamenti di palme. [27]Il cortile
interno aveva un portico verso mezzogiorno; egli misurò la
distanza fra porta e porta in direzione del mezzogiorno; erano
cento cubiti.
Atrio
interno. Portico meridionale
[28]Allora
mi introdusse nell'atrio interno, per il portico meridionale,
e misurò questo portico; aveva le stesse dimensioni. [29]Le
stanze, i pilastri e l'atrio avevano le medesime misure.
Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre.
Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di
larghezza.
[30]Intorno
vi erano vestiboli di venticinque cubiti di lunghezza per
cinque di larghezza.
[31]Il
suo vestibolo era rivolto verso l'atrio esterno; sui pilastri
c'erano ornamenti di palme; i gradini per i quali si accedeva
erano otto.
Il
portico orientale
[32]Poi
mi condusse al portico dell'atrio interno che guarda a oriente
e lo misurò: aveva le solite dimensioni. [33]Le
stanze, i pilastri e l'atrio avevano le stesse dimensioni.
Intorno al portico, come intorno all'atrio, vi erano finestre.
Esso misurava cinquanta cubiti di lunghezza per venticinque di
larghezza. [34]Il suo vestibolo dava sull'atrio
esterno: sui pilastri, da una parte e dall'altra vi erano
ornamenti di palme: i gradini per i quali si accedeva erano
otto. Il portico settentrionale
[35]Poi
mi condusse al portico settentrionale e lo misurò: aveva le
solite dimensioni, [36]come le stanze, i pilastri e
l'atrio. Intorno vi erano finestre. Esso misurava cinquanta
cubiti di lunghezza per venticinque di larghezza. [37]Il
suo vestibolo dava sull'atrio esterno; sui pilastri, da una
parte e dall'altra, c'erano ornamenti di palme: i gradini per
cui vi si accedeva erano otto.
Annessi
ai portici
[38]C'era
anche una stanza con la porta vicino ai pilastri dei portici;
là venivano lavati gli olocausti. [39]Nell'atrio del
portico vi erano due tavole da una parte e due dall'altra,
sulle quali venivano sgozzati gli olocausti e i sacrifici
espiatori e di riparazione. [40]Altre due tavole erano
sul lato esterno, a settentrione di chi entra nel portico, e
due tavole all'altro lato presso l'atrio del portico. [41]Così
a ciascun lato del portico c'erano quattro tavole da una parte
e quattro tavole dall'altra: otto tavole in tutto. Su di esse
si sgozzavano le vittime. [42]C'erano poi altre quattro
tavole di pietre squadrate, per gli olocausti, lunghe un
cubito e mezzo, larghe un cubito e mezzo e alte un cubito: su
di esse venivano deposti gli strumenti con i quali si
immolavano gli olocausti e gli altri sacrifici. [43]Uncini
d'un palmo erano attaccati all'interno tutt'intorno; sulle
tavole si mettevano le carni delle offerte.
[44]Fuori
del portico interno, nell'atrio interno, vi erano due stanze:
quella accanto al portico settentrionale guardava a
mezzogiorno, l'altra accanto al portico meridionale guardava a
settentrione. [45]Egli mi disse: «La stanza che guarda
a mezzogiorno è per i sacerdoti che hanno cura del tempio, [46]mentre
la stanza che guarda a settentrione è per i sacerdoti che
hanno cura dell'altare: sono essi i figli di Zadòk che, tra i
figli di Levi, si avvicinano al Signore per il suo servizio».
L'atrio
interno
[47]Misurò
quindi l'atrio: era un quadrato di cento cubiti di larghezza
per cento di lunghezza. L'altare era di fronte al tempio.
Il
tempio: l'ulam o atrio
[48]Mi
condusse poi nell'atrio del tempio e ne misurò i pilastri:
erano ognuno cinque cubiti da una parte e cinque cubiti
dall'altra; la larghezza del portico: tre cubiti da una parte
e tre cubiti dall'altra. [49]La lunghezza del vestibolo
era di venti cubiti e la larghezza di dodici cubiti. Vi si
accedeva per mezzo di dieci gradini; accanto ai pilastri
c'erano due colonne, una da una parte e una dall'altra.
Ezechiele
- Capitolo 41
L'ekal
o il "santo" (santuario)
[1]M'introdusse
poi nel santuario e misurò i pilastri: erano larghi sei
cubiti da una parte e sei cubiti dall'altra. [2]La
porta era larga dieci cubiti e i lati della porta cinque
cubiti da una parte e cinque cubiti dall'altra. Misurò quindi
il santuario: era lungo quaranta cubiti e largo venti.
Il
debir o il "santo dei santi"
[3]Andò
poi nell'interno e misurò i pilastri della porta, due cubiti,
e la porta, sei cubiti; la larghezza della porta, sette
cubiti. [4]Ne misurò ancora la lunghezza, venti cubiti
e la larghezza, davanti al santuario, venti cubiti, poi mi
disse: «Questo è il Santo dei santi».
Le
celle laterali
[5]Misurò
poi il muro del tempio, sei cubiti; poi la larghezza
dell'edificio laterale, quattro cubiti, intorno al tempio. [6]Le
celle laterali erano una sull'altra, trenta per tre piani. Per
le celle all'intorno, c'erano, nel muro del tempio, rientranze
in modo che fossero collegate fra di loro, ma non collegate al
muro del tempio. [7]Salendo da un piano all'altro
l'ampiezza delle celle aumentava, perciò la costruzione era
più larga verso l'alto. Dal piano inferiore si poteva salire
al piano di mezzo e da questo a quello più alto. [8]Io
vidi intorno al tempio una elevazione. I fondamenti
dell'edificio laterale erano di una canna intera di sei
cubiti. [9]La larghezza del muro esterno dell'edificio
laterale era di cinque cubiti, come quella dello spazio
rimanente. Fra l'edificio laterale del tempio [10]e le
stanze c'era una larghezza di venti cubiti intorno al tempio. [11]Le
porte dell'edificio laterale rimanevano sullo spazio libero;
una porta dava a settentrione e una a mezzogiorno. Lo spazio
libero era cinque cubiti tutt'intorno.
L'"edificio"
occidentale
[12]La
costruzione che era di fronte allo spazio libero sul lato
d'occidente, aveva settanta cubiti di larghezza; il muro della
costruzione era tutt'intorno dello spessore di cinque cubiti;
la sua lunghezza di novanta cubiti.
[13]Poi
misurò il tempio: lunghezza cento cubiti; lo spazio libero,
edificio e sue mura, anch'essi cento cubiti. [14]La
larghezza della facciata del tempio con lo spazio libero,
cento cubiti. [15]Misurò ancora la larghezza
dell'edificio di fronte allo spazio libero nella parte
retrostante, con le gallerie di qua e di là: era cento
cubiti.
Ornamentazione
interna
L'interno
del santuario, il suo vestibolo, [16]gli stipiti, le
finestre a grate e le gallerie attorno a tutti e tre, a
cominciare dalla soglia, erano rivestiti di tavole di legno,
tutt'intorno, dal pavimento fino alle finestre, che erano
velate. [17]Dalla porta, dentro e fuori del tempio e su
tutte le pareti interne ed esterne erano dipinti [18]cherubini
e palme. Fra cherubino e cherubino c'era una palma; ogni
cherubino aveva due aspetti: [19]aspetto d'uomo verso
una palma e aspetto di leone verso l'altra palma, effigiati
intorno a tutto il tempio. [20]Da terra fino sopra la
porta erano disposti cherubini e palme sulle pareti del
santuario.
[21]Gli
stipiti del santuario erano quadrangolari.
L'altare
di legno
Davanti
al Santo dei santi c'era come [22]un altare di legno,
alto tre cubiti, due cubiti di lunghezza e due di larghezza.
Gli angoli, la base e i lati erano di legno. Mi disse: «Questa
è la tavola che sta davanti al Signore».
[23]Il
santuario e il Santo dei santi avevano due porte ciascuno. [24]Ogni
porta aveva due battenti e ogni battente si ripiegava in due
pezzi: due per un battente e due per l'altro. [25]Sulle
porte erano dipinti cherubini e palme come sulle pareti: un
portale di legno era sulla facciata dell'atrio all'esterno. [26]Finestre
e grate e palme erano da tutt'e due le parti, ai lati del
vestibolo, alle celle annesse al tempio e agli architravi.
Ezechiele
- Capitolo 42
Adiacenze
del tempio
[1]Allora
mi fece uscire nell'atrio esterno dal lato settentrionale e mi
condusse all'appartamento che sta di fronte allo spazio libero
prospicente l'edificio verso settentrione. [2]Nella
facciata aveva una lunghezza di cento cubiti, verso
settentrione, e cinquanta cubiti di larghezza. [3]Di
fronte ai venti cubiti dell'atrio interno e di fronte al
lastricato esterno, vi era un porticato davanti a un altro
porticato a tre piani; [4]davanti alle stanze c'era un
corridoio di dieci cubiti di larghezza per cento di lunghezza:
le porte delle stanze guardavano a settentrione. [5]Le
stanze superiori erano più strette delle inferiori e
intermedie, perché i porticati occupavano parte dello spazio.
[6]Erano a tre piani, ma non avevano colonne come
quelle degli altri, e perciò le stanze superiori erano più
strette rispetto a quelle intermedie e a quelle inferiori. [7]Il
muro esterno parallelo alle stanze, dal lato del corridoio
esterno, aveva, davanti alle stanze, una lunghezza di
cinquanta cubiti. [8]Infatti la lunghezza delle stanze
dell'atrio esterno era di cinquanta cubiti, mentre dal lato
del tempio era di cento cubiti. [9]In basso le stanze
avevano l'ingresso rivolto verso oriente, entrando dall'atrio
esterno, sulla larghezza del muro dell'atrio.
[10]A
mezzogiorno, di fronte allo spazio libero e alla muraglia di
cinta, c'erano stanze [11]e, davanti ad esse, un
passaggio simile a quello delle stanze poste a settentrione:
la lunghezza e la larghezza erano uguali a quelle, come anche
le varie uscite e le loro disposizioni; come le porte di
quelle, [12]così erano le porte delle stanze che
davano a mezzogiorno; una porta era al principio
dell'ambulacro, lungo il muro corrispondente, a oriente di chi
entra. [13]Egli mi disse: «Le stanze a settentrione e
quelle a mezzogiorno, di fronte allo spazio libero, sono le
stanze sacre, dove i sacerdoti che si accostano al Signore
mangeranno le cose santissime: ivi riporranno le cose
santissime, le oblazioni e le vittime di espiazione e di
riparazione, perché santo è questo luogo. [14]Quando
i sacerdoti vi saranno entrati, non usciranno dal luogo santo
verso l'atrio esterno, ma deporranno là le loro vesti con le
quali hanno prestato servizio, perché esse sono sante:
indosseranno altre vesti e così si avvicineranno al luogo
destinato al popolo».
Dimensioni
dell'atrio
[15]Terminato
ch'egli ebbe di misurare l'interno del tempio mi condusse
fuori per la porta che guarda a oriente, e misurò la cinta
intorno. [16]Misurò il lato orientale con la canna per
misurare: era cinquecento canne, in canne da misura,
all'intorno. [17]Misurò il lato settentrionale: era
cinquecento canne, in canne da misura, all'intorno. [18]Misurò
il lato meridionale: era cinquecento canne, con la canna da
misura. [19]Si volse al lato occidentale: misurò
cinquecento canne con la canna da misura. [20]Da
quattro lati egli misurò il tempio; aveva intorno un muro
lungo cinquecento canne e largo cinquecento, per separare il
luogo sacro da quello profano.
Ezechiele
- Capitolo 43
Ritorno
del Signore
[1]Mi
condusse allora verso la porta che guarda a oriente [2]ed
ecco che la gloria del Dio d'Israele giungeva dalla via
orientale e il suo rumore era come il rumore delle grandi
acque e la terra risplendeva della sua gloria. [3]La
visione che io vidi era simile a quella che avevo vista quando
andai per distruggere la città e simile a quella che avevo
vista presso il canale Chebàr. Io caddi con la faccia a
terra. [4]La gloria del Signore entrò nel tempio per
la porta che guarda a oriente.
[5]Lo
spirito mi prese e mi condusse nell'atrio interno: ecco, la
gloria del Signore riempiva il tempio. [6]Mentre
quell'uomo stava in piedi accanto a me, sentii che qualcuno
entro il tempio mi parlava [7]e mi diceva: «Figlio
dell'uomo, questo è il luogo del mio trono e il luogo dove
posano i miei piedi, dove io abiterò in mezzo agli Israeliti,
per sempre. E la casa d'Israele, il popolo e i suoi re, non
profaneranno più il mio santo nome con le loro prostituzioni
e con i cadaveri dei loro re e con le loro stele, [8]collocando
la loro soglia accanto alla mia soglia e i loro stipiti
accanto ai miei stipiti, così che fra me e loro vi era solo
il muro, hanno profanato il mio santo nome con tutti gli
abomini che hanno commessi, perciò li ho distrutti con ira. [9]Ma
d'ora in poi essi allontaneranno da me le loro prostituzioni e
i cadaveri dei loro re e io abiterò in mezzo a loro per
sempre.
[10]Tu,
figlio dell'uomo, descrivi questo tempio alla casa d'Israele,
perché arrossiscano delle loro iniquità; ne misurino la
pianta [11]e, se si vergogneranno di quanto hanno
fatto, manifesta loro la forma di questo tempio, la sua
disposizione, le sue uscite, i suoi ingressi, tutti i suoi
aspetti, tutti i suoi regolamenti, tutte le sue forme e tutte
le sue leggi: mettili per iscritto davanti ai loro occhi,
perché osservino tutte queste norme e tutti questi
regolamenti e li mettano in pratica. [12]Questa è la
legge del tempio: alla sommità del monte, tutto il territorio
che lo circonda è santissimo; ecco, questa è la legge del
tempio.
L'altare
[13]Queste
sono le misure dell'altare in cubiti, di un cubito e un palmo
ciascuno. La base era di un cubito di altezza per un cubito di
larghezza: il suo bordo intorno era un palmo. Tale lo zoccolo
dell'altare.
[14]Dalla
base che posava a terra fino alla piattaforma inferiore vi
erano due cubiti di altezza e un cubito di larghezza: dalla
piattaforma piccola alla piattaforma più grande vi erano
quattro cubiti di altezza e un cubito di larghezza.
[15]Il
focolare era di quattro cubiti e sul focolare vi erano quattro
corni. [16]Il focolare era dodici cubiti di lunghezza
per dodici di larghezza, cioè quadrato. [17]La
piattaforma superiore era un quadrato di quattordici cubiti di
lunghezza per quattordici cubiti di larghezza, con un orlo
intorno di mezzo cubito, e la base, intorno, di un cubito: i
suoi gradini guardavano a oriente.
Consacrazione
dell'altare
[18]Egli
mi parlò: «Figlio dell'uomo, dice il Signore Dio: Queste
sono le leggi dell'altare, quando verrà costruito per
offrirvi sopra il sangue. [19]Ai sacerdoti leviti della
stirpe di Zadòk, che si avvicineranno a me per servirmi, tu
darai - parola del Signore Dio - un giovenco per l'espiazione.
[20]Prenderai di quel sangue e lo spanderai sui quattro
corni dell'altare, sui quattro angoli della piattaforma e
intorno all'orlo. Così lo purificherai e ne farai
l'espiazione. [21]Prenderai poi il giovenco del
sacrificio espiatorio e lo brucerai in un luogo appartato del
tempio, fuori del santuario. [22]Il secondo giorno
offrirai, per il peccato, un capro senza difetto e farai la
purificazione dell'altare come hai fatto con il giovenco. [23]Terminato
il rito della purificazione, offrirai un giovenco senza
difetti e un montone del gregge senza difetti. [24]Tu
li presenterai al Signore e i sacerdoti getteranno il sale su
di loro, poi li offriranno in olocausto al Signore. [25]Per
sette giorni sacrificherai per il peccato un capro al giorno e
verrà offerto anche un giovenco e un montone del gregge senza
difetti. [26]Per sette giorni si farà l'espiazione
dell'altare e lo si purificherà e consacrerà. [27]Finiti
questi giorni, dall'ottavo in poi, i sacerdoti immoleranno
sopra l'altare i vostri olocausti, i vostri sacrifici di
comunione e io vi sarò propizio». Oracolo del Signore Dio.
Ezechiele
- Capitolo 44
Uso
del portico orientale
[1]Mi
condusse poi alla porta esterna del santuario dalla parte di
oriente; essa era chiusa. [2]Mi disse: «Questa porta
rimarrà chiusa: non verrà aperta, nessuno vi passerà, perché
c'è passato il Signore, Dio d'Israele. Perciò resterà
chiusa. [3]Ma il principe, il principe siederà in essa
per cibarsi davanti al Signore; entrerà dal vestibolo della
porta e di lì uscirà».
Regole
di ammissione al tempio
[4]Poi
mi condusse per la porta settentrionale, davanti al tempio.
Guardai ed ecco la gloria del Signore riempiva il tempio.
Caddi con la faccia a terra [5]e il Signore mi disse:
«Figlio dell'uomo, stà attento, osserva bene e ascolta
quanto io ti dirò sulle prescrizioni riguardo al tempio e su
tutte le sue leggi; stà attento a come si entra nel tempio da
tutti gli accessi del santuario. [6]Riferirai a quei
ribelli, alla gente d'Israele: Così dice il Signore Dio:
Troppi sono stati per voi gli abomini, o Israeliti! [7]Avete
introdotto figli stranieri, non circoncisi di cuore e non
circoncisi di carne, perché stessero nel mio santuario e
profanassero il mio tempio, mentre mi offrivate il mio cibo,
il grasso e il sangue, rompendo così la mia alleanza con
tutti i vostri abomini. [8]Non vi siete presi voi la
cura delle mie cose sante ma avete affidato loro, al vostro
posto, la custodia del mio santuario. [9]Così dice il
Signore Dio: Nessuno straniero, non circonciso di cuore, non
circonciso nella carne, entrerà nel mio santuario, nessuno di
tutti gli stranieri che sono in mezzo agli Israeliti.
I
leviti
[10]Anche
i leviti, che si sono allontanati da me nel traviamento
d'Israele e hanno seguito i loro idoli, sconteranno la propria
iniquità; [11]serviranno nel mio santuario come
guardie delle porte del tempio e come servi del tempio;
sgozzeranno gli olocausti e le vittime del popolo e staranno
davanti ad esso pronti al suo servizio. [12]Poiché
l'hanno servito davanti ai suoi idoli e sono stati per la
gente d'Israele occasione di peccato, perciò io ho alzato la
mano su di loro - parola del Signore Dio - ed essi sconteranno
la loro iniquità. [13]Non si avvicineranno più a me
per servirmi come sacerdoti e toccare tutte le mie cose sante
e santissime, ma sconteranno la vergogna degli abomini che
hanno compiuti. [14]Affido loro la custodia del tempio
e ogni suo servizio e qualunque cosa da compiere in esso.
I
sacerdoti
[15]I
sacerdoti leviti figli di Zadòk, che hanno osservato le
prescrizioni del mio santuario quando gli Israeliti si erano
allontanati da me, si avvicineranno a me per servirmi e
staranno davanti a me per offrirmi il grasso e il sangue.
Parola del Signore Dio. [16]Essi entreranno nel mio
santuario e si avvicineranno alla mia tavola per servirmi e
custodiranno le mie prescrizioni.
[17]Quando
entreranno dalle porte dell'atrio interno, indosseranno vesti
di lino; non porteranno alcun indumento di lana, quando essi
eserciteranno il ministero alle porte dell'atrio interno e nel
tempio. [18]Porteranno in capo turbanti di lino e
avranno mutande ai fianchi: non si cingeranno di quanto
provochi il sudore. [19]Quando usciranno nell'atrio
esterno verso il popolo, si toglieranno le vesti con le quali
hanno ufficiato e le deporranno nelle stanze del santuario:
indosseranno altre vesti per non comunicare con esse la
consacrazione al popolo. [20]Non si raderanno il capo,
né si lasceranno crescere la chioma, ma avranno i capelli
normalmente tagliati. [21]Nessun sacerdote berrà vino
quando dovrà entrare nell'atrio interno. [22]Non
prenderanno in sposa una vedova, né una ripudiata, ma solo
una vergine della stirpe d'Israele: potranno sposare però una
vedova, se è la vedova di un sacerdote. [23]Indicheranno
al mio popolo ciò che è santo e ciò che è profano e gli
insegneranno ciò che è mondo e ciò che è immondo. [24]Nelle
liti essi saranno i giudici e decideranno secondo le mie
leggi. In tutte le mie feste osserveranno le mie leggi e i
miei statuti e santificheranno i miei sabati. [25]Nessuno
di essi si avvicinerà a un cadavere per non rendersi immondo,
ma potrà rendersi immondo per il padre, la madre, un figlio,
una figlia, un fratello o per una sorella non maritata: [26]dopo
essersi purificato, gli si conteranno sette giorni [27]e
quando egli rientrerà nel luogo santo, nell'atrio interno per
servire nel santuario, offrirà il suo sacrificio espiatorio.
Parola del Signore Dio.
[28]Essi
non avranno alcuna eredità. Io sarò la loro eredità: non
sarà dato loro alcun possesso in Israele; io sono il loro
possesso. [29]Saranno loro cibo le oblazioni, i
sacrifici espiatori, i sacrifici di riparazione; apparterrà
loro quanto è stato votato allo sterminio in Israele. [30]La
parte migliore di tutte le vostre primizie e ogni specie di
offerta apparterranno ai sacerdoti: così darete al sacerdote
le primizie dei vostri macinati, per far posare la benedizione
sulla vostra casa. [31]I sacerdoti non mangeranno la
carne di alcun animale morto di morte naturale o sbranato, di
uccelli o di altri animali».
Ezechiele
- Capitolo 45
Divisione
del paese. Parte del Signore
[1]«Quando
voi spartirete a sorte la regione, in eredità, preleverete
dal territorio, in offerta al Signore, una porzione sacra,
lunga venticinquemila cubiti e larga ventimila: essa sarà
santa per tutta la sua estensione. [2]Di essa sarà per
il santuario un quadrato di cinquecento cubiti per
cinquecento, con una zona libera all'intorno di cinquanta
cubiti. [3]In quella superficie misurerai un tratto di
venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di
larghezza, dove sarà il santuario, il Santo dei santi. [4]Esso
sarà la parte sacra del paese, sarà per i sacerdoti ministri
del santuario, che si avvicinano per servire il Signore:
questo luogo servirà per le loro case e come luogo sacro per
il santuario. [5]Uno spazio di venticinquemila cubiti
di lunghezza per diecimila di larghezza sarà il possesso dei
leviti che servono nel tempio, con città dove abitare. [6]Come
possesso poi delle città assegnerete un tratto di cinquemila
cubiti di larghezza per venticinquemila di lunghezza,
parallelo alla parte assegnata al santuario: apparterrà a
tutta la gente d'Israele.
Parte
del principe
[7]Al
principe sarà assegnato un possesso di qua e di là della
parte sacra e del territorio dalle città, al fianco della
parte sacra e al fianco del territorio della città, a
occidente fino all'estremità occidentale e a oriente sino al
confine orientale, per una lunghezza uguale a ognuna delle
parti, dal confine occidentale sino a quello orientale. [8]Questa
sarà la sua terra, il suo possesso in Israele e così i miei
prìncipi non opprimeranno il mio popolo, ma lasceranno la
terra alla gente d'Israele, alle sue tribù».
[9]Dice
il Signore Dio: «Basta, prìncipi d'Israele, basta con le
violenze e le rapine! Agite secondo il diritto e la giustizia;
eliminate le vostre estorsioni dal mio popolo. Parola del
Signore Dio. [10]Abbiate bilance giuste, efa
giusta, bat giusto. [11]L'efa e il bat
saranno della medesima misura così che il bat e l'efa
contengano un decimo del comer, la loro misura sarà in
relazione al comer. [12]Il siclo sarà di venti ghere:
venti sicli, venticinque sicli e quindici sicli saranno la
vostra mina.
Offerte
per il culto
[13]Questa
sarà l'offerta che voi preleverete: un sesto di efa
per ogni comer di frumento e un sesto di efa per
ogni comer di orzo. [14]Norma per l'olio - che
si misura con il bat - è un decimo del bat per
ogni kor. Dieci bat corrispondono ad un comer,
perché dieci bat formano un comer. [15]Dal
gregge, una pecora ogni duecento, dai prati fertili d'Israele.
Questa sarà data per le oblazioni, per gli olocausti, per i
sacrifici di comunione, in espiazione per loro. Parola del
Signore Dio. [16]Tutta la popolazione del paese sarà
tenuta a questa offerta verso il principe d'Israele. [17]A
carico del principe saranno gli olocausti, le oblazioni e le
libazioni nelle solennità, nei noviluni e nei sabati, in
tutte le feste della gente d'Israele. Egli provvederà per il
sacrificio espiatorio, l'oblazione, l'olocausto e il
sacrificio di comunione per l'espiazione della gente d'Israele».
Festa
della pasqua
[18]Dice
il Signore Dio: «Il primo giorno del primo mese, prenderai un
giovenco senza difetti e purificherai il santuario. [19]Il
sacerdote prenderà il sangue della vittima per il peccato e
lo metterà sugli stipiti del tempio e sui quattro angoli
dello zoccolo dell'altare e sugli stipiti delle porte
dell'atrio interno. [20]Lo stesso farà il sette del
mese per chi abbia peccato per errore o per ignoranza: così
purificherete il tempio. [21]Il quattordici del primo
mese sarà per voi la pasqua, festa d'una settimana di giorni:
mangeranno pane azzimo. [22]In quel giorno il principe
offrirà, per sé e per tutto il popolo del paese, un giovenco
per il peccato; [23]nei sette giorni della festa offrirà
in olocausto al Signore sette giovenchi e sette montoni, senza
difetti, in ognuno dei sette giorni, e un capro in sacrificio
per il peccato, ogni giorno. [24]In oblazione offrirà
un'efa per giovenco e un'efa per montone, con un
hin di olio per ogni efa.
Festa
delle capanne
[25]Il
quindici del settimo mese farà per la festa come in quei
sette giorni, per i sacrifici espiatori, per gli olocausti, le
oblazioni e l'olio».
Ezechiele
- Capitolo 46
Regolamenti
diversi
[1]Dice
il Signore Dio: «Il portico dell'atrio interno che guarda a
oriente rimarrà chiuso nei sei giorni di lavoro; sarà aperto
il sabato e nei giorni del novilunio. [2]Il principe
entrerà dal di fuori passando dal vestibolo del portico
esterno e si fermerà presso lo stipite del portico, mentre i
sacerdoti offriranno il suo olocausto e il suo sacrificio di
comunione. Egli si prostrerà sulla soglia del portico, poi
uscirà e il portico non sarà chiuso fino al tramonto. [3]Il
popolo del paese si prostrerà nei sabati e nei giorni del
novilunio all'ingresso del portico, davanti al Signore.
[4]L'olocausto
che il principe offrirà al Signore nel giorno di sabato sarà
di sei agnelli e un montone senza difetti; [5]come
oblazione offrirà un'efa per il montone, per gli
agnelli quell'offerta che potrà dare; di olio un hin
per ogni efa. [6]Nel giorno del novilunio offrirà
in olocausto un giovenco senza difetti, sei agnelli e un
montone senza difetti; [7]in oblazione, un'efa
per il giovenco e un'efa per il montone e per gli
agnelli quanto potrà dare; d'olio, un hin per ogni efa.
[8]Quando il principe entrerà, dovrà entrare passando
per l'atrio del portico e da esso uscirà. [9]Quando
verrà il popolo del paese davanti al Signore nelle solennità,
coloro che saranno entrati dalla porta di settentrione per
adorare, usciranno dal portico di mezzogiorno; quelli che
saranno entrati dal portico di mezzogiorno usciranno dal
portico di settentrione. Nessuno uscirà dal portico da cui è
entrato ma uscirà da quello opposto. [10]Il principe
sarà in mezzo a loro; entrerà come entrano loro e uscirà
come escono loro. [11]Nelle feste e nelle solennità
l'oblazione sarà di un'efa per il giovenco e di un'efa
per il montone; per gli agnelli quello che potrà dare; l'olio
sarà di un hin per ogni efa.
[12]Quando
il principe vorrà offrire volontariamente al Signore un
olocausto o sacrifici di comunione, gli sarà aperto il
portico che guarda ad oriente e offrirà l'olocausto e il
sacrificio di comunione come li offre nei giorni di sabato;
poi uscirà e il portico verrà chiuso appena sarà uscito.
[13]Ogni
giorno tu offrirai in olocausto al Signore un agnello di un
anno, senza difetti; l'offrirai ogni mattina. [14]Su di
esso farai ogni mattina un'oblazione di un sesto di efa;
di olio offrirai un terzo di hin per intridere il fior
di farina: è un'oblazione al Signore, la legge dell'olocausto
quotidiano. [15]Si offrirà dunque l'agnello,
l'oblazione e l'olio, ogni mattina: è l'olocausto quotidiano».
[16]Dice
il Signore Dio: «Se il principe darà in dono ad uno dei suoi
figli qualcosa della sua eredità, il dono rimarrà ai suoi
figli come eredità. [17]Se invece egli farà sulla sua
eredità un dono a uno dei suoi servi, il dono apparterrà al
servo fino all'anno dell'affrancamento, poi ritornerà al
principe: ma la sua eredità resterà ai suoi figli. [18]Il
principe non prenderà niente dell'eredità del popolo,
privandolo, con esazioni, del suo possesso; egli lascerà in
eredità ai suoi figli parte di quanto possiede, perché
nessuno del mio popolo sia scacciato dal suo possesso».
[19]Poi
egli mi condusse, per il corridoio che sta sul fianco del
portico, alle stanze del santuario destinate ai sacerdoti,
dalla parte di settentrione: ed ecco alla estremità di
occidente un posto riservato. [20]Mi disse: «Questo è
il luogo dove i sacerdoti cuoceranno le carni dei sacrifici di
riparazione e di espiazione e dove cuoceranno le oblazioni,
senza portarle fuori nell'atrio esterno e correre il rischio
di comunicare la consacrazione al popolo». [21]Mi
condusse nell'atrio esterno e mi fece passare presso i quattro
angoli dell'atrio e a ciascun angolo dell'atrio vi era un
cortile; [22]quindi ai quattro angoli dell'atrio vi
erano quattro piccoli cortili lunghi quaranta cubiti e larghi
trenta, tutti d'una stessa misura. [23]Un muro girava
intorno a tutt'e quattro e dei fornelli erano costruiti in
basso intorno al muro. [24]Egli mi disse: «Queste sono
le cucine dove i servi del tempio cuoceranno i sacrifici del
popolo».
Ezechiele
- Capitolo 47
La
sorgente del tempio
[1]Mi
condusse poi all'ingresso del tempio e vidi che sotto la
soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la
facciata del tempio era verso oriente. Quell'acqua scendeva
sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale
dell'altare. [2]Mi condusse fuori dalla porta
settentrionale e mi fece girare all'esterno fino alla porta
esterna che guarda a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal
lato destro. [3]Quell'uomo avanzò verso oriente e con
una cordicella in mano misurò mille cubiti, poi mi fece
attraversare quell'acqua: mi giungeva alla caviglia. [4]Misurò
altri mille cubiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi
giungeva al ginocchio. Misurò altri mille cubiti, poi mi fece
attraversare l'acqua: mi giungeva ai fianchi. [5]Ne
misurò altri mille: era un fiume che non potevo attraversare,
perché le acque erano cresciute, erano acque navigabili, un
fiume da non potersi passare a guado. [6]Allora egli mi
disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?».
Poi
mi fece ritornare sulla sponda del fiume; [7]voltandomi,
vidi che sulla sponda del fiume vi era un grandissima quantità
di alberi da una parte e dall'altra. [8]Mi disse: «Queste
acque escono di nuovo nella regione orientale, scendono
nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano
le acque. [9]Ogni essere vivente che si muove dovunque
arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo,
perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove
giungerà il torrente tutto rivivrà. [10]Sulle sue
rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà
una distesa di reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno
abbondanti come i pesci del Mar Mediterraneo. [11]Però
le sue paludi e le sue lagune non saranno risanate: saranno
abbandonate al sale. [12]Lungo il fiume, su una riva e
sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui
fronde non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni
mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal
santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come
medicina».
I
confini del paese
[13]Dice
il Signore Dio: «Questi saranno i confini della terra che
spartirete fra le dodici tribù d'Israele, dando a Giuseppe
due parti. [14]Ognuno di voi possederà come l'altro la
parte di territorio che io alzando la mano ho giurato di dare
ai vostri padri: questa terra sarà in vostra eredità.
[15]Ecco
dunque quali saranno i confini del paese. A settentrione, dal
Mar Mediterraneo lungo la via di Chetlòn fino a Zedàd; [16]il
territorio di Amat, Berotà, Sibràim, che è fra il
territorio di Damasco e quello di Amat, Cazer-Ticòn, che è
sulla frontiera di Hauràn. [17]Quindi la frontiera si
estenderà dal mare fino a Cazer-Enòn, con il territorio di
Damasco e quello di Amat a settentrione. Questo il lato
settentrionale. [18]A oriente, fra l'Hauràn, Damasco e
Gàlaad e il paese d'Israele, sarà di confine il Giordano,
fino al mare orientale, e verso Tamàr. Questo il lato
orientale.
[19]A
mezzogiorno, da Tamàr fino alle acque di Meriba-Kadès, fino
al torrente verso il Mar Mediterraneo. Questo il lato
meridionale verso il Negheb.
[20]A
occidente, il Mar Mediterraneo, dal confine sino davanti
all'ingresso di Amat. Questo il lato occidentale.
[21]Vi
spartirete questo territorio secondo le tribù d'Israele. [22]Lo
dividerete in eredità fra voi e i forestieri che abitano con
voi, i quali hanno generato figli in mezzo a voi; questi
saranno per voi come indigeni fra gli Israeliti e tireranno a
sorte con voi la loro parte in mezzo alle tribù d'Israele. [23]Nella
tribù in cui lo straniero è stabilito, là gli darete la sua
parte». Parola del Signore Dio.
Ezechiele
- Capitolo 48
Divisione
del paese
[1]Questi
sono i nomi delle tribù: dal confine settentrionale, lungo la
via di Chetlòn che conduce ad Amat, fino a Cazer-Enòn, con a
settentrione la frontiera di Damasco e lungo il confine di
Amat, dal lato d'oriente fino al mare, sarà assegnata a Dan
una parte.
[2]Sulla
frontiera di Dan, dal limite orientale al limite occidentale:
Aser, una parte.
[3]Sulla
frontiera di Aser, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Nèftali, una parte.
[4]Sulla
frontiera di Nèftali, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Manàsse, una parte.
[5]Sulla
frontiera di Manàsse, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Efraim, una parte.
[6]Sulla
frontiera di Efraim, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Ruben, una parte.
[7]Sulla
frontiera di Ruben, dal limite orientale fino al limite
occidentale: Giuda, una parte.
[8]Sulla
frontiera di Giuda, dal limite orientale fino al limite
occidentale, starà la porzione che preleverete, larga
venticinquemila cubiti e lunga come una delle parti dal limite
orientale fino al limite occidentale: in mezzo sorgerà il
santuario.
[9]La
parte che voi preleverete per il Signore avrà venticinquemila
cubiti di lunghezza per ventimila di larghezza. [10]Ai
sacerdoti apparterrà la parte sacra del territorio,
venticinquemila cubiti a settentrione e diecimila di larghezza
a ponente, diecimila cubiti di larghezza a oriente e
venticinquemila cubiti di lunghezza a mezzogiorno. In mezzo
sorgerà il santuario del Signore. [11]Essa apparterrà
ai sacerdoti consacrati, ai figli di Zadòk, che furono fedeli
alla mia osservanza e non si traviarono nel traviamento degli
Israeliti come traviarono i leviti. [12]Sarà per loro
come una parte sacra prelevata sulla parte consacrata del
paese, cosa santissima, a fianco del territorio assegnato ai
leviti.
[13]I
leviti, lungo il territorio dei sacerdoti, avranno
venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di
larghezza: tutta la lunghezza sarà di venticinquemila cubiti
e tutta la larghezza di diecimila.
[14]Essi
non ne potranno vendere né permutare, né potrà essere
alienata questa parte migliore del paese, perché è sacra al
Signore.
[15]I
cinquemila cubiti di lunghezza che restano sui
venticinquemila, saranno terreno profano per la città, per
abitazioni e dintorni; in mezzo sorgerà la città. [16]Le
sue misure saranno le seguenti: il lato settentrionale avrà
quattromilacinquecento cubiti; il lato meridionale,
quattromilacinquecento cubiti; il lato orientale
quattromilacinquecento cubiti e il lato occidentale
quattromilacinquecento cubiti. [17]I dintorni della
città saranno duecentocinquanta cubiti a settentrione,
duecentocinquanta a mezzogiorno, duecentocinquanta a oriente e
duecentocinquanta a ponente. [18]Rimarrà accanto alla
parte sacra un terreno lungo diecimila cubiti a oriente e
diecimila a occidente, i cui prodotti saranno il cibo per
coloro che prestan servizio nella città, [19]i quali
saranno presi da tutte le tribù d'Israele. [20]Tutta
la zona sarà di venticinquemila cubiti per venticinquemila.
Preleverete, come possesso della città, un quarto della zona
sacra.
[21]Il
resto, da una parte e dall'altra della zona sacra e del
possesso della città, su un fronte di venticinquemila cubiti
della zona sacra a oriente, verso il confine orientale, e a
ponente, su un fronte di venticinquemila cubiti verso il
confine occidentale, parallelamente alle parti, sarà per il
principe. La zona sacra e il santuario del tempio rimarranno
in mezzo, [22]fra il possesso dei leviti e il possesso
della città, e fra ciò che spetta al principe; quel che si
trova tra la frontiera di Giuda e quella di Beniamino sarà
del principe.
[23]Per
le altre tribù, dalla frontiera orientale a quella
occidentale: Beniamino, una parte.
[24]Al
lato del territorio di Beniamino, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Simeone, una parte.
[25]Al
lato del territorio di Simeone, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Issacar, una parte.
[26]Al
lato del territorio di Issacar, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Zàbulon, una parte.
[27]Al
lato del territorio di Zàbulon, dalla frontiera orientale a
quella occidentale: Gad, una parte.
[28]Al
lato del territorio di Gad, dalla frontiera meridionale verso
mezzogiorno, la frontiera andrà da Tamàr alle acque di
Meriba-Kadès e al torrente che va al Mar Mediterraneo. [29]Questo
è il territorio che voi dividerete a sorte in eredità alle
tribù d'Israele e queste le loro parti, dice il Signore Dio.
Le
porte di Gerusalemme
[30]Queste
saranno le uscite della città: sul lato settentrionale:
quattromilacinquecento cubiti. [31]Le porte della città
porteranno i nomi delle tribù d'Israele. Tre porte a
settentrione: la porta di Ruben, una; la porta di Giuda, una;
la porta di Levi, una. [32]Sul lato orientale:
quattromilacinquecento cubiti e tre porte: la porta di
Giuseppe, una; la porta di Beniamino, una; la porta di Dan,
una. [33]Sul lato meridionale: quattromilacinquecento
cubiti e tre porte: la porta di Simeone, una; la porta di
Issacar, una; la porta di Zàbulon, una.
[34]Sul
lato occidentale: quattromilacinquecento cubiti e tre porte:
la porta di Gad, una; la porta di Aser, una; la porta di Nèftali,
una.
[35]Perimetro
totale: diciottomila cubiti. La città si chiamerà da quel
giorno in poi: Là è il Signore.
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